I primi missionari passionisti partirono da Roma nel 1781 e dopo un viaggio avventuroso
arrivarono in Bulgaria nove mesi più tardi.
Essi concentrarono il loro lavoro nel nord della Bulgaria e cominciarono un apostolato capillare,
visitando i villaggi dove c'erano dei cattolici e portando loro, oltre al conforto della religione,
anche l'aiuto materiale concreto. Essi costruirono chiese e case religiose.
Nella città di Russe eressero la cattedrale dedicata a San Paolo della Croce fondatore dei Passionisti
e il grande seminario.
Costruirono poi due collegi, francese e inglese, per la formazione culturale della gioventù maschile e femminile.
Attualmente i due Collegi confiscati dalla Stato durante il regime comunista,
sono ancora in funzione e accolgono 1200 giovani.
Col passare degli anni, l'apostolato divenne sempre più fecondo e i frutti abbondanti.
Le difficoltà furono tante, ma la Chiesa bulgara passò indenne attraverso varie persecuzioni
avvenute soprattutto durante la dominazione turca.
I Missionari per poter circolare liberamente dovettero travestirsi da mercanti tedeschi. Ma la bufera più tremenda scoppiò con l'avvento del regime comunista filo-sovietico.
Monsignor Eugenio Bossilkov, Vescovo passionista di Russe fu arrestato e ucciso,
i missionari espulsi e i Sacerdoti passionisti locali costretti ad interrompere ogni tipo di apostolato.
"Chi semina nelle lacrime, mieterà con giubilo. |
I Passionisti sono ritornati in Bulgaria nel 1993, dopo la caduta del comunismo,
per dare man forte ai Passionisti bulgari ormai vecchi e ammalati
e ora il loro impegno si svolge nelle parrocchie, tra i giovani e nelle opere di carità.
I beni che erano stati confiscati sotto il comunismo sono stati restituiti, ma in una situazione pietosa.
Molte splendide chiese, costruite con sacrificio tanti anni fa,
e ridotte in uno stato pietoso durante il comunismo sono state restaurate.
Altre sono in fase di restaurazione.
Una nuova chiesa è stata costruita a Svistov e un'altra è in fase di
costruzione a Pleven.
Anche altri edifici parrocchiali sono stati sistemati.
Alcuni missionari però risiedono ancora in piccoli appartamenti
perché accanto alla chiesa non c'è ancora la canonica.
Essi si sono rimboccate le maniche e stanno provvedendo a rendere funzionali le parrocchie
per riprendere pienamente ogni attività apostolica in favore dei fedeli
desiderosi di vivere apertamente la loro fede.
Attualmente lavorano in Bulgaria 5 Sacerdoti passionisti italiani:
P. Fortunato Grasselli, P. Corrado Gasbarro,
P. Remo Gambacorta, P. Angelo Giorgetta e P. Valter Gorra.
C'è poi P. Yoseph un anziano sacerdote passionista bulgaro
Scorcio di Malcika
La storia della Bulgaria, sotto il profilo politico, economico e religioso,
è la storia di una nazione che ha vissuto sempre ai margini della vita delle altre nazioni europee.
Crocevia di molti popoli e di molte eresie, fin dal 1018 è stata sempre soggetta a domini stranieri,
dai Bizantini ai Turchi, dai comunisti ai capitalisti di oggi.
Tutta la Bulgaria ha circa 8.000.000 di abitanti, con molti Turchi.
Anche la Chiesa ortodossa bulgara ha subito la stessa emarginazione.
Infatti, fino a qualche tempo fa, era ritenuta "inaffidabile" dal resto dell'ortodossia
e il patriarca non poteva essere bulgaro ma greco.
PARROCCHIE AFFIDATE AI PASSIONISTI (1) |
Questo Paese è ricco di notevoli risorse agricole e di allevamenti di bestiame
(qui non si conoscono ancora i mangimi, solo pascoli naturali),
ma manca l'industrializzazione dei prodotti derivanti da queste attività
e la relativa commercializzazione nei mercati internazionali.
La Bulgaria, più che altri paesi dell'ex blocco sovietico,
porta ancora le conseguenze del regime marxista.
Questa esperienza ha lasciato un popolo senza idealità, incapace di progettualità e stimoli.
Ancora oggi è un popolo che subisce e sembra che abbia più desiderio di sopravvivere che di vivere.
Ci sono pochissimi ricchi, quasi tutti collusi con il vecchio partito o con le nuove mafie,
e moltissimi poveri, ma poveri veri.
Chi ha un lavoro è un fortunato e il salario medio è di circa 160.000 lire italiane.
La democrazia è solo a livello parlamentare.
In periferia tutto è rimesso alla discrezione dei funzionari locali già membri del partito.
Per questo motivo il popolo bulgaro ignora il senso pieno della democrazia e della
libertà, intese come insieme di diritti di cui pretendere il rispetto
e di doveri nei confronti della vita sociale.
Fedeli all'uscita dalla Messa a Belene
Attualmente non ci sono ostacoli alle attività della Chiesa da parte
governativa.
Questo progetto di legge consente molti controlli da parte delle autorità civili.
I rapporti familiari sono fragilissimi. I divorzi e le convivenze sono molto frequenti.
Nell'educazione dei figli il ruolo del padre è quasi inesistente.
Anche la dimensione comunitaria, sia civile che religiosa, è quasi nulla.
Non avendo altro, la gente ha un attaccamento esasperato alle tradizioni
che però sono svuotate del loro significato originale.
La Bulgaria andrà inevitabilmente incontro ad una emorragia emigratoria.
Infatti già oggi sono molte le giovani coppie che partono per l'estero.
Poche sono le "menti" disposte a sacrificarsi in Patria.
Una soluzione di questa situazione socio-politico-economica si avrà solo
con l'integrazione della Bulgaria nella Comunità Europea.
Danza tradizionale bulgara
PARROCCHIE AFFIDATE AI PASSIONISTI (2) |
Come detto la Bulgaria ha una popolazione di circa 8 milioni di abitanti.
Più della metà sono Ortodossi. I Musulmani sono quasi il 20% che però sono "slavizzati"; molti i Protestanti.
I Cattolici sono appena l'1,1% cioè circa 80.000. Moltissimi sono i non-battezzati.
Le conseguenze del mezzo secolo di regime marxista richiamano alla memoria
le gesta eroiche dei tanti Cattolici e Protestanti che hanno dato la vita per rimanere fedeli a Cristo.
Tra essi primeggia il Beato Eugenio Bossilkov.
La Chiesa ortodossa non offre nessuna formazione ai propri fedeli.
La fede di questi si nutre solo di riti incomprensibili.
Questa Chiesa vive solo nella sua gerarchia.
Non molto diversa è stata la situazione della Chiesa cattolica.
Emblematica è la storia della Diocesi di Russe che ha sempre avuto clero straniero ed itinerante,
dipendente da Propaganda Fide.
Anche la presenza dei Passionisti ha avuto questa caratteristica.
Il clero si è principalmente preoccupato della sacramentalizzazione e della devozione ai santi
senza dare una vera formazione cristiana.
La cattedrale di Russe
Conseguenza di tutto ciò è che oggi i fedeli sono alla ricerca del solo rito.
I fedeli sopravvissuti al regime comunista sanno solo cantare e recitare a memoria
alcune preghiere a mo' di filastrocche, come i bambini delle scuole.
La difficoltà da parte della gente nel comprendere la necessità di una preparazione ai Sacramenti
è condizionata dall'esperienza passata.
In quel periodo tutto era fatto di nascosto e in fretta, senza catechesi alcuna.
Spesso quando sentono parlare della necessità di corsi preparatori per ricevere i sacramenti,
molti non si fanno più vedere.
Poi si viene a sapere che il sacramento, senza preparazione, è stato dato in qualche monastero o chiesa ortodossa. Qualche volta si trovano persone che non hanno ricevuto il battesimo ma si dicono cattoliche
perché i loro genitori, o più frequentemente i loro nonni, lo avevano ricevuto, non sapendo nemmeno dire se nella
Chiesa cattolica o in quella ortodossa.
PARROCCHIE AFFIDATE AI PASSIONISTI (3) |
Altra situazione problematica è l'assenza della famiglia nel cammino di fede dei loro figli.
E questo anche nelle famiglie cattoliche.
Spesso sono gli stessi bambini o giovani che, da soli, chiedono di frequentare la catechesi
e di poter ricevere i Sacramenti.
Qui la grande missione della Chiesa non è quella di attraversare fiumi e foreste
per portare la Buona Novella a chi non la conosce, ma riuscire a "ricucire" il cuore
di tanta gente e puntare alla formazione cristiana, specie dei più piccoli che garantiscono il futuro.
Un impegno che esige delicatezza e saggezza.
Un popolo sfiduciato e privo di stimolo interiore non può essere ricostruito in breve tempo.
I missionari hanno anche questo compito: quello cioè di far rinascere la speranza e la fiducia
nell'animo della gente che, senza colpa, si ritrova a vivere passivamente.
Chiesa e casa religiosa passionista a Oresc
Gli sforzi dei missionari in campo formativo e la preparazione adeguata ai sacramenti
stanno dando i primi buoni risultati.
Ogni parrocchia effettua corsi di catechismo per i ragazzi ma non mancano corsi per adulti
che chiedono catechesi sulla fede e non solo in preparazione ai sacramenti.
In modo particolare in quest'ultimo anno gli sforzi si sono concentrati nella celebrazione dei matrimoni in chiesa
per regolarizzare le molte situazioni familiari irregolari.
Una iniziativa di particolare interesse pastorale, nell'appena concluso centenario
della nascita del Beato Eugenio Bossilkov, è stata la "peregrinatio" della sua reliquia
in tutte le parrocchie della diocesi in concomitanza con una settimana di catechesi sulla Chiesa.
Per questo anno è prevista un'altra settimana di predicazione in tutte le parrocchie sui sacramenti.
Si svolgono poi campi scuola e si realizzano i primi oratori, cose
sconosciute fino a pochi anni fa.
I Missionari continuano a seminare; altri, sicuramente, raccoglieranno.