Mirabilia, a Mirabilandia.
La terra delle meraviglie ha ormai iniziato a stupire e conquistare
grandi e piccini. Attrazioni, attrazioni una dopo l'altra sotto il faccione
del sole sorridente, simbolo di Mirabilandia, il nuovo parco giochi made
in Italy che ha aperto i battenti da pochi giorni in Emilia Romagna, a
pochi chilometri da Ravenna.
Il più grande parco a tema italiano e nasce subito importante
nelle cifre e nelle dimensioni nell'anno che ha visto protagonista, in
Europa, un'altra grande realizzazione, Eurodisney a Parigi.
Mirabilandia come Eurodisney, allora? Alla domanda si può rispondere
in due modi solo apparentemente contraddittori: sì e no. Il parco
italiano si può paragonare a quello americano in terra di Francia
dal punto di vista della strategia in base alla quale è stato concepito
e realizzato, alla sua capacità di essere un volano economico rilevantissimo,
vero e proprio valore aggiunto all'offerta turistica dell'area sulla quale
sorge, proprio per la capacità intrinseca di aggiungere un richiamo
forte alle motivazioni che possono spingere i turisti a trascorrere le
vacanze sulla Riviera romagnola.
Del resto gli americani in questo sono stati maestri insuperabili:
basta ricordare, a questo proposito, quel fenomeno di più recente
successo che è Disneyworld a Orlando, in Florida (in fase di ampliamento
e di modernizzazione in alcune attrazioni) con il corollario degli MG Studios
a del Sea World. Ma la risposta è no, se invece ci si riferisce
ai contenuti proposti da Mirabilandia che si discostano per molti versi
dai modelli statunitensi: è infatti un parco progettato e realizzato
da aziende italiane, pensato soprattutto per il pubblico italiano e per
il turista-tipo che frequenta le località della Riviera romagnola.
In questo siamo di fronte ad una realizzazione originale, ad una nuova
interpretazione in tema di parchi giochi che propone esiti e sviluppi di
assoluto interesse.
Quella dei parchi a tema sembra essere la nuova frontiera del business
turistico italiano anche se tranne pochissimi esempi non esistono grandi
parchi, ma circa 60 realizzazioni in gran parte piccole: questo a fronte
di una sempre maggiore richiesta da parte del pubblico, tanto che attualmente
si stimano gli incassi complessivi in circa 170 miliardi di lire. L'ingresso
in questo segmento di idee nuove e di rilevanti capitali finanziari non
può che essere considerato un fatto positivo anche dal punto di
vista della collaborazione fra privato e pubblico.
Mirabilandia è nato per iniziativa del gruppo Situr-Finbrescia
(con una quota del capitale di maggioranza del 46 per cento), del San Paolo
Finance (44 per cento) al quale si è aggiunta la Fininvest di Silvio
Berlusconi (10 per cento). Soci importanti, dunque, con una notevole esperienza
anche nel settore del turismo: il gruppo bresciano controlla infatti i
villaggi Valtur. Ed anche l'investimento è stato rilevante, circa
150 miliardi di lire. L'intervento pubblico a sostegno del progetto di
Finbrescia, giudicato di interesse nazionale in base alla legge Carraro-Vizzini
del 1990 che prevedeva interventi a sostegno della costa adriatica dopo
l'emergenza alghe, è stato di 14 miliardi di lire mentre il Comune
di Ravenna ha dato in concessione per 99 anni il terreno alla società
Parco della Standiana ed ha operato in stretta sinergia con gli investitori
privati per la pianificazione del territorio.
Per rendere più agevole l'arrivo dei visitatori (per i primi
mesi di apertura si prevedono un milione di persone), la società
ha investito 5 miliardi per realizzare alcune opere stradali come lo svincolo
a raso sulla Statale 16 Adriatica all'altezza dell'incrocio con la provinciale
101 Standiana. Verrà anche realizzato uno svincolo di accesso alla
superstrada E45 per collegarla alla provinciale Standiana. E Mirabilandia
sarà il nuovo nome della stazione ferroviaria del Lido di Classe
e per chi arriverà in treno ci sono sconti sui biglietti d'ingresso
e servizio di autobus-navetta. Il parcheggio invece accoglie 4.500 auto
e 60 pullman.
In termini di occupazione, poi, i numeri dell'azienda Mirabilandia sono
anch'essi importanti: per il momento vi lavorano circa 540 dipendenti (molti
sono i giovani), scelti dopo accurate selezioni fra ben 7 mila aspiranti.
Notevoli le ricadute economiche sul territorio: è stato calcolato
che per ogni mille lire incassate dal parco ce ne saranno 5 mila per l'indotto
e se si tiene conto che a ragione si prevedono 22 mila visitatori al giorno
si comprende come il business sia rilevante.
Ma veniamo alle attrazioni, al parco delle meraviglie nell'Emilia Romagna
del divertimento. Mirabilandia innanzi tutto si ispira ai mitici viaggi
dell'antichità, allo scambio culturale e commerciale del mondo bizantino
che aveva nel porto di Classe il fulcro e in Ravenna una splendida capitale.
E quindi parco d'acqua con 5 laghi, 14 cascate, 7 fontane, un gayser, attrazioni
fatte per navigare, un film sottomarino tridimensionale.
Chi entra passa tra due portali a mosaico come quelli delle mura di
Ravenna bizantina, vera culla dell'arte del mosaico. Ma andiamo con ordine.
I 45 ettari su cui si estende Mirabilandia ospitano 33 attrazioni, divise
in sei aree a tema. Sono fatte per divertire e per stupire. Basti pensare
che i più piccini hanno a loro disposizione un'intera Bimpopoli
costruita su misura e dalla quale sono esclusi, anche a causa delle ridotte
dimensioni, i grandi. Grandi che si prendono subito la rivincita. Il percorso
tocca infatti Italian Graffiti, con le Fiat 500 a fare da simbolo dei mitici
Anni Sessanta e la Dolce Vita immortalata in set cinematografici e televisivi.
Qui, nei Dolce Vita Studios, si gira e si rigira sulla piattaforma ruotante
del Cotton Club. Nella Terra della Pietra Magica, invece, emozioni e giochi
d'acqua sono all'ordine del giorno per i novelli Indiana Jones mentre al
Mira e Billy Park sono di scena i colori e la gioia tipici di un supertecnologico
luna park. Per non parlare della discesa lungo le rapide nel canyon del
Rio Bravo o dell'Acquasplash, vera autostrada liquida piena di sorprese
mozzafiato. E a proposito di quest'ultime ... coraggio, c'è Sierra
Tonante, attrazione degna di un pilota top gun. Sono le montagne russe
all'italiana, le più alte d'Europa, fino a 35 metri con due treni
di otto carrozze che toccano i 100 chilometri all'ora fra loop, giri della
morte, curve e discese mozzafiato: emozionarsi per credere. Se questo non
bastasse, ecco Delirium, il regno dell'horror, e ancora lo Scoglio del
Vento nel cuore della terra e ancora il Polipo, il Galeone, il Balcon Race
per chi ama la mongolfiera e il Circo equestre Griselda con cavalieri fantasma.
Naturalmente non è finita qui. Ci sono il mercatino, due arene,
due teatri, 14 locali tra bar, fast food, ristoranti, negozi. E aree relax
nel verde, musica e immagine degli schermi tv, animazione e giochi sono
la novità più importante perché chi fa la coda (inevitabile
per assistere alle attrazioni) non ha il tempo di annoiarsi. Niente è
stato lasciato al caso. Chi dimentica o non ha telecamera e macchina fotografica
potrà noleggiarla.
Mirabilandia punta sulla qualità, sull'efficienza, anche in questo
vuol essere attrazione e per questo è stata dedicata una cura particolare
alla preparazione del personale. Non resta che immergersi in questo mondo
di sogni e divertirsi. Anche alla sera quando inizia il bellissimo Night
Show, a mezzanotte, con effetti speciali, giochi di luci, laser e fuochi
d'artificio che scaturiranno da un monolite computerizzato. Mirabilia di
Mirabilandia.
BOX NELL'ARTICOLO
Seguiremo il cammino del sole, e Mirabilandia non è che il primo
passo verso la realizzazione di altri parchi a tema in aree del Sud. Aree
a vocazione turistica, come in Emilia Romagna , abbottonatissimo sui progetti
in cantiere, l'ingegner Piero Franzini, valtellinese d'origine, dal 1990
direttore generale di Mirabilandia di cui è il deus ex machina,
non solleva il velo sulle strategie di sviluppo, ma lascia intendere chiaramente
che in Italia, nel giro di pochi anni ci saranno altri Mirabilandia.
La via italiana ai parchi divertimento ed è l'acquisizione di
prezioso know how in vista di possibili sbarchi anche oltrefrontiera. Un
fatto è certo, la nascita di Mirabilandia è solo la prima
tappa di un lungo percorso imprenditoriale in questo particolare segmento
del mercato di intrattenimento turistico. Del resto da tempo in Finbrescia
si guarda con sempre maggiore attenzione al turismo e alle sinergie in
grado di sviluppare e Franzini, manager di solida esperienza e grandi capacità
organizzative, è consigliere delegato del gruppo bresciano.
La scelta della Romagna è stata valutata in base ad alcuni parametri
-- spiega -- innanzi tutto è un'area turistica importante a livello
internazionale ed in questo contesto il parco si inserisce perfettamente,
integrando i turismi che compongono l'offerta arricchendone le motivazioni.
L'esempio di riferimento può essere quello dei parchi realizzati
a Orlando, in Florida, stato americano in cui il binomio sole e turismo
è vincente. Abbiamo commissionato un'indagine di mercato nel 1991
dalla quale è emerso un elevato indice di gradimento della clientela
turistica per un parco divertimenti a tema. E non dobbiamo dimenticare
che la Regione, dopo l'anno nero delle mucillagini in Adriatico, ha diversificato
la sua offerta. Il parco quindi si rivolge a una clientela, italiani in
particolare, ma con un occhio di riguardo per la clientela internazionale,
soprattutto nord europea della Romagna.
Ed è un parco interattivo, adatto cioè ai bambini, ai
ragazzi, agli adulti di tutte le età. In questo senso abbiamo rivolto
una notevole attenzione alla formazione del personale con corsi che vanno
da 250 ore a 400 a seconda delle mansioni e delle specializzazioni. In
sede di progettazione -- prosegue l'ingegner Franzini -- è stata
dedicata particolare attenzione non solo alla qualità e all'innovazione
delle attrazioni, ma anche all'arredo urbano, alla cura dei dettagli, all'agibilità
e alla funzionalità dei servizi. Il Porto, l'Acqua, la Celebrità,
gli Anni Sessanta, il Luna Park, l'Avventura, la Magia sono i percorsi
tematici proposti da Mirabilandia e collegati tra di loro dall'azzurro
dell'acqua, elemento dominante.
Ma, al di là degli aspetti consueti in realizzazioni del genere,
c'è un fatto assolutamente nuovo: Mirabilandia vivrà anche
fuori stagione. In che modo? Proponendosi come sede di turismo congressuale.
Ci siamo attrezzati per questo e abbiamo coniato uno slogan -- aggiunge
il direttore generale -- Per i vostri affari vi offriamo un nuovo campo
da gioco. Due sale attrezzate per convention e meeting, in grado di accogliere
800 e 1.500 ospiti. In inverno una parte del parco sarà in funzione
proprio per accogliere questi ospiti particolari e nelle sale offriremo
spettacoli di alta tecnologia del divertimento.
Lo sguardo è però rivolto al futuro, come abbiamo detto.
Abbiamo acquisito un know how unico -- conclude l'ingegner Franzini --
che va dalla progettazione alla costruzione, al marketing, alla gestione.
Siamo pronti ad affrontare altre sfide in Italia e all'estero. Una rete
di parchi a tema consentirebbe da un lato di migliorare la qualità,
dall'altro di ottenere interessanti economie di scala.
(Alberto Taliani, 1992)