SCIENZE:

 STUDIAVANO LE STELLE E FACEVANO CONTI

 

La conoscenza dei Maya in campo matematico erano sorprendenti; altrettanto incredibile era il loro sapere astronomico. Le due discipline andavano di pari passo: i calcoli matematici erano necessari per misurare con precisione il tempo e per fissare il calendario delle attività agricole e dei rituali religiosi. Gli astronomi maya calcolarono con precisione il movimento di alcuni astri e la ricorrenza delle eclissi. Il loro calendario era composto da diversi cicli cronologici connessi tra loro. I principali erano quello solare o <anno vago> di 365 giorni detto Haab e quello divinatorio di 260 giorni detto Tzolkin. I Maya non usavano aggiungere un giorno ogni 4 anni ma 13 giorni ogni 52 anni che è la stessa cosa. Il ciclo Tzolkin era composto da 13 mesi di 20 giorni l’uno. Il ciclo Haab era composto da 18 mesi di 20 giorni l’uno più un mese breve composto da 5 giorni considerati infausti. A causa dell’esistenza dei due cicli, ogni giorno aveva due nomi. Poiché i due cicli erano di lunghezza diversa dovevano trascorrere 52 cicli Haab e 73 cicli Tzolkin affinché ricominciassero insieme. Infatti 53 x 365 = 18.980 = 73 x 260. Questo periodo di tempo viene chiamato "secolo azteco" o "rotazione del calendario". Questo sistema è molto efficace per le date del passato recente ma presenta dei limiti evidenti. A questi limiti i Maya posero rimedio escogitando un secondo metodo di misurazione del tempo chiamato "Lungo Computo".

L’elaborazione di questi calendari fu possibile grazie allo sviluppo del calcolo matematico. I Maya inventarono la numerazione posizionale, in cui ogni cifra corrisponde ad un certo valore in base alla posizione che occupa rispetto ad altre cifre. Tale sistema richiese la creazione di un segno per la posizione vuota e questa portò all’invenzione dello zero (ben prima che entrasse in uso in Europa) rappresentato con l’immagine di una conchiglia; un punto equivaleva ad un’unità ed una barretta indicava il cinque. Con questi tre simboli i Maya contavano fino al miliardo.

Il punto di partenza del "Lungo Computo" era rappresentato dalla <nascita> del pianeta Venere ( 4 Ahau 8 Rumhu di migliaia di anni prima). Per calcolare la data usavano il sistema vigesimale o a base 20.

20 Kin (giorni) 1 Uinal (<mese> di 20 giorni)

18 Uinal 1 Tun (<anno> di 360 giorni)

20 Tun 1 Katun (7.200 giorni)

20 Katun 1 Baktun (144.000 giorni)

(Poiché il numero 20 era usato per dividere il tempo, i Maya, erigevano delle colossali stele proprio ogni venti anni).

Le date maya sono iscritte sotto forma di una doppia colonna di geroglifici che si leggono da sinistra a destra e dall’alto in basso. La serie comincia con un glifo introduttivo e termina con dati relativi al ciclo lunare ed a quello dei Nove Signori della Notte che regnava sul periodo in questione e nel mezzo c’è la data. La scoperta del Lungo Computo è stata compiuta dal tedesco Forstemmann attorno l’anno 1882. (Vedi Appendice 4).

All’inizio, le date, anche se decifrate non erano collegabili al nostro calendario. Gli studi dell’americano Goodman portarono ad individuare, nel 1905, questo collegamento. La fine dell’ultimo <ciclo grande> e l’inizio di quello attuale corrispondono alla data del 13 agosto del 3114 a.C. Poiché un ciclo grande dura 13 Baktun, quindi 1.872.000 giorni, la fine dell’era attuale cadrà il 22 dicembre del 2012.

Il cielo al momento della nuova era si presentava con le Pleadi che attraversavano il meridiano poco prima dell’alba. Il sole era preceduto dal pianeta Venere sotto forma della stella del mattino. Praticamente, le Pleadi, svolgevano la stessa funzione della stella Sirio, per gli antichi Egizi, annunciando l’alba, la <nascita> di Venere e l’inizio del nuovo ciclo temporale.

I Maya oltre a tenere il conto del tempo trascorso erano anche esperti astronomi. I loro templi erano disposti in modo tale da poter contrassegnare la levata, lo zenith o il tramonto di stelle e pianeti. Essenziale per l’elaborazione del calendario lunare, l’osservazione dei cicli della luna era una costante presso le popolazioni Maya. I loro calcoli molto precisi riuscirono a stabilire la durata media di un ciclo lunare in 29,530020 giorni. Ciò risulta sorprendente dal momento che in realtà questo ciclo dura 29,530050 giorni. Questo calcolo rese possibile mettere in relazione calendario lunare con quello solare secondo le antiche usanze e necessità maya. Molto presente nei codici e nelle incisioni su pietra, il glifo della luna viene associato a questi elaborati calcoli calendariali. Erano particolarmente interessati, come tra l’altro gli antichi Egizi, alla Costellazione di Orione. Erano principalmente i sacerdoti di Palenque che seguivano con una certa costanza i movimenti di questa costellazione. In generale, però, ciò che interessava di più era il gruppo delle Pleadi, ovvero le Sette Sorelle, che fanno parte della costellazione del Toro e precedono Orione nella levata.. I Maya chiamavano le Pleadi Tzab, che significa tintinnio, scuotimento. Questo richiama chiaramente la funzione del sonaglio di un serpente. Con l’osservazione delle Pleadi i popoli messicani calcolavano con assoluta precisione il momento in cui il gruppo di stelle superavano il meridiano meridionale a mezzanotte. In quel preciso momento iniziava il nuovo anno. Essi celebravano questo evento con la festa del fuoco, chiamata Chicc-Kaban, poiché erano sicuri che Kukulcan in persona discendesse dal cielo e accettasse i loro riti e le loro offerte dando in cambio un altro anno di vita sulla terra.Un altro astro importane era il pianeta Venere, dal momento che si riteneva, che esso, nel suo aspetto di stella del mattino, spingesse in alto il sole dall’oltretomba; riuscivano a prevedere le eclissi utilizzando delle tabelle di riferimento della lunghezza di 11.958 giorni che corrispondono a 46 cicli Tzolkin (11.960 giorni) Questo periodo è pari a 405 mesi lunari ed è così preciso che l’approssimazione era di un giorno ogni 4.500 anni. Di Venere interessava sopra ogni cosa il suo ciclo medio nell’arco di lunghi periodi di tempo. L’anno venusiano può durare da 581 a 587 giorni con una media di 584: era questo numero ed i suoi multipli ad essere particolarmente interessanti per i sacerdoti. Da qui l’origine del super numero 1.366.560, che equivale precisamente al numero di giorni che compone l’era attuale, ed è particolarmente significativo perché collega un’intera serie di cicli.

Infatti equivale a:

 

5.256 x 260 (ciclo Tzolkin)

3.744 x 365 (ciclo Haab)

2.340 x 584 (ciclo medio di Venere)

1.752 x 780 (ciclo medio di Marte)

72 x 18.980 (secolo azteco)

 

Questo super numero ricavato dallo studio del Codice di Dresda è molto vicino ad un altro numero significativo "1.366.040" che equivale al numero di giorni relativo al ciclo delle macchie solari studiato da Cotterel e che si differisce esattamente di 520 giorni, per i Maya due cicli Tzolkin.

In effetti, i Maya, osservavano il pianeta Venere allo scopo di tenere sotto controllo i cicli delle macchie solari poiché dopo 20 cicli era stata prevista l’inversione del campo magnetico, come effettivamente accadde.