TITOLO : UNA VACANZA ISTRUTTIVA PROLOGO (6P)

AUTRICE : MEL JASON

SOMMARIO DELL'AUTRICE: Due coppie dell'SG-1 decidono di partire per ....una vacanza istruttiva

SPOILERS:  5° stagione : 5x19 Menace


DISCLAIMER: Stargate SG-1 ed i suoi personaggi appartengono alla Metro-Goldwyn-Mayer Studios Inc/Showtime/Double Secrets Productiona/Gekko/ Sci-Fi Channel/ Glassner, Wright, Anderson, Greeburg. 

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UNA VACANZA ISTRUTTIVA - PROLOGO

(6° Parte)

 

 

5° parte


 

 

SGC: IL GIORNO DOPO.

 

Daniel era stato svegliato esattamente alle ore 07:00(dallo stesso Wilson, cui aveva chiesto se poteva recapitare il suo zaino nello spogliatoio dell’SG-1, e la guardia acconsentì senza indugio),  come gli era stato ordinato da qualcuno.

 

Dopo essersi alzato, e inforcato gli occhiali, il linguista si era recato senza deviazioni e automaticamente, in sala Mensa (salutando con un cenno frettoloso al personale SGC che gli augurava il buongiorno), per bersi la consueta tazza di caffè mattutina, e divorare le sue amate focacce. Non vedeva l’ora di gustarsele in santa pace.

Una volta seduto ad uno dei tanti tavoli vuoti, portò alle labbra il primo sorso di caffè , chiuse gli occhi e quando li riaprì, vide Jack (in borghese e con uno zaino), davanti a lui con il vassoio della sua colazione (poiché aveva deciso di mangiare alla Base): caffè e dei cereali alla frutta.

 

“Per caso sai dov’è finito Teal’c?!”

 

“…’Giorno, Jack .”- Replicò Daniel senza batter ciglio dopo aver allontanato la tazzina dalle sue labbra per rispondere.

 

“Sì, ’Giorno, Daniel…Allora, lo sai dov’è? Volevo salutarlo prima di andar via, ma nel suo alloggio non c’è . E nessuno mi dice niente. ”-Esclamò sedendosi di fronte a Daniel e sistemando la sua colazione sul tavolo.

 

“Ehm…diciamo che è in libera uscita.” –Replicò il linguista iniziando a tagliare una delle sue focacce.

 

“Libera uscita?!”

 

“Hmmm.” –Rispose Daniel mentre in quel momento stava addentando un pezzo di focaccia.

 

“…vorresti approfondire?”

 

Daniel ingoiò il boccone e aggiunse- “Sam ha portato Teal’c con se. Sono andati in vacanza insieme, Jack. È abbastanza approfondito per te?”

 

“Ah.”

 

Il Colonnello non aveva mai pensato che Carter e Teal’c avessero vincolato tanto profondamente da andare in vacanza insieme, ma  ne fu piacevolmente… lieto…

 

All’improvviso, le parole di Sam gli risuonarono nella mente “Diciamo che è una promessa che doveva essere mantenuta, tanto tempo fa…” [-promessa che avrei dovuto mantenere io….]-si rimproverò Jack ripensando a quante volte Teal’c gli aveva chiesto di visitare il loro Mondo.

 

“Sam voleva far visitare un…” -tagliò e morse un altro pezzetto di focaccia - “…luogo magico a Teal’c-“ –lo inghiottì –“…così ha detto.” -Aggiunse quando ebbe di nuovo la bocca vuota.

 

Vi fu una pausa: Jack rimase soprapensiero, scervellandosi di capire quale fosse questo luogo magico…ma poi vi rinunciò.

 

“Ti vedo ben riposato, Daniel.” -Disse Jack dopo aver sorseggiato il suo caffè.

 

“ Ehm…ho dormito…”

 

“Vuoi dire che hai dormito ancora sulla tua scrivania.”

 

Daniel scosse la testa- “No, stavolta ho usato un letto.”

 

“Daniel Jackson che riesce ad interrompere i suoi compiti a casa per andare a dormire su un comodo letto?! È un miracolo.”

 

“Veramente avevo già terminato.” -Ribatté Daniel - “E non lo chiamerei un miracolo- Aggiunse con un sorriso enigmatico.

 

“Hm?”- Fu il commento di Jack mentre la sua bocca si riempiva di cereali.

 

“…ti sei studiato la pronuncia,Jack?” -Domandò Daniel cambiando completamente discorso.

 

“A§h,g§r§az§ie…p§e§r§ av§e§rmi§…”- Rispose Jack ancora con la bocca piena.

 

“Eh…?!”

 

Il Colonnello mandò giù il boccone e poi ripeté- ” Grazie per avermi fatto recapitare il Memo [Memorandum], Daniel. L’ho imparato a memo---ria.”

 

Daniel gli lanciò uno sguardo al di sopra degli occhiali.

 

Jack abbassò lo sguardo poi lo rialzò e si affrettò ad aggiungere: – “Dico sul serio…stavolta andrà tutto per il verso giusto.”

 

“Oh,lo spero…”- Mormorò l’egittologo sorseggiando il caffè.

 

“Mi ripeti come si pronuncia esattamente questa parola?” -Chiese Jack estraendo il Memo di Daniel dalla tasca della camicia, e puntando il dito sul rigo della pagina in questione.

 

“Quale?” - Chiese Daniel appoggiando la tazzina sul tavolo e sporgendosi verso di lui.

 

“Questa.”

 

“…oh…Tànèywè.”

 

“…temaue?”

 

Daniel emise un profondo sospiro e poi ripeté la parola scandendola -“Tà-né-y-wè.”

 

“Ahhh…tànéywè…ma certo…”

 

“Non devi dimenticare come si pronuncia: il cambiamento di un solo suono può modificare del tutto la frase e invece delle scuse, potresti insultarlo…di nuovo.”

 

“Oh…e noi non vogliamo questo, vero?”

 

“No…non vorresti davvero subire la pena per aver insultato il capo due volte, credimi.”

 

“Tu sai qual è ?”

 

“Ehm…sì, e non sai quanto stai rischiando grosso, Jack.”

 

“Dai, non può essere così terribile…a meno che non sia…capitale…lo è…?!”

 

“No, no,per fortuna non lo è, ma…” -Jack vide Daniel…arrossire, e questo lo incuriosì alquanto. - “…ma…ehm… diciamo che una parte del tuo corpo ne soffrirebbe molto e… a lungo… ”-aggiunse il linguista arrossendo ancor di più.

 

Jack alzò un sopracciglio.

 

Daniel quindi tentò di esprimere a gesti la punizione corporale e dopo un rapido scambio di gesti e di alzate di sopracciglia ,finalmente il Colonnello comprese e restò ammutolito per due lunghi istanti; infine pronunciò un  'Oh' soffocato.

 

“Già…”- Aggiunse Daniel fissando lo sguardo sulla sua tazzina di caffè ormai vuota.

 

Il Colonnello si schiarì la voce e poi aggiunse: -“La parte del mio corpo ti ringrazia vivamente, Daniel.” - E gli diede una leggera pacca sul braccio.

 

 

NELLO STESSO ISTANTE ...

…in un vialetto di una strada deserta di Colorado Springs, una figura alta e in tuta scura si avvicinò a un'altra figura vestita alla stessa maniera.

 

Una delle due figure, la più alta delle due (che indossava una bandana scura), stava aiutando l’altra a collocare, e legare, sul mezzo di trasporto rosso fuoco, degli zaini  che erano lì accanto.

 

"MaggioreCarter..." - Nella voce del Jaffa vi era una nota di... apprensione.

 

"Teal'c...allora sei pronto per un'emozionante avventura?"- Disse Sam sorridendogli.

"Tu ...sei sicura che non vi sia nessun pericolo, MaggioreCarter?"

 

"Nessun pericolo, Teal'c. Nessuno.” -Lo rassicurò il Maggiore dandogli una leggera pacca sul braccio; quindi mise in moto la sua Harley Davidson.

 

Il Jaffa si coprì (dignitosamente), le orecchie con le mani: quel frastuono era troppo intenso per il suo delicato udito di Jaffa.

 

Il Maggiore sorrise alla scena; si mise il casco e si sistemò sul sedile della sua moto.

 

"Teal'c..."

 

Il Jaffa alzò un sopracciglio.

 

Sam gli fece segno, battendo la mano sul sedile di montare sulla moto, Teal'c esitò per un istante; poi lui si infilò il casco , e con riluttanza si sedette dietro al Maggiore e la moto schizzò via; Sam sorrise quando sentì la stretta del suo amico sui suoi fianchi.

 

"MAGGIORECARTER!… NON È SAGGIO PROCEDERE IN TALE MANIERA!... TU SEI SICURA CHE QUESTO...VEICOLO SIA SICUROOOOOOOOOOOO!?" - Urlò Teal’c mentre le villette situate alla sua destra svanivano in un lampo.

 

"Sicurissimaaaaaaaaaa…" -Rispose gridando Sam senza degnarsi di nascondere il suo divertimento.

 

La voce del Maggiore si affievolì mentre la silhouette della motocicletta diveniva un puntino scuro all'orizzonte.

 

FINE sesta parte

 

 
 

 

 

 

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