IL TIFO



Anche il tifo, come la difterite, è provocato da un batterio: il Bacillo del tifo.
Il germe, per nuocere, deve introdursi nell'apparato digerente; ciò accade quando si beve acqua infetta oppure si ingeriscono vegetali o molluschi contenenti il bacillo. Si spiega così perché al mare si raccomanda di non raccogliere mitili, ostriche od altri molluschi in vicinanza dell'abitato: potrebbero essere stati infettati da acque di scarico. E' buona norma consumere solo frutti di mare forniti da allevamenti o comunque venduti da negozianti, perché garantiti da controlli deli Uffici di Igiene che ne accertano la commestibilità.
La malattia si manifesta inizialmente con male di testa e senso di spossatezza; in seguito compare febbre che sale di giorno in giorno, sino a raggiungere 39/40°, mentre si rendono sempre più acuti i dolori vescerali, causati dal bacillo che intacca le pareti dell'intestino. Ne conseguono emorragie, e, nei casi più gravi, la perforazione dell'intestino stesso.
Contro il tifo, come contro la difterite, ci si può immunizzare col vaccino, costituito di bacilli del tifo morti, mentre il vaccino antidifterico si ottiene trattando le antitossine. L'effetto immunizzante del vaccino dura circa cinque anni e inizia alcune settimane dopo la vaccinazione.

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