MALGA MONTOFFO



Faggio plurisecolare

della malga Montoffo

in Val Malga

comune di Sonico



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La Val Malga è una delle principali valli laterali di sinistra orografica della medio-alta Valcamonica; si sviluppa dall'abitato di Rino di Sonico fino al massiccio dell'Adamello.

Nella parte superiore si divide in valle del Miller a Est e conca del Baitone a settentrione.

E' percorsa dal torrente Remulo che viene alimentato dal torrente Miller e dall'emissario del lago Baitone.
Ha andamento circa da Est a Ovest.
Il torrente Remulo confluisce nell'Oglio tra Sonico e Malonno.


dalla Scheda: percorsi didattici in Valle Camonica - Distretto Scolastico N. 37 - itinerario N. 4 del parco dell'Adamello - Comunità Montana di Valle Camonica - Regione Lombardia:

VAL MALGA

" Posta sulla sinistra idrografica della Valle Camonica tra Edolo, Sonico, Malonno.
Vallata di notevolissimo interesse ambientale:
(boschi, fiumi, torrenti, malghe, ghiaioni),
paesaggistico (dal fondo valle di Edolo, al Mortirolo, al Pian della Regina ed al costone del Durello),
economico (diga del Baitone, sbarramen­to del Miller, malghe del Miller),
naturalistico (la ricchezza botanica, floristica e faunistica è tra le più importanti del Parco dell’Adamello).

Infine, da non trascurare l’insediamento antropico, a metà tra il recente e l’antico, che si fonde armonicamente con la fitta vegetazione."


bivio per malga Montoffo sulla strada carrabile della val Malga


arrivo in malga


il tronco...


il faggio

ASPETTO FLORISTICO

Sarebbe opportuno proporre quest’area a riserva finalizzata al mantenimento ed allo sviluppo delle formazioni floristiche arboree ed arbustive dato il loro notevole interesse naturalistico. Con l’apporto di un esperto o di un buon manuale, si possono trovare (per citare solo le specie più conosciute) tracce di: Clematis alpina, Ranunculus glacialis, Primula, Genziana, Genzianella, Miosotis, Leontopodium alpinum, Nigritella, Campanula, vari tipi di Sassifraga e qualche raro esemplare di Lilium bulbiferum (Giglio di S. Giovanni).

ASPETTO FAUNISTICO

Nella parte bassa della Valle è presente il Francolino di monte. Più in alto la Pernice bianca, in buona densità soprattutto tra il Corno Baitone e la Val Miller. Il Fagiano di monte predilige i lariceti ricchi di basso sottobosco (mirtillo, rododendro, ginepro). Esiste pure un certo numero di Galli forcelli sparsi sulla dorsale mediana sinistra. Sul versante destro si può notare la Coturnice, abituata ai distretti erbosi e rocciosi della zona del Durello. Nell’alta Val Miller e tra il Baitone e il Corno delle Granate non è impossibile rilevare la maestosa presenza dell’Aquila reale. Tra i mammiferi, particolarmente diffusa la Lepre comune nella parte bassa, e la Lepre bianca in quota. La Valle è comunque zona di svernamento e di estivazione del Camoscio e di potenziale presenza permanente di Capniolo e Cervo. In quota il fischio delle Marmotte è frequente nei mesi estivi.




la malga


il tronco (con scritte incise ...!!)


il faggio


la malga


la malga

Si prosegue quindi a piedi lungo la strada sterrata per circa cinque minuti, fino all'indicazione del bivio del sentiero, sulla destra.

Inboccato il sentiero, che è segnalato anche oltre, si sale per circa 25 minuti di cammino (fino a quota 1490 m s.l.m. circa) e nel raggiungere la malga appare con tutta la sua imponenza il faggio secolare.

Mi pare estremamente suggestiva la località anche per la presenza della malga.

Una baita, anzi solo la metà verso Est è ancora praticamente integra, mentre dell'altra metà si erge maestoso un tratto di muro solitario della parete Ovest.

Gli altri due fabbricati, pur essendo ormai quasi completamente demoliti sono i più interessanti e suggestivi.

Il "casel" che è a ridosso del faggio, presenta ancora, sui muri perimetrali, la copertura in prietre; l'altro fabbricato, il cui tetto ha ceduto al centro, è caduto all'inerno dei muri perimetrali probabilmente non tanti anni fa, presenta ancora la trama di sostegno delle pietre di copertura, fatte con "borelle" di abete, ed anche la disposizione di copertura dei pietroni che la componevano, soprattutto verso la periferia.

Certo che se si trovassero dei volontari, ed uno sponsor, per recuperare questi due fabbricati con la relativa copertura originale in pietra locale (affiorano nei dintorni i massi dai quali sono state ottenute le lastre di ....... per la copertura dei tetti), malga Montoffo, da solo monumento naturale potrebbe diventare "monumento" della storia e della vita dei nostri paesi.


rete di protezione


il faggio


il faggio


cippo in memoria...


faggio di malga Montoffo


segnaletica al bivio sentiero per malga Montoffo



ATTIVITÀ ECONOMICHE E ARCHITETTURA CONTADINA

Lungo la dorsale destra orografica che va da Casadecla alla Boiana, a Cucchenda, sino a Sbriser, è ancora viva l’attività di raccolta del fieno; poche le cascine in cui sono ancora tenute mucche da latte e da pascolo; molte sono state trasformate in case ad uso estivo con annesso piccolo orto. Presso la Malga Premassone è in funzione una malga per lo stallaggio delle mucche e la trasformazione dei prodotti lattiero-caseari. Da segnalare la presenza di maiali che sfruttano gli scarti della lavorazione del latte. Quasi totalmente abbandonate le baite di Malga Frino, nonostante la bellissima piana di fondovalle.

STRUTTURE ANTROPICHE

Innanzitutto merita una rapida escursione il centro storico di Garda, rimasto intatto nei secoli, con vicoli e portici a misura d’uomo. Al Ponte Faeto c’è un bar ristoro, punto di riferimento del Soccorso Alpino; alle spalle, dietro un dosso, la piccola chiesa dedicata a S. Bernardo; tutto attorno case a carattere turistico. Al Ponte del Guat c’è un edificio dell’ENEL, (ex) punto di partenza della teleferica che conduce al lago Baitone, travolta dall’alluvione dell ‘estate ‘87.

ASPETTO GEOLOGICO

Appena sopra Rino e fin sotto il Dosso di Fobbia si notano delle arenane rosse e verdastre. Tutto il fondo della Val Malga è coperto di detriti assestati, brecce cementate, conglomerati, depositi morenici e recenti. Presso il Ponte del Guat (Val Rossa) c’è un deposito alluvionale roccioso di fondo con conoide di deiezione attivo. Su tutto il versante della Val Rossa ci sono scisti argillosi, micascisti e talcoscisti, come d’altronde sul versante opposto del Pian della Regina e del Marser. Oltre si trovano tonaliti, granodioniti, graniti, gabbri e gabbrodioriti: si è ormai in prossimità del blocco plutonico dell’Adamello. Metamonfosate e ignee si fondono a più livelli. In quota le forme glaciali hanno conservato laghetti di circo contigui, argini morenici, ombelichi, rocce montonate e conche di circo.

ASPETTO BOTANICO

Sino oltre il Dosso di Fobbia l’area è splendidamente ricoperta da castagneto da frutto misto a betulle. All’ingresso della Val Malga si riscontrano testimonianze dell’alta potenzialità antica del faggio (Ponte Faeto); oggi ne rimangono alcuni nuclei a Sbriser ed alla Boiana. Sul versante sinistro ampio bosco ceduo che si sovrappone a nuclei consistenti di abeti bianchi e rossi. Lungo il torrente Remulo, tra il Faeto e il Guat, è ancora interessante notare l’ontano bianco e l’ontano nero. E tuttavia a Malga Frino che si notano gli alberi più famosi della Val Malga: una decina di esemplari di abete rosso, tra i più vecchi e spettacolari, considerati monumenti regionali e collocati a pochi metri dalle baite, quasi a segnare il limite ultimo della vegetazione d’alto fusto. Oltre, difatti, si scorgono dei larici pionieri, dei cespugli, e grandi macchie di rododendro. Da notare qua e là qualche pino mugo, silvestre e cembro.


il tronco


malga Montoffo


malga Montoffo




il tronco


il faggio

Proponiamo una visita in Val Malga per vedere il faggio plurisecolare di malga Montoffo:

si percorre la strada carrozzabile della val Malga che, come è noto inizia in località "quattro strade" sul percorso Rino di Sonico - Garda, oppure da Malonno - Zazza sempre verso Garda (attraverso la frazione di Comparte).

Si prosegue fino a ponte Faeto (dove c'è il rifugio Val Malga) e si va oltre per circa un Km, fino alla quota di circa 1380 m s.l.m.

Al quarto tornante dopo il rifugio (oltre casa Accampi, che è l'ultimo fabbricato sulla strada) si parcheggia.(non c'è molto posto per la verità, ma due o tre posti, a lato della strada principale si trovano).

Sul tornante che salendo, gira verso destra, c'è un bivio ed una strada sterrata che prosegue diritta.
Ci sono le indicazioni per il faggio di malga Montoffo e per raggiungere un cippo in memoria del partigiano Troletti.


... sponsor...


malga Montoffo


il cippo in ricordo del partigiano

Dopo la visita al faggio plurisecolare, proponiamo anche, già che siamo in loco, una visita al cippo del partigiano Troletti, per non dimenticare.... "mala tempora currunt" ... Soprattutto in questo inizio di secolo, apertosi con inquietanti ritorni a desideri di poteri forti.... di stabilità imposte... di rivoluzioni alla rovescia.......


la targa ricordo


il faggio


il faggio


il tronco

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