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croce Adamello e cannone 149 G ora su Cresta Croce - foto da: - VALSAVIORE 1915-1918 La guerra sull'uscio di casa di ANDREA BELOTTI
al centro esemplari di francolini

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... la mia campagna ...

la conca del Pantano d'Avio: dall'Adamello alla cima Plem

..... la cavra del Bumbel l'è doma oss e pel .... Chi sa questa filastrocca ? : francorino@inwind.it

La Costituzione della Repubblica Italiana -pdf-

La Costituzione della Repubblica Italiana -htm-


Art. 21. - Costituzione della Repubblica Italiana -
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.


da: la repubblica del 9 feb 2008 pag. 2
gennaio 1995 Bossi a Berlusconi:
"il mafioso di Arcore vuole portare al Nord il fascismo e il meridionalismo. Propongo una commissione d'inchiesta sugli arricchimenti di Berlusconi."


da: la repubblica del 10 feb 2008 - lettere
Mi sembra di vivere un brutto sogno
Mi sembra di svegliarmi da un incubo e mi domando: ma che paese è questa nostra Italia, dove un ministro della giustizia, Mastella, e persone che ritenevo degne di stima come Dini e Fisichella possano essere tanto irresponsabili da scatenare una crisi in un momento in cui il governo Prodi procedeva efficacemente al risanamento delle finanze pubbliche, perseguiva con efficienza gli evasori fiscali, che sottraggono a tutti risorse per la sanità, la scuola e i servizi pubblici.
Nessuno si è degnato di spiegarne le ragioni.
Margherita Hack


sa 9 feb 2008 - da: la repubblica.it
14:14 Il Cavaliere grato a Mastella
"Se non ci fosse stato Mastella Prodi sarebbe ancora al governo e la riconoscenza è uno dei valori che abbiamo anche in politica".
Lo ha detto il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi al meeting con i Circoli della Brambilla.

24 gennaio 2008:
voglio esprimere qui tutto il mio senso di disistima, di disgusto e di "ripugnanza" politica, etica, morale e personale nei confronti di quei parlamentari che, anche grazie al mio voto godono i privilegi propri dei rappresentanti del popolo, e che oggi hanno dato prova, penso definitiva, di stare in parlamento solo ed esclusivamente per i propri interessi di "bottega" in assoluto contrasto con ciò che promettevano ai loro elettori meno di due anni fa.
Purtroppo non è una novità solo di questi giorni, vedo anche tanti altri (ora sono sempre in TV), che in passato ho votato in quanto democratici e antifascisti (il "compagno" Cicchitto insegna) che ormai da anni militano in formazioni fascistoidi.
Non mi lascerò comunque gettare nel qualunquismo astensionista.

Gli operai, gli impiegati, gli insegnanti, i pensionati, i lavoratori dipendenti in genere, i disoccupati, i precari, le casalinghe hanno bisogno di politiche "di sinistra".
E' indispensabile però che non si lascino irretire dal sistema informativo dominante (rai-mediaset, giornali "di famiglia" o "dei poteri forti") o dall'ideologismo degli estremisti di centro e di destra per i quali la guerra è una forma del far politica ("pacifisti imbelli" !!!) e il Vaticano (il Papa) un alleato politico prezioso per raccogliere voti (clericali), in cambio di cessione di sovranità nazionale (ascoltando l'intervento al Senato di Storace si è avuta, palpabile, la sensazione che il termine clerico-fascista è attuale), e votino dove dovrebbe essere la loro naturale collocazione di "classi sociali deboli".

Certo, in un mondo dove chi ha almeno due famiglie (Berlusconi, Fini, Bossi, Casini) ha l'impudenza di ergersi in parlamento (e nei talk-show televisivi) a difensori esclusivi della "famiglia cristiana" (nel silenzio della Chiesa) e questo viene sbandierato e fatto passare come normale e accettabile dai mezzi di informazione, è facile che passino anche altri segnali quali

l'essere "ovvio, normale ed accettabile" che chi si propone di impedire (perchè lo ritiene pericoloso) che un giorno i figli degli operai possano avere le stesse opportunità di partenza dei figli dei professionisti, abbia la "levatura morale" idonea a governare, nel III millennio d.C., un paese democratico di sessanta milioni di persone.

E' interesse delle destre sfasciare la scuola pubblica:
in un paese mediamente "istruito" ove tutti abbiano la possibilità di maturare un proprio senso critico e vengano insegnati i valori fondamentali della nostra costituzione non sarebbe possibile accettare la "normalità" truccata di oggi.


da: Atei devoti nel giardino del Papa
di EUGENIO SCALFARI

............(omissis).............
Di atei devoti la storia d'Italia è purtroppo gremita.
L'ultimo nella fase dell'Italia monarchica fu Benito Mussolini.
In tempi di storia repubblicana gli atei devoti fanno ressa e la faranno anche oggi alle transenne di piazza San Pietro.

Questa prima osservazione mi conduce alla seconda.
L'onorevole Mastella nella sua conferenza stampa di Benevento, mentre gli grandinavano addosso pesanti provvedimenti giudiziari, ha fatto come prima affermazione quella relativa alla sua presenza oggi a piazza San Pietro.

Dopo averla fatta si è guardato fieramente intorno con sguardo lampeggiante e ha scandito:
"Io sono con il Papa e andrò a testimoniarlo in piazza".

Ne ha pieno diritto.
Personalmente mi auguro che i pretesi reati di Mastella, di sua moglie, del suo clan, si rivelino per una montatura.
Ma il problema è sul comportamento politico e morale di Mastella, di sua moglie del suo clan.

Un comportamento clientelare e ricattatorio che non ha scuse di sorta, rappresenta una deviazione molto grave dalla democrazia.
Non è assolutamente valida la giustificazione proveniente dal fatto che si tratta di un male diffuso.

Negli stessi giorni della "mastelleide" abbiamo assistito anche alla "cuffareide":
il popolo non di Dio ma di Totò Cuffaro si è radunato in preghiera nelle chiese della Sicilia; il "governatore" ha pianto di gioia e si è fatto il segno della croce quando ha ascoltato la lettura della sentenza dalla quale è stato condannato a cinque anni di reclusione (che non farà) e all'interdizione dai pubblici uffici che non rispetterà.

Il capo del suo partito, Casini, e il capo della coalizione di centrodestra, Berlusconi, si sono immediatamente complimentati con lui.

Che cos'ha di cattolico il comportamento di Clemente Mastella e di Totò Cuffaro?
Nulla. Anzi è il contrario dello spirito cristiano.


Fossi nei panni del Vicario del Vicario farei discretamente e con mitezza sapere a Mastella, a Cuffaro, a Berlusconi, a Casini, che i loro comportamenti sono a dir poco imbarazzanti per la Chiesa e forse farebbero bene a non presenziare manifestazioni di testimonianza cristiana.

Ma se poi si venisse a sapere che anche Camillo Ruini è un ateo devoto?

Del resto sarebbe l'ultimo in ordine di tempo di un'interminabile sfilata di papi, cardinali, vescovi, abati, che tradirono - devotamente - il messaggio celeste del Figlio dell'uomo, da essi rappresentato.
(20 gennaio 2008)

da: la repubblica.it - 20 gennaio 2008


sa 9 feb 2008 - da: la repubblica.it
12:35 "La sinistra ha negato libertà di espressione al Papa"
Ne ha per tutti il Cavaliere, nella sua prima uscita pre-elettorale:
"lo stato-tiranno" e
"lo stato-non autorevole" che lascia Napoli sommersa dai rifiuti e le forze di polizia senza risorse.
Uno Stato che ha permesso che "la sinistra negasse la libertà di espressione al Papa".


Buona libertà di stampa - di Alessandro Robecchi

Chi andava in edicola venerdì (ma anche ieri e anche oggi, con la consistente eccezione del manifesto, edito da una cooperativa) poteva avere una bizzarra sensazione sulla libertà di stampa in questo paese:
in pratica mancava solo il Mein Kampf, in quanto a pluralismo.

Così potevate trovare il giornale della famiglia dell'ex presidente del Consiglio di destra, un giornale diretto dal baby pensionato Vittorio Feltri, la Padania (quotidiano autosatirico del nord) e una bizzarra fanzine di alcuni fighetti sotto acido che pensano che Bush sta vincendo la guerra in Iraq.

Tutti amabilmente finanziati dallo Stato, anche con barbatrucchi furbetti come farsi passare per il giornale di un partito.
E tutti, ci mancherebbe, fieri di professarsi liberisti, gente che si incazza se lo Stato interviene a correggere la mano santa del mercato, a meno che non sia il mercato loro, ovvio.
Non credo che alcuni luminosi esempi di democrazia, come la Corea del Nord, riuscirebbero a fare di meglio.

Naturalmente in tutti gli altri giorni (cioè quando non c'è sciopero dei giornali) il problema della democrazia informativa del Paese è un po' più complesso:
in edicola potete trovare giornali che appartengono a banche, a industriali, a padroni di cliniche, a palazzinari, a proprietari di compagnie telefoniche, o di autostrade.
Tutti poveri cristi che devono pur campare.

Forse per questo, insieme ai giornali vendono di tutto, dalle posate ai calendari delle donne nude.
Con il risultato che i giornali si vendono meno, ma gli editori (i poveri cristi di cui sopra) guadagnano di più.

Diversa la storia dei periodici, dove la linea editoriale la fanno direttamente gli inserzionisti.
Nuovi inquietanti spazi di libertà si aprono: di colpo puoi scrivere liberamente di questo e quello (purchè con tono fru-fru), ma è peccato mortale dire che i vestiti di Dolce e Gabbana sono di una burinotta tristezza, che un telefonino non funziona o che i cosmetici fanno schifo.
Dico questo solo per fare il punto sulla libertà di stampa e augurare buon Natale a tutti quelli che ci credono ancora, compresi i giornalisti che lottano per il contratto e a cui qualche industriale assistito, qualche banchiere messo lì dai poteri forti, qualche sarto ignorante come una capra permettono quel pochino di libertà ancora in vita.

Oh! Senza esagerare, eh!

da: Il Manifesto di domenica 24 dicembre 2006 - pag. 1 -

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NEW.... Una cascata di energia nel ventre dell'Adamello ...NEW

....Ci si chiede ancora se in Italia ci sia o non ci sia un regime.

Ma certo che c'è.

E' il regime del populismo travestito di liberale. Può piacere oppure no. Si sono rifatti il naso e c'è chi applaude, chi fischia, chi finge di non accorgersene. Ma c'è anche chi fa i conti e i conti non tornano. ....

...da "La Repubblica" del 18-01-04 - Il risparmio italiano tra Tanzi e Tremonti di E. Scalfari


Adamello


passo Adamello


Adamello


cima del Laghetto

....le critiche timide non sono capite: Tremonti ha gravi responsabilità per il dissesto dei conti pubblici coi suoi colpi di genio di finanza creativa e le sue misure per il trionfo dell'evasione fiscale...

....Perchè il governo Berlusconi non ha fatto nulla per avviare il "polo binario" e la "meccatronica"? Ad altri la risposta sembrerà difficile a me pare ovvia: perchè non rientrava nel vero programma del Cavaliere, che lo ha attuato con una disciplina di ferro, imponendosi anche agli scudieri recalcitranti: evitare la galera, salvaguardare le televisioni, tutelare la "roba" e sfasciare la Costituzione per blindare il suo potere.
Il resto era silenzio. Quanto al rilancio della ricerca vien perfino da sorridere a proporlo. Ma che cosa glie ne può importare a Berlusconi e alla Moratti, che con la cultura non hanno nulla in comune.
Dobbiamo lavorare per i tempi lunghi: quelli immediati sono cupi. Il quadro dell'industria oggi è variegato, ma l'economia nel suo complesso ristagna da ben 3 anni!
...da "La Repubblica" del 04-05-04 - Il rilancio svanito dell'impresa nazionale - di Paolo Sylos Labini -

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Adamello
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Da "la Repubblica" di sabato 15 novembre 2003 - di Gianluca Luzi

BRUXELLES - "Bisogna accelerare il passaggio dei poteri in Iraq".
Dopo che il presidente americano Bush ha dato una decisa sterzata alla strategia americana, anche Berlusconi ha parlato per la prima volta della necessità di voltare pagina in fretta a Baghdad.
Reduce dal dibattito parlamentare sulla strage di Nassyria, Berlusconi apprezza il comportamento delle forze politiche:
"Mi sembra che salvo rare eccezioni ci sia stato un comportamento responsabile" e aggiunge che in Italia " c'è stata una risposta fiera, che non può che far piacere e tutti hanno capito che si deve continuare nell'azione che abbiamo intrapreso".

Con la strage dei militari italiani " mi sembra che tutti abbiamo capito come questo sacrificio sia valso a rappresentarci sulla scena internazionale con grande rispetto". Un Berlusconi decisamente filoamericano ha rivendicato la decisione di appoggiare la guerra in Irak. .....omissis.....

Da La Repubblica di mercoledì 21 aprile 2004.

L'ERRORE DEI BUSHISTI - di Giorgio Bocca.

...... (omissis) ...... Il velleitarismo berlusconiano non è fascismo ma sta ridando fiato al fascismo congenito nel nostro paese: tutto ciò che dovrebbe confermare il rifiuto del fascismo machista e violento, del voglio e non posso mussoliniano, si muta in un perfido contrappasso, in un diffondersi di nostalgie, appetiti, vizi da populismo autoritario.
I dibattiti della televisione sono tutto meno che una libera discussione, sono l'ignoranza, le minacce, gli urli di una destra sempre più rozza che zittisce una sinistra sempre più timida e rassegnata.
Siamo un paese che si tiene insieme a fatica, ricattato dagli spaventapasseri della Lega che sta retrocedendo ogni giorno nella giustizia sociale e vogliamo partecipare a una restaurazione colonialistica facendo finta che si tratti di un'opera di civiltà.

L'esatto contrario dello spirito del 25 Aprile, di una guerra fatta perchè non ci fossero più guerre.

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Da "La Repubblica" di domenica 16 novembre 2003 - di Eugenio Scalfari

.... omissis ....Siamo andati in Iraq con 2.700 soldati di tutte le armi: fanti, carabinieri, aviatori, marinai.
Ci siamo andati sei mesi fa quando la guerra pareva finita (Bush l'aveva proclamato in tuta mimetica dalla tolda di una portaerei) ed era opportuno essere sul posto per guadagnarci l'amicizia di George W.
La spedizione fu definita come un "intervento non belligerante" di carattere esclusivamente umanitario: ospedali, personale medico e paramedico, specialisti di sminamento, tecnici per riattare centrali e reti elettriche e telefoniche.
I soldati sarebbero andati al seguito delle strutture mediche per garantirne la sicurezza. Con queste motivazioni il Parlamento votò.
In realtà non era vero niente e lo si capì subito quando si seppe che l'ospedale italiano sarebbe stato impiantato a Bagdad mentre la truppa sarebbe stata dislocata a Nassiriya nell'area di Bassora e sotto comando inglese.

Come contentino a noi diedero in sotto comando un contingente di 100 rumeni.
Forse è molto irriverente, ma la nostra presenza in Iraq, decisa senza alcuna copertura internazionale (né Onu né Nato né Unione Europea) e motivata dal desiderio di non essere assenti dal tavolo della ricostruzione, a me ricorda sinistraniente l'intervento italiano del giugno 1940, dopo nove mesi di non belligeranza, con la Francia in ginocchio e l'Inghilterra assediata nella sua isola, per esser presenti con una manciata di morti al tavolo della pace".
Sento dire che i poveri morti di Nassiriya hanno aumentato il nostro prestigio internazionale.

Forse è vero, non so giudicare in materie così soggettive, ma credo che d'un prestigio ottenuto a quel prezzo la maggioranza degli italiani avrebbe fatto volentieri a meno.

Quei morti ci sono cari, il loro senso del dovere ci è di sprone, e cos=ì pure la fiera umilt=à con la quale i feriti hanno tagliato corto alla retorica dicendo con le lacrime agli occhi per i loro compagni scomparsi: "Noi non siamo eroi ma semplici soldati che hanno svolto il lavoro assegnato". Un giornalista a Nassiriya, tra le macerie dell'esplosione, ha chiesto ad un ufficiale dei carabinieri: "Fino a quando rimarrete qui?", l'ufficiale ha risposto: "Fino a quando ci diranno che il nostro lavoro è compiuto". Il motto dell'Arma dice "usi a obbedir tacendo". Andrebbe messa un'altra medaglia d'oro alla bandiera dei carabinieri, non perchè sono eroi ma perchè hanno tenuto fede a quel motto che costituisce l'essenza di un regime democratico. ....omissis....

Da La Repubblica di venerdì 19 marzo 2004.
L'AMACA - di Michele Serra.

Ma com'=è che io, che sono così stupido, lo sapevo già, mentre Giuliano Ferrara, che è così intelligente ci ha messo qualche annetto per capire

"il carattere cialtrone della coalizione che governa questo paese"
, che "il suo leader Silvio Berlusconi è uno che sa distrarsi come pochi altri quando non si tratta degli affari suoi", che "si è fatto prendere in giro da un manipolo di vecchi missini riciclati e dal capociurma delle tifoserie varesotte della Lega"?

Fuori di polemica, lo giuro, ma solo per capire meglio: era necessario aspettare che La Russa inghiottisse le chiavi della cella di Sofri, per scoprire che ci sono più forcaioli al governo che in tutti i Palazzi di Giustizia messi in fila?
Com'è possibile che in questo misterioso paese un gruppetto raffinatissimo, spiritosissimo, dandissimo di intellettuali "libertari" ci abbia fatto una capoccia così, per anni, con Berlusconi paladino delle libertà, Berlusconi rivoluzionario liberale, Berlusconi spauracchio dei giudici (suoi), e adesso il loro capo ci viene a dire, con una prosa perfino più definitiva di quella di noialtri ottusi repubblicones, che Berlusconi è uno che si fa solo gli affari suoi?
Faziosità per faziosità, la nostra ha avuto il vantaggio di evitarci lo smacco della delusione.



bivacco Ugolini - cima del Laghetto

cantiere centrale di Isola 1908

val Grande di Vezza d'Oglio

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Terra Glacialis 2003


...ghiacciao Salarno...


.... grazie ....



Art. 21. - Costituzione della Repubblica Italiana -
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

Campagna elettorale 2006:
La destra per bocca del suo "padrone" ha affermato la pericolosità dello schieramento opposto in quanto loro

"vorrebbero dare ai figli degli operai le stesse opportunità che hanno i figli dei professionisti".

In Valcamonica il 55/70 % ha votato la destra;
delle due l'una:

- o in Valcamonica il 55/70 % degli elettori sono professionisti, commercianti, artigiani che
pensano sia giusto NON DARE ai figli degli operai le stesse opportunità che hanno i propri figli,

- oppure ci sono molti COGLIONI
(ora 2/2008 "Lui" dice INGENUI)

Tanta "diffusa" "sensibilità" sociale non dovrebbe preoccupare anche le organizzazioni che predicano il Vangelo? Oppure sono tutti impegnati ad impedire che si legiferi sulle cellule staminali, sulla procreazione assistita, sulle coppie di fatto ecc. ....


L'AMACA - MICHELE SERRA - 9 dic. 2007

Siamo "in balia dei comunisti", dice il Beriusconi. Dev'essere per questo che lui ha guadagnato negli ultimi anni, seicentomila fantastilioni di fantastiliardi. E che, sempre negli ultimi anni, la questione sociale è stata quasi azzerata, i salari hanno perduto peso e i salariati dignità, la sicurezza sul lavoro è solo un'ipotesi, l'aggettivo "pubblico" sembra un epiteto, la parola "Stato" un patetico retaggio. Tutti o quasi i principi base della sinistra sono andati picco, l'antifascismo è stato scardinato, consiglieri comunali invocano i metodi delle Esse Esse, i Savoia sono tornati e chiedono indennizzi per la loro indefessa parodia di una ex casa regnante. Ma l'uomo più ricco d'Italia si affaccia da un camper (evoluzione del predellino) e strilla alla solita folla osannante che "siamo in balia dei comunisti", e l'effetto comico, se ci pensate bene, ha implacabilmente la meglio anche sulla ripugnante sensazione che la menzogna - soprattutto grazie a Lui, alle sue televisioni, alla tabula rasa del senso critico - sia oramai un metodo. Siamo destinati a essere ridicoli anche nei frangenti drammatici. Ancora non ho capito se questa è un'attenuante o una aggravante.


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Last updated 8.2.2009