Europa
LA
DISABILITÀ: UNA QUESTIONE EUROPEA
In qualunque
momento, possiamo stimare che una persona su dieci nell’Unione europea
è colpita dall’una o dall’altra forma di disabilità. Le
disabilità e i problemi conseguenti sono vari e diversificati, in
quanto le disabilità possono essere visibili o nascoste, profonde o
leggere, uniche o multiple, croniche o intermittenti. Tra i tipi di
disabilità figurano i disturbi motori, i disturbi mentali/cognitivi, i
disturbi dell’udito, della parola e della vista, per questo motivo
possiamo affermare che i disabili costituiscono un gruppo eterogeneo.
Si concorda generalmente sul fatto che i disabili costituiscono una
delle categorie più sfavorite dalla nostra società e che notevoli
ostacoli continuano a sbarrare il loro accesso a tutti gli aspetti della
vita sociale. Questi ostacoli, che sono spesso la causa dell’esclusione
sistematica dei disabili, comprendono in particolare la mancanza di
mezzi di trasporto abbordabili,limitate possibilità d’istruzione e di
formazione, la mancanza di assistenza e l’esistenza di un gran numero
di freni nel settore economico e sociale. Le donne disabili soffrono
più degli uomini in termini di partecipazione. Questi concetti sono
espressi nella Comunicazione della Commissione al Consiglio
Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle
regioni. -Verso un’Europa senza ostacoli per i disabili-. COM(2000)
284 definitivo.
Scopo di questa parte del sito, curata da Nicoletta Lang per la LEDHA,
è far conoscere a quanti lo vogliono la struttura della Unione europea,
il suo evolversi nel tempo e più specificatamente, quanto viene fatto e
da chi per risolvere i problemi legati alla disabilità. Questa parte
del sito rientra nel progetto ONG052 cofinanziato dalla Commissione
europea –Direzione generale dell’Istruzione e della Cultura- e dalla
Regione Lombardia- Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale.
Quanto esposto in questa parte del sito riflette l’opinione dell’autore,
pertanto la Commissione non è responsabile dell’uso che potrebbe
essere fatto delle informazioni in essa contenute.
In un secondo tempo verrà dato ampio spazio alla pubblicazione delle
Regole standard delle Nazioni Unite sulle pari opportunità delle
persone disabili, in quanto esse,pur non essendo vincolanti,
rappresentano ormai il punto di riferimento di ogni base legislativa
europea.