OVOVOIDI - 2003
resina, vetroresina, fotocopie, suono - cm 20x13x13



ovovoidi cotto ad arte - un progetto di Daniela Cresti
Torri - Rignano sull'Arno (Fi)
elaborazione del suono di Andrea Baggio

Ovovoidi, organismi unicellulari ovovivipari in un forno-grembo da incursori extraterrestri o mutazioni depositate da ruspanti creature di più domestica natura?
Gli sguardi ricordano umane espressioni, il suono, una sorta di cinguettopigolio, rimbomba metallico tra le pareti dell'accogliente volta, il materiale è traslucido e sembra quasi vibrare di luce propria.................
Non so, il lavoro mi fa un po' sorridere ma suscita in me anche inquietanti riflessioni per questa mescolanza di naturale e artificiale, reale e immaginario e mi viene in mente il solito quesito: è più vero un fiore di plastica che sembra vero o un fiore vero che sembra di plastica?

Andrea Marini - 22 Giugno 2003


Sostanziale all'essenza di uovo è il significato di essere origine e fondamento, simbolo di un universo biologico che nella versione cristiana dipende dalla provvidenza divina.
Lo struzzo abbandona nella sabbia calda le sue uova che nell'iconografia simboleggiano la confidenza in Dio. Gli Ovovoidi di Marini sono occhiuti, talora protervi e i pigolii e i cinguettii suonano come sicura affermazione di sé. Comunicano un senso sottile di ingratitudine perché fanno emergere l'occhiuta sicurezza nel segno stesso dell'abbandono alla forza della provvidenza.
In questo spazio mi sembra insistere la validità dell'opera: l'immediatezza emotiva dell'oggetto è complicata, deviata, traviata.
La sicurezza dell'interpretazione, legata al senso comune, sfuma ed è più volte contraddetta. Nell'allegoria medioevale tutti i sensi erano possibili perché si collocavano nell'onnipotenza provvidenziale della creazione divina. L'allegoria di Andrea Marini sfugge alla presa dell'interpretazione e la leggera ironia lascia filtrare un preoccupato senso di inquietudine.

Lorenzo Poggi - Settembre 2003