MEMBRANE - 2003
vetroresina, piombo, stagno, bende gessate, filo spinato, smalto, cavetti di acciaio
cm 83x33x21 - (elemento grande)


Marta Luppi, Manuela Mancioppi, Andrea Marini, Alessandro Secci
4me fo(u)rme a cura di Fiorella Nicosia
La Corte Arte Contemporanea - Firenze

"For me" o il dono dell´artista a se stesso, la ricerca di un´identità, di un´individualità espressiva, di un diverso modo di stare al mondo, di osservare la realtà e di immaginare le cose. "For me" ma anche FORME ricercate, scoperte, improvvisamente trovate oltre la razionalità, oltre la rappresentazione o l´interpretazione. Forme colte sul ciglio di una strada, dietro un finestrino sfuggente, accumulate, moltiplicate, gettate in un angolo, sognate in una notte di insonnia, viste sullo schermo di un Pc, ideate e lasciate fluire dallo scorrere delle mani sulla materia. Ogni artista cerca la sua forma, scavando nella propria sensibilità visiva e poetica alla ricerca di un personale sguardo e di un´idea emozionale e autocosciente.
Nell´eterna questione tra "forma significante" ed "espressione emotiva", nel conflitto sempre aperto tra progettazione e istinto creativo e nella logica binaria modernista di forma/contenuto o di astrazione/figurazione, si può giungere infine a rintracciare la vera essenza dell´arte, suggerita da molti artisti contemporanei: quella della forma come visione "privata", come sintesi visiva e semantica del proprio personale immaginario che si offre "in dono" agli spettatori, alla gente comune, all´umanità, ma soprattutto a se stessi, come condizione necessaria e personale di comprensione del mondo.
Qui gli artisti sono 4: quattro concezioni dell´arte, quattro diversi progetti di forme − che con un ulteriore gioco di senso linguistico abbiamo definto "Fourme" − che alterano il reale in un senso riflessivo e autentico. Ciascuno, per creare il proprio mondo morfologico e semantico, ha ribaltato l´equilibrio visivo, ha superato l´idealismo della materia e la regolarità dello spazio tradizionale.

............... La ricerca della forma diventa, dunque, desiderio di nuova nascita, di metamorfosi corporea e trasformazione poetica per una diversa visione del reale. Come le affascinanti sculture-creature di Andrea Marini che si autogenerano e prolificano in intere famiglie di organismi nuovi che stanno a metà tra il mondo naturale e quello animale, tra l´umano e l´artificiale, tra una vita biologica primordiale e un´esistenza post human, in cui il tecnologico ha lasciato spazio alla manipolazione naturale, spontanea e poetica della forma. Gli "agglomerati" di esseri biomorfici, chiusi nelle loro dimore-alveoli, nei loro bozzoli vitrei come membrane di placenta, come feti racchiusi in incubatrici protettive si moltiplicano in un divenire quasi vivente, dove la materia si confonde con la vita, l´arte con la scienza. L´artista-creatore si trova, così, nella condizione di osservare, analizzare, interpretare il reale per denunciarlo, criticarlo o distaccarsene attraverso una propria sintesi ideale. ...........

Fiorella Nicosia, 2006