I primi ospiti sono gli Avion Travel. Hanno fatto un cd in omaggio a Nino Rota. Questo progetto è stato fatto perché Rota è vissuto in un tempo in cui fare poesia musicale e sposarla con la cultura e il linguaggio popolare era più facile di oggi e loro inseguono quella scia.
Il secondo ospite è Walter Bonatti. E’ un alpinista e ha scritto il libro “Un mondo perduto”. Nel libro ci sono raccontati tutti i viaggi che ha fatto fino all’età di trentacinque anni (1975) come foto reporter per “Epoca”. L’avventura per lui è dare realtà a un sogno fatto e comunque qualcosa che non sia organizzato. Andava in giro da solo con un’attrezzatura fotografica pesantissima (tecnologia dell’epoca).
Infine, restando in studio Walter Bonatti, entra in studio Reinhold Messner parlando di arrampicata e del suo libro “La montagna a modo mio”. Messner dice che da piccolo voleva diventare come Bonatti. Fazio dice a Messner, commentando il suo libro che ha trovato nelle sue considerazioni sulla montagna la stessa filosofia di Phillippe Petit il funambolo intervistato qualche puntata fa proprio in “Che tempo che fa”. Entrambi si sono definiti conquistatori dell’inutile. Messner approva questa definizione e dice che effettivamente quello che fanno non porta vantaggio all’umanità; ma possibile (c’è solo qualcosa da vivere). Quando tutte le vette più alte sono state raggiunte e si è iniziato a cercare la sicurezza scalando le montagne; loro per spirito di avventura hanno invece cercato di ottenere gli stessi obiettivi sempre con meno equipaggiamento possibile. Adesso esempio non hanno mai usato bombole di ossigeno. Entrambi sono anche molto d’accordo sulla differenza tra alpinismo e turismo; dopo l’alpinismo è quell’attività che può fare solo chi è abile non solo fisicamente , ma anche psicologicamente; mentre il turismo chi si fa guidare da sherpa (magari tramite corde) anche a quote più basse. Messner racconta come sua moglie ogni volta che partiva per una scalata gli presentava il testamento da modificare e commenta che è saggia perché all’epoca avevano tre figli piccoli e non erano sposati.