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Che tempo che fa

La prima ospite è Charlotte Gainsbourg. Il suo ultimo album “Irm” parla della sua esperienza della risonanza magnetica. E questo ha permesso di riflettere su temi quale la vita e la morte. Di risonanze magnetiche ne ha dovuto fare talmente tante causa incidente stradale che dopo i primi tempi in cui era terrorizzata e in cui si sentiva un po’ claustrofobia; poi una volta abituatasi ha voluto pensare a qualcosa di felice e il rumore che faceva ha iniziato a immaginarlo come musica. Del progetto di un museo a Parigi dedicato a suo padre (Serge Gainsbourg) alla finenon se ne è fatto più niente e lei si dichiara contenta perché tutti sanno tutto di suo padre e lei vuole tenere qualche segreto per se.

Il secondo ospite è Angelo Branduardi, celebre cantante che però esce con un libro “Cercando l’oro”. Branduardi racconta che Filippa Lagerback ha ammesso che ascoltava la sua musica quando era in cinta. Da giovane lui studiava conservatorio e odiava i cantanti perché notoriamente non distinguono le varie note. A un certo punto però ha musicato delle opere e trovandolo un bel risultato gli ahnno proposto da inciderlo e piano piano ha continuato la sua carriera. Branduardi si professa fermamente contrario alla messa con la chitarra arrivando a definirla addirittura “demoniaca”. Branduardi comunque è per la riscoperta della musica antica, “perché fare un passo indietro aiuta a fare due passi avanti”.

L’ultimo ospite è Nicola Gratteri, procuratore aggiunto della Repubblica presso la Direzione Distrettuale Antimafia del Tribunale di Reggio Calabria. Ha anche scritto un libro “La malapianta”. L’incipit del libro è “La ‘ndrangheta è la mafia più ricca del mondo e risiede in Calabria che è la regione più povera d’Europa” Gratteri spiega che questo è possibile perché i malavitosi non hanno investito in Calabria, ma all’estero e in centro nord Italia dove facevano gli affari. In Calabria solo sempre rimasti i palazzi incompiuti. Per paradosso se la ’ndrangheta smetteste di esercita se ne avrebbe ripercussione anche nell’economia nazionale e specialmente in questi tempi di crisi in cui le banche fanno muovere difficilmente i soldi, molte società (anche al centro nord) stanno facendo entrare nel loro capitale prestanomi malavitosi. Gratteri considera il rito abbreviato un regalo alle mafie perché nel momento che anche uno solo degli imputati decide di non essere giudicato con rito abbreviato bisogna ripetere il processo deve essere ripetuto davanti a tre giudici e quindi per due volte ripetiamo le stesse cose. Per ridurre davvero i tempi dei processi serve una forte informatizzazione, la possibilità di fare una notifica agli avvocati via email, ecc. I tribunali sono pieni di polizia giudiziaria che invece di andare ad investigare è costretta ad aiutare i magistrati facendo fotocopie ed altro. La ‘ndrangheta è la monopolista mondiale del traffico di cocaina questo perché anche a differenza di mafia e camorra ha molti meno collaboratori di giustizia e molta più liquidità di capitali. 

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