Il primo ospite della serata è Giorgio Diritti. Diritti è il regista di un film in uscita a gennaio sulla strage nazista di Marzabotto dove tra il settembre e l’ottobre del 1944 in soli sei giorni morirono più di 800 persone. E’ recitato in buona parte nel dialetto locale per rendere più diretto il film e anche perché all’epoca è così che avrebbero parlato. E’ capitato poi che per la realisticità delle scene alcune delle persone più anziane del luogo rivivendo quello che avevano vissuto realmente nelle riprese hanno inveito contro gli attori che interpretavano i nazisti. Non è ovviamente un film di guerra; ma un film sulla vita in tempo di guerra. Il film ha vinto il Gran Premio della Giuria e il Premio del pubblico al Festival di Roma.
Il secondo ospite è Nicola Gratteri, magistrato della DIA, direzione investigativa antimafia. Con Antonio Nicaso ha scritto il libro “Fratelli di sangue”. Quando la mafia era impegnata nel periodo stragista e quindi lo stato a contrastarla; soprattutto l’ndrangheta e anche la camorra hanno riempito tutti gli spazi vuoti nel settore dello spaccio di droga. Dal Sud America in Spagna arrivano tonnellate di eroina che poi vengono distribuite a tutto il mercato europeo. L’ndrangheta si è infilata in ogni spazio della vita calabrese e anche se è la minoranza spostando il venti percento dei voti è sempre in grado di far vincere il “cavallo vincente” e quindi di controllare segretario comunale, appalti e ogni ambito della vita pubblica. Poi soprattutto daglianni settanta i figli degli ‘ndranghetisti hanno iniziato a laurearsi con la violenza e ora in ospedali o in altri pubblici uffici oltre ai professionisti veri ci si può trovare anche degli ‘ndranghetisti. Gratteri è contro la nuova riforma della giustizia che renderà molto più difficili le intercettazioni poiché sono essenziali soprattutto nelle inchieste sull’ndrangheta soprattutto per lo scarso seguito di collaboratori di giustizia visto che sono tutti imparentati tra loro. Poi anche le fughe di notizie in realtà potrebbero essere evitate. Secondo Gratteri è inutile la commissione parlamentare antimafia in quanto non serve parlare e fare convegni su cosa sia spendendo inutilmente soldi pubblici. Cose utili per sconfiggere le mafue sono: l’eliminazione del patteggiamento in appello, l’eliminazione del rito abbreviato, l’equiparazione della condanna per spaccio con quella per collusione mafiosa. Gratteri e la sua famiglia sono sotto scorta dal 1989 e sono stati sventati nel corso del tempo almeno due attentati a suo scapito. Lui dice che crede in quello che fa e che anche se quando è entrato in magistratura non immaginava di fare questa vita, ha migliaia di persone che lo sostengono in quel che fa.
Gli ultimi ospiti di serata sono Franca Rame e Dario Fo. E’ appena uscito il libro di Dario Fo “Sant’Ambrogio e l’invenzione di Milano”. Questo libro è diventato anche uno spettacolo teatrale e si è deciso di parlare della vita di questo santo proprio perché non si sa niente sulla sua vita anche se è stata straordinaria. Nella rappresentazione teatrale del libro Franca Rame interpreta tutti i personaggi femminili ed è in pratica in scena per tutto il tempo continuando però ad entrare e ad uscire dal palco e cambiando scialli. Ambrogio è vissuto in un secolo in cui Milano era la capitale dell’impero e lui era il consigliere fidato dell’imperatore e quindi l’uomo con più potere dopo di lui. Ebbe molta influenza e il popolo lo costrinse addirittura da ateo a diventare arcivescovo di Milano. Lui sperando di poter evitare questa cosa la sera prima dell’elezione organizzò un’orgia; ma nonostante questo e gli insulti che ottenne lo diventò lo stesso. Franca Rame dice che quando suo marito morirà (indipendentemente da chi morrà prima) la gente dirà “come era vivo da vivo”. Sono sposati da 54 anni e il loro matrimonio è stato celebrato proprio nella cattedrale di Sant’Ambrogio.