articoli della stagione 2006
Linosa:
Un nuovo nido si aggiunge sulla
spiaggia
Già, precedentemente, durante la notte del 9 giugno un esemplare di tartaruga femmina della specie “Caretta Caretta” ha deposto le proprie uova in una buca scavata dalla stessa che poi ha ricoperto con cura, camuffandone la presenza. Tempestivamente gli operatori del Centro Recupero Tartarughe Marine (C.R.T.M.), sito a Linosa dal 1994, ha recintato il nido per evitare che i bagnanti potessero passarvi sopra oppure ficcarvi degli ombrelloni. Da allora si è svolta una perseverante attività di monitoraggio del nido e della spiaggia per studiare più a fondo il fenomeno dell’ovodeposizione e i movimenti delle tartarughe marine. Dopo notti di osservazione costante, finalmente, il 30 giugno “Mamma tartaruga” ha visitato la spiaggia della Pozzolana di Ponente dell’isola pelagica. La prima emersione è stata registrata alle 9.45 del mattino. Tuttavia la nostra chelona, dopo aver setacciato ogni minimo angolino della prima metà destra della spiaggia, è ritornata in acqua per motivi all’uomo sconosciuti. Puntualmente è ricomparsa l’ora successiva per ripetere gli stessi movimenti, alla stessa distanza cronologica, diverse volte.
Finalmente alle 11.40 di sera è risalita per la tredicesima volta ed ha cominciato a scavare per preparare il nido. Gli operatori C.R.T.M hanno aspettato pazientemente che il rettile cominciasse a deporre per potersi avvicinare.
Una volta deposte le uova, con le natatoie posteriori ha coperto il nido mentre con quelle anteriori ne ha camuffato la presenza. Ovviamente, per non perdere le tracce, gli operatori del C.R.T.M., con fare esperto, hanno inserito, durante l’ovodeposizione, una cordicella nel nido che fuoriuscisse non appena coperto; la finalità di ciò consiste nel recintare successivamente.
Non appena la tartaruga stava per andarsene, il veterinario ed i biologi che lavorano al C.R:T.M. hanno bloccato la stessa per prendere le misure e controllare la presenza di marcature. Infatti la tartaruga era già stata marcata e adesso non resta altro che controllare i dati rilevati in precedenza per confrontarli con quelli attuali.
5° nido
sulla spiaggia di Linosa
Rieccoci
all’appuntamento con le notizie fresche fresche sulle tartarughe Caretta
caretta che tangono l’isola di Linosa.
ps. si aggiunge ancora una deposizione avvenuta nella notte del 5-6 luglio... ancora uno il 15 luglio e per non finire l´ultimo il 28 luglio.
Rossella:
New entry al C.R.T.M.
Al Centro Recupero Tartarughe Marine oggi è stata una giornata tranquilla. Suona la campana di mezzogiorno. Ecco che arriva il vigile urbano, Giuseppe Bonadonna, e ci prega di affrettarci nel recarci presso il molo vecchio per soccorrere una tartaruga che era stata prelevata dalla A.M.P. (Area Marina Protetta) di Lampedusa durante il tragitto per Linosa. L’animale, raccontano i passeggeri, galleggiava tranquillo e si è lasciato avvicinare senza timore. Per fortuna non presentava ferite da amo. La prima supposizione è Problemi di Immersione, dovuto ad un granchio che si attacca alla coda e pizzica la Chelona quando questa si reca a profondità che il granchietto non sopporta. Il veterinario scruta sotto le placche pigali, che si trovano sopra alla coda, per accertarsi che vi sia il commensale. Niente di tutto ciò. Tuttavia durante i controlli c’è un continuo rigurgitare di pezzi di medusa. Con un apribocca, si forza la ranfoteca dell’animale e vediamo un bolo fatto di meduse, indice che l’animale stava pranzando. Si passa alle radiografie che non mostrano presenza di oggetti estranei. Le si da il nome di Rossella, per via delle sfumature di rosso che caratterizzano le placche del suo corpo, e viene inserita in una vasca. La diagnosi prossimale è che l’animale non abbia nulla, anche se il lasciarsi tranquillamente catturare a mani nude lascia alcune perplessità, perciò gli operatori CTS metteranno sotto osservazione l’animale per prevenire problematiche eventuali.
Domenico Tuccio (29/07/2006)
31-08-2004 - 09:08
YOUTH POINT
Fiocchi
rosa-azzurri per tartarughe a Linosa
i piccoli di Caretta Caretta hanno preso il mare dalla spiaggia di Linosa
A due anni dall’ultima schiusa, nuova nascita di piccoli di tartaruga marina alle isole Pelagie. Sulla spiaggia di sabbia nera di Linosa si sono schiuse sabato le uova deposte da «Jamil» (in arabo, bellezza), la tartaruga che aveva nidificato lì nel 1996. A documentare l’evento i biologi del Cts Ambiente. I piccoli di Caretta Caretta rompono il guscio delle uova e muovono i loro primi passi verso il mare. Le Pelagie sono l’unico sito in Italia dove le ovodeposizioni avvengono con documentata regolarità, nell’ambito di un Progetto promosso dal Cts Ambiente, in collaborazione con l’Associazione Hydrosphera, L’Agci Pesca, l’Università di Torino, Telespazio, la Riserva Naturale Isola di Lampedusa e l’Assessorato Territorio e Ambiente della Provincia di Agrigento, e finanziato dalla Commissione Europea attraverso il Programma Life Natura. La mamma dei piccoli, spiega Stefano Nannarelli, il biologo del Cts Ambiente sul campo, «è stata la prima tartaruga Caretta Caretta a deporre nell’arcipelago dal 2002. Ha fatto il nido qui il 30 giugno, una notte, riservandoci un’emozionante sorpresa: Jamil era infatti già diventata mamma almeno una volta sempre su quest’isola nel 1996. A una delle pinne anteriori ha ancora attaccata la targhetta che io stesso e i miei colleghi le abbiamo applicato quel giorno di otto anni fa, dandoci l’ennesima conferma che questi animali tendono a tornare a nidificare negli stessi siti, in genere gli stessi che hanno dato loro i natali». La schiusa è avvenuta a distanza di 44 giorni dalla deposizione. Un tempo ridotto, considerato che la gestazione dura anche 60 giorni, ma che per Linosa è la norma. La temperatura della nerissima spiaggia lavica di quest’isola è infatti molto alta, (dagli studi effettuati risulta addirittura una delle più alte nel Mediterraneo), e per questo, oltre a nascere un po’ prima, i piccoli sono tutti femmina: il calore infatti determina il sesso dei nascituri. A Lampedusa, dove la sabbia è bianca e quindi meno calda, i nidi impiegano più tempo a schiudersi e danno in genere i natali a tutti esemplari maschi. Le prime uova hanno cominciato a schiudersi nella notte di sabato e sono venuti alla luce finora a 37 tartarughini, lunghi meno di 5 centimetri. «Stiamo - dice Nannarelli - aspettando che finiscano di aprirsi le uova rimaste, e che comincino ad aprirsi quelle del nido vicino: la stessa notte che Jamil diventava mamma infatti, accanto a lei circa una quarantina di minuti dopo ha nidificato un’altra tartaruga Caretta Caretta». E a partire dal 4 settembre invece dovrebbero cominciare a schiudersi le uova del terzo nido di Linosa, deposto sempre da Jamil il 21 luglio. «Se di questi piccoli qualcuno riuscirà, tra 10, 20 o 30 anni, il tempo che una Caretta Caretta impiega per giungere alla maturità sessuale, tornerà qui per riprodursi», afferma Nannarelli. «Il Progetto - specifica l’ingegnere Bernardo Barone - ha avuto inizio l’autunno scorso ed è il prosieguo ideale del Progetto Caretta Caretta, che ha operato dall’ottobre del 1999 al marzo del 2003. Si avvale di due strutture in pianta stabile: il Centro Ricerca di Lampedusa e il Centro Recupero Tartarughe Marine che ha sede a Linosa.
Il Centro di recupero per le tartarughe marine di Linosa
A poca distanza dalla piccola spiaggia della Pozzolana di Ponente di Linosa, importante sito deposizionale della tartaruga marina Caretta caretta, l’estate scorsa è stato allestito un Centro di Recupero per le Tartarughe marine.
Dopo innumerevoli ritardi causati dalle lungaggini burocratiche, il Centro di Recupero occupa finalmente una struttura dove trovano spazio diverse attività tra cui uno studio veterinario, una zona con vasche per la stabulazione degli animali in cura e uno spazio dedicato al pubblico, costituito da una mostra didattica e da attrezzature per lo svolgimento di eventi periodici, come proiezioni di video e diapositive.
Lo studio veterinario e le vasche di stabulazione
Nello studio veterinario e annessa zona di stabulazione del Centro vengono prestate le cure e la riabilitazione delle tartarughe marine trovate ferite o in stato di shock a causa dell’accidentale cattura da parte dei pescatori.
Lo studio, aperto dalla fine di maggio ai primi di ottobre sotto la guida di un veterinario, è stato dotato di diverse apparecchiature tra cui un apparato radiografico con camera oscura, una camera operatoria con apparecchio per l’anestesia gassosa e un’attrezzatura per analisi microscopiche, mentre nell’adiacente zona di stabulazione sono state sistemate otto vasche a ciclo chiuso per la stabulazione degli animali ricoverati. In questi spazi, oltre alle attività di pronto soccorso, vengono effettuate anche le operazioni di marcatura, il rilevamento dei dati biometrici degli animali catturati, nonché la raccolta di schede fotografiche mediante le quali ogni esemplare viene catalogato nell’archivio fotografico.
Grazie alla presenza di una stazione VHF operante sulle frequenze utilizzate dai pescatori, di una linea telefonica e di un gommone sempre pronto ad intervenire in caso d’emergenza, il centro funge anche da base operativa per le attività di recupero degli animali in difficoltà.
Tale servizio denominato ‘SOS tartarughe marine’ è un servizio finalizzato alla raccolta di messaggi di diportisi e pescatori relativi all’avvistamento e/o alla cattura accidentale di tartarughe marine.
Infine anche le attività di monitoraggio della spiaggia di nidificazione fanno capo al Centro; a partire dal mese di Giugno, infatti, il sito deposizionale di Linosa viene sorvegliato giornalmente da tre gruppi di monitoraggio, i quali, alternandosi ogni 8 ore, garantiscono, nell'arco della stagione, una costante presenza sulla spiaggia della Pozzolana di Ponente. Per il monitoraggio notturno ci si avvale, inoltre, di un sistema elettronico di sorveglianza costituito da una telecamera ad infrarosso collegata ad una centralina che ritrasmette le immagini ad un monitor di controllo situato all’interno del Centro di Recupero; tale telecamera se pur dotata di un limitato raggio d’azione, permette di monitorare la spiaggia anche in mancanza totale di luce.
Il centro d’informazione sulla tartaruga marina
Nello stesso edificio del Centro di
Recupero è ospitato anche il Centro di Informazione sulla tartaruga marina. In
questo spazio, dedicato alla sensibilizzazione e all’informazione del pubblico,
rappresentato in maggioranza da turisti in vacanza, è stata allestita una mostra
costituita da pannelli didattici ricchi d’immagini e disegni esplicativi. Tali
pannelli illustrano la biologia delle tartarughe marine, la loro distribuzione
mondiale e nel Mediterraneo, le modalità di riproduzione, i pericoli che
incombono sulle specie e alcune modalità di conservazione e ricerca.
La
mostra è stata arricchita, inoltre, da una piccola collezione di campioni
biologici raccolti nel corso delle passate stagioni di attività. Annessa alla
mostra si trova inoltre un’area attrezzata con un PC, un televisore, un
videoregistratore e un proiettore per la realizzazione di eventi didattici e
formativi quali proiezione di diapositive e del documentario realizzato
nell’ambito del progetto sulle tartarughe marine. Infine, è stato allestito
anche un piccolo desk per l’accoglienza dei visitatori e la distribuzione del
materiale informativo sul progetto e sulle tartarughe, ed è stato allestito
anche un plastico che ritrae alcune tartarughe marine in fase di deposizione e
altre in fase di schiusa sulla spiaggia della Pozzolana di Ponente.
tratto da progettocarettacaretta.it
Leggi l´esperienza della campista Aurora, clicca sulla tartaruga