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Incontro del 14 novembre 2003

Contenuti:

- Presenti
- Svolgimento
- Alcuni avvisi
- Note

(inizio)   Presenti:

don Hugo
Alibrandi Michela
Mazzoni Chiara
Maurizio
Bonati Matteo
Rafael
Mazzoni Daniela
Passeri Dante
Lattuada Leonardo
Pennoni Ivan

(inizio)   Svolgimento:

Serata movimentata all'insegna dei chiarimenti, allarmismi e spiegazioni di don Hugo sui riti e i gesti nella messa.
Ma andiamo con ordine.
Dopo tanti incontri, Dante si è ricordato di stampare la tabella per decidere i turni dell'oratorio (vedi quella ON-LINE).

Per farsi perdonare del ritardo (sono 2 mesi che la deve stampare) ci invita tutti "cordialmente" a iscrivere il proprio nome nella lista.
Dei presenti, nessuno è disponibile e si scherza sul fatto che ha fatto la lista fino al 31 gennaio 2004 e non si trova chi è disponibile per il prossimo sabato.
L'incontro in breve si risolve ...ma al meglio delle 12 riprese...

All'arrivo delle sorelle Mazzoni, Dante riattacca "minacciandole" di non farle entrare se non si iscrivono alla lista.

NON L'AVESSE MAI FATTO!!!!

Chiara si fa voce di chi non può venire (e sono tanti!)e ne scaturisce una vivace discussione su tutti gli impegni che ognuno di noi ha al di fuori della parrocchia.
Non ci sarebbe stato niente di strano (Dante e Chiara non sono nuovi a animate discussioni) se non fosse che la "voce" era di persona piuttosto alterata e Dante gli rispondeva con la grazia di un elefante con la tremarella. Battute a parte i fatti erano chiari.

Sotto lo sguardo divertito di Rosario, don Hugo ha fatto da pacere (dopo i tentativi falliti miei e della Michela) e si è impegnato in un discorso "strappa lacrime" sul sacrificio personale e sulla voglia di dedicare tempo sperando di ottenere un giorno qualche beneficio.
...almeno spero di avere capito bene! Essendo improvvisato il discorso conteneva una serie innumerevole di sgrammaticature, che nessuno di noi ha osato correggere ma che di fatto hanno smorzato di molto i toni.
Gli unici (credo) che lo hanno compreso a pieno sono stati Rafael (dal Venezuela) e Maurizio (dall'Equador).... chissà poi perché.....

Nota: in realtà cerco di evitare di trascriverlo in quanto è stato indirizzato ai presenti e (personalmente) non credo sia interessante riproporlo ad altri. Ognuno di noi lo ha percepito e ne farà quello che ritiene più opportuno.

I primi round hanno fatto emergere una volta di più quanto si era detto nell'incontro inaugurale del 10 ottobre e cioè della mancanza di "personale" per quanto riguarda l'attività dell'oratorio.
Sempre ritenendo questo "scontro" un campanello di allarme, ritengo (questa volta non ne sono convinto ma me lo auguro) che sia solamente una fase iniziale e che si possa risolvere tutto con il tempo e qualche aggiustamento in corso d'opera.

L'incontro vero e proprio ha inizio alle 21.30 e calmate le acque, don Hugo si dedica alla lettera del vescovo in preparazione al congresso eucaristico (6 giugno - 11 giugno).
Come promesso la lettera del vescovo ci è fornita in più copie e ad ognuno è permesso leggere.
Il riassunto della puntata precedente lo risparmiamo (in quanto basta un click...) e passiamo alla parte che approfondiremo questo venerdì: capitolo 1, paragrafi 2 e 3 (a pagina 6,7 e 8) del "libro di testo".
Anche se la sintesi di don Hugo è stata sostanzialmente una letta di alcuni passi più importante, la nostra attenzione si è soffermata sul cosa è l'eucaristia o meglio di quali gesti è composta; "epiclesi" e "memoriale"

L'epiclesi è l'invocazione, cioè l'atto che il sacerdote compie quando impone le mani e trasforma l'ostia e il vino in corpo e Sangue di Cristo e trasforma i fedeli in offerta gradita a Dio. Questo è l'atto di offerta da Dio per gli uomini dello spirito e nello stesso tempo di offerta a Dio del cuore dei fedeli.
Il memoriale è l'atto di rievocazione del sacrificio del Cristo sul Calvario. Questo è l'atto che lega storicamente il Cristo in Croce e la Chiesa in un unico cerimoniale, non una ripetizione ma il continuo ripetersi come fosse la prima volta.

La comunione come epiclesi e memoriale unifica la Chiesa e in essa fa rivivere il Cristo. Questa è la nuova alleanza con Dio, analoga a quella del Sinai e suggellata anch'essa con il sacrificio e iniziata da Gesù nell'ultima cena e continuata su Suo invito dai discepoli "..mangiate e bevetene tutti...". In questo momento (per tutti i secoli) la Chiesa rivive l'Alleanza, nasce e cresce in Gesù.
La frase "una Eucaristia ben celebrata" viene approfondita molto da don Hugo che ci spiega di come la messa del domenica va intesa come la Pasqua della settimana e va vissuta come un profondo momento di preghiera, un momento in cui nessuno ci può disturbare. Buona significa non corretta dal punto di vista rituale ma VISSUTA.

La correttezza rituale si vede anche nei piccoli gesti ed una curiosità ce la offre parlando del gesto della genuflessione: verso il Santissimo ci si inginocchia sempre portando il ginocchio destro a terra mentre per il Papa si porta a terra il ginocchio sinistro!

Nella sua spiegazione don Hugo offre anche alcuni spunti di riflessione sulla messa. L'atto della consacrazione dell'ostia e del vino è un primo esempio e l'importanza dell'epiclesi e del memoriale è particolarmente importante nel rito che i fedeli si inginocchiano e aggiunge che secondo il rituale la parte importantissima si estende oltre e infatti i chierichetti non si alzano (come i fedeli) al "mistero della fede" bensì al "Padre Nostro".
Le curiosità poi proseguono con Dante che ci spiega come nasce "la campanella" che suona per scandire le fasi della consacrazione; quando il gesti venivano nascosti ai fedeli, il suono doveva scandire i momenti di adorazione del corpo e del sangue.
Una cosa simpatica la racconta la Michela di quando a Cassego i bambini gli dicevano che la campanella serviva per svegliare lo spirito che si era addormentato..... risata generale..
Don Hugo riprende la parola e racconta che quando la messa era ancora in latino, le persone recitavano il rosario perché non riuscivano a capire il cerimoniale e allora la campanella serviva a scandire il momento di sospensione del rosario...

Un argomento tira l'altro e si passa alle curiosità sulla traduzione dal latino all'italiano.
Alcune differenze leggere del tipo "Per cristo, con Cristo e in Cristo.." doveva suonare come "Per Cristo, con e in Lui.", ed alcune più marcate come "La messa è finita, andate in Pace" doveva esprimere un concetto più ampio: "L'insegnamento, l'ascolto della Parola e comunione in Gesù si è compiuta, andate e proclamate in pace ciò che vi è stato insegnato"
(nota: l'ultima parte è trascritta a memoria e non assicuro l'esattezza).

(inizio)   Alcuni avvisi:

don Hugo:
- Il 15 (domani) ci sarà una rappresentazione teatrale dal titolo "La burla retrocessa in cambio" di Carlo Goldoni. a cura dei ragazzi della parrocchia di Molicciara. (vedi note in fondo alla pagina)
- Il 22 sera c'è l'incontro a Prati di Vezzano per presentare gli incontri di vicaria ai ragazzi che si trovano senza sacerdote. Ci sarà un breve incontro e un piccolo rinfresco successivamente. E' apprezzata la presenza di ragazzi.
(orario indicativo 18-20)
- Il 29 colletta alimentare, organizza tutto la Mina, alla quale va consegnata la propria adesione e l'orario di preferenza.

Dante e Matteo:
- In piena "controprogrammazione" fissano la festa per il loro compleanno per il 22.

Ultima nota:
A giudicare dagli sguardi (assenti di qualcuno e brillanti di altri) ho potuto capire che la cena argentina del 13 è riuscita.... alla grande!!!!

(inizio)   Note:

La trascrizione della parte (fino ad ora letta) della lettera del vescovo è disponibile nel nostro sito alla pagina La celebrazione dell'Eucaristia edifica la Chiesa

Alcune informazioni sulla rappresentazione teatrale sono disponibili presso questo sito alla pagina
Chi sono -> Teatro

 

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