Leandro Giori e Antonello Venditti
Il mio incontro con il noto cantautore romano risale al 2004.
Premetto di non essere mai stato un fan di Venditti e, rispetto a
molti miei amici, conosco davvero pochissime sue canzoni.
Conoscere però l’Uomo-Venditti è stata un’esperienza tutt’altro
che da dimenticare..
L’ho frequentato per una quindicina di giorni presso Cinecittà
Campus, struttura all’interno della quale, sempre per i miei soliti momenti di
culo estremo, ero stato selezionato come allievo interno per un paio di mesi.
Arrivo nella reception della struttura (ero andato per poter
assistere proprio alle prove del tour di Venditti) e mi trovo Antonello seduto
da solo su una sedia a fumarsi una marlboro….
Cosa fare in questi casi?
Semplice.
Non dire nulla, sedersi davanti e cominciare a sfogliare un libro.
A un certo punto lui si alza, mi guarda e fa: “Bresaola!!!!”
scoppiando a ridere.
E si dirige a fare le prove.
I giorni successivi, tra un motivo e l’altro, mi ritrovo faccia a
faccia con lui a parlarci, rompendo il ghiaccio dopo nemmeno un quarto d’ora di
conversazione.
Senza dubbio Venditti è una delle persone più logorroiche che
abbia mai conosciuto: un fiume in piena, anzi, in inondazione!
Con lui al bar del Campus per circa due settimane abbiamo parlato
di tutto: politica, chiesa, sport (cioè, io che parlo di sport…!), sesso,
rivoluzione, De Andrè, musica….nonchè gli ho personalmente dato un consiglio
per l’inizio della nuova versione di “Sotto il segno dei pesci”, consiglio
per il quale mi ha ringraziato pubblicamente durante la registrazione live del
disco.
Di questo incontro rimangono a testimonianza solo due foto, una
con espressione seria e normale…..l’altra scattata immediatamente dopo la prima
al mio “Antonè, ma semo stati a cazzarà pe quindici giorni, almeno ‘na foto
strana famosela!”……che rimando alla sezione
fotografie.