RAZIONE K
Come gli americani vinsero la Guerra 2a parte
1a e 3a parte sempre in questo indice - Altro capitolo sul rancio http://digilander.libero.it/fiammecremisi/eramoderna/razioneoggi.htm
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Ancel Keys è nato a Colorado Springs nel 1904 (lo zio materno era Lon Chaney che avrebbe tentato ed ottenuto fortuna nel cinema. La sua faccia fra il criminale e il malefico ne fece il più grande interprete di Film Horror). I genitori di Ancel (definiti teenager in biografia) erano giunti a S. Francisco poco prima che la città venisse sconvolta dal grande terremoto del 1906 !!!. A loro, già poveri, non restò che ritornare a Los Angeles dai Chaney. Se l’infanzia di Keys non era stata delle migliori, la fanciullezza fu anche peggio. Gli anni fra i 13 e i 19, nonostante fosse portato per lo studio, li passò a spalare guano, a tagliar legna o a lavorare in miniere d’oro come ragazzo dinamite ( che non era il ragazzo più sveglio ma quello che portava la polvere da mina giù in galleria). Di lavori stabili e certi, nonostante l’università (Berkley, California a cui infine s’iscrisse), ne aveva pochi. Viveva con le borse di studio che di volta in volta riceveva, vista la sua preparazione, e quello che gli istituti di ricerca gli elargivano. Come diceva lui “Sono stato a corto di danaro per alcuni anni, ma ciò non era un problema. Poi ne ho ricevuto tanto, 100 dollari !! al mese e vivevo in un piccolo bungalow in legno di sequoia sulla scogliera !!! (una baracca)". Nel 1940 fu invitato a Minneapolis ad organizzare il nascente laboratorio di Igiene Fisiologica sotto la curva dello Stadio universitario. Compresa nella ricerca vi era la creazione di una razione militare, completa e poco ingombrante, per paracadutisti. La sigla K sembra derivi da una insegna commerciale di Minneapolis o propriamente dal suo cognome o ancora la naturale continuazione di razioni già precedentemente definite alfabeticamente A-B-C-C1. (ma la K la vediamo dopo). | ||
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Nel dopoguerra si applica a studi sui danni cardiaci con un campione di persone che veniva monitorato a scadenze fisse. La sua ricerca, chiamata dei sette paesi, viene concepita intorno al 1950 e i risultati pubblicati molti anni dopo. Lo studio si basava su 13.000 uomini di età critica viventi in sette diverse aree geografiche: Italia, Grecia, Yugoslavia, Olanda, Finlandia, USA, Giappone. Esisteva una gran differenza nella proporzione d'acidi grassi saturi e monoinsaturi assunti a pasto nei Paesi Mediterranei, nel Nord Europa e negli Stati Uniti dove la mortalità (da infarto) sembrava più elevata. La mortalità era bassa tra i consumatori d'olio d'oliva come nel Sud d’Italia. I primi sospetti di Keys sul fatto che il grasso determina un alto indice di colesterolo sorsero quando esaminò un allevatore del Wisconsin. Tolti dalla dieta i grassi animali il loro ipercolesterolo tornò normale ma si riprese con la margarina vegetale che usavano in sostituzione del burro. “Noi non capimmo allora che la margarina vegetale in quegl'anni era composta da grassi saturi. La storia dei grassi saturi è saltata fuori solo qualche anno dopo”. A partire da questo punto, Keys si concentrò sui fattori dietetici con l'idea di prevenire le malattie cardiovascolari piuttosto che curarle. Inutile dire che si trovò davanti un muro di critiche da parte dei produttori caseari e d’allevamento. La parte mediterranea della ricerca rivelò che i poveri (la guerra era finita da poco) avevano un basso tasso di colesterolo mentre i ricchi, qualunque fosse il paese, avevano indici alla americana. Nel 1957 era poi sbarcato in Italia prendendo casa nel Golfo di Policastro nel Cilento. La casa di Keys era nei pressi di un villaggio di pescatori a Pioppi. Quest’uomo, che visse fino all’età di 100 anni ebbe la conferma, almeno nel suo caso, che una dieta ricca di verdure, frutta, pasta, pesce, pane e olive, abbinata alla attività fisica riduceva i rischi cardiaci meglio di burro, uova e carne, quella che si dice oggi una buona dieta mediterranea | ||
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La razione k si era resa necessaria perché con le moderne operazioni di guerra le truppe speciali erano per giorni fuori dal raggio della logistica del rifornimento. La stessa guerra di movimento non poteva prevedere di soddisfare in qualsiasi momento anche le esigenze di intere unità avanzate. Tale razione non poteva essere mantenuta per un arco superiore ai 3/4 giorni perché priva di alcuni principi fondamentali alimentari. Stava in pochissimo posto nelle tasche dei pantaloni, nello zaino (più razioni) o su qualunque mezzo di squadra. L’aspetto interessante è che non c’era solo un tipo di menu ma diversi e variabili poi negli anni con le esperienze e il cambiamento di gusto. Oggi ci sono anche gli spaghetti con le polpettine. Dalle truppe paracadutiste l’uso si estese a tutti i soldati che sbarcavano in Europa. Nel maggio 42 (5 mesi dalla entrata in guerra) era già stata distribuita la milionesima razione. Nel 1944 erano 1oo milioni le razioni distribuite. Altri tipi di razioni presero sempre il nome da lettere alfabetiche come la C (che era l'originaria, la prima da campagna) o la D. | ||
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La razione K era divisa in tre parti, tre pacchetti, con leccornie a noi sconosciute perché sparite dal mercato; Chewing gum, caramelle, cioccolata, biscotti, caffè solubile, latte in barrette, formaggio in scatola e sigarette (ma anche carta igienica) Quando giunsero in Italia, questo surplus voluttuario veniva ampiamente distribuito nell’attraversamento delle città conquistate. La confezione stessa cambiò esternamente nel tempo restando però sempre impermeabile e resistente fino a –20 gradi. Nella confezione c’erano anche tavolette per purificare l’acqua e apriscatole. Accessorio della razione era il set cucito e quello dell’igiene personale. Le razioni erano confezionate a 12 set ognuna in scatole di legno (quantità di squadra: il legno poteva servire anche da combustibile). Nel 1948 la razione K venne considerata superata e avviata a esaurimento. I 3/4 giorni a razione K che diventavano spesso anche 6/7, in mancanza di meglio, portavano però al rigetto. | ||
Alla C e alle sue varianti c1,c2 e alla K fece seguito la E che poi non era cambiata molto, più gallette, più sigarette, più formaggio etc. In tempi recenti è entrato anche il tabasco (come condimento), e i menù distinti per religione (araba e ebrea ad esempio) e razza (asiatici, ispanici etc.). L’esercito inglese ai nostri giorni ha in menu 3 razioni diverse per climi diversi. Bisogna comunque considerare che la digestione delle razioni militari richiede più acqua e più tempo del solito e in climi desertici l’acqua scarseggia o è di difficile gestione. Nonostante questo i recenti pasti liofilizzati (Tipo astronauta) che richiedono acqua, hanno più successo, anche nel deserto perché permettono un ingombro minore e con l'acqua vengono sempre disciolti integratori e sali. Il peso aumenta la fatica e il fabbisogno calorico. Il militare ha bisogno spesso della barretta energetica, prima e dopo un sforzo impegnativo e questa razione viene di solito inserita a parte nelle tasche della tuta mimetica. Le restanti razioni si possono consumare a freddo o a caldo quando l’accensione di fuochi non sia vietata. L’uso di scatolette metalliche, per pasti sia caldi che freddi, tende a ridursi per il peso che queste generano, specialmente in truppe appiedate. | |||
[From: Army Operational Rations - Historical Background chapter 1 of "Special Rations for the Armed Forces, 1946-53", By Franz A. Koehler, QMC Historical Studies, Series II, No. 6, Historical Branch, Office of the QMG, Washington D.C. 1958]
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The MRE ( la nuova razione "Meal, Ready-to-Eat"dal
1981) menus are more than peanut butter and jelly sandwiches or a can of
Spaghettis. A few of the menus include Beef Steak with Mushrooms, Chicken with Thai Sauce, Beef Enchiladas and Jambalaya.
“I have been overseas several times, living off MREs for three months. I don’t mind the taste of them,”
Freeland said. “Take the cheese sauce, crunch up the crackers and put it all on the spaghetti and meat sauce. You’ve got yourself a meal.” Prendete la salsa di formaggio, tritate i crackers e mettete il tutto sugli spaghetti con la salsa di carne !!!. provare per credere !!! si potrebbe dire.
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U.S. ARMY FIELD RATIONS K
"The K - ration contained three thousand (3.000 calorie) calories and was designed to be light in weight, to be carried in the soldier's pack and to be consumed only under emergency conditions when no other food was available. This decision to send the men into combat with the prospect of inadequate daily caloric intake was not sanctioned by the doctors and was to play an important part in the poor strength and general health of the Marauders."
(James E. T. Hopkins MD. - Spearhead - 1999) BREAKFAST (a sinistra) - DINNER - SUPPER (cena a destra) |
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Left up: US Army field ration K breakfast unit
(a sinistra) |
Centerup: US Army field ration K dinner unit (Pranzo) 1. Outside box; 2. Inside box; 3. Pasteurized process American cheese; 4. K-1 biscuit; 5. K-2 biscuit; 6. Malted milk - dextrose and destrose tablets…15; 7. Lemon juice powder (synthetic); 8. Pressed sugar tablets; 9. Four cigarettes; 10. Chewing gum; 11. US Army field ration D: to be eaten slowly (in about half an hour). Can be dissolved by crumbling into a cup of boiling water, if desired as a beverage. Ingredients: chocolate, sugar, skim milk powder, cocoa fat, oat flour, artificial flavoring, C. 45mg, Vitamin B (Thiamin Hydrochloride).
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Right: US Army field ration K supper unit 1. Outside box; 2. Inside box; 3. Chopped ham and egg; 4. K-1 biscuit; 5. K-2 biscuit; 6. US Army field ration D. 2 ounces net; 7. Bouillon powder; 8. Four cigarettes; 9. Chewing gum; 10. US Army field ration D: to be eaten slowly (in about half an hour). Can be dissolved by crumbling into a cup of boiling water, if desired as a beverage. Ingredients: chocolate, sugar, skim milk powder, cocoa fat, oat flour, artificial flavoring, C. 45mg, Vitamin B (Thiamin Hydrochloride).
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Le razioni militari, secondo la terminologia americana e ad esclusione di quelle d'emergenza, sono quello che noi chiamiamo più comunemente rancio. Sappiamo che già al tempo della Rivoluzione Americana veniva distribuita una razione giornaliera di Carne, farina, latte, piselli, riso, saponetta, candela e per finire il meglio, la birra poi anche il rum. 16 ounces of beef = mezzo chilo (1 oncia corrisponde a circa 31,1 gr), 18 ounces of flour, 16 ounces of milk (quasi mezzo litro di latte), 6.8 ounces of peas, 1 Hg di piselli 1.4 ounces of rice, (un pugno di riso) a sliver of soap for washing, a small candle and, to the delight of the soldiers, a quart of beer. While containing sufficient calories, minerals and protein, the rations lacked vitamins A and C. Con queste razioni anche nel 1812 sconfissero gli inglesi. | |||
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Cambiamenti di nuovo con la guerra civile, patate, fagioli, caffè verde .. nella grande guerra lardo, bacon, cipolla, pomodori e margarina. E’ chiaro che la margarina arrivava in scatola. Naturalmente c’era un menu di caserma e uno di campagna che variava nelle calorie. Ricordiamo che nell'ottocento, in mancanza di strutture centralizzate di cucina, ai soldati venivano comunque distribuiti i cibi che loro stessi a gruppi o compagnie si cuocevano. L’inscatolamento di derrate alimentari fu sperimentato la prima volta da Napoleone Bonaparte nel 1802, ma fu solo a metà secolo che grazie anche a Cirio si inizio il confezionamento. (é all'esposizione di Torino del 1865 che Cirio ottiene la massima onorificenza mentre nel 1867, all'Esposizione di Parigi, riceve premi e riconoscimenti per il suo metodo di conservazione delle carni). | ||
Nel 1870 inizia la produzione di scatolame in territorio americano e nel 1890 il MIT codifica la temperatura necessaria per la sterilizzazione dei cibi. Le razione K o C o A o B (A e B erano in effetti un rancio di caserma con roba fresca) D o Mre (l'ultima "Meal, Ready-to-Eat") alla fine vengono a confondersi coi menu degli astronauti a base di cibi disidratati. Si conservano per anni nel sotto vuoto. Dalla prima sigla è invalso l’uso di chiamarle tutte K anche se era cambiata la sigla. Anche l’esercito italiano l’ha adottata nel dopoguerra. La razione pesa 2 kg, ingombra il doppio di quella Usa, è altamente calorica e ha un sistema di contenitori d’alluminio per riscaldare o fare del brodo. | |||
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Razione K
italiana degli anni 80/90: mattino: carne suina (scatola) g. 100, Biscotti salati Crakers g.50 e dolci g.50, latte condensato, cioccolato, 3 bustine caffè solubile (vale anche per l’arco della giornata), zucchero e pastiglie scaldarancio. Oltre al fornello (il contenitore è e contiene) salviette, fiammiferi, apriscatole, dissetante vitaminico da sciogliere, Per fornello, nell’esempio americano, si può intendere anche il solo supporto su cui posare gavetta o scatolame. Pranzo: 400 gr !!! di pasta e fagioli, carne bovina in gelatina 100 gr, 2 bustine caffè, zucchero in cubetti, il classico cordiale e 32 gr. di combustibile solido e il classico liquore targato EI. http://www.cpmortai115.it/cordiale.htm Cena: Carne 100 gr., biscotti salati, confettura frutta, biscotti dolci, cacao solubile e il solito scaldarancio Un metodo veloce per non sporcare, gavette o altro, è mangiare la pasta fagioli direttamente dalla scatola, avendo l’attenzione di metterla bagno maria previa foratura del coperchio (fa uscire la pressione). Da noi non usa ma in America in scatola trovate anche i tortelloni. La razione americana come detto abbonda di snack dolci e non di vario tipo. Uno degli otto menù (7) ha carne di tacchino con sugo di carne di pollo e tapioca, un altro ha gli hot dog opportunamente confezionati e con le istruzioni ben leggibili (importante; leggete anche voi lo scatolame e le confezioni prima di usarle). E’ facile immaginare che alla distribuzione, questi menù mischiati vadano a ruba e l’ultimo si deve accontentare. |
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Le tecniche di conservazione: Inscatolamento: Cibo già cotto, in scatola o buste metallizzate. Le ultime tecniche permettono di usare buste anche in climi proibitivi. Piacere medio basso. Disidratazione: Sottrazione dell’acqua ma di importanti principi nutritivi dai cibi. Vanno reidratati !!. Risparmio in peso 70% ma sconveniente nei climi aridi. Liofilizzazione: Essiccamento dopo la congelazione. Il menù sotto vuoto aumenta di 4 volte (es. 30 gr di razione liofilizzata + 90 d'acqua = razione da 120 gr.). Vantaggi: lunghissima conservazione, svantaggi non si liofilizza il grasso. E' un prodotto introdotto di recente anche nei supermercati, in genere per minestre, zuppe e creme Pur avendo osservato ogni possibile indicazione, può risultare che la razione sia carente di fibra e di altro che ne sconsiglia l’uso prolungato. Ricordarsi d seppellire i resti del pasto e che la preparazione alimentare riscaldata puzza e vi segnala al nemico, specie se questo ha fame. |
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Ora potete, con le indicazioni date, farvi la vostra personale"Adventure's K ration" facendo una incursione nel vicino Supermarket. Le confezioni e le tipologie a disposizione soddisfano certamente ogni vostra esigenza, i tagli di peso precisi non li troverete. State attenti a prendere prodotti che non abbisognino di “troppa” acqua o che siano salati come il tonno. Vi faranno bere inutilmente e consumare più acqua del previsto. Ricordatevi di comprare cibi che abbiano una scadenza di almeno due/tre anni e revisionate (controllate) la razione se non la usate almeno 1/2 volte l’anno. Una cosa importante: le vostre razioni alla fine non debbono poi pesare meno di quelle militari (i sud africani viaggiano con 4 razioni da 3.000 calorie nello zaino). Le vostre scampagnate non durano mai più di 2 giorni e forse avete anche voi già l’abitudine di tenere nello zaino, pane secco (gallette), cioccolata etc e sempre la borraccia d’acqua. Con 12.000 calorie voi ci vivete 6 giorni. Non incendiate boschi e riportatevi a casa i rifiuti se non altrimenti possibile. Conservare in luogo asciutto. | ||
L’esercito svizzero ha un nuovo libro di cucina: Il brodo? Con i dadi e non più con le ossa di manzo. La cucina orientale invece del nemico proveniente da est. Grazie ad una trentina di nuove ricette, l’esercito svizzero intende adattare il proprio cibo alle abitudini alimentari dei giovani. Così, d’ora innanzi, durante la scuola reclute o di corsi di ripetizione, i militi si troveranno nel piatto più pietanze straniere, quali il Nasi Goreng, la pizza, la paella, gli hamburger o i gratin di melanzane. Spariscono invece dal menu le interiora o la carne bollita, meno amate dai giovani. “Quindici anni fa era praticamente inimmaginabile che l’esercito acquistasse della carne già macinata” dice René Schanz. Allora, la truppa era confortata da interi quarti di bue, dai quali si ottenevano la carne macinata e il bollito. Dalle ossa poi messe a cottura per ore derivava un brodo di carne che era la base di zuppe e salse varie. Ora le ossa bollite sono divenute un problema. L’esercito, rileva il responsabile del progetto, non ha più i mezzi per soddisfarne il successivo smaltimento conforme alle leggi.
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Cucina Partigiana fai da te
Da rivista
anarchica Al Nord, nelle Langhe, una prima fonte di approvvigionamento furono i magazzini dell’ormai disciolto regio esercito italiano, come racconta Nuto Revelli: 13 dicembre 1943. Ieri notte puntata a Trinità, per raccogliere almeno le briciole dei magazzini della 4ª armata (…) Conosciamo di fama un tale (…) assai noto nella zona per aver imboscato quantitativi industriali di viveri e perfino di foraggi. Lo troviamo a colpo sicuro. Io e Piero ci presentiamo così: «Siamo partigiani, abbiamo un camion da riempire, e presto anche. Fuori i viveri che lei ha arraffato all’8 settembre. Sono roba nostra». Ne troviamo altri. Quando abbiamo compiuto una metà del giro, il Taurus (camion) è ormai quasi al completo. Sacchi di zucchero, sale, riso, farina, casse di surrogato, fusti di cognac e di olio: queste le briciole dell’8 settembre, queste le piccole scorte familiari, dopo che gli avvoltoi (…) hanno ormai smistato verso la borsa nera le migliaia di quintali dei magazzini militari svuotati. … Successivamente il problema dei viveri venne risolto in vario modo, dall’acquisto presso i contadini alla requisizione “più o meno forzata” o esproprio puro a spese dei possidenti fascisti. Se gli andava bene accettavano una riceuta del Comitato di Liberazione Nazionale a futuro credito (a fine guerra questi buoni resero più del loro valore). Inutile negare veri e propri casi di furto, seppur rari e generalmente causato da emergenze, ma è altresì da segnalare il fatto che spessissimo la popolazione divise spontaneamente il poco che aveva con quanti erano alla macchia. In altri casi, nonostante i gravi rischi di ritorsioni fasciste, i contadini preferirono spontaneamente offrire bestiame e grano ai partigiani piuttosto che consegnarli all’ammasso imposto dai “repubblichini”. |
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dal diario partigiano di Aldo Ferrero: | |||
…si è consumato il primo pasto, e per di più caldo, dopo giorni di mirtilli e acqua. Molti hanno la dissenteria, altri il vomito (…) Quelli che si fanno sentire sono i morsi della fame. Molti reparti rimasero per alcuni giorni senza pane e senza carne, mangiando patate bollite, ma continuando a lavorare e combattere. ..Il cuoco stana le pentole dai cespugli in cui le ha nascoste e dal campo di avena esce il sacco del pane (…) Le squadre rientrano nei fienili e posano le armi. Tra poco mangeranno un po’ di castagne e di patate bollite….. Da nove giorni il rancio di duecento partigiani era così composto: cinque pere la mattina, dieci a mezzogiorno, dieci la sera. Niente carne. Una squadra inviata a trovare farina era tornata senza farina e con due uomini in meno. Ricordo che il mugnaio Giovanni Madrina faceva il possibile per darci qualche chilo di farina da polenta. Il vitto era a volte molto scarso: non di rado una fetta di polenta e mezzo uovo a persona furono il cibo di un’intera giornata. Nostre basi diventarono allora le baite, dormimmo in montagna nei ricoveri per animali (…), il vitto era scarso, insufficiente (mangiammo tutte le capre della zona e per parecchi giorni dovemmo nutrirci solo con castagne). | |||
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… Abbiamo appena terminato l’azione che arriva una donnetta con pane, uova e latte: sa che dal mattino stiamo combattendo, e nel vederci così inzuppati dal temporale ha pietà di noi. La nostra postazione è a pochi metri dalla sua casa. Si distribuiscono i viveri, un pezzo di pane raffermo e cioccolato autarchico. La razione a me non basta. Chiedo a Nini l’unica scatola di marmellata, la riserva intangibile della banda: l’apro e a cucchiate incomincio a farla fuori. Nessuno parla, tutti mi guardano: contano le cucchiate, le gustano. Tiro avanti senza pietà. Mi sento addosso lo sguardo di tutti, alzo gli occhi a tratti e li vedo come ipnotizzati. Sto compiendo una cosa orribile. Anche Livio mi guarda, ma non parla. Tiro giù, un cucchiaio dopo l’altro, con impegno, come se infilassi delle pallottole in un caricatore. Domani avrò una giornata dura. Se questa forza mi darà un po’ di forza, viva le leggi partigiane frantumate. … Io non sapevo da mesi cosa fosse un uovo. Lui me lo aveva mostrato tutto trionfante. Poi lo aveva fatto cuocere nell’unico modo possibile, in acqua bollente, lo aveva diviso in due e me ne aveva offerto la metà. | ||
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I generi alimentari non hanno minore rilevanza dello scambio di informazioni e della carenza di armi e munizioni, e il tono non è meno drammatico. …Compra quanti più viveri puoi (formaggio, pane, burro, uova). … Secondo invio annonario consistente in sette dozzine e mezza di uova, bidone pieno di latte e mezza forma di formaggio (…) Aggiungo in extremis mezza dozzina di uova. …Mi spiace di non aver trovato le pagnotte e anche il burro. Per trovare quelle pagnotte ho passato tutte le case. Formaggio ce n’è, ma vogliono 100 lire il kg. Se ne avete bisogno fatemelo sapere. L’approvvigionamento viveri, con l’aumento continuo della banda, diventa problematico. Non sono mai arrivati così pochi viveri (…) come in questo periodo! (gli americani comunque paracadutavano generi alimentari e soldi) (…) necessitiamo di farina, pasta e riso. Per il trasporto pensate un po’ anche voi, requisite muli finché basta. Preleva tutti i viveri delle tessere. Non parlavi di quattro quintali di farina arretrata dal panettiere? Prelevali e mandane due quintali a Nino, Ma tutto ciò al più presto. | ||
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I cuochi militari svizzeri vincono alle Olimpiadi dei
cuochi- Berna, 23.10.2008 Nella competizione gli Svizzeri hanno realizzato il miglior punteggio aggiudicandosi il titolo di campione con 189,495 punti. Gli Stati Uniti sono giunti secondi e la Germania terza. La prima gara consisteva nel preparare, in una cucina da campo NATO, un menù di 3 portate per 150 persone. I costi per persona non dovevano essere superiori a 5 Euro. I menù hanno dovuto essere elaborati in condizioni da campo, sotto l'occhio vigile della giuria, in presenza del pubblico e nel rispetto dei tempi prestabiliti. Sono stati valutati la mise en place e la pulizia, la correttezza tecnica della preparazione, il modo di guarnire nonché lo spirito innovativo e il sapore dei cibi. Nella seconda gara sono stati esposti "a freddo" sette menù di 3 portate ciascuno per un programma settimanale, presentando sui piatti «modelli» fedeli (1:1) dei menù. |
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German WW II Paratrooper Combat Jump Ration
Set This is a reproduction of the complete “Kampfpackung für Fallschirmjäger” (Combat Rations for Paratroops) as issued to German Paratroopers during the war when going into combat. This complete set consists of: 2 cans of cooked ham in the plain metal tin with the proper “Fleischkonserve” circular stamp on the lid. 2 cans of cheese – as issued to paratroopers for combat missions only. 1 bar of chocolate substitute—The same “ersatz” high-temperature chocolate issued to Wehrmacht troops as an energy food, or, if melted together with boiling water and milk, as a cocoa beverage. 1 package Knäckebrot in the classic single-serving reinforced box. 6 pieces of Kaubonbons wrapped in a single packet. 1 package of Zitronendrops in the classic blue Luftwaffe packet. 1 package of Milchkaffee with 2 inner pouches of coffee and milk that brew up a canteen cup full of wakey-wakey - Luftwaffe style. 1 packet of solid fuel for heating. We include the proper low-grade Hexamine based tablets made by the off-branch of BASF under the “Flammo” brand. |
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Oggi la razione tedesca |
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L’esercito cinese ha previsto per il soldato 4 portate - un amuse bouche, un antipasto, un entrée e uno snack, più una bevanda istantanea. Si comincia con biscotti o barrette o gallette. Lo chef dell’esercito suggerisce di ammollarle nell’acqua per ottenere l’effetto porridge. La seconda portata è un integratore, una specie di barretta Vitasnella. L’entrée è un involtino di uova e maiale. Croccantini aromatizzati allo tsatsai e un quasi te, che è acido citrico al sapore di prugna. Lo chef dell’esercito garantisce che è ottimo: fa miracoli se devi digerire won ton scaduti. |
Italian Noodles in sauce (basically,
Spagghetti Bolognese, in a foil tin). German Sausage stew (in a foil tin). Chocolate bar, Chewing gum. Water purification tablets, two strips of 4 each. Fruit Salad in a foil-sealed plastic container. Pork Paté in a sealed foil container. Powdered fruit drink, 2 x 30 gram sachets. Processed cheese in a foil-sealed plastic container. Liver paté in a sealed foil container. Blackberry preserve (spread) in a foil-sealed plastic container. Stawberry preserve (spread) in a foil-sealed plastic container. Sugar, in transparent plastic sachets, 4 x 12.5 gram sachets. Biscuits, hard, 2 packs x LOADS! Coffee whitener (non-dairy creamer), 2 x 3 gram sachets. Instant coffee, 2 x 3.5 gram sachets. Tea, instant, black, 2 x 3 gram sachets. |
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http://graffagnino.com/doctorslounge/goodbyetothecration.htm addio K | |||
Per saperne di più: |
http://www.ww2rationtechnologies.com/Krations.html http://www.livinghistoryfarm.org/farminginthe40s/life_24.html vita di campagna in Usa http://gazzette.comune.jesi.an.it/2000/57/2.htm rancio italiano 1999 http://www.qmfound.com/history_of_rations.htm storia dei ranci americani dalla rivoluzione ad oggi http://www.sproe.com/k/k-ration.html salvate con noi il soldato Ryan passo passo, parola per parola il D day http://zenstoves.net/SolidFuelBurner.htm sistemi di riscaldamento pietanze |