CHARLES POLETTI 1902-2002 |
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UN RE AMERICANO A ROMA E IL PADRINO Personaggio complesso, foto introvabili, storia nascosta e coperta, versioni truccate di Wikipedia (vedi sotto), sarà anche per questo che Charles Poletti è una spina nel fianco degli americani e degli italiani per diversi ma sempre criminali motivi. Personaggio creato dall’ambiguità del tempo e dai frequenti infortuni diplomatici Usa, pesò e pesa tuttora sulle vicende italiane, in particolare per le scelte economiche, politiche e sociali siciliane, ma non solo. |
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Il personaggio | ||
documenti AMGOT poi semplicemente AMG http://www.fdrlibrary.marist.edu/psf/box52/a470s05.html When Lt. Paul Alfieri landed on Licata Beach, his Sicilian contacts were able to give him safe passage to the secret HQ of the Italian Naval Command. Inside, Alfieri found maps of the disposition of all German and Italian naval forces in the Mediterranean. The Mafia put out the word that Italian troops who resisted the Americans would be marked for reprisal, but those that deserted would be given civilian clothes and protection. Italian troops deserted by the truckload. These Sicilians were directly responsible for saving thousands of American lives during the 1943 invasion. Unfortunately, this was turned into a political tragedy for Sicily. Sicily's economy was almost entirely agricultural. But, until the Land Reform Act of 1950, land wasn't generally passed on in small family plots, but in large latifundia, plantations. Small plots were rented out for shares. The great Dons were landlords who violently opposed the efforts of the sharecroppers at land reform. The Allied Military Government of occupied territories (AMGOT) made Don Calogero Vizzini, his successor, Genco Russo, and many other mafiosi, mayors of important towns. Coordinating the AMGOT effort was the former lieutenant governor of New York, Col. Charles Poletti, whom Luciano (Lucky) described as "one of our good friends," that is, a made mafioso. Col. Poletti, military governor of Sicily, made New York's most powerful expatriate Mafia capo, Vito Genovese, his official interpreter, thus putting New York organized crime at the very heart of Allied intelligence in Italy. By 1944, under AMGOT auspices, Genovese's hoods controlled major Italian ports, most of the black market in diverted American and Sicilian goods, and numerous "anti-communist" goon squads on call for U.S. military intelligence. Not only the black market, but much of the legal and political structure fell into their hands as well.
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Poletti, Monferrino d’origine, compare sulla scena Italiana nell’estate del '43, ma già dal '42 è ai microfoni clandestini a onde corte degli alleati, copia del colonnello Stevens di Radio Londra che incita gli Italiani: "Amici, date retta, buttate via Hitler e Mussolini". Personaggio lo era già negli Usa dove aveva ricoperto diverse cariche, in questo aiutato, come Fiorello La Guardia, dalla “potente” lobby Italo Americana dagli incerti scopi. Se gli americani avevano accettato il piano inglese d'invasione, nondimeno non volevano lasciare sul terreno più morti di quanto fosse necessario. Loro non erano gli Inglesi. Se c’era un sistema per ridurre le perdite, dopo quelle subite in Tunisia dai tedeschi e dai francesi di Vichy, era questo il momento di sperimentarlo. Poca pratica e poco spirito combattivo facevano ancora del soldato Yankee un mezzo soldato, a volte inferiore anche all'italiano se non fosse stato per le dotazioni di armi. Charles Poletti, l’uomo scelto per questa missione, altri non era allora che il vice governatore !!! dello Stato di New York. Con una improvvisata divisa addosso diventerà governatore militare d’Italia col grado di Colonnello. Prima di lui in Sicilia erano arrivati un colonnello britannico che voleva comandare (vedi sotto) e un buon numero d'infiltrati italo-americani che, con l’appoggio della cosche mafiose, avrebbero sconvolto il piano difensivo dell'asse e aperto le porte del continente per una rapida invasione della Germania!!. Non si fa mai nulla per nulla, e vedremo come. La tranquillità nelle retrovie ed un nemico addomesticato costituiva il sogno principale dei comandi alleati. Ai soldati siciliani che si arrendevano veniva promessa l'immediata liberazione e trattamento speciale per gli altri. Con guide fidate la Sicilia interna non sarebbe stata più pericolosa d'una passeggiata a Central Park. Le strade però erano quello che erano. Dalla relazione della Commissione antimafia presentata alle Camere il 4 febbraio 1976: “Qualche tempo prima dello sbarco angloamericano in Sicilia numerosi elementi dell'esercito americano furono inviati nell'isola, per prendere contatti con persone determinate e per suscitare nella popolazione sentimenti favorevoli agli alleati. Una volta infatti che era stata decisa a Casablanca l'occupazione della Sicilia, il Naval Intelligence Service organizzò una apposita squadra (la Target section), incaricandola di raccogliere le necessarie informazioni ai fini dello sbarco e della “preparazione psicologica” della Sicilia. Fu così predisposta una fitta rete informativa, che stabilì preziosi collegamenti con la Sicilia, e mandò nell'isola un numero sempre maggiore di collaboratori e di informatori. Lo sbarco degli Americani in Sicilia fu fatto con gli stessi trucchi di Garibaldi….”. Lucky Luciano (siciliano d'origine al secolo Salvatore Lucania*), il noto boss ristretto nelle carceri americane, passò i nomi di 850 persone su cui “contare" e gli ufficiali dell'O.S.S, che dirigeranno sul campo "l'operazione sbarco", saranno Max Corvo, Victor Anfuso e Vincent Scamporino. Il loro gruppo sarà conosciuto come il "cerchio della mafia". Tra gli americani, in divisa c'erano Albert Anastasia (ucciso nel dopoguerra in un negozio di barbiere) e don Vito Genovese, napoletano d'origine (il don Vito Corleone del film "Il Padrino"), stretti collaboratori di Poletti. Scrivono Roberto Faenza e Marco Fini in “Gli americani in Italia”: già arrestato con l'accusa di vendere droga, http://infoshocktorino.noblogs.org/gallery/5536/Lucky Luciano.pdf |
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"E' così che quando nel 1943 gli americani sbarcheranno in Sicilia, la prima azione dell'OSS sarà ……. restituire la libertà ai mafiosi imprigionati dal regime fascista all'epoca del Prefetto Mori" *Salvatore Lucania era nato a Lercara Friddi l'11 novembre 1897. Nel 1907 la famiglia di Luciano si trasferì a Lower Manhattan, dove suo padre Anthony trovò lavoro in una fabbrica di letti. Charles si avviò ben presto sulla strada del crimine, tanto che nel 1916 venne Il patto con la mafia http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/schede/mafiaguerra.htm |
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Data la sua familiarità con le
questioni della Grande Mela, era difficile che Poletti fosse all'oscuro
del passato di Vito Genovese e di altri. Poiché Mussolini aveva un
nemico, la mafia, si fatica a credere, come dice, qualcuno che andava a cena
con Genovese un giorno si e uno no. Il Duce aveva altri passatempi che
la cultura americana e il relativo cinema.
E' necessario qui spendere due parole su Vito Genovese (1897-1969), sulla sua attività di "killer" del fascismo, killer della mafia e killer degli alleati e/o killer di qualcos'altro che al momento non mi sovviene. Se Genovese vuole evitare una condanna uguale a quella di Charles Salvatore Luciano negli Usa deve rifugiarsi in Italia a Nola di Napoli (1937). Si dirà anche che fu il mandante dell'omicidio Tresca (su un giornale americano scriveva articoli infuocati contro Mussolini.) negli Usa nel gennaio del 1943 !!, ma fino a quel momento qualcuno avanza solo l'ipotesi che trattasse ancora droga in Italia e rifornisse Vip, fra cui Ciano, genero di Mussolini, e dato il periodo sicuramente già sapeva delle infiltrazioni americane in Sicilia. Stavamo perdendo la guerra in Tunisia e dopo questa c'era solo l'invasione dell'Italia. Il resto ce lo mettono i blog e i fascisti, ma non solo, vedi a fianco, che giurano che la sua (di Ciano) uccisione nel'44 è stata una liberazione. |
IL PADRINO Veniamo quindi al nocciolo della nostra storia con il racconto delle vicende di Vito Genovese quando si ritrova il "patriottico" gangster antifascista Luciano tra i piedi. Vito Genovese non ci crederete era diventato pure lui antifascista. Era sicuramente un virus contagioso all'epoca. E vedremo anche quanto stretto il suo rapporto con Poletti sempre per attenersi alla storia. Mussolini era approdato in Sicilia, a Palermo, il 6 maggio 1924. Da romagnolo, o polentone, aveva una visione vaga della mafia, ma ben presto la sua conoscenza su quel fenomeno si sarebbe approfondita. Accompagnato in auto, a Piana degli Albanesi, dal sindaco Francesco Cuccia, detto Don Ciccio, plurincriminato che ostentava però sul petto la Croce di Cavaliere, ebbe modo di apprezzare la gentilezza di questi che lo avvisò che in sua compagnia non aveva bisogno di una scorta armata come s'era portato. «Vossia è con me. Nulla deve temere!». Mussolini fece girare l’auto e tornò a Palermo. Lui che credeva di essere l’unico uomo della provvidenza inviato a proteggere gli italiani il giorno dopo fece una pubblica dichiarazione: «Voi avete dei bisogni di ordine materiale che conosco: si è parlato di strade, di bonifica, si è detto che bisogna garantire la proprietà e l'incolumità dei cittadini che lavorano. Ebbene vi dichiaro che prenderò tutte le misure necessarie per tutelare i galantuomini dai delitti dei criminali. Non deve essere più oltre tollerato che poche centinaia di malviventi soverchino, immiseriscano, danneggino una popolazione magnifica come la vostra» (e' una dichiarazione che avrete sentito decine di volte dai primi ministri che via via si insediavano a palazzo Chigi, ma ora almeno sapete da chi è stata inventata). Era la dichiarazione di guerra contro mafia e mafiosi in genere. Mussolini rientrò a Roma e il giorno dopo convocò De Bono, Federzoni, il capo della polizia e chiese il nome di un uomo adatto a battere la mafia. Federzoni propose Cesare Mori. Mussolini ordinò che venisse immediatamente convocato e, conferendogli l’incarico, gli raccomandò: «Spero che sarete duro con i mafiosi come lo siete stato con i miei squadristi !!!». Nel 1929 l'opera del prefetto di ferro si poté considerare conclusa. In tutta la Sicilia, gli omicidi erano scesi da 675 a 299; le rapine da 1216 a 298; gli abigeati da 696 a 126; le estorsioni da 238 a 121; i ricatti da 16 a 2; i danneggiamenti da 1327 a 815; gli incendi dolosi da 739 a 469. Risultati percentuali ancora oggi sognati dai governi repubblicani LE E-VERSIONI ISTITUZONALI DI WIKIPEDIA |
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DISINFORMAZIONE DANNATA | (a fianco il testo italiano di Wiki e sotto il testo originale in inglese e la mia traduzione che a rigor di logica, assente a Wikipedia, doveva comparire anche nella pagina italiana. Si accettano opinioni e smentite dei compilatori, compreso Wiki che chiede soldi | |
L'esilio in Italia: Genovese, da tipico opportunista, diventa subito sostenitore di B. Mussolini e degli altri gerarchi fascisti. Nel 1943, con lo sbarco degli alleati in Sicilia, Genovese diventa l'interprete ufficiale del colonnello Charles Poletti. Genovese prospera con i suoi affari nel mercato nero e nel contrabbando grazie agli ufficiali americani corrotti, tra cui lo stesso colonnello Poletti, legato alla mafia. Ma nel 1945 la polizia militare (MP) scopre i suoi loschi affari e lo arresta. L'agente Orange Dickley, ufficiale della polizia militare, scopre che Genovese in realtà è ricercato per omicidio (alla buon'ora) e lo fa rimpatriare negli Stati Uniti per sottoporlo a processo. |
Exile in Italy: Genovese lived and prospered in Italy. Vito had become a good friend of Benito Mussolini and was awarded the highest civilian medal the dictator could confer. In Naples, following the allied invasion in 1944 (1943 !!!), Genovese was appointed to a position of interpreter/liaison officer in the U.S. Army headquarters and quickly became one of American Military Government of Occupied Territories' most trusted employees. It was a remarkable turnabout; less than a year before, Genovese had arranged the murder of C.Tresca, editor of an anti-Fascist Italian-language newspaper in New York, as a favor to Mussolini. While helping Mussolini's fascist government prosper, Genovese was also running an enormous black market operation with Calogero Vizzini, a powerful Mafia boss in Sicily. On August 27, 1944, the Military Police cracked down on the black market ring and arrested Genovese. When Agent Orange C. Dickey[citation needed] of the Criminal Investigation Division of the US Army investigated Genovese's background, he discovered that Genovese was a fugitive wanted on murder charges back in New York. The problem was nobody in the Army or the federal government was interested. Genovese visse e prosperò in Italia. Vito divenne un buon amico di Mussolini e venne decorato con la più alta onorificenza civile che il dittatore poteva conferire (?). A Napoli dopo l'invasione alleata (1944), Genovese venne nominato interprete e ufficiale di collegamento nel Q.G. dell'Us Army e in breve divenne il più influente incaricato dell'AMGOT. Era stata una bella inversione di marcia da quando un anno prima aveva organizzato l'omicidio di Tresca (gennaio 1943) redattore di un giornale anti-fascista di lingua italiana a New York, per fare un favore a Mussolini. Mentre aiutava il governo fascista di Mussolini a prosperare (ndr: che anno era perchè dal 41/42 in poi mi sembra che fosse un disastro dopo l'altro), Genovese organizzava anche un enorme mercato nero con Calogero Vizzini, un potente boss della mafia in Sicilia (Fra una cazzata e l'altra di Wikipedia tutti possiamo organizzare un mercato nero). Il 27 agosto 1944, la Polizia Militare diede un giro di vite al mercato nero e arrestò Genovese (al Sud non sotto Mussolini). L'agente Dickey divisione criminale d'investigazione un pò più attento degli altri aveva guarda caso scoperto che Genovese era un ricercato per assassinio. Non c'era nessuno problema per l'esercito o il governo federale. |
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A questo punto fra amico di Mussolini e/o amico del ministro (e genero di Mussolini) Ciano, o decorato o delinquente, credo sia necessario ascoltare una 3a versione che racconti almeno i fatti dal 1943 in poi ed avere un quadro più pulito. Da CRIME MAGAZINE L’ENCICLOPEDIA DEL CRIMINE http://www.crimemagazine.com/hunting-down-vito-genovese-wwii-italy Mafia Goldmine - the black market in American military goods - La Miniera d’oro della mafia - la borsa nera con gli aiuti americani |
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Le discordanze e le inesattezze di Wikipedia sono all'ordine del giorno e le poche volte che il sito viene da me citato il contenuto è stato più e più volte controllato, incrociato e verificato con altre fonti (a volte togliendo anche errori macroscopici o vere e proprie falsificazioni come sopra o sotto). E' stato però scoperto di recente che le edizioni di Wikipedia, oltre che essere compilate da ignoranti, sono spesso truccate ad arte ed hanno fini preminentemente politici come nel caso prospettato sopra. Estraggo dalla rete "Panorama on line": Se il Vaticano e la Cia sbianchettano Wikipedia - “Naturalmente non possiamo sapere chi ci sia alla tastiera”, ha precisato Virgil Griffith, ricercatore del California Institute of Technology, che è l’ideatore dello strumento (che scopre le modifiche). Della stessa idea il portavoce vaticano padre Lombardi. A volte i “ritocchi” apportati sono veri e propri interventi a gamba tesa per far sparire dal web informazioni scomode. Le informazioni, ad esempio, su Gerry Adams, il leader del partito cattolico nordirlandese Sinn Fein (braccio politico dell’Ira, prima che i guerriglieri deponessero le armi), sarebbero state editate da un pc del Vaticano !!!. Risponde wikimedia per le intrusioni di Cia e Santa Sede nelle voci dell'enciclopedia opensource il cui contenuto è creato e modificato direttamente dagli utenti. «Per quanto importanti possano essere queste istituzioni, non hanno esclusiva sulle voci che modificano» E' quindi costume "storico" italiano corrente che un partito compili la scheda dell'avversario politico mettendoci di tutto e forse questi fa altrettanto col risultato che cultura, storia e politica diventano un mega immondezzaio cosa che sicuramente si addice al Bel Paese. Il caso Usa. Da un computer del Partito
Democratico, infatti, è partita la modifica al sito del conduttore
simpatizzante repubblicano Rusch Limbaugh. Modifiche del tipo idiota,
razzista, bigotto. L'indirizzo Ip risponderebbe al nome di Quartier
generale del Partito Democratico. Anche in questo caso la smentita è
stata immediata. Un portavoce del partito ha spiegato che il loro Ip è
lo stesso di un altro comitato democratico Nel libro di Don Frasca: Vito Genovese: King of Crime, si legge: “Il nome di William O’Dwyer, che aveva lasciato il suo studio d’avvocato nel distretto di Brooklyn per arruolarsi nell’esercito come generale di brigata, fu incluso nelle testimonianze di Dickey. Quando O’Dwyer fu congedato rinunciò all’incarico di pubblico ministero per candidarsi come candidato a sindaco. Il governatore E. Dewey nominò allora a Beldock come avvocato del distretto. O’Dwyer fu eletto sindaco nel 1945 e, poco tempo dopo, un gran giurato di Brooklyn lo accusò di aver ostacolato la giustizia durante la sua professione d’avvocato del distretto. Il giurato accusò O’Dwyer ed uno dei suoi assistenti Edward A. Heffernan, di aver assolto un amico di Genovese, il ‘conosciutissimo’ Albert Anastasia, sebbene avessero avuto tutte le prove per condannarlo. Esistevano prove sicure che O’Dwyer e Heffernan erano in possesso di evidenze legali che Anastasia era colpevole d’assassinio di primo grado e di vari altri crimini… ma Anastasia non fu mai accusato, né incarcerato. O’Dwyer, terminato il suo periodo di sindaco fu nominato ambasciatore in Messico". |
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Inglesi e americani per una eguale partnership in Sicilia. |
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Vito Paticchia – Combat Photo1944/45 Grafis Bologna - Passi e riassunti …..Lo sbarco in Sicilia si presentava operazione difficile e rischiosa, la cui riuscita non dipendeva unicamente dalla preparazione di un perfetto piano militare atto a contrastare se non gli italiani i tedeschi di Kesselring ma a neutralizzare anche l'atteggiamento degli inglesi che, aspirando a trasformare l'occupazione alleata della Sicilia in protettorato britannico sull'isola (vedi a fianco sterline d'occupazione già stampate, probabilmente per un altro territorio, poiché si operava sempre con la valuta di casa, per intenderci le lire), potevano creare non poche difficoltà nei rapporti con la popolazione locale (la cui emigrazione s'era orientata verso l’America e non i paesi anglosassoni). Forte dell'esperienza maturata in Africa, dove i comandi militari americani avevano preferito lasciare tutto il precedente apparato amministrativo francese a garanzia della stabilità di un territorio frammentato in centinaia di tribù potenzialmente rivali fra loro e per il cui controllo il gen. Patton stimava occorressero almeno 60.000 uomini, Eisenhower invitava il Dipartimento di Guerra a chiarire in anticipo con gli inglesi i compiti strettamente militari dell'operazione in Sicilia: «Dobbiamo decidere se in Sicilia sia preferibile una politica benevola o una rigida occupazione militare per ottenere una rapida sottomissione; occorre appianare le differenti politiche Americana e Britannica verso l'Italia in modo che ci sia un unico atteggiamento di rispetto verso le autorità civili e militari e verso la popolazione civile del territorio occupato ... Dobbiamo decidere se il nostro atteggiamento deve essere benevolo dall'inizio o se l'insediamento di un regime liberale amico posticipato alla fine della conquista totale del territorio. È necessaria una firma d'intesa su questi temi con la Gran Bretagna. È bene risolvere prima le divergenze di opinione che a causa della storia passata o dei futuri interessi certamente aumentano .... L’accordo «Il Governo dei territori occupati sarà basato su di un unico insieme di leggi militari applicabili sul territorio sia esso occupato dagli Inglesi che dagli Americani e amministrato con gli stessi principi qualunque sia il personale, britannico o americano ... » Le resistenze di Churchill sono molto forti: insiste col presidente Roosevelt perché l'Amministrazione della Sicilia si caratterizzi come britannica; di fronte al rifiuto americano e all'accordo raggiunto in seno al Q.G delle Forze Alleate a garanzia del carattere «alleato» del Governo militare in Sicilia (AMG Allied Military Governement), chiede che al suo paese venga riconosciuto il ruolo di senior partner. Roosevelt è inamovibile: « ... per portare a buon fine l'operazione è preferibile che venga presentata come operazione alleata congiunta senza preminenza degli Inglesi, tenuto conto anche: della numerosa presenza di cittadini americani di origine italiana». Scartata qualsiasi ipotesi di amministrazione diretta a favore dell'utilizzo del personale locale, epurato però dagli elementi più compromessi col regime fascista, si suggeriva la costituzione di una polizia civile arruolata dagli alleati col compito di dirigere e riorganizzare le forze esistenti. Questo compito poteva essere svolto dall' Arma dei Carabinieri nel caso la sua organizzazione restasse intatta e non si sfaldasse sotto l'urto dell'invasione alleata o in seguito al crollo del regime fascista. I punti a favore erano più numerosi di quelli a sfavore - esempio: Con pochi ufficiali si controlla e dirige la macchina amministrativa. È più facile che il personale subordinato obbedisca agli ordini dei propri superiori piuttosto che agli ufficiali alleati. Con il sistema indiretto l'opinione pubblica attribuirebbe qualsiasi disfunzione amministrativa ai suoi impiegati civili piuttosto che al Governo Militare Alleato …..Mancava ancora l'accordo relativo ai sindaci delle grandi città e ai prefetti che Roosevelt, pressato dai sovietici, pensava di rimuovere in quanto tutti fascisti di spicco e di sostituirli con ufficiali dell'esercito. Churchill, preoccupato che il vuoto delle epurazioni venisse riempito dai comunisti o dagli elementi radicali dell'antifascismo italiano (timore, questo, che sarà una costante di tutto l'atteggiamento inglese nei confronti dell'Italia e che avrà per conseguenza l'aiuto agli elementi moderati anche se compromessi col fascismo), consiglia di lasciare al Comando Supremo Alleato il compito di proporre ai rispettivi governi il grado di coinvolgimento nella vita locale di ufficiali inglesi e americani. | |
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Sulle terre che man mano vengono liberate si installa l'Amgot, e fra i compiti degli affari civili c’è anche il compito di nominare prefetti e sindaci. E Poletti lo fa: soltanto in provincia di Palermo, 62 sindaci di suo stretto gradimento ex perseguitati dal fascismo, dal famoso prefetto Mori. Di questi, si dice, molti erano del M.I.S il Movimento indipendentista di Finocchiaro Aprile. L’estate del 43 era cominciata male per la Sicilia. I raid aerei, le difficoltà alimentari avevano fiaccato il morale della popolazione. Basti pensare che la razione di pane si era ridotta a 50 grammi a persona al giorno. L’arrivo degli yankee con la cioccolata, le sigarette e le calze velate non poteva essere vista meglio. Quei soldati, accolti con applausi e ovazioni, rappresentano anche la fine della guerra nell’isola, la fine dei bombardamenti e delle drammatiche conseguenze che hanno causato. |
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L’Amgot affidò a Vincenzo Di Carlo il controllo degli ammassi di grano, Giuseppe Genco Russo è nominato soprintendente all’assistenza pubblica, Don Calò (Calogero)
Vizzini, «in sonno» viene condotto al comando e sarà pregato di indicare,
avvallare persone «giuste» per svolgere le funzioni di sindaco e di
insegnante professore all'Università. Don Calò, il 27 luglio 43 viene nominato sindaco di Villalba,
suo paese natale
e feudo, direttamente da Poletti. Poletti scelse anche i suoi più validi collaboratori. Damiano Lumia (nipote di Calogero Vizzini) che diventò interprete, Michele Navarra (boss di Corleone) che fu incaricato di raccogliere gli automezzi militari abbandonati; Max Mugnani (nel dopoguerra boss dei narcotrafficanti) che gestirà i magazzini farmaceutici americani della Sicilia. Inutile
dire quanto questo abbia pesato allora e negli anni
successivi.
http://www.rotten.com/library/bio/crime/mafia/lucky-luciano/
Lucky Luciano. da Wikipedia: Mafiosi tradizionali, come Genco Russo
e Calogero Vizzini, capi di mafia negli anni tra le due guerre mondiali
e fino agli anni sessanta del XX secolo, erano gli archetipi dell' "uomo
d'onore" di un'età passata, profondamente medioevale e latifondista,
fortemente diffusa nel sud Italia fino alla prima metà del 1900.
Giuseppe Genco Russo fu considerato l'erede di Calogero Vizzini quando
Don Calò morì nel 1954. Genco Russo era stato alla destra della bara di
Don Calò: era l'antico segno che egli aveva preso il posto del defunto.
Genco Russo era presente alla riunione fra i capi della mafia siciliana
e americana avvenuta al Grand Hotel des Palmes a Palermo dal 12 al 16
ottobre 1957. Joseph Bonanno, Lucky Luciano e Carmine Galante erano fra
i capi americani presenti mentre fra i siciliani, oltre a Genco Russo,
erano presenti Salvatore "Ciaschiteddu" Greco, suo cugino Salvatore
Greco, noto come "l'ingegnere" o "Totò il lungo", Angelo La Barbera,
Gaetano Badalamenti e Tommaso Buscetta. |
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MA FACCIAMO UN LUNGO PASSO AVANTI. |
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Domenica 29 aprile 1945
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ore 03:00 circa, piazzale Loreto. I corpi di Benito Mussolini, Claretta Petacci e 15 gerarchi giustiziati a Dongo vengono deposti nello stesso luogo dove il 10 agosto 1944, i fascisti hanno fucilato 15 partigiani lasciando i loro corpi esposti per tutta la giornata. Sappisti della 110ª brigata Garibaldi montano la guardia fino alle 07:00 del mattino quando in città entrano le prime avanguardie della V Armata. In giornata entrano in città altre divisioni partigiane. Viene fucilato anche Achille Starace, ex segretario del PNF, trovato per strada. ore 19:00, corso Monforte. Il colonnello Charles Poletti, governatore militare alleato, è ricevuto in prefettura dai membri del Clnai e del Cvl. «Siamo andati a spasso per Milano - dichiara il colonnello -. Abbiamo trovato ordine, disciplina. Siamo stati anche in piazzale Loreto. Esprimiamo al Clnai e ai partigiani la nostra soddisfazione per il magnifico lavoro fatto. Siamo contenti di essere arrivati..» Di Mussolini "E' morto, gli italiani hanno fatto quello che dovevano fare". Il 9 giugno 1945 il colonnello Charles Poletti, si rivolge al colonnello Bizzozzero, della divisione di Salute Pubblica, perché provveda a …
UFFICIO SANITA' DEL COMANDO 5°ARMATA AMERICANA-APO 464 |
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The Office of Strategic Services (OSS) was created by President Franklin D. Roosevelt in July 1942. The OSS replaced the former American intelligence system, Office of the Coordinator of Information (OCI) that was considered to be ineffective. Roosevelt selected Colonel William Donovan as the first director of the organization, who had spent some time studying the Special Operations Executive (SOE), an organization set up by the British government in July 1940. The OSS had responsibility for collecting and analyzing information about countries at war with the United States. It also helped to organize guerrilla fighting, sabotage and espionage. Some senior US military figures disapproved of the OSS and General Douglas MacArthur refused to allow the organization to operate in the Philippines. William Donovan was given the rank of major general and during the Second World War he built up a team of 16,000 agents working behind enemy lines. The growth of the OSS brought conflict with John Edgar Hoover who saw it as a rival to the Federal Bureau of Investigation. The OSS was disbanded in October 1945 |
........................................... Nel febbraio del '44 gli americani decisero di liberarsi della amministrazione della Sicilia e dei continui problemi che procurava, ora che anche i movimenti indipendentisti avevano cominciato a riorganizzarsi e a presentare il conto. Il 12 febbraio 1944, il generale Alexander, acconsentiva a trasferire la Sicilia sotto la giurisdizione amministrativa italiana (Badoglio), pur confermando i poteri della Commissione Alleata di Controllo (trasferitasi a Roma in Via Veneto). Finocchiaro Aprile del MIS, scrivendo ad Alexander, definì la sua decisione "sciagurata" in considerazione anche di quanto Poletti con 9 prefetti su 11 aveva sconsigliato. (Gli anni della rabbia, pag. 104). Finocchiaro Aprile pochi giorni dopo al Teatro Massimo pronunciò un aggressivo discorso, accusando di tradimento gli Alleati "Non ci aspettavamo di essere consegnati al governo Badoglio, il peggiore dei nostri nemici" ... "e se ci si vuole spingere alla lotta, noi accetteremo il combattimento a oltranza". La mafia pensando di ricavarne vantaggi si schierò a favore dei separatisti, ma fu una breve parentesi; ben presto si rese conto che era meglio stare a fianco dei nuovi partiti di governo perché la concessione dello statuto indipendente regionale (maggio 1946, prima del referendum sulla forma del nuovo stato) aprirà nuove possibilità di arricchimento. Charles Poletti era famoso anche per i modi arroganti e sbrigativi coi quali riceveva i politici del tempo. Usciva allora la sua parte “peggiore”, l’astio verso un paese che aveva lasciato partire milioni di persone, come suo padre, verso un ignoto destino, l’astio verso una classe politica che sedeva al potere solo grazie ai morti americani. Molti quando uscivano dal suo ufficio, in cui erano andati per perorare questo o quel favore, ingoiavano lacrime e rospi. |
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MORTO CHARLES POLETTI 12 agosto 2002 - Renzo Cianfanelli corrispondente de "Il Corriere della sera" da Nuova York |
Avvocato, già governatore dello Stato di New York, fu scelto dagli Stati Uniti per la "contropropaganda". Addio a Poletti, la voce dello sbarco alleato in Sicilia. Parlò per la prima volta alla radio clandestina il 27 dicembre 1942: Dal 1943 diventò di fatto il "governatore" dell'Italia liberata Chi in Italia lo ricorda ancora dev'essere coetaneo di Elvis Presley: almeno un 70enne. Eppure, senza un uomo dall'intraprendenza tutta americana di Charles Poletti, figlio di uno scalpellino piemontese e di madre bergamasca, emigrati in America all'inizio del '900 con la classica valigia di cartone, l'Italia oggi sarebbe diversa. Forse ancora più disarticolata e rissosa, e sicuramente con i problemi che affliggono ora le nazioni di quel blocco dove parecchi "progressisti" italiani del dopoguerra avrebbero voluto trascinarla di peso. |
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L’OSS (Office of Strategic Services), poi divenuta CIA aveva compiti sia di spionaggio, sabotaggio che di appoggio alle forze partigiane con danaro armi ed individuazione di obbiettivi nemici da distruggere, ovvero collaborava alle attività di organizzazione della guerriglia partigiana. http://www.controstoria.it/italiainguerra.htm
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Charles Poletti, morto a 99 anni durante il fine settimana nella sua casa di Marco Island in Florida, in Italia divenne un nome famoso quasi da un giorno all'altro, con la radio clandestina. Si era nel 1942, e la guerra voluta da Hitler e Mussolini per le potenze dell'Asse incominciava ad andare di male in peggio. Il 27 dicembre, i milioni che ascoltavano di nascosto le trasmissioni "nemiche" sentirono per la prima volta una voce dall'accento vagamente padano ma condita da inflessioni un po' americane che li incitava: "Date retta, amici. Buttate fuori Hitler e Mussolini". In quell'epoca in Europa non esisteva la Tv e la guerra della propaganda si combatteva quasi tutta con la radio a onde corte. In Inghilterra la Bbc mandava in onda Radio Londra con i celebri messaggi speciali del Colonnello Stevens. Sull'altra sponda dell'Atlantico invece c'era la Voce dell'America con il tenente colonnello dell'US Army Charles Poletti, i cui discorsi un po' prolissi negli italiani suscitavano a volte reazioni ironiche. "Colonnello Poletti, meno chiacchiere e più spaghetti", era infatti il commento di parecchi quando l'Italia, dopo lo sbarco degli Alleati in Sicilia avvenuto il 10 luglio del '43, era divisa in due. Una battuta in realtà ingiusta perché, con Poletti insediato al Grand Hotel et Des Palmes di Palermo come capo dell'Amgot e cioè in pratica governatore, all'Italia liberata era arrivato pane bianco, latte in polvere, chewing gum e Coca Cola. Ma la pasta effettivamente era scarsa. In America invece già da tempo Charles Poletti era un personaggio affermato. Dopo un breve esordio come direttore di una panetteria, il futuro "governatore" dell'Italia riprese gli studi di avvocato, prima a Harvard e in seguito a Roma. Poi negli anni Trenta l'avvocatura gli aprì la strada alla politica. Nel 1938 Poletti scese in campo con il candidato dei democratici Lehman che, eletto governatore di N.Y, lo chiamò come suo vice fino al 1942, quando dopo le dimissioni di Lehman, l'italoamericano per 29 giorni si ritrovò governatore dello Stato di New York. In Sicilia, accanto ai successi, a Charles Poletti furono rimproverati anche alcuni notevoli errori. Come quello di accettare in sostituzione dei podestà rimossi i primi nomi proposti, con scelte che hanno finito per cadere a volte sul locale boss della mafia "in sonno" sotto il fascismo. Altre critiche alla gestione Poletti scoppiarono sul separatismo in Sicilia. Queste però sono polemiche retrospettive. Ma non bisogna dimenticare che senza l'appoggio dell'America e di uomini come Charles Poletti (o come quell'altro americano naturalizzato, nato a Mosca ma italiano di cultura e di adozione, che fu Misha Kamenetzki, più noto ai lettori del Corriere con il nome di Ugo Stille) l'Italia di oggi non sarebbe cresciuta nella libertà. Renzo Cianfanelli |
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