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La Lettera del Prof. Luca Curti - Presidente CODISSIS - al Ministro Letizia Moratti in data 11.03.03

Signor Ministro,

troverei ingiusto nasconderle i motivi di profonda preoccupazione che inquietano i docenti e gli allievi, in corso o abilitati, delle SSIS

Nel corso degli ultimi tre anni, sulla base di normative di legge, abbiamo dato vita a una struttura formativa che ha impegnato migliaia di docenti universitari e di scuola secondaria, realizzando una struttura inedita nella storia del nostro Paese, nella quale convivono in armonia (e sia pure dialettica armonia) le più diverse componenti disciplinari e trasversali, universitarie e scolastiche, specialistiche e professionali.

La struttura è spesso unitaria a livello regionale, dimostrando che le rivalità e le gelosie possono essere superate all’interno di un progetto che non deprime la concorrenza ma la subordina alla realizzazione di obiettivi condivisi.

La struttura è in larga misura autofinanziata.

La remuneratività del percorso formativo è stata fin qui altissima. Allievi di regioni diverse hanno scelto sedi anche lontane sottoponendosi a sacrifici non indifferenti. Laureati già in possesso di abilitazione hanno affrontato e superato il concorso di accesso alle SSIS, entrando (spesso per la prima volta nella loro carriera) in un percorso formativo molto severo ma che offriva garanzie di serietà e di correttezza.

La scelta appariva garantita da un patto implicito tra i responsabili delle SSIS e l’autorità politica, che aveva deciso di riconoscere pubblicamente, in termini di punteggio aggiuntivo per le graduatorie permanenti, l’eccezionalità dell’impegno assunto dagli specializzandi SSIS. Per questa ragione, molti allievi SSIS hanno optato per la frequenza continuata ai corsi contro la possibilità di ottenere supplenze in sedi diverse: sapevano che il punteggio finale, una volta superato l’esame di stato, li avrebbe risarciti.

In questi giorni questo patto implicito sembra gravemente minacciato. Ella. Signor Ministro, si è impegnata ad accogliere un ordine del giorno che in pratica disconosce la netta specificità del percorso di formazione seguito dagli allievi delle SSIS e annulla i loro due anni di lavoro dal punto di vista dell’attribuzione di un punteggio congruamente differenziato per l’inserimento nelle graduatorie.

Una decisione normativa che discendesse da un ordine del giorno simile sarebbe, a nostro giudizio, assai grave. Non solo perché porrebbe in atto una patente ingiustizia ma anche e soprattutto perché metterebbe in discussione l’affidabilità dei responsabili delle SSIS nei confronti dei loro allievi, e renderebbe sostanzialmente ingiustificata una scelta di rigore e serietà per ogni futuro programma di formazione.

Signor Ministro, la CoDiSSIS si sta preparando in queste settimane all’organizzazione di un nuovo ciclo biennale di formazione, seguendo le indicazioni del Suo Ministero. Credo che l’occasione sarebbe assai propizia per un confronto diretto su tutte le questioni aperte in questo settore.

Riterrei invece assai rischioso, da parte di chiunque, presentare un piano di formazione così impegnativo senza avere dissipato ombre tanto pesanti sul destino dei futuri candidati al concorso di ammissione e all’abilitazione. La prospettiva che migliaia di aspiranti all’insegnamento siano chiamati ad investire risorse ed energie in un percorso abilitante che richiede il massimo dell’impegno è tale da fare appello ad ogni coscienza perché sia loro offerta la garanzia di un riconoscimento adeguato.

Con ossequio

prof. Luca Curti

Pisa, 11.03.03 Presidente della CoDiSSIS

 

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