FACCIAMOCI SENTIRE!Nè discriminazione nè parificazione... |
Benvenuto. Questa pagina non vuole essere un incitamento alla violenza, all'odio o alla discriminzazione, ma un invito alla riflessione su un tema dai risvolti politico-sociali sempre più incalzanti, nonchè un invito a prendere attivamente posizione nel relativo dibattito rivolto a chi condivide le riflessioni che seguono. No alla discriminazione. Anche in italia, come nel resto del mondo, una fetta della popolazione ha attitudini omosessuali. Storicamente l'omosessualità è stata sempre condannata e fino a pochi anni fa anche in paesi democratici come l'Inghilterra chi aveva attitudini omosessuali veniva discriminato, allontanato dal lavoro, perseguitato penalmente e incarcerato. Emblematica la vicenda del matematico inglese Turing, padre della moderna informatica. L'omosessualità non incide sulla dignità della persona. Gli omosessuali sono persone come tutti, che hanno diritto alla loro felicità, al rispetto e alla riservatezza. Non devono essere additati o discriminati, e ciò vale in tutti i settori in cui le preferenze sessuali non hanno rilevanza, come l'accesso al lavoro, la progressione nella carriera, l'accesso alla politica, ecc. Non si possono dare giudizi morali sull'omosessuale. La moralità implica la libertà di autodeterminarsi, mentre le attitudini sessuali non vengono scelte liberamente. L'omosessuale è "così" e basta, non si può fargliene una colpa. No all'innaturale parificazione Gli omosessuali però non sono persone normali. Al di là di moralismi e bigottismi, a prescindere dall'appartenenza o meno di ciascuno ad una qualche religione, esiste un criterio oggettivo di normalità, metamorale e naturalistico. La normalità è data da uomini e donne che si sentono rispettivamente tali e sono sessualmente attratti da 1) persone 2) di sesso opposto e 3) di età adeguata. Al di là di questo vi è la deviazione sessuale, l'anormalità. Anormalità che può essere socialmente tollerabile (omosessualità, bisessualità, transgenderismo, transessualismo) o meno (pedofilia, zoofilia, necrofilia, violenza sadomaso estrema ecc.). E' giusto che due omosessuali che trovano insieme la loro felicità abbiano una qualche forma di riconoscimento della loro unione, tipo istituire una sezione del registro di Stato Civile sulle convivenze omosessuali, ma alcuni principi devono essere chiari. L'unione di due omosessuali, quand'anche venisse riconosciuta, è l'incontro di due anormalità, non è vera famiglia, non è una cellula fondamentale della nostra società, non è un ambiente sereno in cui crescere dei figli ricevuti in adozione. E' un principio che deve essere ribadito con forza, per non trovarsi come in Spagna in cui per una legge indecente e giudici e psicologi desiderosi di mettersi in mostra i bambini vengono dati in adozione alle coppie gay. Non dobbiamo permettere che in Italia avvenga altrettanto. Un bambino ha diritto di avere dei precisi riferimenti, una famiglia normale, un padre ed una madre che siano veramente tali e non degli squallidi surrogati come certi personaggi di moda nel mondo dello spettacolo e della politica. Facciamo sentire forte la nostra voce, il nostro no a chi vuole parificare la famiglia normale a quella omosessuale e dare in adozione i nostri figli alle coppie gay. Fermiamo il Gaypride. In senso metaforico, naturalmente. Il movimento Gay si fa sempre più arrogante. Gli omosessuali vogliono essere accettati, ed hanno ragione, perchè non devono essere disprezzati o discriminati, ma anzichè organizzare cortei all'insegna del "se non te lo dico, non te ne accorgi", pretendono di sbatterci in faccia la loro anormalità, contrabbandandola per uguaglianza, fregandosene del senso di disgusto che possono creare negli spettatori, pretendono di "educarci" ad accettare come "normali" atteggiamenti pubblici che fino a pochi anni fa sarebbero stati incriminati. E lo fanno con arroganza, organizzando cortei che siano il più "scomodi" possibile: a Roma durante il Giubileo, in Terrasanta nei giorni scorsi. Scelgono lo scontro ideologico-culturale anzichè l'integrazione "soft". Chiaramente hanno il diritto di manifestare dove e quando gli pare, ma a quetso punto anche noi abbiamo il diritto-dovere di farci sentire. Loro hanno trovato degli "sponsor" nella politica, che per qualche voto in più di sostegno alla finanziaria gli concederanno matrimonio, adozioni, alloggi popolari ecc. A questo punto, se uno crede che esista una sola famiglia alla base della società, che solo in quella sia giusto crescere dei figli, che se vi sono degli alloggi popolari da assegnare è giusto che vadano prima alle coppie "etero" che aspettano solo di uscire da squallidi scantinati marcescenti per mettere al mondo figli, e poi eventualmente agli "altri", beh, è arrivato il momento di farsi sentire con forza, di contromanifestare, di ricordare agli "altri" chi e cosa sono, di fare sentire ai nostri politici la nostra indignazione per le loro scelte. E ad alta voce se non vogliamo che le cose precipitino come in Spagna. Deculattonizziamo il web. Il termine è forte, volutamente provocatorio, per spingere il visitatore a cliccare i banner e arrivare su questo sito. Farsi vedere su Internet può essere un modo per dimostrare che siamo in tanti. Per questo, gentile visitatore, se condividi i principi suesposti sei invitato a prelevare qui sotto il codice per inserire sul tuo sito o sul tuo blog il banner che rimandi a questa pagina. Si ricorda che l'immagine è protetta dal diritto di autore e ne è pertanto vietato qualsiasi uso diverso da quello di banner, tramite il codice sotto riportato che non può essere modificato. Sono in particolare è vietati lo scaricamento su disco, la modifica e la riproduzione dell'immagine, nonchè il suo inserimento in siti web, blog o in altri contesti in cui si inneggi o si istighi in qualsiasi modo all'odio, alla violenza o alla discriminazione nei confronti degli omosessuali. L'autore.
|
PRELEVA IL BANNER Dopo avere prelevato il banner puoi lasciare un commento QUI Sei il visitatore n. ©2006 -All rights reserved |