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» CANDIDIASI


Malattia che colpisce principalmente le donne.

Si manifesta con la secrezione vaginale di un liquido biancastro appiccicoso e la comparsa di piccole escoriazioni nella zona genitale-rettale.

Gravidanza e pillola possono stimolare l'infezione.



» CLAMIDIA

E' causata dal batterio Clamidia Trachomatis.

Negli uomini causa uretriti ed epididimiti, provocando abbondanza di urine ed eruzioni purulente.

Nelle donne interessa la cervice provocando cerviciti, salpingiti e sindromi uretrali.

I bambini partoriti da donne malate di Clamidia rischiano, nelle prime settimane di vita, di contrarre gravi malattie quali congiuntiviti, polmoniti ed otiti.

Generalmente si cura con la tetraciclina.



» CONDILOMI

Esistono due tipi di condilomi: gli acuminati e i piani.
Gli acuminati sono causati dal batterio Papillomavirus ed hanno un'incubazione che può andare da alcune settimane fino a due anni.

Numerose sono le cause di contagio: secrezioni vaginali, abbondante sudorazione, sifilide, uretriti, gonorrea.

Si manifesta attraverso protuberanze cutanee di colore rosso situate sulla vulva e sulla vagina. Se aggravato può produrre delle screpolature di colore giallo, con secrezioni purulente

La cura prevede l'utilizzo di podofillina, crioterapia o intervento chirurgico.

I condilomi piani possono interessare anche gli uomini. Ne esistono ben 58 tipi (35 cutaneii, 23 genitali).



» EPATITE

Una delle malattie sessuali più gravi e debilitanti.
Esistono tre tipi di epatiti (A, B, non A-non B), trasmissibili in differenti modi (via parenterale, uretrale, venerea).
Il decorso del virus comincia con una fase asintomatica che ha una durata variabile dai 21 ai 130 giorni, poi cominciano i primi sintomi (anoressia, febbre, nausea, malessere diffuso) che preannunciano la malattia vera e propria che può durare molti mesi.

L'epatite B può essere trasmessa attraverso differenti canali (saliva, urina, mestruo, secrezioni genitali) e la donna incinta affetta dal virus rischia di trasmetterlo al suo futuro bambino.

Quest'ultimo rischio non si corre con l'epatite A



» GONORREA
E' causata dal batterio Neisseria Gonorrhoea ed ha un periodo di incubazione tra i 3 e i 5 giorni.

La malattia interessa principalmente gli uomini e può colpire indifferentemente giovani ed adulti.
Nei maschi si manifesta con acuti bruciori dell'uretra, specialmente nell'atto di urinare, e con perdite di liquido chiaro.
Nelle donne, spesso portatrici sane della malattia, non si assiste a particolari sintomatologie.
Entrambi i sessi possono soffrire di alcuni disturbi (faringiti, proctiti, dermatiti) legati all'infezione.
La gonorrea viene comunemente curata con antibiotici quali penicillina, tetracicline ed eritromicina.
Per pazienti aggravati è consigliabile il ricovero ospedaliero.


» GRANULOMA INGUINALE

E' causata dal batterio Calymmato Granulomatis o batterio di Donovan.

Anch'essa è poco diffusa e tipica dei Paesi tropicali e subtropicali.

Si manifesta con piaghe indurite, nella donna vicino al clitoride, nell'uomo sul glande e sul prepuzio.

Viene curata con tetraciclina o eritromicina.



» HERPES VIRUS

La malattia, con un'incubazione di 2-12 giorni, è divisibile in due tipologie:
1. L'infezione genitale primaria, che si manifesta attraverso molteplici pustole, localizzate nella zona genitale e particolarmente dolorose. Di norma dura dai 13 ai 18 giorni.
2. La malattia ricorrente, che di solito colpisce chi ha già sofferto della primaria, si manifesta in maniera più leggera, con un'unica lesione che non lascia cicatrici. Spesso sono i rapporti sessuali la causa della riattivazione del virus.

Il sopraggiungere della malattia è abitualmente preceduto da arrossamenti e bruciori

Il suo decorso è simile negli uomini e nelle donne.

Per alleviare il dolore e prevenire complicazioni è necessaria una continua ed accurata pulizia delle zone interessate dal fenomeno


» SIFILIDE

E' causata dal batterio Trepomena Pallidum che trova il suo habitat ideale nell'umidità di bocca e canali anogenitali.

La trasmissione della malattia avviene attraverso piccole lesioni epiteliali e, dopo un periodo variabile di incubazione, si sviluppa entro sei settimane dal rapporto sessuale.
La Sifilide può attraversare quattro stadi: nel primo si manifesta in maniera indolore attraverso un'ulcera genitale dura; nel secondo compaiono malesseri quali dolori diffusi, alte temperature, affezioni cutanee, caduta dei capelli o, nei casi più gravi, epatiti e meningiti.
Le lesioni cutanee hanno la particolarità di avere una colorazione rossastra, di comparire su mani e piedi e di non provocare prurito.
Le altre due fasi della malattia sono meno evidenti ma, a lungo andare, possono provocare gravi alterazioni cerebrali.
La penicillina può essere una valida cura nelle prime due fasi della Sifilide

» TRICOMONIASI

Malattia femminile è causata dal batterio Trichomonas e si trasmette sessualmente oltre che con il contatto con agenti infetti come la piscina.

Spesso è associata con la presenza della gonorrea.

Si manifesta con perdite maleodoranti, poco viscose e dal colore bianco-verdastro.

Viene curata con il metrodinazolo.



» ULCERA VENEREA

Detta anche ulcera molle, è una delle malattie più rare e meno pericolose.

E' causata dal batterio Hemophilus Ducreyi.

Può essere causata da piccole lesioni della mucosa provocate da un trauma coitale.

Normalmente compare 3-5 giorni dopo il rapporto sessuale

Si manifesta attraverso un'ulcera molle nelle parti genitali (nell'uomo generalmente sul glande), molto dolorosa, soprattutto a contatto con l'urina, e destinata a spurgare rapidamente A volte può essere scambiata per Sifilide.

Spesso può essere sufficiente una pulizia con acqua e sapone o una somministrazione di sulfamidici per circa due settimane.



» VAGINITE NON SPECIFICA

E' causata dal bacillo Gardnerella Vaginalis

Si manifesta con perdite vaginali dal colore bianco-grigiastro e dall'odore simile al pesce (soprattutto dopo un rapporto sessuale).

Non sono ancora ben chiare le cause della malattia.

L'uomo può esserne contagiato ma ne risulta asintomatico.

Va curata con il metronidazolo.



» EIACULAZIONE PRECOCE

L'eiaculazione è un processo a due stadi. Il primo comporta contrazioni dei vasi deferenti, delle vescicole seminali e della prostata; nello stesso tempo si chiude lo sfintere della vescica. Un quantitativo di liquido seminale con spermatozoi viene così spinto nell'uretra prostatica. Il secondo stadio consiste in contrazioni ritmiche dei muscoli genitali, che spingono il liquido seminale fuori dall'uretra in zampilli. Quando il primo stadio dell'eiaculazione ha avuto inizio, essa è inevitabile e non può essere arrestata dalla volontà. Questo concetto è fondamentale per la comprensione della cura dell'eiaculazione precoce, che è una terapia comportamentale. Gli uomini affetti da questa disfunzione, infatti, vengono istruiti a distinguere tra gli alti livelli di tensione sessuale ed eiaculazione imminente, interrompendo il ciclo della tensione crescente, prima che il primo stadio dell'eiaculazione abbia avuto inizio.

Due sono le tecniche maggiormente utilizzate allo scopo: lo "stop-start" e lo "squeeze". Con la prima l'interruzione può essere praticata desistendo dalla stimolazione genitale, finchè vien meno il bisogno imperioso di eiaculare; con lo squezee lo stesso scopo può essere raggiunto con una compressione del glande da parte della partner sessuale, quando l'orgasmo si avvicina
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