Guide of DOLOMITI ROCCE


DOLOMITI ROCCE

geologia delle Dolomiti; cenni di storia geologica
Lo splendido scenario dolomitico, dove guglie e torrioni di roccia chiara si innalzano da verdissimi e dolci declivi, è il risultato della particolare storia geologica di questa regione montuosa.
Nelle Dolomiti si trovano l'un l'altra associate due tipi di rocce, quella dolomitica e quella vulcanica, che normalmente non lo sono perché derivano da processi e da ambienti totalmente diversi.
Siccome la roccia dolomitica è molto più resistente agli agenti della degradazione meteorica (sole, pioggia, gelo, ruscellamento delle acque) rispetto alle rocce vulcaniche, le quali si alterano e infrolliscono facilmente, risulta che i pallidi e torreggianti picchi dolomitici si trovano vicino o emergono dalle verdi valli e dai dolci pendii, dove invece stanno le scure rocce di origine vulcanica..
La dolomia e quasi tutte le rocce che affiorano nella zona dolomitica si sono formate in fondo al mare durante quello che viene chiamato "processo litogenetico" ( o della formazione delle rocce).
Ben diverso è il "processo orogenetico", in cui si ha la formazione delle montagne e che, nel caso delle Dolomiti, è separato da quello litogenetico da ben 100-150 milioni di anni..

Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi : La natura : Geologia
La geologia La storia delle Dolomiti Bellunesi è una storia lunga e complessa, iniziata in caldi mari tropicali più di duecento milioni di anni fa e contrassegnata in seguito da alcuni eventi chiave:.
• l'accumulo durante l'Era Mesozoica dei sedimenti che costituiscono leattuali rocce sedimentarie stratificate, .
Gran parte del territorio è impostato su rocce di origine sedimentaria ma non mancano le eccezioni come nell'alta Valle del Mis e in Valle Imperina dove affiorano, in corrispondenza della 'Linea della Valsugana' (importante faglia che rappresenta il confine geologico delle Dolomiti), rocce di origine metamorfica molto antiche.
Oggi nel Parco ammiriamo grandi conche prative, valli ampie e profonde, pareti vaste e solari, ma anche oscuri anfratti stillicidiosi, rupi incombenti su forre cupe, valloni alti e solitari, tormentati altopiani dove la natura carsica delle rocce ha permesso lo sviluppo di un paesaggio sotterraneo fatto di pozzi, fessure, sale, gallerie, abissi che penetrano nelle viscere della terra.
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info: DOLOMITI ROCCE




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DOLOMITI HOTEL, Trentino Alto Adige, Veneto | Alta Pusteria, Altopiano della Paganella, Campiglio & Pinzolo, Catinaccio Latemar, Dolomiti Ampezzane, Sciliar Alpe di Siusi, Val Badia, Val di Fassa, Val
Le Dolomiti Il nome “Dolomiti” L’attuale nome di questa famosa catena alpina, chiamata ancora all’inizio del nostro secolo “ Monti Pallidi ”, deriva da quello della sua costituzione geologica in cui predominala dolomia, un tipo di roccia sedimentaria formata essenzialmente dal minerale dolomite, che prende il nome da un mineralogista e naturalista francese: Diedonnè-Sylvain-Guy-Tancrede de Gratet de Dolomieu (1750 – 1801).
Tali campioni furono poi analizzati da Nicolas Theodore de Saussure , amico del Dolomieu, il quale confermò che tali rocce non erano costituite da carbonato di calcio, ma da carbonato doppio di calcio e magnesio, un minerale fino ad allora sconosciuto.
Le montagne di Corallo È improbabile immaginare che le montagne dolomitiche siano state originariamente isole nel mezzo degli oceani, circondate da vere e proprie barriere coralline pullulanti delle più svariate forme di vita animale e vegetale.
Eppure, le scogliere coralline e le loro parti limitrofe, hanno rappresentato vaste porzioni del Rosengarten , dello Sciliar , del Latemar, della Marmolada , del Gruppo Sella , delle Pale di San Martino , delle Odle , del Sassolungo , e di tanti altri massicci dolomitici.

Dolomiti orientali, Italia - Dolomites, Italy - Dolomiten, Italien - Dolomites, Italie
Dolomiti e Dolomia, una roccia particolare.
E' a un'intuizione di Déodat Tancrède Gratet de Dolomieu (1750 - 1801), un francese di nobile famiglia, membro dell'Institut de France e studioso di minerologia, che risale la scoperta di quella particolare composizione chimica (doppio carbonato di calcio e magnesio) che rende così diverse le rocce dolomitiche..
Nel 1789 Dolomieu inviò al geologo Nicholas de Saussure dei campioni di alcune 'strane' rocce, da lui stesso raccolte.
Successivamente, nel 1864, anche all'intera zona montuosa in cui prevaleva questa roccia fu dato il nome, appunto, di Dolomiti..

Dolomiti.org, Natura
Le Dolomiti in provincia di Belluno - Regione Veneto.
E' a un'intuizione di Déodat Tancrède Gratet de Dolomieu (1750 - 1801), un francese di nobile famiglia, membro dell'Institut de France e studioso di minerologia, che risale la scoperta di quella particolare composizione chimica (doppio carbonato di calcio e magnesio) che rende così diverse le rocce dolomitiche..
Nel 1789 Dolomieu inviò al geologo Nicholas de Saussure dei campioni di alcune 'strane' rocce, da lui stesso raccolte durante una viaggio in Sud Tirolo.
Successivamente, nel 1864, anche all'intera zona montuosa in cui prevaleva questa roccia fu dato il nome, appunto, di Dolomiti..
Il giardino di pietra delle Dolomiti si specchia sul giardino reale di innumerevoli specie vegetali che vestono, col loro manto multicolore, il digradante spazio dalle bianche rocce ai fondovalle.
Le Dolomiti offrono boschi e foreste tra le più grandi e varie d'Europa.
Nella stagione della fioritura si assiste all'esplosione di colori delle ben 50 specie diverse di orchidee, dei tantissimi fiori dei prati, dei ricchissimi frutti del bosco, delle stelle alpine e degli altri solitari fiori delle rocce.

Benefits



Dolomiti di Brenta: a caccia del raponzolo nelle Dolomiti di Brenta
Cercando il mitico "raponzolo delle rocce" nelle Dolomiti di Brenta - 2/09/2004 .
Capolavoro della natura: il "raponzolo delle rocce", specie protetta (foto Agh).
Per questo abbiamo scelto una specie endemica che cresce solo sulle nostre Alpi, tra giugno ed agosto: il fantastico raponzolo delle rocce .
Dunque ci era giunta segnalazione che nei pressi di Bocca di Inferni , a sud est del Lago di Tovel, erano stati osservati parecchi anni fa alcuni esemplari di Raponzolo delle Rocce (Physoplexis comosa), un fiore assai raro che cresce solo nell'arco alpino , sul calcare, nella zona che va grosso modo dal Lago di Como alla Carinzia.
Splendido percorso ad anello di circa 16 km in una zona delle Dolomiti di Brenta decisamente poco frequentata e selvaggia, sulle montagne a sud del Lago di Tovel .
Tre splendidi esemplari di raponzolo delle rocce (foto Agh).
miracolo! E' lui, il raponzolo delle rocce! Un poderoso "urrah" echeggia nelle gole.
Proseguiamo ora verso Bocca d'Inferni , dove avevamo avuto la segnalazione della presenza del raponzolo: anche qui, affacciati sulla grandiosa Val di Cadin basso , troviamo alcuni esemplari poco a valle del passo, nascosti negli anfratti delle rocce, anche se non così belli come quelli trovati sotto la Loverdina.

DOLOMITI ROCCE:

Dolomiti di Brenta - Pian della Nana
Voi sapete che chi scrive non ama i luoghi eccessivamente affollati e quindi, anche stavolta, vi proponiamo un interessante itinerario nelle Dolomiti di Brenta .
Fu in occasione della "caccia" al Raponzolo delle Rocce (Girovagando 2/09/2004), che avevamo potuto osservare da lontano, quasi increduli, una grandiosa distesa verde ai piedi del Monte Peller.
Pianta di genziana tra rocce di calcare (foto Agh).
Poiché Il substrato del Pian della Nana è costituito interamente da rocce calcaree, il forte carsismo superficiale ha almeno in parte cancellato queste strutture.
La parete nord di Cima Vallina presenta chiaramente la nicchia di distacco di un’antica frana sottomarina risalente al Cretaceo che ha interessato le chiare rocce carbonatiche giurassiche già solidificate.
Notiamo soprattutto i bellissimi fiori rosso-rosa di lupinella montana che colorano allegramente i prati: poi eufrasia , astro alpino , campanula di Scheuchzer , crepide alpina , genziana sfrangiata , senecione di Fuchs , dente di leone di montagna , il velenosissimo aconito napello (vedi box a fianco), carline "segnatempo" (si chiude quando cambia il tempo), scabiosa alpestre , raponzolo di Scheuchzer , dafne mezereum con le sue bacche rosse, camomilla di montagna , infine intere colonie di semprevivo alpino e, sulle rocce, le immancabili stelle alpine .

PARCO NAZIONALE DOLOMITI BELLUNESI
UBICAZIONE: In Veneto, tra le prealpi venete e le Dolomiti, sulla riva destra del Piave, tra Feltre e Belluno..
AMBIENTE: Complesso montuoso costituito da tre gruppi dolomitici separati da profonde valli perpendicolari all'asta fluviale del Piave, caratterizzato da forti escursioni altimetriche e dall'aspetto aspro, ma non mancano pascoli e dolci colline.
Gran parte del territorio si basa su rocce di tipo sedimentario del Mesozoico, ma non mancano esempi di rocce di altra origine.
La serie stratigrafica principale è costituita da dolomie triassiche (Dolomia Principale dei Monti del Sole); di età più antica la Dolomia dello Sciliar ( Piz de Mez e Piz de Sangron), le arenarie di Val Gardena ed il basamento metamorfico cristallino di età Paleozoica che costituisce lo zoccolo cristallino delle Alpi (Alta Valle del Mis, Valle Imperina, dove affiorano anche rocce di età Permiana (antichissime!).
Per il Giurassico si susseguono i Calcari Grigi (con vari livelli di dolomitizzazione e talvolta ricchi di fossili) ed altre formazioni calcaree ricche di componenti argillosi e selciferi.

COMUNITÀ MONTANA CENTRO CADORE - LE DOLOMITI
L'origine delle Dolomiti viene fatta risalire al periodo triassico superiore dell'era mesozoica quando questa regione era sommersa dal mare.
Il basamento di rocce scistose-cristalline sul quale si sono formate risale addirittura all'era primaria.
Sugli scisti cristallini si depositarono vari sedimenti marini: marne, arenarie ed altri scisti di diversi colori; intorno alla metà del triassico cominciarono a formarsi i grandi massicci calcareo-dolomitici creatisi dall'aggregazione graduale di materiali di scogliera depositati da miriadi di coralli e alghe calcaree.
Le rocce dolomitiche sono presenti anche in altre parti d'Europa, ma solo nella regione compresa tra l'Alto Adige e il Cadore raggiungono una vastità e un'imponenza tali da infondere al paesaggio un tocco particolare e inconfondibile.
Fu il geologo francese Dolomieu (1750-1801) a studiare per primo, verso la fine del Settecento, il materiale che costituisce queste caratteristiche formazioni montuose: fu lui ad individuare la prevalenza del carbonato doppio di calcio e magnesio che dà alle Dolomiti la loro singolare morfologia.
Sulle rocce calcaree e dolomitiche vivono la Petrocallis pyrenaica dalle corolle rosse, la Potentilla caulescens dai fiori bianchi, la Draba sautéri dai petali gialli e molte altre specie il cui elenco sarebbe ancora lungo.

Testa di Pinguino - Politour 2004 - Dolomiti 1\' giorno
martedì 13 marzo 2007 @ 23:31 Politour 2004 - Dolomiti 1' giorno domenica 11 luglio 2004 @ 23:24.
Passato l’ospizio siamo andati in direzione delle Rocce sul sentiero n.
7 che, dopo una breve salita, traversa una zona di baranci e ghiaie e giunge alla base delle rocce.
Per roccette si sale, prima verso sinistra, poi a destra in un canaletto da cui parte una prima corda fissa (sentiero attrezzato non ferrata e non esposto) .
Arrivati sotto le pareti giallo-nere, si prende una cengia che, verso destra costeggia le rocce fino a raggiungere un ampio pendio ghiaioso.
Si sale a sinistra su ripide ghiaie rossicce e lastroni di rocce alla Forcella Monte Croce (m 2609 punto piu’ alto della giornata).
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Testa di Pinguino: Politour 2004 - Dolomiti 1\' giorno
Passato l’ospizio siamo andati in direzione delle Rocce sul sentiero n.
7 che, dopo una breve salita, traversa una zona di baranci e ghiaie e giunge alla base delle rocce.
Per roccette si sale, prima verso sinistra, poi a destra in un canaletto da cui parte una prima corda fissa (sentiero attrezzato non ferrata e non esposto) .
Arrivati sotto le pareti giallo-nere, si prende una cengia che, verso destra costeggia le rocce fino a raggiungere un ampio pendio ghiaioso.
Si sale a sinistra su ripide ghiaie rossicce e lastroni di rocce alla Forcella Monte Croce (m 2609 punto piu’ alto della giornata).

Dolomiti Lucane e Parco Gallipoli-Cognato
...una catena di guglie di rocce arenarie, profondamente incisa nella gola scavata dal rio Caperino, svetta irta ed aspra nella valle sinuosa del Basento tra Albano e Campomaggiore.
Uno dei paesaggi più suggestivi della Basilicata attende i viaggiatori che, dalla superstrada che percorre la valle del Basento, decidono di deviare in salita per le ripide strade che conducono a Castelmezzano e Pietrapertosa, i due paesi sorvegliati dai torrioni rocciosi delle Dolomiti Lucane.
Nonostante il nome, se si bada alla geologia, queste guglie non hanno nulla a che fare con le vere e proprie Dolomiti.
Da Castelmezzano e Pietrapertosa, che sorgono proprio ai piedi delle rocce, vari sentieri più o meno accessibili consentono di ammirare i torrioni più eleganti.
Anche se il paesaggio delle Dolomiti Lucane è in buona parte spoglio, la zona ospita una flora ricca e interessante.
Sulle rocce crescono la valeriana rossa, la digitale ferruginea, la moneta del Papa e i più rari onosma lucano e la linaria a foglie di ginestra della Dalmazia.
I torrioni rocciosi delle Dolomiti Lucane offrono un ottimo habitat ai rapaci, che sono presenti nella zona con il gheppio, il falco pellegrino, il nibbio reale, la poiana e lo sparviero.