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La nona memoria

( recepita nell'ambito dell'inchiesta n.4486/04 modello 45, con quest'ultima che è stata archiviata in data 5 novembre 2004 dalla dott.ssa Sica, Pubblico Ministero del Palazzo di Giustizia di Torre Annunziata - Na )
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Al Ministro dell’Istruzione

    dell’Università e della Ricerca

    onorevole Letizia Moratti

    (il presente documento segue quello datato 9 febbraio 2004,

     quello datato 9 settembre 2004, quello datato 10 settembre 2004,

     quello datato 11 settembre 2004, e quello datato 13 settembre 2004)

 

Alla Procura della Repubblica

      del Palazzo di Giustizia

      di Torre Annunziata

 

 

oggetto: nona memoria, ovvero segnalazione, da parte del denunciante, di fatti circostanziati e contestualizzati che dimostrano che sia io che i miei studenti abbiamo, rispettivamente già in data sabato 8 novembre 2003 ed in data martedi 4 novembre 2003, tentato di fermare la vicenda relativa al procedimento giudiziario n.10500/03, procedimento incredibilmente archiviato con conseguenziale grave danno finanche economico (oltre 5.000 euro) nei confronti dello scrivente.

 

 

 

Il sottoscritto Fraterno Giovanni, nato a Torre Annunziata il 12 febbraio 1956 ed ivi residente alla via Dei Mille n.19, ingegnere e professore di ruolo di SISTEMI-INFORMATICA presso l' I.T.I. "Marconi" di Torre Annunziata (Napoli), dopo aver finora esattamente presentato una denuncia datata 12 novembre 2003, una prima memoria datata 16 gennaio 2004, una seconda memoria datata 9 febbraio 2004, una terza memoria datata 3 marzo 2004, una quarta memoria datata 2 settembre 2004, una quinta memoria datata 9 settembre 2004, una sesta memoria datata 10 settembre 2004, una settima memoria datata 11 settembre 2004, e una ottava memoria datata13 settembre 2004

 

                                                                    SEGNALA

 

che in questo scritto dettaglierà quanto anticipato al punto 3, e parte di quanto anticipato al punto 2 della quinta memoria, ovvero:

 

che tentai di fermare la vicenda già sabato 8 novembre 2003 intorno alle ore 18.30, ed appunto parlandone con 2 professori che mi cercarono loro stessi su mandato del dirigente scolastico della scuola, dirò di più, mi risulta finanche che tutta la vicenda l’hanno perfino tentata di fermare gli studenti stessi prima che si svolgesse un’assemblea di classe che si è poi tenuta, alla presenza del dirigente scolastico, degli studenti e di tutti i professori delle mie classi (e senza la presenza di alcun genitore), già nel pomeriggio di martedi 4 novembre 2003.

 

Lo scrivente fa  presente che per venire incontro alla sensibilità dei lettori, farà uso degli asterischi per filtrare e mitigare la brutalità di una frase.

 

Un passaggio chiave di tutta la vicenda è sicuramente l’assemblea di classe che si è svolta nel pomeriggio di martedi 4 novembre 2003, e che, con il senno di poi, si è rivelata essere una vera e propria trappola preparata a tavolino dai miei scellerati ignoti mobbizzatori.

 

Scellerati ignoti mobbizzatori sui quali infatti ricade la responsabilità di aver purtroppo finito per segnare negativamente per sempre, la personalità, appunto in formazione, di svariate decine di miei studenti minorenni, ed appunto rubando loro l’innocenza e la spensieratezza degli anni dell’adolescenza, in cambio di oscuri e malvagi piani.

 

L’avviso, scritto sul relativo registro della scuola, che nel pomeriggio di martedi 4 novembre 2003 si sarebbe svolta un’assemblea di classe con all’ordine del giorno eventuali provvedimenti disciplinari che si sarebbero dovuti prendere nei confronti di alcuni studenti delle classi 3F e 4F, arrivò in sala insegnanti venerdi 31 ottobre 2003 intorno alle ore 12.00

 

A recapitare il suddetto avviso, appunto in sala insegnanti, e ad andare via subito, senza nulla aggiungere verbalmente, fu personalmente il vicepreside Narciso Arturo.

 

E dire che qualche ulteriore spiegazione spontanea da parte di quest’ultimo sarebbe stata opportuna, visto che, fra i 5 o 6 professori in quel momento presenti in sala insegnanti, due, ovvero io e il prof. De Simone Franco, eravamo appunto professori del corso F.

 

Sia dell’ingresso del vicepreside Narciso Arturo in sala insegnanti con il registro degli avvisi fra le mani, che dell’avviso stesso, è sicuro che se ne accorse anche il prof. De Simone Franco, perché appena quest’ultimo lesse l’avviso, quasi corse via, ed appunto dietro al vicepreside, con il chiaro intento di farsi dare ulteriori spiegazioni.

 

Ad ogni modo, l’assemblea di classe, martedi 4 novembre 2003, alla presenza del dirigente scolastico, degli studenti e di tutti i professori delle mie classi (e senza la presenza di alcun genitore), si è effettivamente svolta, però io non vi partecipai essendo a letto con l’influenza.

 

Ma in tale assemblea, secondo quanto riferito da 2 colleghi (si veda appena più avanti quanto riferito dal prof. Balzano Saverio e quanto riferito dalla prof.ssa Grieci Maria Rosaria), avvennero delle cose inammissibili.

 

Intorno alle ore 13.00 di sabato 8 novembre 2003, mi chiama sul telefono di casa il prof. Balzano Saverio per dirmi che, su mandato del dirigente scolastico dott. Antonio D’Elia, intende venire nel pomeriggio a casa mia assieme al prof. De Simone Nunzio.

 

Io gli rispondo che a casa mia non è possibile, e si concorda di andare allora a casa del prof. De Simone Nunzio, rimanendo che in ogni caso non mi sarei mosso da casa fino all’arrivo di una citofonata da parte del prof. Balzano Saverio, citofonata che poi sopraggiunse intorno alle ore 18.15

 

Quando scesi giù al portone il prof. Balzano Saverio mi disse di un cambio di programma, e cioè che usando la sua stessa automobile, lui, io, e il prof. De Simone Nunzio, saremmo andati in un bar vicino al mare per parlare.

 

Ed infatti, dopo aver parcheggiato l’automobile intorno alle ore 18.30, tutti e 3 ci sedemmo ad un tavolino del Bar 4 Stagioni di Torre Annunziata sito in via Marconi n.44.

 

Segnalo che sia io che il prof. Balzano Saverio fummo riconosciuti e salutati da un nostro ex studente di nome Xxxxxxx Xxxxxxxx (si è infatti diplomato a giugno del 2001), e che quest’ultimo si sedette con 2 suoi amici proprio ad un tavolino a fianco a quello occupato da noi 3.

 

Non solo, ma sempre sia io che il prof. Balzano Saverio fummo anche riconosciuti e salutati dallo studente Xxxxx Xxxxxxxx della classe 3F (e che per l’anno scolastico in corso è in 4F), con quest’ultimo che addirittura offrì il caffè a me e al prof. Balzano Saverio (il prof. De Simone Nunzio preferì non consumare nulla).

 

Il prof. Balzano Saverio, dopo esserci tutti e 3 seduti, mi disse (con il prof. De Simone Nunzio che sostanzialmente si limitò ad ascoltare per tutto il tempo) che mi aveva cercato su mandato del dirigente scolastico dott. Antonio D’Elia, che con quest’ultimo aveva parlato in mattinata, e che sempre quest’ultimo gli aveva anche detto di dirmi che, per calmare le acque, occorreva che io mi mettessi in malattia.

 

Io gli risposi sostanzialmente che le acque per me erano calmissime, che stavo benissimo, sebbene reduce da un’influenza, e che fingersi malati significa commettere un reato.

 

Il prof. Balzano Saverio replicò continuando con una successione incredibile di cose ancor più inammissibili, ovvero:

 

- che, visto il clima, ero stato fortunato a non essere presente alla riunione di martedi 4 novembre 2003  

 

- che alla suddetta riunione, sebbene fosse all’ordine del giorno, non si discusse degli eventuali provvedimenti disciplinari che i professori avrebbero dovuto prendere nei confronti di alcuni studenti delle classi 3F e 4F, ma si discusse dei provvedimenti disciplinari (o la sospensione dal servizio o il cambio di sezione) che alcuni studenti avevano deciso che bisognava prendere nei miei confronti

 

- che c’era un documento (a suo modo di vedere) ineccepibile che mi accusava in modo grave, gravissimo, e nientedimeno che un documento firmato da tutti i miei studenti, che sebbene in un primo momento avevano firmato solo dei ragazzini minorenni senza il consenso dei genitori e tutori, adesso lo si era (a suo modo di vedere) regolarizzato facendo anche aggiungere le firme dei miei studenti della 5F

 

- che il suddetto documento, sebbene non venissero specificati contesto e circostanze (chi, dove, come e quando) conteneva delle accuse gravi, e cioè che io avrei ingiuriato i miei studenti

 

- che il suddetto documento fu addirittura letto nell’assemblea stessa

 

- che l’assemblea stessa fu registrata, e ciò dato che il giorno dopo il padre di Xx Xxxxx Xxxxxx (della classe 4F, e per l’anno scolastico in corso in 5F) portò il nastro al dirigente scolastico dott. Antonio D’Elia protestando per il nulla di fatto venuto fuori dall’assemblea stessa, dato che il suddetto papà si era, giorni prima, lamentato di me con appunto il dirigente scolastico.

 

Io risposi ad entrambi i 2 suddetti colleghi che era in atto una burla, o che era in atto una grave strumentalizzazione di studenti minorenni, aggiungendo di fare attenzione perché avevo le prove, ovvero che avevo ricevuto svariati messaggi di posta elettronica, e mentre i primi messaggi li avevo cestinati, i successivi, messo in allarme per strada dai miei stessi studenti, li avevo invece cominciato a conservare.

 

Specificai anche che il suddetto genitore (il padre) dello studente Xx Xxxxx Xxxxxx io nemmeno sapessi chi fosse, che da me non era mai venuto a lamentarsi, e che viceversa avrebbe dovuto prima venire da me e poi andare dal dirigente scolastico.

 

Insomma, avrebbe dovuto fare ciò che è prassi da secoli, seguire la via gerarchica, diversamente, come tutti sanno, si alimenta il caos e la maldicenza.

 

Subito dopo le mie precisazioni, i 2 colleghi mi riaccompagnarono a casa e ci salutammo, non prima di aver convenuto che avrebbero ovviamente riferito tutto al dirigente scolastico dott. Antonio D’Elia.

 

Relativamente a quest’incontro con i 2 colleghi avvenuto al Bar 4 Stagioni preciso anche:

 

- che il dirigente scolastico dott. Antonio D’Elia sostanzialmente confermò di essere stato lui a dire ai 2 colleghi di cercarmi, visto che, presente mia moglie, la dott.ssa Attanasio Anna, intorno alle ore 15.30 di venerdi 30 gennaio 2004, fra altre cose, disse anche la frase: fu per calmare le acque che io le mandai a dire di mettersi in malattia

 

- che la finta accusa delle frasi ingiuriose che io avrei detto ai miei studenti, è un accusa appunto finta, oltre che essere stata inventata ad arte da ignoti, a riprova di ciò faccio notare che, presente l’altro commissario il prof. Donadio, e me medesimo, intorno alle ore 9.00 di giovedi 17 giugno 2004, prima che nell’aula 15 al 1° piano della scuola iniziasse la seconda prova scritta, quella tecnica di SISTEMI-INFORMATICA, i miei studenti di quinta, dopo essere stati invitati alla massima attenzione per ascoltare delle cose relative alla materia di educazione fisica, sono appunto stati ingiuriati per almeno 2 volte dall’insulto Siete degli STR**ZI (in dialetto torrese), insulto proferito dall’altro commissario d’esame, ovvero dal prof. Balzano Saverio, all’interno della sua comunicazione verbale rivolta ai candidati, ebbene, la cosa non provocò nessuna reazione da parte degli studenti stessi, e quasi non se ne accorsero nemmeno, a riprova di una sensibilità agli insulti quasi inesistente,  e dunque a riprova che le accuse rivolte a me sono state strumentalmente inventate intorno a una vicenda che è solo ed unicamente circonvenzione di minorenni e adolescenti e basta

 

- che è ben strano che accuse non circostanziate e nè contestualizzate, fatte sconsideratamente addirittura controfirmare a dei ragazzini minorenni senza il consenso di genitori e tutori, vengano ritenute dal prof. Balzano Saverio gravi, gravissime, quando sono riferite a me (come lui stesso mi riferì nell’incontro al Bar 4 Stagioni di cui sopra), mentre lui stesso non si fa invece nessun scrupolo, presenti degli adulti consapevoli, a ingiuriare addirittura dei candidati nell’autorevole sede di una sessione scritta degli Esami di Stato

 

- che venerdi 19 marzo 2004, durante la 4°ora di lezione nel laboratorio inf2 al 2° piano della scuola, intorno alle ore 11.30, presente la classe 4F, incontrai per la prima volta nella mia vita il suddetto padre dello studente Xx Xxxxx Xxxxxx (della medesima classe 4F, e per l’anno scolastico in corso in 5F), il quale a sua volta confermò che nemmeno lui mi aveva mai visto, che con me non aveva mai parlato prima, che non sapeva nulla di quell’inammissibile assemblea di martedi 4 novembre 2003 (di cui sopra), e che dunque lui non parlò subito dopo nemmeno con il dirigente scolastico Antonio D’Elia, che lui non sapeva assolutamente nulla, e che era venuto a scuola quel giorno per chiedere il permesso di uscita anticipato per il figlio, ed infatti, subito dopo il colloquio con me, andarono via assieme, tutto ciò smentendo in tutto e per tutto quanto invece riferito (si veda sopra) dal prof. Balzano Saverio durante l’incontro al Bar 4 Stagioni.

 

Come anticipato, pertanto, ho fatto vedere che già in data sabato 8 novembre 2003 intorno alle ore 18.30, tentai di fermare tutta la vicenda, ed appunto parlandone con i 2 professori Balzano Saverio e De Simone Nunzio, che mi cercarono loro stessi su mandato del dirigente scolastico.

 

Ma mi risulta finanche, come già anticipato, che tutta la vicenda l’hanno perfino tentata di fermare gli studenti stessi prima che si svolgesse l’assemblea di classe di cui sopra, e dunque addirittura già nel pomeriggio di martedi 4 novembre 2003.

 

La cosa mi è stata riferita, con gli altri commissari dell’Esame di Stato che hanno anch’essi udito (commissione NATF45014), lunedi 14 giugno 2004 dalla prof.ssa Grieci Maria Rosaria intorno alle ore 10.30 nell’aula 15 al 1° piano della scuola, ed appunto durante la riunione preliminare, e che contempla il controllo dei fascicoli personali dei candidati.

 

La prof.ssa Grieci Maria Rosaria disse:

 

- che a quell’assemblea di classe di martedi 4 novembre 2003 c’era anche lei, essendo, fra l’altro, la coordinatrice del corso F

 

- ma aggiunse esattamente (parola per parola) anche la meravigliosa frase:“C’erano tutti gli studenti, e tutti dicevano che loro non volevano firmare.

 

 

Cordiali saluti:Fraterno Giovanni

Torre Annunziata 15 settembre 2004


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