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ROMAGNA PREROMANA

Chi c'era in Emilia-Romagna all'arrivo dei Celti

PAGINA INIZIALE RAPPORTI CON ALTRI POPOLI
   
CHI VIVEVA IN EMILIA-ROMAGNA PRIMA DEI CELTI I CELTI CONTRO ROMA
   
LA CELTIZZAZIONE DELLA VALLE PADANA LA PROGRESSIVA COLONIZZAZIONE ROMANA


Greci
Umbri
Villanoviani
Spina
Ravenna e Phycocle

 

Penetrazioni umbre

La presenza umbra in Romagna è antecedente a quella etrusca. Prima dell'arrivo degli Etruschi, il territorio umbro si estendeva molto più a nord di quello attuale, toccando l'area a sud del Delta del Po, che risulta abitata da genti umbre fin dall'epoca micenea. Lo dimostra un antico mito greco, che colloca tra gli umbri le vicende dell'eroe Diomede, il cui culto è attestato anche presso i Veneti, oltre che nella sua "sede di elezione", la Daunia (l'alta Puglia). Colonna (1993) ha ipotizzato che anche nell'area di Spina, prima della fondazione della città, sia rintracciabile la presenza umbra.
In epoca storica, il confine occidentale del territorio degli Umbri era posto lungo il fiume Tevere: ad ovest vi erano gli Etruschi. Dall'umbro "etro-rousìa" ("l'altro paese") deriva il termine "Etruria". In Romagna gli Umbri fondarono probabilmente gli insediamenti di Ravenna, Forlimpopoli, Mevaniola (l'antenata di Galeata) e Sarsina. Sul concetto di "insediamento" è però necessaria una precisazione. Gli umbri non costruivano dei centri urbani come gli etruschi: le loro fondazioni si possono definire "ambienti preurbani".
In Cispadana, la punta degli Umbri più avanzata verso occidente che si conosca è la necropoli di Montericco, presso Imola. È quasi certo che il fiume Savio (Sapis), che scorre accanto a Cesena, prenda il nome dalla tribù umbra dei Sapini, per cui si ritiene che siano umbre anche le origini di Cesena. A Nord il territorio dell'Umbria storica arrivava, come già detto, fino al Po.
Le testimonianze materiali umbre a noi pervenute datano dal VII secolo a.C., ma sono sporadiche. Sicuri riscontri archeologici emergono solo nel secolo seguente, in cui la civiltà umbra venne a contatto con gli Etruschi.
Questi ultimi, infatti, a partire dal VI secolo cominciarono ad espandersi nella Valle padana: erano presenti già a Verucchio e avrebbero fondato Spina alla fine del secolo. La loro presenza rappresentò per gli Umbri una minaccia. Cominciò un periodo di coesistenza forzata tra i due popoli, caratterizzato da alternanza tra guerra calda e fredda. Secondo Plinio "gli Etruschi hanno conquistato trecento abitati degli Umbri", ma il dato sembra sproporzionato perché la ricerca archeologica mette in luce un diverso quadro della situazione.
Si può constatare infatti come nel V secolo a.C. tutto il territorio romagnolo appaia ancora saldamente in mano agli Umbri, tranne l'enclave di Verucchio, sotto controllo etrusco. L'archeologia rileva una fitta presenza di insediamenti umbri nell'area che oggi va da Cesena a Forlì, appennino compreso. Sulla costa, presso la foce del Marecchia, emerge l'abitato di Covignano. Sono stati rinvenuti altri resti di centri abitati in siti strategici lungo le valli del Senio, del Lamone e del Montone, a presidio delle importanti vie d'accesso all'Etruria settentrionale e all'Umbria propria. Gli abitati dovevano caratterizzarsi per una fisionomia prevalentemente agricola, data la nota fertilità della regione. I confini dell'Umbria preceltica andavano dal fiume Santerno (la già citata necropoli di Montericco, presso Imola) fino all'Esino (presso Pesaro) e dall'Appennino fino a lambire il Delta del Po. Il territorio umbro includeva il tratto di costa adriatica tra Ravenna ed Ancona.

Dopo l'arrivo dei Celti


Presenza diretta dei Greci

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