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I Cappuccini
giunsero a Triggiano nel primo decennio del Seicento, ma dovevano essere
già noti da tempo in città grazie alla loro attività di predicazione
e di apostolato itinerante, nonché per le numerose vocazioni che suscitavano
nel popolo di Dio. La scelta dei frati, infatti, di vivere in assoluta
povertà li rese esempio vivente della volontà della Chiesa post-conciliare
di riformarsi:"si sostenevano con l'elemosine somministrate dalla pietà
de' popoli e terre circovicini". Dopo l'Unità d'Italia, in seguito alla legge della soppressione religiosa del 1866, i frati furono costretti ad abbandonare il Convento, che venne adibito ad ospedale, ricovero di mendicità e scuola elementare. E' sicuramente collocabile in questo periodo la scomparsa di molte delle opere conservate nella chiesa e nel convento, fra cui un ricco patrimonio librario formato da circa quattrocento volumi, fra codici ed edizioni a stampa, di argomento teologico e filosofico. Non poche pratiche furono fatte da allora per recuperarlo, ma tutte infruttuose. Il Municipio, tuttavia, obbligato al mantenimento del culto elesse ciclicamente diversi cappellani. Ad essi ed all'Ordine Francescano Secolare, sorto già nel 1875, si deve la continuazione del culto. Nonostante risalga ai primi del Novecento la ricostituzione della Provincia dei Cappuccini di Puglia, i frati solo nel luglio del 1947, ripresero possesso del convento di Triggiano. Esso si presentava in pessime condizioni, si resero così necessari lavori di ristrutturazione ed ampliamento. Il nuovo convento fu ufficialmente inaugurato il 15 maggio 1949 e per l'occasione fu posta sulla facciata del convento una lapide commemorativa: IL POPOLO DI TRIGGIANO EMULANDO LA FEDE E LA GENEROSITA' DEGLI AVI VOLLE RIAPERTO E RESTAURATO ED AMPLIATO QUESTO VETUSTO CONVENTO DEI CAPUCCINI COSTRUITO NEL 1610 SOPRESSO NEL 1870 15 MAGGIO 1949 Nel 1950 iniziarono i lavori di costruzione del Seminario, che accolse per sette anni numerosi seminaristi. Al Sessanta risalgono i lavori di ampliamento della chiesa e consistettero nell'allineamento della seconda navata al piano della facciata (infatti, la chiesa e una parte del convento si trovano ad una quota superiore rispetto al piazzale antistante) e fu aperto un secondo ingresso alla chiesa. In quell'occasione furono tolti gli antichi altari lignei settecenteschi, sostituiti da quelli in marmo. Nel 1966 il piccolo orto annesso al convento venne trasformato in palestra. Nel 1967 l'arcivescovo di Bari Nicodemo instituì una nuova struttura sociale: la Parrocchia "S. Francesco d'Assisi" affidandola alla Comunità dei Frati Minori Cappuccini di Puglia. Negli ultimi anni, fra il 1990 e 1994, si collocano i lavori di ristrutturazione delle aule catechistiche e del vecchio salone delle adunanze e la ripavimentazione, pitturazione e pulitura degli affreschi e delle tele della chiesa. La Parrocchia, guidata dai suoi parroci P. Virgilio Suma, P. Cherubino Schiavone, P. Bernardino Bucci e P. Vito Minervini, continua ad essere quella cellula vivente della Chiesa edificata nel lontano 1610.
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