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SECONDO LA FORMA DEL SANTO VANGELO Dopo S. Damiano, Francesco restaurò altre povere chiese del contado di Assisi: 5. Pietro, 5. Maria degli Angeli. Furono anni duri (1206-1208), di una esemplarità unica, durante i quali egli continuò ad inoltrarsi, da solo, nel cammino della sequela di Cristo. Ma anche allora, con un altro luminoso intervento, il Signore gli indicò la via. Quel mattino (24 febbraio 1208), partecipando alla Messa in Santa Maria degli Angeli, le parole del Vangelo che il sacerdote leggeva, ritrovavano nel suo cuore la risonanza di un chiaro tema musicale che da tempo gli cantava dentro: "Non portate con voi, viaggiando. né oro, né argento, né borse, né abiti...". Il tuffo di gioia nel cuore, gli diceva che quella, proprio quella, era "la vita" che egli voleva e doveva condurre e che il Signore ora gli rivelava: la forma di vita secondo il Vangelo. Francesco, secondo le indicazioni del Vangelo, cambiò abito, indossando un saio di sacco a forma di croce, una ruvida corda ai fianchi e ai piedi nudi incominciò ad andare per annunciare la penitenza. La sua vita era ormai indicata chiaramente dal Signore. " E dopo che il Signore mi donò dei frati, nessuno mi mostrava che cosa dovessi fare - afferma nel Testamento - ma lo stesso Altissimo mi rivelò che dovevo vivere secondo la forma del santo Vangelo". In due anni (1208-1209) Francesco aveva visto crescere fra le 3ue mani il drappello di uomini de~isi a vivere il Vangelo come lui Fino in fondo, nella povertà estreva, nel lavoro, in carità fraterna, nella gioia, nella preghiera, nel servizio ai lebbrosi, andando ad annunciare la penitenza nei castelli e nei paesi vicini. Ma un cruccio lo tormentava: "Nessuno mi mostrava The cosa dovessi fare". Non gli re3tava quindi che consultare il Vangelo. E ogni volta, ritornavano le ) parole che indicavano la scelta della povertà e dell'umiltà. Con l'andare del tempo e l'aumentare dei frati, si presentò un'altra esigenza: la necessità dell'approvazione del papa di Roma del loro proposito di vita. Il papa d'una statura morale e politica sempre grande era Innocenzo III. Egli si piegò di fronte al "piccolo" Francesco, accogliendo l'umile istanza di vivere il Vangelo. Fu questo l'inizio dell'abbraccio duraturo di Francesco con la Chiesa, in una fedeltà perenne ed assoluta (1210). La presenza al Concilio Lateranense IV nel 1215; la concessione della indulgenza alla Porziuncola nel 1216; la scelta del Cardinale Protettore che facesse le veci del Papa nel 1220; l'approvazione definitiva della Regola nel 1223 furono scambi di doni di amore che rannodarono la fedeltà giurata: "sempre sudditi e soggetti ai piedi della medesima santa Chiesa" (Reg. bo/I. XII). |
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