A.T.S. Consorzio Artemide    Università degli Studi di Bari    ITC "Tannoia" Corato   Pandora S.p.A.

CORSO IFTS PROGETTO BA/18

Agente di Sviluppo Territoriale

 

 
 

 

Allevamento, pesca, agricoltura

 

Complessivamente il settore primario rappresenta un punto di riferimento per l’intera economia pugliese da esso generatasi e dal quale ha preso forma quella fitta rete di aziende che nel tempo ha saputo valorizzare, mediante iniziative di vario genere, i propri prodotti.

Mentre l’allevamento rappresenta una risorsa impiegata soprattutto per soddisfare le esigenze della comunità locale, a causa della mancanza di una vera e propria organizzazione di mercato, e per la commercializzazione dei prodotti caseari ricavati da tale attività, la pesca rappresenta da sempre uno dei più importanti settori dell’economia della regione (il valore aggiunto della pesca pugliese è il 17,81% di quello nazionale, fonte: ISTAT 2005). Nonostante le crisi congiunturali che investono il settore, sia la pesca d’alto mare che quella praticata sul litorale costiero continuano ad essere produttive, grazie però non tanto a pianificazioni settoriali quanto alla capacità di adattamento individuale.

L’agricoltura pugliese è caratterizzata da una forte varietà di situazioni produttive, direttamente collegate a differenziazioni territoriali che vedono contrapporsi aree interne svantaggiate (Gargano, Sub Appennino Dauno, Murgia e Salento), ad aree forti di pianura (Tavoliere, Terra di Bari, Litorale barese, Arco ionico tarantino), particolarmente favorevoli allo sviluppo dell’attività agricola. Le colture più sviluppate in Puglia sono quelle della vite e dell’ulivo che non richiedono terreni molto fertili e collocano la regione ai primi posti per la produzione di olio, vino e uva da tavola. Molto importante è, inoltre, la produzione di avena e ortaggi, quella di mandorle, di grano duro, di tabacco e barbabietole da zucchero. Nel complesso l’agricoltura pugliese riveste un ruolo importante nel settore a livello nazionale, rappresentandone ben il 13.60% (fonte: ISTAT 2005), e nonostante la contenuta disponibilità di mezzi tecnici, l’incidenza dei consumi intermedi regionali su quelli italiani è pari ad appena il 6%. Ne consegue una notevole partecipazione alla formazione del valore aggiunto agricolo nazionale (10,6%), derivante anche da una maggiore redditività media della terra. E’ da evidenziare anche il ruolo che il settore agricolo ha nel sistema economico pugliese, partecipando alla formazione del prodotto interno lordo regionale per l’8,1% e del valore aggiunto per l’8,3%.

In termini strutturali, l’agricoltura regionale presenta in primo luogo una elevata numerosità di aziende agricole ma di dimensione unitaria particolarmente contenuta e al di sotto sia della media nazionale che del Mezzogiorno. Decisamente limitata inoltre è la dimensione economica delle aziende agricole pugliesi, dotate per di più di un precario sistema d’infrastrutturazione irrigua. Infatti la sproporzione a favore della gestione privata della risorsa irrigua che determina uno sfruttamento dei pozzi spesso eccessivo e tale da aggravare l'ormai già allarmante problema della salinizzazione delle falde (della superficie agricola - 260.000 ettari - il 29% è irrigata con impianti pubblici e il restante 71% con pozzi privati).

Questo sistema necessita quindi di riferimenti più pratici ed efficienti, e di offrire ulteriori certezze agli operatori del settore. Pertanto se da un lato la Regione chiede un diverso e più coinvolgente impegno della grande distribuzione a veicolare in Puglia i propri prodotti, dall’altro la produzione pugliese può garantire tutto ciò attraverso la riduzione della tipica frammentazione delle aziende agricole (Tav. 1, Tav. 2) e attraverso una diversa concezione della valorizzazione delle capacità imprenditoriali.

 

 

Tav. 1: Distribuzione numerosità aziendale per comune

 

 Tav. 2: Distrib. reddito lordo (UDE) per comune

 

(FONTE: ISTAT, 5° Censimento generale dell’agricoltura, 22 ottobre 2000)

 

Dunque bisogna prestare più attenzione sia alle iniziative di sostegno previste per il settore e sia una più attenta ed efficiente pianificazione di progetti concreti e realizzabili. In altre parole, sta alla Regione incentivare in ogni modo possibile una vera e propria cultura della collaborazione e della cooperazione e sta agli operatori del sistema economico pugliese informarsi e “avvalersi” delle possibilità offerte. A tal fine, nel sito saranno brevemente fornite notizie utili sulle iniziative, sui programmi e sulle misure previste su scala regionale e sostenute dall’Unione Europea.  

 

PROGRAMMA OPERATIVO LEADER+ PUGLIA 2000-2006

 

PIANO FINANZIARIO INDICATIVO COMPLESSIVO PER ASSE E PER FONTE DI FINANZIAMENTO (valori in Euro)

ASSI

Costo totale

SPESA PUBBLICA

FONDI PRIVATI

TOTALE

UE - FEOGA

STATO

1=(2+11)

Importo
2=(4+7)
%
3=(2/1%)
Importo
4
%
5=(4/1)
%
6=(4/2%)
Importo
7
%
8=(7/1%)
Nazionale
(9)
Regionale
(10)
Importo
(11)
%
12=(11/1%)
I Strategie territoriali di sviluppo rurale di carattere integrato e pilota 39.950.000 29.650.000 74 22.235.000 56 75 7.415.000 19 5.187.500 2.227.500 10.300.000 26
II Sostegno alla cooperazione tra territori rurali 4.550.000 3.400.000 75 2.550.000 56 75 850.000 19 595.000 255.000 1.150.000 25
III Assistenza tecnica, valutazione 1.300.000 1.300.000 100 975.000 75 75 325.000 25 227.500 97.500 0 0
TOTALE 45.800.000 34.350.000 75 25.760.000 56 75 8.590.000 19 6.010.000 2.580.000 11.450.000 25

 

Nello scenario delle politiche di sviluppo indicato in Agenda 2000 e delineato nel corso del 1999 con la pubblicazione dei Regolamenti sui Fondi Strutturali, la Comunicazione agli Stati membri relativa al Programma d’iniziativa comunitaria (PIC) LEADER+ acquisisce una propria e distinta posizione. I contenuti caratterizzanti e specifici dell'IC sono acquisiti dalla Regione Puglia che affida al LEADER+ un ruolo strategico nella sperimentazione di modelli organizzativi e di gestione delle aree rurali che consentano di creare esperienze pilota da diffondere, successivamente, ad altre aree.

Attraverso il PIC LEADER+ si intendono perseguire in Puglia molteplici finalità:

- analizzare i fattori critici dello sviluppo delle singole aree rurali per tradurli in interventi che possano agire sugli aspetti chiave della qualità della vita delle popolazioni locali (in particolare dei gruppi sociali dei giovani, delle donne e degli anziani);

- svolgere una funzione di animazione dei territori rurali per valorizzarne le opportunità e i punti di forza;

- creare sinergie con e tra gli strumenti presenti negli altri documenti programmatici regionali attraverso il metodo di lavoro di LEADER (ormai noto), per migliorare sia la capacità organizzativa del territorio che l'economia locale;

- favorire il contatto con altri territori rurali nazionali ed extranazionali in modo non solo da superare l'isolamento ma per potersi confrontare con mercati più ampi e con realtà diverse.

L'obiettivo primario del Programma Operativo LEADER+ Puglia 2000-2006 è la promozione di dinamiche di sviluppo economico, culturale ed ambientale delle aree rurali e la valorizzazione di specifiche esperienze con territori esterni.

La strategia appropriata per perseguire le finalità e l'obiettivo indicati si basa sulla selezione e attuazione di Piani di Sviluppo Locale (PSL) che, con coerenza, coinvolgano gli elementi che formano la ricchezza di un'area, dalla cultura al paesaggio, dai prodotti tipici al sito storico, attraverso percorsi di sviluppo che enfatizzino le specificità locali e sperimentino nuovi modelli organizzativi, che attivino relazioni esterne al territorio (reti, mercato, ecc.) e promuovano l'imprenditoria giovanile e femminile.

Tali PSL e l'intero Programma LEADER+ della Regione Puglia, inoltre, lavoreranno in stretta integrazione con gli interventi previsti dal Programma Operativo Regionale e con il Piano di Sviluppo Rurale della Puglia, ma anche con l'intera normativa sui Fondi Strutturali (Regg. (CE) 1260, 1257, 1261, 1262 1750, 1783, 1784/99 - 438/01), sugli Aiuti di stato (2000/C 258/06, 2000/C 28/02, Reg. (CE) 68, 69, 70/01) e sulle spese ammissibili (Reg. (CE) 1685/00).

Al Programma Operativo Regionale e agli altri documenti programmatici sono demandati gli interventi che incideranno sulle condizioni (produttive, economiche e sociali) di contesto complessivo attraverso modifiche infrastrutturali (acquedotti rurali, ad esempio) e strutturali, nonché erogazione di servizi (formazione, servizi per l'innovazione e il miglioramento della competitività, ecc.).

Il Programma LEADER+ Regionale interverrà sia con azioni complementari rispetto agli altri programmi e sia con azioni proprie, funzionali alla creazione e alla attuazione di percorsi di sviluppo innovativi e pilota per le aree rurali. La dotazione finanziaria pubblica pari a 33.050.000 Euro, non è in grado di incidere autonomamente ed in maniera risolutiva sul decollo delle aree rurali pugliesi. 

Attraverso questo approccio gli strumenti programmatici si collegheranno tra loro determinando, con logica di supporto e validazione reciproci, una evidente sinergia che ne potrà accrescere l'impatto economico e sociale.

Il rapporto tra i Piani di Sviluppo Locale e le politiche nazionali di sviluppo sarà esaminato al livello locale. Nei PSL saranno indicate (se ricorreranno le condizioni) le relazioni e i rapporti che si intenderanno attivare con le istituzioni a vario titolo impegnate nella Programmazione negoziata.

Il Programma LEADER+ della Puglia, dunque, si articola in quattro assi:

- Asse I: Strategie territoriali di sviluppo rurale di carattere integrato e pilota;

- Asse II: Sostegno alla cooperazione tra territori rurali;

- Asse III: Rete nazionale

- Asse IV: Assistenza tecnica, valutazione.

Per saperne di più: http://europa.eu.int/comm/agriculture/rur/leaderplus/index_it.htm

Le azioni promozionali: comunicazione istituzionale – anno 2005. È il programma delle iniziative da realizzarsi nell’anno in corso, approvato con delibera di Giunta regionale n. 573 del 31 marzo 2005. L’obiettivo è quello di valorizzare l’immagine del “Prodotto Puglia” sui mercati nazionali ed esteri, attraverso la promozione dei prodotti agro-alimentari regionali di qualità.

Progetto Romania: opportunità e scambi per l'agro-alimentare pugliese. La Regione Puglia si fa promotrice nel settore agro-alimentare di un progetto di collaborazione tra soggetti istituzionali italiani e romeni nell'ambito delle attività finalizzate alla stabilizzazione nell'area dei Balcani. L'iniziativa, sostenuta dal Ministero delle Attività Produttive, mira alla conclusione di accordi commerciali e soprattutto alla creazione di una rete telematico-commerciale tra imprese agricole pugliesi ed aziende rumene (considerata anche la significativa affinità che esiste in campo agroalimentare tra Puglia e Romania). L'obiettivo è quello di valorizzare, su scala europea ed extra-europea, i prodotti della Filiera agro-alimentare pugliese.

POR - Mis. 4.8: gara per lo studio sulla Commercializzazione di prodotti agricoli. Studio sulla “Commercializzazione dei prodotti agricoli di qualità”, previsto nell’Intervento C della Misura n. 4.8 del Por Puglia 2000-2006. Lo studio riguarderà l’individuazione e l’applicazione di tecniche avanzate per il risanamento e la diagnosi fitopatologica; la conservazione e la moltiplicazione di varietà autoctone di specie, a propagazione agamica, sanitariamente e geneticamente migliorate; l’introduzione, la conservazione e l’utilizzazione di nuovo germoplasma vegetale; il trasferimento di protocollo di diagnosi, risanamento e certificazione fitosanitaria di specie vegetali. Affidatari dello studio possono essere persone giuridiche, pubbliche o private, anche raggruppate o consorziate tra loro. L’importo netto dell’appalto è di 794.625 Euro (IVA esclusa), mentre l’importo complessivo disponibile risulta pari a 953.550,00 Euro. L’appalto è cofinanziato al 100% con i fondi della UE, dello Stato italiano e della Regione Puglia, trattandosi di intervento a titolarità regionale e di investimento immateriale per il quale l’Amministrazione regionale è l’unica depositaria dei diritti di utilizzo dei risultati dello studio.

Programmi Regionali “Sementiero” e “Proteine vegetali” Il Programma regionale sementiero, che avrà durata triennale e un finanziamento complessivo di 1.027.874 Euro, prevede diverse misure che hanno l’obiettivo di consolidare e rafforzare la produzione sementiera regionale di qualità, attraverso una serie di azioni che favoriranno l’innovazione di processo e l’ampliamento della gamma varietale, in funzione delle specificità locali e delle esigenze di mercato. Il Programma regionale proteine vegetali, che avrà durata triennale e un finanziamento complessivo di 1.073.693 Euro, prevede diverse misure che mirano a favorire una ripresa di interesse, da parte degli agricoltori e dei consumatori, nei confronti delle colture ad alto valore proteico, in particolare delle leguminose per uso zootecnico e per uso umano, attraverso azioni che, partendo da un aggiornamento delle conoscenze scientifiche attualmente disponibili, definiscano i percorsi operativi utili alla reintroduzione e valorizzazione di tali specie.

 

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