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San Giorgio

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MIRACOLO DI SAN GIORNO E IL DRAGO

 

 

    Probabilmente l'icona proviene dalla chiesa del villaggio di Manichino sul fiume Pasa, affluente dello Svir. Rispecchia lo stile tipico dell'arte di Novgorod nel XV secolo.

San Giorgio viene presentato non come grande martire che subisce la Passione ad imitazione di Cristo, ma come vincitore di un mostruoso drago. 

    Nell'icona sono evidenziate le due diagonali (la lancia e il cavallo), le sagome sono essenziali, i contorni e gli accostamenti cromatici sono semplificati e sottolineano l'energia del movimento di San Giorgio e la lievità della Sua figura, sostenuta da una forza invisibile. Il forte contrasto tra rosso e bianco è addolcito dalle sfumature giallo-verdi e azzurre.

    Se può percepire dietro quest'icona che rappresenta la vittoria sulle forze del male, un'eco dei ritratti degli imperatori romani in trionfo e delle raffigurazioni paleocristiane dei cavalieri vittoriosi. L'immagine del "cavaliere puro" risente anche della leggenda di Galvano (all'interno del ciclo di re Artù e del Graal), un paladino che nelle sue imprese si scontra con un drago.

    Per un'analisi dettagliata: L'icona del miracolo di San Giorgio e il drago (articolo di G. Ferraboschi, pubblicato su "Il Faro", aprile 1999)

 

 

 

 

 

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