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COMPONENTI PASSIVI
[ alcuni componenti sono "cliccabili" ]
RESISTORI
I resistori sono dei componenti che realizzano in un piccolo spazio resistenze di un valore prefissato anche molto grande.
In modo più preciso possiamo dire che per resistori si intendono quegli elementi di circuito che presentano una resistenza elettrica costante ai loro terminali, trascurando le variazioni dovute a condizioni ambientali e a particolari condizioni di lavoro.
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è la resistenza espressa in ohm è la lunghezza del conduttore in metri è la sezione del conduttore in m2 è la resistività ed è una caratteristica di ciascun materiale costituente il conduttore (espressa in ohm x metro) |
In un resistore si possono distinguere i seguenti elementi costitutivi:
L'elemento resistivo costituisce la parte fondamentale del resistore e dà luogo alla resistenza elettrica. Si possono distinguere, a seconda dell'elemento resistivo usato, diversi tipi di resistori:
Resistori ad impasto
In questi resistori l'elemento resistivo è costituito da polvere di carbone o grafite e resine sintetiche mescolate con materiali inerti quali il talco, in proporzioni diverse a seconda del valore della resistenza che si vuole realizzare.
L'elemento resistivo è costituito da un corpo cilindrico a cui vengono applicati i terminali e che viene ricoperto da una custodia isolante costituita, o da un tubetto di ceramica bloccato agli estremi con cemento anch'esso isolante, o da uno strato di bachelite stampata.
Resistori a filo
I resistori a filo hanno come elemento resistivo un filo metallico che viene avvolto su un supporto isolante piatto (bachelite di solito) o cilindrico (ceramico). Il materiale che costituisce il filo è generalmente una lega metallica; tra le più usate si hanno:
Resistori a strato (film) metallico
Il materiale resistivo è un film sottile di metallo, ottenuto per evaporazione di una lega nichel-cromo in un ambiente con vuoto spinto; il grado di vuoto, la temperatura, l'evaporazione e lo spessore del film sono accuratamente controllati.
Il film resistivo è depositato su un supporto (substrato) ceramico a forma di cilindro compatto.
Dopo aver depositato il film, dello spessore di pochi millesimi di mm, in modo più uniforme possibile, si procede alla spiralizzazione per ottenere il valore di resistenza desiderato.
La spiralizzazione consiste nell'incidere lo strato metallico con un solco elicoidale, mettendo a nudo il supporto isolante, in modo da realizzare uno strato a spirale; la corrente percorre allora questa spirale molto lunga nel passaggio da un capo all'altro del resistore e il valore della resistenza viene notevolmente incrementato |
RESISTORI VARIABILI, POTENZIOMETRI
I resistori variabili sono essenzialmente costituiti da un elemento resistivo su cui è libero di scorrere un contatto mobile detto cursore.
Nei resistori variabili a sezione circolare lo spostamento del cursore lungo l'elemento resistivo può essere ottenuto mediante un albero di regolazione mono o multigiro; nei resistori variabili a sezione lineare (slider) il cursore può essere semplicemente traslato sopra l'elemento resistivo.
Sono quindi componenti in cui la variazione della resistenza è ottenuta mediante lo spostamento meccanico di un cursore |
Dal punto di vista dell'impiego circuitale i resistori variabili si distinguono in reostati e in potenziometri; se il componente viene utilizzato come resistenza variabile si ha un reostato; se il componente viene utilizzato come partitore di tensione si ha un potenziometro.
I trimmer potenziometrici sono potenziometri semifissi destinati alla compensazione, in sede di collaudo finale, delle diverse fonti di errore ed alla correzione delle variazioni che possono intervenire nei circuiti nel tempo (sostituzione di componenti, usura...ecc.)
I potenziometri comuni o di controllo, destinati a regolazioni normalmente ripetitive e varie, conferiscono ai circuiti variabilità e versatilità.
I potenziometri di precisione, destinati a fornire una ben definita tensione di uscita corrispondente ad un certo spostamento del cursore, presentano precisione meccanica, ottima stabilità delle caratteristiche e notevole durata.
Gli elementi resistivi che costituiscono la pista dei potenziometri si distinguono in:
Per resistori variabili di piccola potenza i supporti usati sono generalmente di materiale plastico, mentre in quelli di potenza maggiore sono in ceramica.
Potenziometro con interuttore bipolare. |
CONDENSATORI
Un condensatore è un sistema costituito da due superfici conduttrici, dette armature, separate da un isolante, detto dielettrico. Un sistema così fatto può immagazzinare energia elettrostatica all'interno del dielettrico, quando viene applicata alle armature una differenza di potenziale.
La capacità di un condensatore è una costante caratteristica definita dalla relazione
dove è la carica distribuita su ciascuna armatura e è la differenza di potenziale applicata.
La capacità di un condensatore dipende dalla sua configurazione geometrica e dal tipo di dielettrico usato.
Le configurazioni geometriche possono essere diverse, ma in generale la capacità è tanto più grande quanto più è estesa la superficie delle armature e quanto più piccolo è lo spessore del dielettrico che le separa.
Conviene quindi realizzare condensatori sovrapponendo più strati di dielettrico e di armature (costruzione a libro o blocchetto) o avvolgendo armature e dielettrico in modo da formare un corpo cilindrico.
L'uso di dielettrici plastici riducibili a nastri sottilissimi o di dielettrici con importanti proprietà isolanti permette di realizzare condensatori con notevoli valori di capacità con un piccolo volume, cioè un buon valore dell' efficienza volumetrica.
In base all'uso si possono distinguere tre grandi categorie di condensatori:
Tra i condensatori generici possiamo distinguere in base al dielettrico i:
I condensatori elettrolitici si distinguono in:
L'elettrolita può essere liquido o più spesso solido; i condensatori elettrolitici possono essere polarizzati e non polarizzati.
UN VERO
PEZZO DA MUSEO I primi condensatori
elettrolitici venivano realizzati senza elettrolito e si
chiamavano appunto ELETTROLITICI A SECCO. Notare, nell'immagine qui a fianco, quanti parametri venivano dichiarati compreso il numero di catalogo. Osservare come veniva scritta la sigla Società per azioni al posto dell'attuale S.p.a. Utilizzati nei cablaggi di un tempo
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