|
MILANO > IL TESORO DEI TEMPLARI
Un problema che ha assillato
gli archeologi e gli storici per molti anni è
stato quello di capire dove i cittadini della Milano
medievale abbiano preso i soldi sufficienti per la costruzione
di questa imponente opera architettonica: il Duomo.
Per un simile progetto, e questo vale per ogni cattedrale
europea, ci sarebbe voluto molto più denaro di
quanto effettivamente ne possedeva il comune. Eppure,
eccolo qui, davanti a noi, con tutte e 135 le sue guglie
e le sue 2245 statue. Per niente un opera del caso,
ma di una profonda meditazione filosofica e scientifica.
Forse,
il segreto delle cattedrali si cela dietro limmagine
di un famoso ordine di cavalieri già ricordato
prima, i Templari.
Costituiti nel 1118 per
difendere il santo sepolcro, la Militia Christi,
ovvero i cavalieri di Cristo, potrebbero aver appreso,
nellOriente delle crociate, segreti, nozioni tecniche/architettoniche
e formule alchemiche, prima sconosciute agli occidentali.
Non dobbiamo infatti dimenticare
che lOriente dellepoca delle crociate era
molto più evoluto dellOccidente.
Già da secoli, ad esempio, in Cina si conosceva
la polvere da sparo e, in Arabia, la matematica e le
scienze filosofiche e fisiche avevano già compiuto
passi da gigante. Ma cè di più.
I Templari potrebbero aver trovato molto più
di quanto andavano cercando. Cosa scoprirono nei sotterranei
della moschea di Omar, a Gerusalemme? Con che cosa arricchirono
il patrimonio di San Pietro al loro ritorno in Italia?
E per cosa Filippo il Bello, re di Francia, li processò,
li privò dei loro averi
e li condannò tutti a morte,
dal primo allultimo? E ancora, quale fu la vera
causa di questo eccidio? Le cattedrali furono erette
grazie al mitico tesoro dei templari? E perché
furono erette? Sono tutte domande senza risposta...
MILANO > IL MISTERO DEI RE MAGI
Allinterno della chiesa di Sant'Eustorgio troviamo
ripetutamente incisa sulle pareti la stella a otto
punte, simbolo con il quale viene identificata la
misteriosa stella che guidò i re Magi, sapienti
venuti dalloriente, fino alla capanna di Gesù.
I vangeli
non precisano il numero dei Magi, ma considerando
il fatto che portavano tre doni, la tradizione volle
che anche loro fossero tre. SantEustorgio è
direttamente collegata a questa tradizione e, addirittura,
custodirebbe parte dei resti dei tre sapienti. Questi
resti sarebbero rimasti per 700 anni a Costantinopoli.
Nel 325 Eustorgio, vescovo di Milano, li ricevette
in dono dallimperatore Costantino. Dal IV al
XII secolo rimasero nella chiesa di SantEustorgio.
Nel 1165, Federico Barbarossa, imperatore del Sacro
Romano Impero, li trafugò e li portò
a Colonia. Soltanto nel 1904 i Milanesi ebbero la
restituzione di alcuni frammenti ossei. I tre
re Magi, coi loro tre doni sono parte
del simbolismo mistico-esoterico che avvolge la città
e spesso sono stati identificati come allegoria del
Trimundio, cioè i tre regni o mondi aristotelici:
fisico, parafisico e metafisico. Ma chi erano in realtà
questi Magi sapienti provenienti dalloriente?
Quali conoscenze portavano? Che relazione avevano
con il Cristo? Furono loro ad istruire in oriente
il giovane Gesù?
In
effetti nel racconto della vita del Messia tramandataci
dai vangeli, troviamo un vuoto di diversi anni relativo
alla sua infanzia. Nessun vangelo ci riporta ladolescenza
di Gesù. Lo ritroviamo già adulto e
preparato nella predicazione. Dove sparì realmente
in questarco di tempo? Perché questa
parte della sua vita non ci fu tramandata? Cosa si
voleva nascondere ai posteri?
Studi
recenti, ci portano a pensare che i magi fossero una
sorta di profeti, stregoni venuti dalloriente.
Questi, dediti allastrologia ed alle scienze
più occulte, dovettero seguire il passaggio
di una cometa, forse quella di Halley, fino a Betlemme.
Lì trovarono una capanna ed un bambino appena
nato e, probabilmente, in base ad alcuni scritti profetici,
lo scelsero per divenire il messia. Ad una certa età
lo condussero in Oriente, si pensa fino in Tibet.
Lì, Gesù avrebbe appreso i rudimenti
della loro scienza, una nuova arte di curare i mali,
larte di compiere i cosiddetti miracoli e di
praticare la magia. Ma solo sono supposizioni...
MILANO > LA TOMBA SENZA NOME
Costruita nellXI secolo, la chiesa di Sant'Eustorgio,
in corso di Porta Ticinese, sede dellinquisizione
a Milano nel medioevo, è ricca di misteri.
Al suo interno, lungo il muro di sinistra, cè
unantica pietra tombale, ma nessuno potrà
mai sapere chi vi riposa allinterno: mani impetuose
la scalpellarono cancellandone così completamente
lepitaffio. Perfino la figura scolpita non è
distinguibile. Probabilmente, luomo di cui si
volle dimenticare lesistenza subì la
Damnatio Memoriae, una delle più
terribili condanne in cui ci si poteva imbattere negli
anni bui del medioevo. Una condanna post-mortem che
subivano coloro che, essendo morti, non potevano più
essere toccati dalla giustizia terrena.
Questi erano ritenuti colpevoli
di delitti e peccati imperdonabili e venivano maledetti
pubblicamente; i loro resti bruciati e le ceneri sparse
al vento. Inoltre, veniva cancellata ogni traccia
della loro esistenza: il nome veniva cancellato dagli
archivi, la pietra tombale distrutta o resa indecifrabile.
In tal modo si impediva che qualcuno potesse pregare
per loro.
Ma qualche anima pia, ogni tanto,
sosta ugualmente davanti alla tomba di SantEustorgio
e mormora una preghiera.
Chi riposa veramente dietro
quella pietra? Cosa fece per subire tale condanna?
È risaputo che, nel medioevo, la chiesa era
molto cauta nellattribuire la santità
alle persone che il popolo identificava come santi.
Molto spesso era il popolo stesso a dichiarare santa
una persona, ma spettava alla chiesa lultima
parola, così che in molti casi, i miracoli
del presunto santo potevano essere visti sotto unaltra
ottica, più come espedienti demoniaci che opere
divine. Questi, così, dopo una serie di lacunose
indagini, potevano essere dichiarati dalla chiesa
sudditi del demonio, maghi e stregoni ed essere dannati
anche dopo la morte. Sulla forca, con laccusa
di stregoneria, potevano salire anche elementi scomodi
alla chiesa, predicatori pericolosi, politici o anche
semplici innocenti...
MILANO > LA DAMA NERA DEL PARCO SEMPIONE
Una dama vestita di nero, con il volto coperto da
un velo, che si aggirerebbe nei pressi del Palazzo
Sforzesco, il cui nucleo originale sorge nell'area
sin dal 1368. La leggenda, già diffusa nell'Ottocento,
narra che questo spirito sia solito attraversare i
viali alberati nelle notti di nebbia, per abbordare
un passante solitario e accompagnarlo nella sua dimora,
una grande villa parata a lutto. Qui, dopo una notte
d'amore, chiunque abbia alzato il velo racconta di
essersi trovato faccia a faccia con delle orbite vuote,
mentre nessuno ha mai saputo ritrovare la villa il
giorno dopo.
|
|
|