Huascaran Norte
6654 m
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Cresta sud |
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L'Huascaran è la montagna più alta del Perù ed è tra le più alte delle Ande. Si trova nella Cordillera Blanca, una catena di bellissime ed impervie vette di ghiaccio. Presenta due cime ben distinte: la cumbre Sur (6768 m) più alta ma tecnicamente più facile, ed appunto la Norte (6654 m.), separate dall'ampia sella glaciale della Garganta (6000 m) spazzata in continuazione da venti gelidi e fortissimi, che rappresentano una delle maggiori insidie dell'ascensione. Nel 1975 è stato istituito il Parco Nazionale dell'Huascaran per proteggere la zona dallo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali, oltre che per regolare trekking ed ascensioni. La via normale per la Garganta e la cresta sud si svolge dapprima per sentieri e tracce tra detriti morenici quindi, raggiunto il ghiacciaio a 5000 metri, interamente su neve e ghiaccio con seri problemi di crepacci nel tratto della "canaleta" tra il campo I e la Garganta, dove si possono trovare brevi passaggi su ghiaccio molto ripido. La stagione migliore per compiere l'ascensione è il secco inverno andino, corrispondente ai nostri mesi estivi di luglio e agosto. |
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Difficoltà: |
AD- ( II / 45° ) |
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Dislivello: |
3650m |
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Tempo: |
6/7 giorni |
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Da Musho (3050 m.), raggiunto con jeep o mini-bus dalla città di Huaraz, si sale attraverso splendide piantagioni di eucalipto sino a raggiungere una zona dove la vegetazione si fa meno fiorente; da qui, anzichè seguire la larga mulattiera riservata ad asini e cavalli, si segue il ripido sentierino che sale più diretto sino a raggiungere una grande pietra circondata dalla vegetazione, da dove si gode un bel panorama e dove di solito si sosta. Ora il sentiero sale meno ripido sino a raggiungere una costola, risalendo la quale, con un ultimo traverso verso destra, si raggiunge il luogo dove sorge il campo base (4200 m, da Musho 3h-4h).
Dal campo base si risalgono delle roccette (ometti segnavia) sino a raggiungere una traccia che a tratti sparisce tra i lastroni rocciosi levigati dall'azione del ghiacciaio, che vanno risaliti con qualche passaggio di facile arrampicata, attraversando alcuni ruscelli glaciali (ometti sempre ben visibili) sino a raggiungere un sentiero ben definito che porta al refugio Huascaran (4750 m.), poco oltre il quale in direzione del ghiacciaio è situato il campo Morrena (4800 m, dal campo base 2h-3h).
Prima di proseguire verso il campo I, normalmente, si ridiscende per una notte al campo base per migliorare l'acclimatazione. Dal campo Morrena, si risale per sfasciumi e grossi blocchi morenici verso il sovrastante ghiacciaio (ometti), che viene raggiunto a quota 5000 metri. Il passaggio dalla morena al ghiacciaio può presentare un tratto di ghiaccio un po' ripido, ma poi il percorso diventa una passeggiata su pendenze irrilevanti e con pochi ed innoqui crepacci, sino a raggiungere le piazzuole nella neve del campo I (5250 m, dal campo Morrena 2h-3h).
Dal campo I si deve affrontare la parte più pericolosa dell'ascensione; è consigliabile una partenza mattutina di buon ora. Si inizia risalendo su pendii non troppo ripidi cominciando ad aggirare i crepacci più grossi, sino ad entrare nella "canaleta", una parte del ghiacciaio ripida e percorsa da numerosi ed insidiosi crepacci, che a volte vanno aggirati su ghiaccio ripido, a volte superati direttamente sfruttando degli affilati e precari ponti composti da lame di ghiaccio: in questo tratto la pendenza è mediamente sui 40°, ma per superare un paio di crepaccioni si devono affrontare dei brevi muri molto più ripidi. Al termine della rampa si taglia verso sinistra attraversando a mezza costa, con brevi risalite, in direzione della Garganta; questo tratto è minacciato dai seracchi della soprastante parete ovest dell'Huascaran Sur. Raggiunti i pendii più aperti che portano alla Garganta, si arriva al campo II posto qualche decina di metri sotto al colle (5950 m, dal campo I 4h-5h).
Dal campo II (in vista della discesa è sempre bene partire presto) aggirati dei grossi crepacci, si è in breve alla Garganta; da qui si volge a sinistra per attaccare il pendio nevoso dell'Huascaran Norte che porta alla cresta sud. La salita (in genere tracciata e segnalata con aste) inizia subito piuttosto ripida (45°) poi, raggiunta verso sinistra una spalla nevosa, l'inclinazione diminuisce leggermente, per poi aumentare di nuovo sino a raggiungere la cresta sud, seguendo la quale si giunge in vetta (6654 m, dal campo II 4h-5h).
In discesa bisogna prestare attenzione ai tratti ripidi sopra alla Garganta; raggiunto il campo II, se si è stati sufficentemente rapidi e le condizioni fisiche lo permettono, conviene scendere direttamente almeno sino al campo I (massima attenzione alle cadute di ghiaccio dall'Huscaran Sur ed ai crepacci della "canaleta") se non al campo Morrena, per poi guadagnare il campo base il giorno successivo.
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