home Green Rock Alpine Club

attivita

4000

arrampicata

alpi

relazioni

diari

storie

fotografie

4000

arrampicata

altre montagne

club

membri

contatti

guestbook

link

vari

sito

mappa

news

updates

disclaimer

4000arrampicataalpi


attivita

relazioni

fotografie

club

link




home 4000 Lenzspitze relazioni       precedente successivo

Lenzspitze

4294 m

Cresta est-nord-est

La Lenzspitze è una bella piramide triangolare in prevalenza rocciosa, anche se è nota soprattutto per la sua ghiacciata parete nord-est. La via normale lungo la cresta est-nord-est, pur essendo abbastanza frequentata, non è da sottovalutare (specie con neve fresca o ghiaccio), presentando un'arrampicata su terreno misto piuttosto continua ed a tratti abbastanza aerea. La successiva traversata al Nadelhorn, via di discesa normalmente seguita, lungo una bella cresta irta di gendarmi, è tra le più belle e classiche traversate di cresta in alta quota delle Alpi. Per godersi appieno la salita è fondamentale che le condizioni meteo siano buone. La via è attrezzata con qualche spit e rari chiodi; sono necessari dadi, friends, fettucce e cordini da abbandono, nell'eventualità di dover sostituire quelli vecchi ed usurati in caso di doppie non attrezzate con spit e anello. In caso di ghiaccio nella nevosa parte finale della cresta, anche un paio di viti possono tornare utili. Notevole il panorama (Monte Rosa, Cervino, Weisshorn...) con in primo piano i vicini Dom e Nadelhorn.

Difficoltà: AD ( III / 50° )
Dislivello: 1000m + 1000m
Tempo: 2h-3h + 5h-6h

Da Saas Fee (1792 m) si sale in funivia alla Hannigalp (2349 m). Da qui si segue il sentiero per la Mischabelhutte, che taglia a mezzacosta le morene sottostanti l'Hohbalmgletscher, sino a raggiungere il sentiero proveniente direttamente da Saas Fee (sentiero che fino a qui richiederebbe 1-2 ore di cammino e 550 m di dislivello in più). Lungo questo si sale alla cresta rocciosa sulla destra, ignorando un'evidente deviazione (vecchio sentiero, sbarrato) verso sinistra; si sale lungo un sentiero attrezzato con infissi, cavi metallici ed una scaletta, sino a raggiungere le due costruzioni della Mischabelhutte (3340 m). [2h-3h]

Dal rifugio si seguono le tracce di sentiero lungo la facile cresta rocciosa (evidenti segnalazioni all'inizio); si supera una scala metallica, e si lascia a destra la traccia sull'Hohbalmgletscher che si dirige verso il Nadelhorn (la si sfrutterà come via di discesa). Raggiunta la quota di 3815m, si prosegue lungo la cresta, dapprima per un facile tratto quasi orizzontale, poi più ripido (II), restando sempre nei pressi del filo o spostandosi di poco sul versante nord. Si raggiunge su terreno misto una prima torre rocciosa; la si supera lungo una placca sul versante nord, dapprima salendo in diagonale verso sinistra (III-, spit) poi in verticale per un vago canalino sino a raggiungerne la sommità. Si scende ad una forcelletta per un ripido saltino (III, possibile una breve doppia) quindi si prosegue con meno difficoltà lungo la cresta sino a raggiungere la base del gran gendarme. Qui occorre risalire una liscia placca a destra del filo di cresta (III) sino a raggiungere un fittone di ferro, dal quale si prosegue sempre per placche e fessure nei pressi dello spigolo (II+) sino alla vetta del gran gendarme. Si scende quindi per una fessura-camino (III+) sfruttando anche le eventuali corde fisse presenti (oppure effettuando una doppia); si raggiunge un tratto di cresta orizzontale ma affilato ed esposto (delicato con neve e ghiaccio) superato il quale (II+) si raggiunge una forcella nota come Fruhstuckplatz. [3h-4h]
Da qui si segue una specie di cengia che sale in diagonale verso sinistra; si raggiunge un canalino che occorre risalire spostandosi verso destra (in tutto questo tratto le difficoltà si mantengono nell'ordine del II grado, ma la roccia è sempre abbastanza friabile) sino a raggiungere il filo di cresta poco prima dell'inizio del tratto nevoso. Si risale la cresta, ora nevosa (sulla destra si ha l'impressionante scivolo della parete nord-est), stando leggermente al di sotto del filo (40°); si supera più in alto un tratto ripido (50°, delicato con ghiaccio) per guadagnare la cresta di misto che, inizialmente su neve poi in prevalenza su roccia (II), conduce in vetta. [5h-6h]
In discesa è possibile seguire la via di salita o la cresta sud verso la Domhutte (vedi sotto), ma la soluzione seguita dalla quasi totalità delle cordate consiste nel seguire la bella e classica traversata lungo il filo di cresta verso il Nadelhorn, che tra l'altro comporta un dislivello supplementare di circa 200 metri.
Dalla vetta della Lenzspitze si scende lungo il filo di cresta, piuttosto affilata ma non troppo ripida, inizialmente su roccia (II), poi su neve, quindi ancora su roccia (II) sino a raggiungere la poco marcata depressione del Nadeljoch (4213 m, 1h dalla Lenzspitze). Da qui la cresta si presenta irta di numerosi e ripidi gendarmi rocciosi. Le prime torri si attraversano poco sotto la loro sommità sul versante orientale della cresta (passaggi di II+), facendo attenzione alla qualità della roccia che peggiora notevolmente più ci si allontana dal filo di cresta. Quando risulta difficile attraversare per la presenza di liscie e compatte placche rocciose, conviene raggiungere la sommità delle torri rocciose (III-) dove si trovano degli spit con anelli metallici utili per assicurare ed effettuare le doppie necessarie. Raggiunta per placche una forcella ai piedi di un grande gendarme, il più evidente di tutta la cresta, lo si risale direttamente su splendida roccia articolata (III): solo alla fine ci si sposta leggermente sulla sinistra per raggiungerne la sommità (spit). Da qui occorre scendere ad una forcella poco evidente, e proseguire poi con un ultimo saliscendi lungo l'affilata cresta rocciosa sino a raggiungere la vetta del Nadelhorn (4327 m, 2h-3h dalla Lenzspitze).

Seguendo la via normale lungo la cresta nord-est (vedi Nadelhorn) prestando attenzione all'eventuale presenza di ghiaccio, si raggiunge dapprima il Windjoch e quindi, attraverso l'Hohbalmgletscher (crepacci) la facile cresta rocciosa che conduce alla Mischabelhutte (2h-2h30 dal Nadelhorn).

Cresta sud

La cresta sud della Lenzspitze rappresenta l'alternativa più facile ma meno elegante (oltre che meno frequentata) alla cresta est-nord-est. A volte viene seguita come accesso dalla Domhutte alla Nadelgrat, proseguendo dalla vetta della Lenzspitze lungo la traversata al Nadelhorn ed al resto della cresta. La roccia non risulta essere di eccezionale qualità, ma l'ambiente isolato d'alta quota ne fanno un luogo ricco di wilderness. Per assicurarsi lungo la salita sono necessari dadi, friends, cordini e fettucce. Notevole il dislivello dal fondovalle alla vetta.

Difficoltà: PD+ ( II+ / 40° )
Dislivello: 1500m + 1350m
Tempo: 4h-5h + 5h-6h

Da Randa (1493 m) si segue il sentiero che sale nel bosco nei pressi del torrente Dorfbach. Dopo aver attraversato il corso d'acqua, si prosegue per radi boschi di larici, prati e magri pascoli sino a raggiungere la deviazione per l'Europahutte sulla sinistra. Da qui si sale verso destra raggiungendo una barriera rocciosa che si risale lungo il sentiero attrezzato con cavi metallici, sino ad uscire su un pianoro roccioso ingombro di detriti e sfasciumi. Lungo la traccia (ometti) si guadagna la morena laterale del Festigletscher, risalendo la quale si giunge infine alla Domhutte (2940 m). [4h-5h]

Dal rifugio si risale la traccia lungo la morena (ometti) sino a mettere piede sul Festigletscher. Lo si risale normalmente lungo una buona traccia, stando nei pressi della sua sponda sinistra e facendo attenzione ai crepacci presenti nella parte iniziale (specie in stagione avanzata); si prosegue più facilmente nella parte superiore del ghiacciaio sino a raggiungere il pendio di rocce rotte che sulla sinistra conduce al Festijoch. Si seguono tracce di sentiero lungo le cengie (qualche passaggio di facile arrampicata) aiutati dai numerosi ometti presenti (punti di II, a volte è presente una corda fissa nel tratto più impegnativo) sino a guadagnare il Festijoch (3723 m). [2h-3h]
Da qui si scende sull'Hohberggletscher per un breve pendio nevoso abbastanza ripido (40°, attenzione al ghiaccio ed alla crepaccia terminale); si traversa velocemente il plateau seguente in direzione dell'Hohberghorn compiendo un ampio giro sulla sinistra a causa del pericolo di caduta blocchi di ghiaccio dai minacciosi seracchi soprastanti. Si sale per il facile ghiacciaio (possibile incontrare qualche crepaccio, normalmente non troppo pericoloso) sino a raggiungere la conca nevosa ai piedi del Lenzjoch (3960 m). Si deve ora abbandonare l'evidente traccia che verso destra prosegue verso il Dom, per risalire un pendio di neve in obliquo a sinistra che si fa sempre più ripido (40°). Dopo aver superato la crepaccia terminale, si raggiunge la cresta sud ad una forcella a monte di un evidente gruppo di guglie rocciose. Si risale lungo la cresta, inizialmente nevosa ed in seguito composta da rocce piuttosto rotte, sino a raggiungere un grande e prominente gendarme, da aggirare a destra salendo (II+); si riguadagna la cresta a monte del gendarme stesso. Per terreno misto e rocce più facili si prosegue sino a raggiungere un canale roccioso sul versante ovest (II+, attenzione alle rocce mobili ed evventualmente al ghiaccio) che conduce in vetta.
In discesa si segue la via di salita; è possibile effettuare la traversata verso il Nadelhorn (vedi sopra), ma non è poi semplice il rientro alla Domhutte e a Randa.

relazioni       precedente successivo
© 2009  Green Rock Alpine Club  v2.0             built: 15.03.2009