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INTERVISTA A REY MISTERIO(1^parte)

Introduzione

“Fin da quando ero bambino il mio unico sogno è stato di diventare un wrestler. Per realizzare questo sogno,però,ho dovuto affrontare molte prove: ho dovuto combattere contro la povertà della mia famiglia,andando a lavorare in una pizzeria a 15 anni, e contro la mia statura. Infatti, quando ho iniziato, nessuno pensava che ce l’avrei fatta perché arrivo a un metro e sessanta, e per un wrestler è poco. Ma sapevo che ce l’avrei fatta perché al mio fianco ho sempre avuto Dio; da quando ero bambino lo sento  con me,prego per chiedergli di proteggere me e tutta la mia famiglia. E lo ringrazio ogni sera”  Chi parla così è rey misterio uno dei divi del wrestling più amati al mondo. Lo incontro nella sua suite all’hotel Gallia di Milano dove mi accoglie, indossando una maschera nera, in compagnia di sua moglie Angelica. Rey è venuto nel nostro paese per promuovere la tournèe italiana che farà in novembre con altri famosi wrestler tra cui Batista,Undertaker,Eddy Guerriero, e randy Orton. La tournèe tochherà diverse città: il 15 novembre saranno a Roma,il giorno successivo a Mialno,poi a Bolzano,ad Ancona e infine,il19 novembre, a Livorno. Uno spettacolo atteso da migliaia di fan che stanno già comprando i biglietti per assistere dal vivo allo spettacolo che seguono in tv su Italia 1, il sabato alle 19.55, con Smackdown!

Mentre ricorda la sua vita, negli occhi di rey si legge la soddisfazione per ciò che ha ottenuto, ma anche la fatica nel ricordare da dove è partito. Ma lascio che sia lui a parlare in un lungo racconto fatto di passione per il wrestling e amore per Dio.

“Ringrazio il signore tutte le sere prima di andare a dormire e ogni mattina che mi sveglio. E poi prego prima e dopo ogni show di wrestling. Perché è al Signore che devo ciò che ho ottenuto nella mia vita. Una vita in salita in cui ho dovuto combattere tanto e non solo sul ring.

L’infanzia

“Ma lasciate che la mia vita ve la racconti dal principio,partendo dal nome: tutti mi conoscono come Rey misterio, ma il mio vero nome è Oscar Gutierrez Rubio. Sono nato l’11 dicembre 1974 in California. I miei genitori hanno lasciato la loro terra,il Messico, e sono entrati clandestinamente negli Stati Uniti quando mia madre era incinta perché volevano che io nascessi negli Stati Uniti: in questo modo sarei diventato automaticamente un cittadino americano e loro avrebbero avuto i documenti  necessari per cominciare una nuova vita negli Stati uniti. In Messico,infatti, c’era grande povertà e sia mio padre Roberto sia mia madre Rosaria volevano che io e i miei fratelli maggiori, Luìs,Roberto e Roelio, potessimo avere quelle opportunità che loro non avevano avuto. Quando ero bambino, mio padre mi raccontava sempre della sua infanzia difficile: ha lasciato la scuola da piccolo per cominciare a lavorare. In particolare, portava da mangiare ai maiali in una fattoria. Poi aveva imparato il mestiere di corniciaio ed era proprio questo il suo lavoro quando ci siamo trasferiti in California”. “Crescere negli Stati uniti mi ha permesso un “lusso” al quale mio padre aveva dovuto rinunciare: andare a scuola. La mia educazione stata buona perché ho frequentato un istituto americano. Adoravo andare a scuola: non ero il primo della classe, ma ero un buon studente. Tra le mie materie preferite cerano la storia, ma soprattutto l’arte: amo dipingere e creare cose nuove con i colori. Ero piccolo, ma già mi rendevo conto dei sacrifici che i miei genitori facevano per farmi studiare e perciò mi applicavo perché volevo farli contenti”. “In quegli stessi anni,però,un altro amore stava nascendo nel mio cuore,quello per il wrestling. Un amore nato e cresciuto anche per merito di mio zio, il fratello di mia madre: lui era un wrestler conosciuto con il nome di Rey Misterio. Tra noi c’era un rapporto forte perché lui soffriva perché sua moglie non poteva avere figli. Perciò mi trattava come il figlio che non avrebbe mai avuto: è stato un secondo padre. Era la mio fianco quando, a 8 anni, ho iniziato ad allenarmi per diventare un wrestler. Gli dicevo sempre: “voglio essere il figlio di Rey Misterio: Rey Misterio Jr.” E lui mi rispondeva: “sì,un giorno,un giorno…”

“In quel periodo vivevamo negli Stati Uniti. Quando ho compiuto 9 anni,però,ci siamo trasferiti a Tijuana,in Messico, perché mio padre aveva comprato una casa lì. Ciononostante continuavo ad andare a scuola negli Stati uniti e quindi ogni mattina dovevo attraversare la frontiera: mi svegliavo alle 4 per essere a scuola alle 8. Alle 15 finivo i corsi e tornavo a Tijuana. Era estenuante. L’ho fatto per 6 o 7 anni. Mattina dopo mattina.

I primi allenamenti

“Quando ho compiuto 15 anni mio fratello mi ha trovato un lavoretto part-time nella pizzeria in cui lavorava perché volevo essere più indipendente dai miei genitori. Facevo una vita davvero massacrante: andavo a scuola dalle 8 alle 13,poi,dalle 16 alle 18, lavoravo alla pizzeria dove pulivo i tavoli, lavavo i piatti,riempivo le scatole per la pizza e dopo qualche tempo facevo il pizzaiolo. Quindi,finito il lavoro,tornavo a Tijuana,facevo i compiti il più in fretta possibile per potermi allenare a fare wrestling dalle 19 alle 23. Infatti mio zio mi ripeteva sempre che il wrestling è un’attività per professionisti. E chi non si allena rischia di farsi male.

“ Le mie giornate erano faticose, ma dentro di me sentivo che volevo fare wrestling e perciò continuavo a lavorare ed impegnarmi con l’aiuto di mio zio. L’unica cosa che mi pesava: che ero più basso dei miei coetanei e avevo paura che se fossi rimasto basso non sarei riuscito a coronare il mio sogno. Ma neanche questo timore riusciva a scoraggiarmi, sapevo che ce l’avrei fatta.

“Poi all’età di 15 anni è arrivato il grande momento: ho partecipato al mio primo spettacolo di wrestling. Ricordo che ero terrorizzato all’idea di esibirmi davanti al pubblico e prima di salire sul ring ho pregato a lungo dio chiedendogli aiuto. Sono salito sul ring con una maschera, già all’epoca infatti avevo deciso che sarei stato un lottatore mascherato, e un nome diverso rispetto ad ora, Green Lizard,cioè “lucertola verde”. Shamù,il mio avversario,aveva 19 anni. Ho perso quell’incontro, ma alla fine ero divertito ed eccitato. Ero felice e non mi importava che la paga per la mia prestazione consistesse in un panino e una bibita. Quella notte,tornando a casa,ho capito che sarei stato un wrestler.

Il suo amore per la moglie

“Pochi giorni dopo quell’incontro,ho conosciuto in un bar una ragazza,Angelica. Abbiamo cominciato ad uscire insieme e presto ci siamo innamorati follemente. Per me è diventata quasi subito una presenza fondamentale: prima degli incontri di wrestling lei riusciva a darmi forza e speranza. Dopo due anni,però,un ostacolo si è messo tra noi: per seguire la mia carriera di wrestler dovevo trasferirmi a Città del Messico e lasciarla a Tijuana. Non sapevo che cosa scegliere; l’amore o il wrestling?