Sentiamo spesso parlare di "bon ton" E che sarà mai? Proviamo a capirne di più seguendo le spiegazioni di Alfonsa e Magda...

 

 

 

TANTI ANNI FA...

 

 

Il galateo nel corso dei secoli allora, come oggi, le buone maniere a tavola erano una preoccupazione delle classi agiate, ma nel Medioevo gli esperti di galateo propugnarono un codice di condotta che differisce drasticamente col nostro.

Altri cultori delle buone maniere, in epoca medievale, inorridivano davanti all'usanza comune di soffiarsi il naso nella tovaglia o nella manica dell'abito, consigliavano anche ai lettori di non soffiarselo nelle dita, almeno fintanto che erano seduti a tavola.

Scriveva poi Fra Bonvesin de la Riva , nel suo cinquanta cortesie per la tavola, apparso nel 1290.

- mangiando trattenetevi dal gettarvi sul cibo come maiali emettendo grugniti disgustosi e schiacciando le labbra.

- Non era consentito di grattarsi a tavola, anche se a quei tempi pulci e.. la facevano da padroni.

- Mai mettere le dita nelle orecchie ne portarsi le mani alla testa. Il commensale non doveva grattarsi con le dita nei posti disdicevoli.

Ammoniva un altro libro nel 1200: tanta gente rosicchia gli ossi e poi li rimette nel piatto ... questo è inammissibile, il modo corretto di sbarazzarsi delle ossa, come sanno benissimo tutte le persone educate, è di gettarle sotto la tavola.

 

 

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