GIANNA NANNINI (1976)



Come un angelo / Storia di un sorriso / E poi viaggiai / Un'anima di sughero / Addio / Ti avevo chiesto solo di toccarmi / Fantasia / Ma lasciati andare / Morta per autoprocurato aborto / Il pastore

Testi e musica: Gianna Nannini
Produzione e arrangiamenti: Claudio Fabi


Come un angelo 
Rivedo quella bimba bionda
scendere lenta le scale
e poi mia madre dire: 
"Vieni, vieni c'è gente!"
davanti ma me dei manichini
si erano già messi comodi
e con le mani dietro io
vendevo il personaggio mio
larà larà larà .......
io recitavo a memoria poesie
e mi acclamavano mille bugie
tra tanti inchini tra forme inventate
le vere essenze si son travasate
e resta quel coro che dice che sono che sono
Come un angelo......come un angelo......
Ma quale razza mai di angelo
potevo essere io
in mezzo a un cielo che non era fatto per essere il mio
spazzare tutto in un cantuccio
far di quel mondo un cartoccio
e dalla larga via
cercar la dimensione mia
più in là più in là solo più in là
e poi scoprir che c'è un'altra poesia
se chiami gli altri per correre via
ad inventare una nuova canzone
per cui saremo davvero persone
senz'altro persone
e non essere più
come angeli...... come angeli.......


Storia di un sorriso 
Il mio passo va lungo il fiume torbido
il mio passo va penso ad un'età
e a questo mondo dove va
sto parlando ma scheletriti gli alberi
non sentono
muore il mondo intorno
ma di là che cosa vedo
ma piano piano ecco il suo sorriso
piano piano un pò più piano
e più forte fortissimo
sciogliersi insieme dai vincoli
come volatili
come cavalli liberi
e che cos'è che sento
precipito dentro
le valanghe sopra i pregiudizi scendono.
Dalla mano mia cade piano il libro di psicologia
formule sull'uomo per cercare un pò di buono
l'ansia cresce e va corre l'inflazione della realtà
ma di là del fiume che succede che succede
con un sorriso e quattro braccia giovani
la soluzione di problemi inutili
con un sorriso e poi stringendosi
si sono tolti dai vincoli
come volatili
come cavalli liberi
e che cos'è che sento
precipito dentro
le valanghe sopra i pregiudizi scendono


E poi viaggiai
Palmo a palmo percorrevo
quella strada di campagna
che mi portava diretta lì alle tue braccia
nella tua stanza giovani giochi
ero un fantasma tra le tende
quando stringevo la giacca tua
ero un'adolescente ero la tua bambina
tra le tue mani creta io mi confacevo a te
e poi viaggiai
la vita toccherò per nascere
la via mi aprì.....tra spiagge vergini
riportandomi alle origini
io restituisco me a me stessa
E nella schiuma di false realtà
dove dimora l'umanità
uomo ti perdi e con te se ne va
la superiorità e nasce il volto mio
dalle tue braccia scivolo
rapito dalla vita
e poi viaggiai
la vita toccherò per nascere
la via mi aprì.....tra spiagge vergini
riportandomi alle origini
io restituisco me a me stessa
e poi viaggiai....e poi viaggiai


Un'anima di sughero 
Un'anima di sughero asciutto e priva di peso
ecco che cos'ero
né triste né innocente né allegra vivevo
le ore immaginate a pensare cosa fosse l'amore
immobile violenza piacere bellezza
chi siete mai
vedevo intorno a me la natura 
era senza colori
gli alberi neri
gli uccelli frettolosi nel cielo
uo....uo....uo....uo.....
E dopo l'impressione di trasformare in valzer gli istanti
con lui davanti
la voglia di acchiappare la vita coi denti
e poi lasciarsi andare e viaggiare sulle braccia del vento
dormirgli accanto
sentire salire salire calore
e dopo dare dare e poi dare
senza regola dare
e cogliere il grido che da dentro mi prende
uo....uo....uo.....uo.....


Addio
Lui ancora lì
fra cianfrusaglie la speranza si raccoglie
ma poi d'un tratto io
addio soltanto addio
gli ultimi sguardi e dentro me rumori sordi rumori sordi
la nostra immagine sfocata dietro me
rivedevo i momenti i vissuti secondi
lo sguardo maschio suo
distrattamente poi altre donne vedeva
nuove forme cercava
Ora fuori non piove più
ma il selciato è ancora bagnato e può specchiarmi un pò
così mi racconterò perché gli ho detto addio
l'ho voluto io
che cercavo la felicità a me legandolo
sempre più legandolo
così mi disse che gli toglievo l'aria 
e gli ponevo dei limiti e chiedeva la libertà
che potevo rispondere io se non
addio soltanto addio
gli ultimi sguardi e dentro me rumori sordi rumori sordi


Ti avevo chiesto solo di toccarmi
Lo sguardo mio dal viso suo si sposta e sulle cose va
si spande la mia fantasia coprendo la sua realtà
e quello raccontava forse la sua storia
i suoi problemi e cosa ricercasse ora
ma io dov'ero dov'ero dov'ero io
le forme grigie del passato ormai me l'hanno insegnato
a cosa sia servito aver fatto e costruito
adesso domandava solo sensazioni
e lui rendeva invece le mie mani che hai che hai che hai
ti avevo chiesto solo di toccarmi
gli risposi io
per risolvere il travaglio mio
gli dicevo io accarezzami
nell'oblio gettami di parlare smetti
E lui povero caro lui
continuava a cercarmi
a domandarmi cosa c'era cosa mi prendeva
capire non poteva la sua virtù qual'era
tacere accarezzarmi e basta
e invece lui che hai che hai che hai che hai
ti avevo chiesto solo di toccarmi
gli risposi io per risolvere il travaglio mio
gli dicevo io accarezzami
nell'oblio gettami di parlare smetti


Fantasia
Stanco il sentimento
si è rinchiuso in me
roccia in mezzo al vento è l'anima
la spontaneità per spiegare me
ha raggiunto già l'inutile
fantasia spazio per sentirmi mia
fantasia di emozioni e delusioni
credere poi ricredersi e tutto sommato
dopo scegliersi sola io sola io
intreccio le mie mani
sola io sola io fiducia nel domani mio
fantasia spazio per sentirmi mia
fantasia di emozioni e delusioni
credere poi ricredersi e tutto sommato
dopo scegliersi sola io sola io
intreccio le mie mani
sola io sola io fiducia nel domani mio

Ma lasciati andare
No vi prego lasciatemi stare lasciatemi
sono stanca mi sento male rimango a casa
dai ragazzi non preoccupatevi divertitevi
e sarà per un'altra volta sicuro
ma lasciati andare e con noi rivivrai volerai
ma lasciati andare due carezze di vento e poi viaggerai
vi ringrazio ragazzi ma i vostri gesti
non li sento vibrare no non mi chiamano
se non avessi le gambe così pesanti verrei con tutti quanti
o forse meglio le sfrutterei per andare
mi spiace amici ma non posso arrendermi adesso
che fare che alternativa avete voi 
pupazzi pure voi legati a un fil di fumo
è troppo tardi per sentire qualcuno
la fierezza che andate via cede il posto all'ironia
tutti quei visi così buffi così lontani
avrei voluto soffiarli via insieme a questa anima mia
e volteggiare nel nulla poi senza più fili
ma lasciati andare e con noi rivivrai volerai
ma lasciati andare due carezze di vento e poi viaggerai


Morta per autoprocurato aborto
La stanza tua piena di fiori
e due coltelli i testimoni di un rito che non ha padroni
un rito l'unico rimedio a libertà negate a volontà spezzate
in mezzo al sangue lei per terra vinceva la sua guerra
senza parlare senza accusare dei suoi tre mesi
di dolore di rancore di timore
ecco l'immagine e tutto a un tratto mi sembra assurdo
le strade son di burro si scivolava 
si sprofondava che si faceva noi
Dov'è il coraggio di continuare a dar la vita
tra le macerie se la gente non ci sente più
forse daranno un paradiso a donne come lei
che così han deciso e in tutta questa distruzione
io cerco un'altra direzione ma sono già troppo lontana
quel coso brucia dentro me dentro di me dentro di me
si torce l'anima cos'è successo che cosa resta adesso
che cosa suono io le grida spaesate
le mani morsicate sue.......


Il pastore
Canuto il volto bastone accanto
è lui il pastore di ogni tempo il monte nuovo lo raggiungerà
e indietro non tornerà indietro
le case basse le cose ingiuste il ritmo lento della voce
sapori odori aromi fermati e imbalsamati
indietro i suoi dolori ignoti indietro morte e guerra
indietro il mito della terra indietro il mito della terra
e poi salire in alto dove il silenzio è favola
e liberare l'anima e liberare l'anima e liberare l'anima
lontana l'isola voci gridi togliere tutte le radici
e camminare avanti a lunghi passi falcanti
i boschi oscuri a me davanti e niente più ripensamenti
lasciare tutto quanto per ricominciare il mondo
poi sedersi su una pietra e ripensare a un'esistenza
lontana ormai la sofferenza lontana ormai la prepotenza
ed arrivare in alto dove il silenzio è favola
e liberare l'anima e liberare l'anima e liberare l'anima......