Episodio 4
"Il pesce più
grosso"
Tratto dal romanzo:
"The Doorbell Rang" (1965) di Rex Stout
Numero puntate:
2
Prima trasmissione televisiva:
ven 11 e 18 aprile 1969, rete 1, ore 21,00
Adattamento televisivo di:
Margherita Cattaneo
Personaggi e
interpreti:
Signora Bruner - Paola Borboni
Signorina Dacos - Silvia Monelli
Dottor Wollmer - Adolfo Geri
Cameriera d’albergo - Eliana D’Alessio
Signorina Althaus - Lia Angeleri
Miriam Hinckley - Maria Teresa Vianello
Quayle - Enrico Luzi
Arthur Yarmack - Ugo Pagliai
Saul Panzer - Roberto Pistone
Primo G-man - Giorgio Bonora
Secondo G-man - Cesare Gelli
Una donna - Laura Faina
Franck Odell - Evar Maran
Fred Durkin - Gianfranco Varetto
Primo camionista - Antonio La Raina
Secondo camionista - Paolo Lombardi
Orrie Carter - Mario Righetti
Kirby - Simone Mattioli
Jarvis - Bruno Smith
Agente Bill - Arnaldo Bagnasco
Wragg - Fernando Cayati
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La signora Bruner è arrivata all’appuntamento con Nero Wolfe in
anticipo di dieci minuti. Mentre attende l’arrivo di Wolfe, il quale
cascasse il mondo non scenderebbe mai dalla sua serra prima delle
undici, la signora Bruner consegna a Goodwin un assegno di ben
centomila dollari, che spiega essere un anticipo per l’incarico che
affiderà a Wolfe.
Wolfe, pigro più che mai, è inizialmente riluttante
all’idea di accettare un nuovo lavoro, ma quando vede la cifra scritta
sull’assegno non ha esitazioni a dare ascolto alla ricca cliente.
La Bruner è rimasta molto colpita da un libro, intitolato ‘Il
pesce più grosso’, che racconta senza mezzi termini le
attività illegali dell’FBI e l’abuso di potere degli agenti
federali.
Siccome la verità fa male, è presto arrivato un ordine
dall’alto che imponeva il ritiro del volume dal commercio.
Ma la signora Bruner aveva fatto in tempo ad ordinarne diecimila copie,
che aveva spedito ad altrettante persone importanti: ‘È un libro
che tutti devono leggere’, spiega a Wolfe.
Da quando ha mandato quei libri, tuttavia, la signora Bruner è
perseguitata giorno e notte dall’FBI: la seguono, la pedinano,
controllano i suoi movimenti e intercettano le sue telefonate. Lei
è esasperata, e per questo si è rivolta a Wolfe.
Ci saranno per lui altri centomila dollari se riuscirà a cavarla
da quella situazione esasperante.
C’è anche una seconda ragione che ha portato la Bruner da Wolfe.
Il mese scorso un giornalista di nome Morris Althaus aveva raccolto
certe notizie inedite sull’FBI, che gli sarebbero servite per un
articolo ‘scomodo’. Ma quell’articolo non ha mai fatto in tempo a
scriverlo: Althaus è stato ucciso con un colpo di pistola, e i
suoi appunti sono spariti. La signora Bruner è più che
convinta della responsabilità dei federali...
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QUOTES
Mrs
Bruner: Il signor Wolfe è in casa, vero?
Archie: Ah,
sì, sì. Lui è fisso in casa. Più che altro
è la casa che sta attorno a lui.
***
Wolfe: [a
Goodwin] Non alzi la voce di fronte ai cibi! Le voci alte chiudono i
sapori.
***
Wolfe: Fritz,
tu sai cos’è il Federal Bureau of Investigation?
Fritz: Ho
letto 280 libri di arte culinaria, monsieur, ma questa cosa...
***
Archie:
Insomma, adesso mi vuole far capire qualche cosa di più di
questa stramaledetta faccenda?
Wolfe:
C’è tempo. Deve maturare.
Archie: Non
sono mica un ragazzo.
Wolfe:
È la soluzione che deve maturare.
***
Saul:
Perchè il capo non scende?
Archie: Bah,
come al solito avrà la testa fra la nuvole, a occuparsi delle
sue orchidee.
Saul: Ecco il
capo!
[Wolfe entra nella stanza]
Saul:
Buonasera, signor Wolfe. Credevamo di trovarla già qui.
Wolfe: Ero
come al solito con la testa fra le nuvole tra le mie orchidee...
***
Archie:
Fritz, io ho la licenza di investigatore privato nè più
nè meno di quell’ippopotamo ammaestrato.
***
Archie: Tre
sono i casi: o lei è matto, o io sono scemo o la Decos ha
frainteso quello che lei le ha chiesto.
Wolfe: Non ha
frainteso.
Archie:
Allora o lei è matto o io sono scemo
Wolfe: Io non
sono matto.
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