Gruppo Gesù Misericordioso
Favara (Ag)
 
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LA DIMENSIONE COMUNITARIA DELLA PREGHIERA

 I nostri incontri comunitari vengono caratterizzati dalla preghiera di lode che ci permette di lodare Dio per quello che “Egli è”. La lode è il modo attraverso il quale il credente accoglie e risponde all’amore di Dio. Con la lode noi facciamo “ memoria”, ricordiamo come e quando Dio si è manifestato nella nostra vita.

L’autore della lode è lo Spirito Santo! Deve crescere in noi l’intimità e la confidenza con Lui; spetta a noi sintonizzare il nostro cuore sulla Sua lunghezza d’onda.

 

Nella preghiera comunitaria ed anche in quella personale il problema di “sintonizzarsi” non è di Dio: “il suo orecchio è sempre sul tuo cuore diceva Sant’Agostino”. Il problema è nostro, dobbiamo affrontare un’enorme fatica per avere unità e armonia in noi stessi, divisi come siamo tra le esigenze dello Spirito e quelle della carne, tra l’uomo spirituale e l’uomo vecchio con le sue passioni.

Ci sono in noi troppe interferenze, troppe voci, troppi rumori che ci impediscono  di essere in sintonia.

 

Noi, nella preghiera, tendiamo a pensare molto ai nostri problemi. Questo accade quando siamo ripiegati su noi stessi; pensare troppo a noi non risolve le situazioni ma accresce l’ansia e la preoccupazione. Tutto ciò irrigidisce il cuore e paralizza l’azione dello Spirito in noi. L’eccessiva preoccupazione diventa un cerchio che ci chiude dentro. La cosa migliore è affidare a Dio quanto portiamo nel cuore e nella mente ed abbandonarci fiduciosi al Suo amore.

George Müller, predicatore inglese dell’ottocento raccontava questa storiella. "Un ragazzo camminava per una strada con un grosso bagaglio. Vide passare un carretto vuoto, si fece coraggio e chiese al conducente di salire. Il brav’uomo accettò. Dopo un po’ di strada il ragazzo pensò : il padrone del cavallo è stato così buono con me che io non voglio stancargli troppo il cavallo. Allora, senza scendere, si mise sulle spalle il grosso fagotto che aveva...

Spesso quando abbiamo affidato a Dio un problema, noi ci comportiamo scioccamente così ! Continuiamo a portare il peso del nostro fardello sulle spalle. No ! Un problema affidato a Dio non va più toccato, questa è fede ! Quando pregate comportatevi come se aveste già ottenuto quello che avete chiesto e vi sarà dato".

 

La preghiera è dono di Dio per l'uomo e non solo dell'uomo, essa resta, innanzitutto, dono di Dio, come anche suo dono è la fede.
Dono, dunque, da chiedere continuamente.

Preghiera dona preghiera, come un "gorgoglio" incessante alla presenza dell'Altissimo.

La Lode è la Preghiera comunitaria dominante, nei nostri gruppi,come uno zampillo che sgorga dal cuore, come da una fonte.

la preghiera comunitaria è l’opportunità di esprimere in modo visibile quella comunione auspicata, gioita e sentita nella preghiera personale.

Nella dimensione comunitaria si condivide l’atto del pregare che non è solo chiedere, ma è ringraziare, lodare, gioire, sperare ed anche soffrire.

Difficilmente si può esprimere la preghiera comunitaria in tutta la sua interezza in chi è privo della dimensione personale della preghiera.

E’ luogo comune ritenere che la preghiera comunitaria supplisca o addirittura compendi anche quella personale da ciò ne deriva l’assenza di gusto ed efficacia nella preghiera.

La mancanza di preghiera personale rende gli atti comuni dei cristiani vuoti e insipidi, ripieni di forma, ma vuoti nel contenuto.

Il Rinnovamento è il popolo della lode. Pertanto è bene imparare a lodare il Signore come a lui conviene, non in uno stereotipato aprire la bocca e recitare a fior di labbra ciò che non viene dal cuore, ma sintonizzando labbra, mente e cuore in un unico inno di lode a gloria del nome di Dio. La lode è una condizione di vita del Cristiano, di chi, avendo sperimentato la Grazia e l’amore di Dio, non può non esaltare tale opera d’amore e di misericordia.

PERCHE’ LA PREGHIERA COMUNITARIA?

"In verità vi dico: se due di voi, sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nel cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, Io sono in mezzo a loro" (Mt. 18, 19).

Gesù accetta che noi preghiamo per le nostre necessità personali anche da soli, ma ci avverte che è preferibile andare a Dio coi fratelli. Dobbiamo pregare con fede e con costanza, ma è necessario anche imparare a farci aiutare nella preghiera dai fratelli. Lo stesso Gesù nel Getsèmani  ha chiesto a Pietro, Giacomo e Giovanni che stessero con lui a pregare. (cfr. Mc. 14, 33-35)

La preghiera in gruppo ci aiuta, ci sostiene. Inoltre il gruppo ha una attenzione particolare di Dio e il motivo è che nel gruppo unito, Gesù è presente!.

"Padre, ... Io prego per loro, ... per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi... custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come Noi ... . Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in Me" (Gv. 17)

"Simone, Simone, ecco, satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano, ma Io ho pregato per te che non venga meno la tua fede e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli." (Lc. 22, 32)

Noi non siamo responsabili solo dei nostri atti personali, ma poiché viviamo in Cristo siamo responsabili di tutti i fratelli. Dobbiamo prendere a cuore i bisogni dei fratelli pregando per loro; è un grande atto di carità che ci purifica dal nostro egoismo.

Nella Preghiera comunitaria noi faremo esperienza di Dio non in virtù di tecniche umane, ma aprendoci all’irruzione della Grazia. La nostra preghiera, e l’animazione nel gruppo, saranno difficili finché i nostri cuori non si aprono all’azione dello Spirito Santo. Noi tendiamo a formulare la preghiera con la nostra  riflessione logica, e per noi la preghiera diventa spontanea!. Di per sé non è una preghiera negativa, sbagliata, ma non è carismatica, non è una preghiera profetica. È più un pregare nostro. La preghiera è carismatica se è suscitata dallo Spirito Santo!

Pregare nel potere dello Spirito Santo!

Come fare? Dipende da noi!

Quando ci apprestiamo a pregare come ci presentiamo al Signore?

 

Nella lettera agli Ebrei al cap. 10 vv. 22,23 troviamo l’indicazione come presentarci:

“Accostiamoci con cuore sincero nella pienezza della fede,

con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza

e il corpo lavato con acqua pura”

 

Se il nostro cuore sarà libero e purificato dalla grazia, avremo meno difficoltà nell’animazione.

Nella preghiera troviamo il riflesso della vita che conduciamo, del rapporto che abbiamo con Dio e con i fratelli. C’è una stretta relazione tra vita e preghiera, non possiamo pretendere di avere una preghiera nello Spirito se non viviamo nello Spirito.

Noi siamo figli di Dio ma siamo anche peccatori. Nel limite del possibile dobbiamo sforzarci a vivere in un stato di grazia; questo ci aiuterà a rimanere in comunione con il Signore ed avremo una maggiore possibilità di avere la preghiera ispirata. Dobbiamo vigilare su noi stessi perchè il cuore non sia appesantito dal peccato. Difficilmente la preghiera comunitaria sarà nello Spirito Santo se i nostri cuori non sono “Sinceri e costantemente purificati da ogni cattiva coscienza”.

“Noi non possiamo benedire e maledire con la stessa bocca”. (Ef 4,29)

Sforziamoci di vivere ogni giorno con rettitudine secondo la Parola di Dio.

Dobbiamo essere coerenti alla fede che professiamo per essere autentici animatori.

 

Teniamo presente che nella preghiera troviamo la risonanza della nostra vita spirituale.

Se viviamo nello Spirito pregheremo nello Spirito!

 

Il ruolo dell’animatore nella preghiera comunitaria

L’apostolo Paolo ci esorta:

 “Io venni in mezzo a voi in debolezza e con molto timore e trepidazione; e la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio”. 1 Cor. 2, 3-5

 

L’animatore consapevole dei suoi limiti (come Paolo) prima di iniziare la preghiera si consegna al Signore e si abbandona alla potenza dello Spirito; senza lasciarsi turbare dalla propria debolezza e senza preoccuparsi di fare bella figura davanti ai fratelli.

Dio conosce tutte le nostre difficoltà e manifesterà la Sua potenza nella nostra debolezza.

L’unica preoccupazione che dobbiamo avere è:

“Entrare e rimanere alla presenza del Signore

ed ascoltare quanto vorrà dirci”.

L’animatore deve avere un ascolto verticale ed orizzontale, deve avere l’attenzione di ascoltare lo Spirito ma anche i fratelli. Lo Spirito non guida la preghiera solo attraverso gli animatori ma si serve di tutti i fratelli presenti.

 

L’animazione nel gruppo non si improvvisa e non si programma: “si vive”.

Nell’animazione comunitaria non ci sono ricette speciali o metodologie. C’è solo bisogno di uomini e donne spirituali, che hanno donato il proprio cuore al Signore e abbiano una vita di intensa di preghiera.

Bisogna tornare a ridare la guida allo Spirito Santo, bisogna recuperare questa guida profetica interiore della preghiera. I discepoli dicevano:

“Lo Spirito Santo e noi abbiamo deciso”…

Dobbiamo raggiungere questo rapporto personale con lo Spirito Santo!

Quindi più preghiera e meno tecnica

 

La preghiera personale

Noi faremo esperienza dell’azione misteriosa dello Spirito e pregheremo mediante lo Spirito, se saremo perseveranti nella preghiera, se ogni giorno dedicheremo un tempo per stare con Dio

 

Sforziamoci di rimanere alla presenza di Dio “sempre”non solo nei momenti comunitari. La preghiera deve essere presente nel cuore e nella mente in vari momenti della giornata. Sant’Alfonso insegna:

“Ha imparato a vivere rettamente

solo chi ha imparato anche a pregare intensamente”.

Se la preghiera sarà assidua constateremo che quando preghiamo in comunità  non siamo più presi dalla paura o dal disagio, né ci chiederemo: “cosa devo dire”? oppure: “cosa devo fare”? Inoltre non faremo fatica ad entrare alla presenza di Dio perché il cuore e la mente sono già rivolti a Lui. (Prepararsi alla Preghiera Comunitaria)

 

L’incontro della preghiera comunitaria carismatica è uno dei luoghi privilegiati dove Dio convoca il Suo popolo per parlare, esortare e correggere i Suoi figli.

1)   Se riceviamo una parola e bene non essere precipitosi nel proclamarla. Facciamo un momento di silenzio personale per permettere allo Spirito di rivelarci cosa vuole dirci il Signore con quella parola.

2)   Noi dovremmo aprire la Bibbia solo dopo aver ricevuto il comando dello Spirito Santo!

3)   Dobbiamo fare discernimento ma non da soli, usiamo il criterio della sottomissione. I fratelli che sentono l’ispirazione di aprire la Bibbia lo facciano ma non devono leggere la Parola, devono sottoporla agli animatori.

4)   Gli animatori non si lascino condizionare; devono proclamare solo la Parola che sentono profetica.

5)   Bisogna evitare di leggere solo perché il fratello o la sorella si può offende.

6)   La profezia non deve essere chilometrica, ma breve ed incisiva; non dobbiamo leggere delle pagine intere!

7)   Non moltiplicare le parole per non creare confusione ed evitare che la Parola di Dio cada nel vuoto.

 

8)   All’inizio della preghiera motivare i fratelli. Se dopo le motivazioni e le esortazioni rimangono spettatori abbiate il coraggio di interrompere la preghiera, chiedendo ai fratelli: “dove è il loro cuore e la loro mente”? Questo per evitare di trascinarci la preghiera con fatica (come un carro con le ruote quadrate) sino alla fine dell’incontro.

9)   Quando la preghiera saltella come la farfalla sui fiori, non rimanete passivi ma con amore e carità correggete la preghiera. Dobbiamo intervenire perché ci sia ordine. (REMARE CONTRO VENTO)

 

L’incontro comunitario tante volte è un combattimento spirituale, occorre vigilare che la preghiera sia Cristocentrica: deve avvenire il passaggio dall’io a Dio.

L’incontro della preghiera comunitaria carismatica non è la sede del monologo tra noi e Dio.

L’incontro è comunitario perchè tutti devono pregare non solo qualcuno.

PREGHIERA DI DOMANDA E DI INTERCESSIONE

"Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra? O se gli chiede un pesce, darà una serpe? Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano!" (Mt. 7, 7-11.)

Catherine Khulman, americana, esperta in preghiere per la guarigione, afferma che per chiedere con fede una guarigione : "Non dovete guardare al vostro male, ma a Dio ! Alzate lo sguardo a Dio, non immergetelo nel vostro male ! Quasi sempre noi non abbiamo fede perché il centro della nostra attenzione, quando chiediamo, non è affatto Dio, ma il nostro problema. Se il problema per cui preghiamo diventa più importante di Dio, allora è quasi sicuro che la fede vacilla".

Cosa chiederebbe Gesù per noi?.

Pregare il Padre uniti, incorporati a Cristo, esige profondità di rapporto con Cristo e ciò fa già escludere ogni leggerezza e futilità dalla nostra richiesta. Uniti, incorporati a Cristo significa : avere la mentalità di Cristo, avere le visuali di Cristo, avere l’amicizia di Cristo e quindi chiedere quello che Cristo chiederebbe e chiedere come Cristo lo chiederebbe. Una conclusione da trarre è questa : per pregare il Padre nel nome di Gesù occorre tanta interiorità.

Un cristiano quando prega non è mai solo, ma è sempre unito a Cristo e, attraverso Cristo, a tutti gli uomini di buona volontà.

c) Perché la vostra gioia sia piena.

Cristo è molto interessato al problema della nostra gioia , al problema della felicita del uomo ; vuole effondere sulla terra una gioia piena.

Ciò che distrugge o insidia la nostra gioia è soprattutto il peccato, ma anche l’egoismo, l’orgoglio, la debolezza, le abitudini sbagliate. Pregando nel nome di Gesù saremo in grado di fare piazza pulita di tutte le miserie che rendano amara nel profondo la nostra vita.

La preghiera può tutto. Nella preghiera fatta come ci ha insegnato Cristo e insieme con Lui, non ci sono problemi insuperabili.

Perdonare prima della preghiera.

"Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate" (Mc. 11, 25)

Pregare con gli altri e per gli altri.

"In verità vi dico: se due di voi, sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nel cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, Io sono in mezzo a loro" (Mt. 18, 19).

Chiedere in ogni necessità.

"Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti" (Fil. 4, 6)

"Tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete" (Mt. 21, 22)

Gesù vuole risolvere i problemi fondamentali dell’uomo; dobbiamo imparare a far entrare Dio in ogni aspetto della nostra vita.

Chiedere lo Spirito.

"Quale Padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe ? O se gli chiede un uovo, gli darà un scorpione ? Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono !" (Lc. 11, 11-13)

Cristo ci insegna che la cosa più importante da chiedere, il più grande di tutti i beni, è lo Spirito Santo.

c) Quando ? Come ? Dove ?

La preghiera è possibile in qualsiasi momento, in qualunque luogo, e non ha bisogno di formule.

Lo Spirito ci aiuta a decidere nei momenti gravi della vita; ci sostiene nelle tentazioni; ci consola nella tristezza e nella sofferenza; ci dà la forza di riprenderci nel peccato.

Se un fratello ha bisogno di noi, solo lo Spirito sa ciò che è meglio per lui, allora prima di rispondere consultiamo lo Spirito, invochiamolo, mettiamoci in sintonia con la Sua volontà. Basta invocarlo e lo Spirito è accanto a noi per aiutarci.

d) Per chi ?

Molto spesso altri fratelli hanno bisogno del nostro aiuto; invocando su di loro lo Spirito Santo diamo loro veramente aiuto.

Quando non riusciamo ad aiutare una persona in altri modi, imploriamo su di lei lo Spirito.

Se un nostro amico è su una strada sbagliata, spesso non serve riempirlo di prediche; imploriamo su di lui lo Spirito.

Imploriamo lo Spirito anche su chi ha importanti responsabilità: il Papa, i Vescovi, il Parroco, i politici, ecc.

CHI            La lode non compete solo alla comunità radunata, ma anche al singolo, anzi se i singoli non sono abituati a vivere in costante atteggiamento di lode, la lode della comunità non fluisce e non scorre. A volte ci si chiede perché la comunità non riesca a pregare, ma il motivo è semplice: i singoli non pregano e quindi non possono aiutare la comunità a pregare. Non è possibile lasciare il compito della preghiera al ministero di animazione: invece tutta la comunità deve esprimere e manifestare le lodi di Dio.

 

COME                 Manifestando con la totalità dell’essere e della persona (corpo, mente, anima e spirito) la gloria di Dio con il canto, con strumenti musicali, con danze, con gesti, attraverso la Parola stessa di Dio, con la parola personale, facendo memoria delle opere di Dio. A volte lo spirito non si trova nella condizione della lode (momenti di stanchezza, di pessimismo, dolore, disperazione, distrazione…) allora la lode diventa un vero atto di fede.

 

DOVE                 La lode di solito deve partire dal cuore, poi anche dal corpo, ma spesso è vero il contrario, cioè attraverso un clima esteriore idoneo si aiuta anche lo spirito a sintonizzarsi. La lode deve essere presente in tutta la vita del cristiano per poter entrare nel luogo dove il gruppo si riunisce in preghiera.

 

QUANDO  In ogni momento della vita deve essere presente la lode. In ogni istante della mia vita loderò il Signore.

 

PERCHE’  Perché si è sperimentata la misericordia, l’amore salvifico di Dio!

 

Lodare Dio per ciò che Lui è

Loda Dio per quello che lui ha fatto e fa nel creato

Loda Dio per ciò che lui ha fatto per te, personalmente, e per quanto continua e continuerà a fare.

LA PREGHIERA COMUNITARIA è  tridimensionale:
1)    nasce dal di dentro della Trinità, non è esterna ad essa, in questo modo acquista un aspetto teocentrico, cristocentrico e pneumocentrico; Cristo è il modello della preghiera, Egli offre costantemente se stesso al Padre e, quindi, essendo noi cristiani corpo mistico di Cristo, Egli offre anche noi stessi; lo Spirito, poi, agisce nella persona e nella comunità, è il grande educatore alla preghiera, ci conduce verso una conversione continua;
2)    ha una densità ecclesiale-comunitaria; ecclesiale in quanto evidenziata particolarmente dai tre sacramenti dell'iniziazione cristiana: il Battesimo, la Confermazione e l'Eucaristia; comunitaria in quanto è Cristo stesso ad insegnarci a pregare insieme per i nostri fratelli, facendoci dono della Preghiera del Signore, che inizia proprio con Padre nostro, la quale fonda tutto il senso e l'importanza della comunione nella Chiesa (cf. CCC n. 2768);
3)    ha un carattere antropologico, in quanto coinvolge tutto l'uomo, tutti i sentimenti dell'uomo possono essere fonte di preghiera, tutto l'uomo è posto entro la preghiera della Chiesa e nulla di esso resta estraneo.

Ci puoi trovare ogni settimana riuniti il Sabato dalle ore 19.30 alle ore 20.30 presso la Chiesa Beata Maria Vergine Mediatrice di tutte le Grazie in Via Alcide De Gasperi a Favara (Ag) -Italia.

E-mail: gesumisericordioso@interfree.it


 



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