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Stelvio & Dolomiti
Quando dobbiamo partire per un giro in moto, Claudia ed io non abbiamo mai bisogno di puntare la sveglia!
...questi sono le strade dove godersi una Moto Guzzi!!! (24/26 giugno 2007) Domenica mattina alle 5 c'è già luce che entra dalla finestra e ci fiondiamo giù dal letto. Una doccia, il rito della vestizione e saltiamo in moto (già carica e con il pieno dal pomeriggio precedente): alle 6 in punto, non un minuto di più, la Norge è in strada, direzione Passo Gavia :)
In estate è bello partire molto presto. Il sole non è ancora troppo forte e la temperatura è quindi accettabile.
L'autostrada in direzione nord è libera e non solo per l'orario mattiniero. Tra Bologna e Modena cominciamo infatti a vedere, nella corsia opposta alla nostra, le lunghe code dei forzati dell'Adriatico. In direzione Brennero, invece, il traffico è scorrevole.
Il bicilindrico di Mandello frulla tranquillo poco oltre velocità-Codice. Non ho voglia di prestare troppa attenzione ad Autovelox o alla presenza di eventuali patuglie della Polstrada: 140 chilometri all'ora possono bastare.
Un caffè prima di Cles (a Dermulo, mi pare, ma potrei anche ricordare male il posto) in un barettino molto frequentato (e secondo me anche grazie a due bariste carine e non troppo coperte...) e poi la Val di Sole in direzione Tonale.
Sopravvissuti agli inconri ravvicinati del terzo tipo con gli imbecilli ingarellati, scendiamo verso Ponte di Legno per affrontare il Passo Gavia.
Peccato che sia appena partita la Gran Fondo in bicicletta dedicata alla memoria di Marco Pantani.
Intanto facciamo qualche chiacchiera con gli altri motociclanti che si fermano lì, oppure salutiamo quelli che vanno avanti un altro po'.
Finalmente siamo sul Gavia e attraversiamo con circospezione la zona occupata dal ristoro della gran fondo: dobbiamo fare attenzione al tappeto di bucce di banana che i ciclisti hanno sparso sulla strada...
Il versante del Passo Gavia dalla parte di Santa Caterina Valfurva è molto più guidabile. Facciamo benzina a Bormio e saliamo allo Stelvio. La Gran Fondo ci ha fatto perdere almeno un paio d'ore. Siamo in giro da 7 ore... è ora di cibo!
Tedeschi, olandesi, francesi, belgi... italiani: il Passo dello Stelvio è ormai diventato un luogo ove un Motociclista deve andare, ogni tanto. Non può prorpio mancare nel proprio palmarès!
Claudia ed io guardiamo l'orologio, dopo aver fatto a nostra volta i complimenti ad una coppia di Guzzisti olandesi (lui con una Quota 1100 con la sella in peluche, lei con una bellissima V11 Coppa Italia): ci è giunta la telefonata di due nostri amici che, al ritorno da un week-end al Grossglockner, sono rimasti a piedi con il loro 1200 bicilindrico (non costruito in Italia, tranquilli!), e che sono stati costretti a trovare una stanza di albergo per la domenica note in attesa di portare la moto a Bressanone con un carrello della Europe Assistance. Guardiamo l'orologio e facciamo due conti: sì, arrivare in Valle Anterselva prima di sera, per fare compagnia ai nostri amici, è possibile! Scendiamo i mitici tornanti dello Stelvio, troviamo un po' di traffico attorno Merano, risaliamo la Val Passiria fino a San Leonardo ed affrontiamo il sempre bello Passo di Monte Giovo. A Vipiteno prendiamo la Statale in direzione Bressanone e poi il fondovalle della Val Pusteria fino ad oltrepassare Brunico. Sono quasi le sei di sera (siamo partiti da Ravenna quasi 12 ore fa) quando ci fermiamo all'ottimo ed accogliente Hotel Adler di Rasun Anterselva. La Norge ci ha scarrozzato per circa 650 chilometri regalandoci grande confort e buon divertimento tra le curve. Certo, la Guzzona non è una sportiva e neppure una supertourer: è un ottimo compromesso per viaggiare tra le Alpi per giorni interi senza mai mettere in difficoltà chi la conduce, nè nei tratti misto-veloce nè tra i tornanti strettissimi dello Stelvio. Il lunedì mattina i nostri amici porteranno la loro moto a Bressanone e ripartiranno per casa perdendo solo un giorno di lavoro (oltre all'itinerario che avevano previsto per la domenica precedente): sono cose che possono capitare. Noi, invece, che abbiamo il lunedì ed il martedì di ferie, da Anterselva scendiamo per la verdissima vallata del Plan de Corones (tra prati e boschi) fino al Passo Furcia, poi attraversiamo in fretta San Vigilio di Marebbe (forse bella in inverno, con la neve... ma d'estate...) per puntare sulla Val Badia. I paesaggi, in quest'inizio d'estate che per la montagna è ancora fuori stagione, sono incantati: pascoli, raccolta del fieno, paesini tranquilli e poco traffico.
Affrontiamo quindi i bellissimi tornani del Passo Gardena, poi ci infiliamo tra le guglie inarrivabili delle Dolomiti scavalcando il Passo Sella e poi, in rapida successione, il Passo Pordoi.
Dopo il Pordoi è la volta del Falzarego (bellissimo) per poi affrontare uno dei miei passi preferiti in assoluto: il Giau!
Ma la giornata non è mica finita: dal Giau scendiamo tra pascoli e paesini che sembrano disegnati per tendere alla perfezione dell'architettura alpina, fino a Colle di Santa Lucia, poi da Caprile e attraverso la salita di Malga Ciapela ed i velocissimi tornantoni del Passo Fedaia ci troviamo al cospetto della meravigliosa Marmolada. Che come tutti i ghiacciai delle Alpi purtroppo sta soffrendo da anni una disastrosa riduzione della copertura glaciale, ma rimane sempre una gran bella Montagna. Due passi sulla diga, caffè e siamo già in discesa verso la troppo turisticizzata Val di Fassa. E infatti da Vigo di Fassa ci dirigiamo immediatamente per il Passo di Costalunga e poi a destra per il meno noto (ma bello, anche se l'asfalto in parte è un po' rovinato) Passo Nigra.
Dopo di che scendiamo (per pochi chilometri) nella calda piana di Bolzano prima di risalire immediatamente per l'Altopiano del Renon. Qui sembra mancare solo Heidi: le "caprette che fanno beh" ci sono, mucche, cavalli, malghe, pascoli, prati e boschi e api pure. Pare impossibile che la grande (e calda) Bolzano sia a pochi chilometri.
A me il Passo Pennes piace moltissimo. Ed ogni volta che sono in zona mi fa un gran piacere affrontarlo. E quindi anche oggi, anzichè cercare un albergo a Sarentino o a Campolasta, preferisco arrivare a Vipiteno. Dove, tra l'altro, troviamo un albergo (il Goldenes Kreuz) con garage che ha l'ingresso principale proprio nella via centrale (comodo ed anche economico!).
La Norge è felice di essere ospitata in garage, perchè nella notte su Vipiteno arrivano vento, tuoni ed un bel po' d'acqua.
La Mendola porta all'Altopiano di Fondo, che percorriamo in direzione sud fino quasi a Cles. Infatti a Dermulo (Claudia non mi permette di fermarmi nuovamente in quel barettino che vi dicevo...) prendiamo direzione Tuenno. Sì, da Tuenno parte la strada che in 12 chilometri porta al Lago di Tovel.
Quarant'anni fa il lago di Tovel era famoso a causa di un'alga unicellulare che ne arrossava le acque.
Dopo non c'è molto da raccontare: ripresa l'autostrada del Brennero dove l'avevamo lasciata domenica mattina, ce ne siamo tornati in pianura... ...ma con moto come la Norge bastano veramente pochi giorni di ferie per godersi la passione per la moto e per la montagna!
Lamps
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