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Report
Memorial Spadino 2009 ed una splendida Valsavaranche innevata
Il maltempo del sabato e della domenica mattina hanno ridotto il numero dei partecipanti, ma il Memorial Spadino rimane comunque uno degli appuntamenti più coinvolgenti per un Motociclista
Era il 24 marzo 1999. Un camion prese fuoco, fermandosi all'interno del tunnel del Monte Bianco.
L'incendio, alimentato dalle materie combustibili presenti nel veicolo, fu amplificato dall'effetto forno causato dal tunnel e
fu presto fuori controllo. Quando, dopo oltre due giorni di lavoro, i pompieri italiani e francesi domarono l'incendio,
tra le carcasse bruciate, e all'interno dei rifugi posti a lato del tunnel contarono 39 vittime.
Da allora, ogni anno, i motociclisti di tutta Europa si riuniscono all'ingresso del tunnel, per ricordare uno di loro.
Pierlucio Tinazzi detto "Spadino" per la sua esile corporatura, era un addetto alla sicurezza della Società Italiana del Tunnel del
Monte Bianco.
Quando vide l'incendio non ci pensò due volte, e grazie all'agilità della sua moto di servizio, portò fuori da quell'inferno di fuoco,
calore e fumo, automobilisti ed autotrasportatori intrappolati. L'ultima entrata nel tunnel gli fu fatale: lo trovarono,
insieme ad un camionista che evidentemente non era riuscito a portare in salvo, all'interno di uno dei rifugi antincendio,
che a causa dell'enorme calore e della durata del rogo si era trasformato in un forno mortale.
Quest'anno il Coordinamento Motociclisti ha organizzato il X° Memorial Spadino domenica 29 marzo.
Dicevo il maltempo. E le pessime previsioni meteo per tutto il w-e. In effetti quest'anno anche Claudia ed io siamo stati
tentati di abbandonare, poi la voglia del primo giretto in moto del 2009 ha prevalso... ...anche perchè partecipare al Memorial
Spadino è molto di più, a nostro parere, che "andare ad un raduno".
Allora siamo partiti anche quest'anno. Abbiamo preso il lunedì di ferie, in modo da poter rientrare con tranquillità (e magari avere l'occasione per
percorrere qualche chilometro tra le strade innevate delle Alpi), riempito per la prima volta le borse della Multistrada, scelto un itinerario un po'
diverso dal solito e messo in moto la Ducatona.
Non avendo fretta, il sabato, abbiamo evitato il nodo di Milano e, come autostrada, abbiamo fatto la Piacenza - Alessandria -
Santhià fino all'uscita di Albiano (sono una quarantina di km in più, ma più tranquilli con il maltempo). Da lì abbiamo
proseguito per Bollengo dove, sulla cartina, avevamo visto partire una bella provinciale curvosa, la SP 338 di Mongrando, che prima di Ceresane
abbiamo abbandonato per dirigerci a Nomaglio. In realtà il maltempo ormai ci aveva avvolti, per cui non abbiamo visto granchè
(tra acqua e nuvole basse, senza il GPS ci saremmo persi in mezzo ai boschi, probabilmente...).
Sosta a Nomaglio per il pranzo, dove ricordavamo un alberghetto/bar/ristorante che ci aveva fatto una buona impressione anno scorso, quando ci eravamo
fermati per un caffè. In effetti il Caffè - Trattoria - Pensione 'l Burnel si dimostra una scelta azzeccata. Ci piazziamo
ad asciugarci vicino al camino, ci facciamo portare il menù del giorno previsto per gli ospiti della pensione (piatti semplici ma
gustosi) e scopriamo che il conto totale , per un primo, un secondo, due verdure, due caffè, acqua ed un quartino
di vino in due è di ben 20 euro (sì, avete letto bene: dieci euro a testa ricevuta fiscale compresa... consigliato!).
Rifocillati affrontiamo il freddo pungente della discesa verso Settimo Vittone. Di solito questa stradella stretta e tortuosa è una
goduria, dopo le ore di autostrada, ma oggi tra nebbia, acqua e vento, sono quasi contento di ritrovarmi sulla statale che ci condurrà
direttamente fino a Courmayeur... niente divagazioni. Subito una doccia bollente e solo dopo esserci ustionati, usciremo con gli
ombrelli per goderci lo struscio di questa cittadina un po' fighetta ;-)
La serata ci riserverà una splendida raclette al ristorante de Le Veiux Pommier, uno dei tanti validi motivi
per arrivare fin qui!
La domenica mattina piove. E' piovuto tutta notte, ma non pare voler smettere. Altra passeggiata con l'ombrello, con la Multistrada che
ci guarda sconsolata. Solo dopo pranzo la pioggia cessa, proprio quando è ora di mettere in moto per raggiungere Morgex, dove alle 14
è previsto il ritrovo per il Memorial Spadino. Quest'anno ci sono molte moto in meno rispetto ad anno scorso... ma d'altronde, con 'sto tempo!
Comunque ne approfittiamo per salutare i tanti amici che si incontrano solo qui una volta all'anno. Gianni Zamperini mi onora di indossare
la pettorina gialla del Coordinamento Motociclisti e "piazzo" la Multistrada quasi in testa al corteo, subito dopo ai mezzi di servizio
della Società del Tunnel (i colleghi di Spadino) ed alle moto dei Celtics Roads M.C. di Aosta. 450 moto non saranno le 1.500 dell'edizione
2008, ma sono comunque un bello spettacolo, a salire verso il Monte Bianco!
La cerimonia del Memorial Spadino è breve ma intensa, come sempre. E' il motivo centrale che ci porta ogni anno a sciropparci tutti quei chilometri
di autostrada. Negli interventi di Riccardo Forte, di Gianni Zamperini, del Sindaco di Courmayeur (che si è impegnata
a dotare i nuovi guard rail di protezioni a misura di motociclisti), dei rappresentanti della
F.F.M.C. e di un Viceprefetto della Repubblica Francese, c'è la voglia di riaffermare ancora una volta come l'esempio del civismo
e del senso del dovere fornito da Pierlucio, il ricordo di Stefano Manno e di tutte le altre vittime della strada, debbano
portare ad atti concreti in favore della sicurezza.
E così ancora una volta "partecipare allo Spadino" è stato come sentirsi parte di una comunità solidale, dove i termini
amicizia e fraternità hanno ancora un significato importante, al di là della lingua o della nazionalità. Infatti anche quest'anno è
stato molto coinvolgente vedere le centinaia di motards francesi che hanno attraversato il Tunnel per lanciare un appello bilingue
per la sicurezza degli utenti delle due ruote.
Dopo il rinfresco, salutati gli amici di vecchia data e quelli che fino ad ora si conoscevano solo per nickname su qualche forum, quasi tutti
hanno imboccato le strade che li conducevano a casa. Qualcuno no, perchè aveva ancora il lunedì di ferie ;-)
Visto che stava sbucando il sole abbiamo pensato di sfruttare le ultime ore di sole per un'escursione verso La Thuile ed il Colle San Carlo,
che abbiamo trovato agibile pur dopo la fresca nevicata delle ore notturne e mattutine... e con un po' di attenzione abbiamo potuto scattare
alcune foto molto belle. Serata a Le Vieux Pommier, per una Tartiflette da ricordare affogata in un ottimo (e neppure caro) Donnas.
Claudia ed io avevamo pensato di dirigerci, il lunedì mattina prima di far rotta decisa verso casa, verso la Panoramica Zegna. Ma quando
ci siamo fermati a far benzina, ancora in Val d'Aosta, ci hanno avvisati che da quelle parti era già nuvoloso e piovoso, mentre
sopra di noi c'era un bel sole. Allora abbiamo investito un paio d'ore per inoltrarci nella splendida Valsavarache...
Le foto qui in basso a destra credo raccontino meglio di qualsiasi scritto la bellezza della Valsavaranche innevata, del paesino di
Pont, a quasi 2.000 metri, dove solo attorno all'unico albergo è stata spalata la neve. Dei camosci che scendono fino alla strada o ai
declivi assolati in cerca di erba. Delle marmotte che sbucano dalla neve indecise se tornare in letargo, vista l'altezza della
persistente neve.
Con ancora quelle splendide immagini negli occhi era ormai ora di fare rotta verso casa. La statale fino a
Settimo Vittone, Nomaglio, e finalmente
riusciamo a vedere l'ottima provinciale 338 di Mongrando che non ci eravamo goduti il sabato a causa dell'acqua. Ad Albiano
entriamo in autostrada e poco dopo scopriamo come l'area Belvedere sul Lago di Viverone, a causa degli arbusti mai tagliati, sia solo
una specie di presa in giro. Ma non fa niente: 400 chilometri di autostrada e siamo a casa. Appuntamento al prossimo Memorial Spadino!
Gattostanco, 31 marzo 2009
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