Due giorni da dedicare alla moto. Le previsioni che non erano il massimo ma neppure orribili. E allora cosa c'è di meglio che dirigere le
tubeless della Multistrada verso le Dolomiti, per fotografare quel nevone che da anni non ammantava le nostre montagne?
Sabato mattina: statale Romea, a Mestre si imbocca la A27 fino a Ponte delle Alpi e già si vedono le montagne innevate. Per noi, abitanti della pianura padana, le Alpi innevate
hanno sempre un fascino incredibile.
A Longarone uno sguardo veloce alla Diga del Vajont e svoltiamo per la Val Zoldana. E' ancora freddo, piante e alberi stanno appena mettendo fuori qualche gemma e poche foglie.
Saliamo per la
Forcella Staulanza, e già la neve la fa da padrona.
A
Selva di Cadore un paio di Canederli in brodo ci riscaldano per il prosieguo della giornata
in attesa che smetta di piovere (sì, un bel nuvolone nero si era portato sulle nostre teste...).
Saliamo al
Passo Giau, uno dei miei passi preferiti, in assoluto. La neve trasforma la strada in una pista da bob (no, l'asfalto è ottimo, ma la sensazione che si prova a
NON vedere il panorama a causa dei muri di neve a bordo strada non l'avevo mai provata). Il rifugio in cima al passo è chiuso: peccato. Ma la vista è fantastica.
Non possiamo raggiungere la targa che è stata posta a ricordo di Marcello Bertolani, ma purtroppo la chiesetta è irragiungibile.
Scendiamo godendoci lo sfarfallare della neve che scende. E in valle non piove. Bellissimo! Dopo Pocol si risale per il
Falzarego, poi il
Pordoi. E al Pordoi nevica quasi
sul serio (vedi video qui sotto)... fuggiamo ovviamente in fretta, perchè la Multistrada non ha le catene, e dopo aver trovato una stanza ed un ristorante per la sera, a Canazei, chiudiamo la giornata
andando a vedere il
Fedaja, con il lago ghiacciato ed una splendida vista sulla Marmolada.
Lo stinco del Ristorante dell'Hotel Laurin mi ha dato forza, e la vista dalla finestra del Garnì Ciamorc mi dà felicità: la domenica mattina c'è il sole.
Nonostante la temperatura ancora quasi sottozero, saliamo verso il Passo Sella (aperto fino alle 13, perchè poi con l'aumentare della temperatura viene
ancora chiuso per pericolo valanghe). Claudia si congela ma non riesce a smettere di fotografare.
Dopo il Sella c'è il Gardena. Ieri era stato chiuso per neve, ed infatti la parte all'ombra della strada è ancora un po' ghiacciata. A passo d'uomo e cercando di guidare
come sulle uova, raggiungiamo la cima!
Ma il rallentamento della velocità ci sta facendo raggiungere dalle nuvole... il sole sparisce e comincia di nuovo a minacciare neve. Passiamo il Campolongo e ci portiamo
di nuovo ad Arabba per salie il Pordoi. Ieri nevicava... oggi pure!
Però la strada è ancora quasi asciutta, e allora mi godo la pista da bob in mezzo ai muri di neve fino in cima.
Dopo caffè e cappuccino il coma al Pordoi scendiamo. Attraversiamo una (stranissimo) deserta Val di Fassa e poi ci godiamo il San Pellegrino sotto la neve.
La discesa per la valle agordina, poi di nuovo la pianura. E' stato solo un assaggio di primavera, anzi, forse più un avanzo d'autunno, ma ne valeva la pena: erano anni
che non c'era così tanta neve sulle nostre Alpi. Io, in moto, non avevo mai guidato tra muri bianchi così alti. Bellissimo!