Gattostanco.it
Non importa se si è di destra, di centro o di sinistra: oggi è urgente e necessario l'impegno di tutti gli italiani onesti e intelligenti
per salvare la Repubblica italiana dallo sfascismo populista e immorale di Berlusconi
Gattostanco.it: moto, Romagna, Sangiovese, politica & piadina
Il sito Web di Gattostanco:
dedicato al generale Zorzo Frundsberg ed al suo cappio d?oro
Io non ho votato Berlusconi - I did not vote for Berlusconi - Yo no he elegido a Berlusconi - Ich habe nicht Berlusconi gewahlt - Moi, je n'ai pas votè pour Berlusconi - Mè a nò brìsol vutè par Berlusconi
HOME PAGE

Da novembre 2000: visitatori.
Aggiornamento più recente: 30 settembre 2009

e-mail



Il Passo Coe Il Rifugio Rumor visto da Forcella Valbona La discesa verso Tonezza L'Altipiano tra la Valle di Campomulo e Barricata Scendendo da Barricata verso Grigno
IN PRIMO PIANO

Un saluto alle Alpi
Un itinerario originale per salutare l'Estate 2009
Ultima domenica di settembre 2009. Le previsioni meteo sono da estate piena, abbiamo un paio di giorni di ferie da sfruttare e... partiamo. L'itinerario e gli appunti sono già pronti da tempo. Accendiamo il GPS e diamo un'occhiata agli appunti nella tasca trasparente della Bagster... e in due ore e mezzo di A22 siamo a Rovereto Sud.
Sono convinto di aver trovato una bel itinerario per l'Altipiano, stradine mai percorse, soprattutto.
Saliamo quindi verso Noriglio, inerpicandoci tra i campi coltivati per la statale del Pian delle Fugazze, passiamo il centro del paese e proseguiamo verso Serrada/Folgaria. Già c'è gusto a salire in alto e guardarsi da lassù la noiosa sardostrada appena abbandonata.
Da Serrada seguiamo già le indicazioni per il Passo Coe, che manca alla mia collezione.
La strada è molto divertente, il paesaggio bello fino al passo (ma là in cima i troppi impianti di risalita rovinano parecchio l'ambiente), la temperatura è frizzante. Bella la discesa dal Coe verso Tonezza, che in realtà non è solo discesa, perchè si scavalca anche la bella Forcella Valbona (non c'è cartello stradale che la indica), in una zona selvaggia sotto al Forte Campomolon, tra rifugi animati solo da moltissimi amanti della Mountain Bike!
Ma i saliscendi non sono finiti, anzi: da Tonezza, dove fa fin troppo caldo, si sale a Rotzo per tornanti abbastanza stretti ed impegnativi.. ma d'altronde la Multistrada è stata progettata per questo, no?
Eccoci quindi sull'Altipiano dei Sette Comuni, la patria di quel Mario Rigoni Stern che con le sue splendide opere me lo ha fatto conoscere e amare.
Attraversiamo Asiago, fin troppo turistica ormai per un orso come me, raggiungiamo Gallio e da qui svoltiamo a sinistra per la Valle di Campomulo.
Tra pascoli, mandrie ben raccolte già pronte per scendere più in basso, boschi e... sterrata, ci fermiamo a mangiare un panino tra gli abeti, e ben presto siamo pronti per proseguire. La strada sterrata di Campomulo è ben battuta, ma anzichè proseguire verso l'Ortigara prendiamo una sterratina meno facile che, sulla destra, scende subito ripida e poi porta a Barricata, non prima di essersi ricongiunta con la strada asfaltata che proviene da Foza.
Sì perchè una delle poche (credo l'unica) strada di accesso all'Altipiano che io non ho mai percorso è quella che scende appunto da Barricata verso il paese di Grigno, in Valsugana. La strada è un vero gioiello. Ben asfaltata, strettissima, ripidissima, con una vista sulla sottostante Valsugana che è da pelle d'oca. Peccato che il transito sia 'consentito solo ai residenti del Comune di Grigno' e tutti gl altri abitanti del Pianeta Terra debbano chiedere il permesso agli uffici municipali... mah. Comunque merita veramente il viaggio!!!
Dalla Valsugana seguiamo poi le indicazioni per Fiera di Primiero, scavalchiamo il Passo Cereda e poi le Forcelle Aurine, in direzione Agordo.
Abbiamo infatti scelto, per pernottare due notti, Voltago Agordino, in modo da essere comodi per il giretto ad anello di domani... ma siccome è ancora presto per cena, andiamo a vedere la Valle di San Lucano, una valle secondaria vicina appunto a Voltago ma con una gran bella vista sui Monti Pallidi...
Cena in albergo con degli ottimi tortellini di carne in brodo bollente ed un lesso di manzo che ci ha riscaldati non poco, dopo tutti questi chilometri!
Buonanotte ;) Prima parte Seconda parte



Scendendo da Barricata verso Grigno: lo splendido panorama sula Valsugana! Passo Cereda Forcella Aurine In testa alla Valle San Lucano

La Diga del Vajont vista da Longarone La frana che ha riempito il lago del Vajont è molto più alta della diga. In alto a sinistra la roccia ferita: lì si è staccata la frana Il Lago di Barcis La Forcella di Pala Barzana In discesa da Monte Rest al Tagliamento... Verso la cima dello Zoncolan... Verso la cima dello Zoncolan... Tornanti dello Zoncolan...


Lunedì mattina... Ci alziamo come sempre abbastanza presto, e prima delle nove di mattina siamo in movimento... l'aria è frizzante e... il Passo Duran chiuso per lavori di asfaltatura fino alle sei di questa sera. Peccato... dovevamo passare di lì per poi scendere a Longarone... e invece ci tocca affrontare il traffico di Belluno e perdere più di mezz'ora. Sgrunt (sono le sfighe che capitano fuori stagione e tra settimana... ma almeno c'è poco traffico!).
Da Longarone saliamo (i primi tornanti sono spettacolari) verso la Valcellina seguendo il corso del torrente Vajont... e naturalmente la vista della frana che ha sepolto il lago e provocato la tragedia del 1963 è sempre scioccante.
Casso, Erto, il Passo di Sant'Osvaldo poi la Valcellina. Dimentichiamo la tragedia del Vajont e riprendiamo a guidare in scioltezza, assaporando quest'aria pulita di fine estate. Caffè sul Lago di Barcis, poi rotta verso la Carnia: passiamo da Andreis ed imbocchiamo la strada (molto bella, anche se altrettanto strettina) che sale alla Forcella di Pala Barzana e poi, dopo Frisanco ed aver tentato di perderci a Poffabro, ecco i chilometri di wilderness che ragala la Forcella di Monte Rest, l'anonima Forcella di Priuso vicino ad Ampezzo fino al passaggio sul Tagliamento.
Raggiungiamo Ovaro (per un panino) perchè l'obiettivo principale di oggi è un mito del ciclismo: la Sella di Monte Zoncolan. Bellissimo: 1000 metri di dislivello in dieci chilometri, carreggiata strettissima, tornanti secchi, duri, dei veri e propri scalini (uno tra gli ultimi richiede veramente attenzione), accompagnati dalle gigantografie dei grandi della bici.
La discesa è molto più facile e guidabile, ma meno romantica: troppe le stazioni sciistiche in questo versante, ma negli occhi abbiamo ancora il versante eroico dello Zoncolan!
Una volta a Sutrio, pensiamo sia più che giusto rientrare per la al Pesarina. Eccoci allora in direzione Ravascletto e Prato Carnico. Da qui al Cadore non ci sarà altro che natura; boschi, pascoli, alta montagna (se avete il serbatoio piccolo ricordate di non passare Comeglians con poca benzina..): è la Val Pesarina, con la Forcella Lavardet, la Sella Razzo e la Sella Ciampigotto.
Poi si scende in Cadore, e a Pieve si va per il Passo Cibiana e per il Passo Duran, sì, perchè ormai le sei di sera sono scoccate, i lavori finiti e possiamo goderci i colori ed i profumi di questo passo senza traffico.
Rientriamo in albergo in tempo per una doccia prima di cena... e non mettiamo neppure in garage la Multi, tanto il paese è tranquillissimo! L'itinerario del giorno: da Voltago fino allo Zoncolan


Ed ecco la cima dello Zoncolan... La Val (splendida) Pesarina... quassù il tempo sembra essersi fermato Val Pesarina... Val Pesarina... Passo Cibiana Il Passo Duran... è ora di rientrare... Anche la Multistrada si riposa...


Strade dolomitiche verso il Passo Cereda... Tagliata della Scala e Tagliata delle Fontanelle Tagliata della Scala e Tagliata delle Fontanelle Sull'Altipiano di Asiago Un classico: foto propiziatoria per i Ducatisti ;) Malga Fratte


Martedì mattina. Anche per il rientro abbiamo scelto una strada che in parte non abbiamo mai percorso. Dopo la prima colazione salutiamo i gentilissimi gestori dell'albergo e ci scaldiamo con un paio di passi già percorsi arrivando qui domenica, la Forcella Aurine ed il Passo Cereda. La giornata è bellissima, ed è un vero peccato rientrare. Claudia ed io riusciremmo a stare a zonzo per queste montagne per tempo indefinito, ne sono convinto. Ma non si può...
Facciamo rotta nuovamente per l'Altipiano di Asiago. Questa volta però nulla di difficile: i tornanti che portano ad Enego sono guidabili e divertenti, ma prima di questa salita ci godiamo la strada fortificata che da Arsiè scende a Primolano, con le incredibili fortificazioni che fanno parte della Tagliata della Scala e Tagliata delle Fontanelle.
E allora ecco la bella salita ad Enego, poi la strada che taglia il verdissimo ed assolato Altipiano: Foza, Gallio, Asiago... e la splendida Statale della Val D'Assa che conduce verso gli altopiani trentini!
Sulla statale della Val D'Assa, prima del Passo di Vezzena, sosta a Malga Fratte: nella borsa c'è spazio per qualche chilo di formaggio e di burro... sono sapori veri, gustosi, che è impossibile ritrovare nei supermercati di città. Qui il fieno, l'erba, i fiori, la vita all'aria aperta delle mucche dona al latte ed ai formaggi, un profumo unico!
Proseguiamo per la Val D'Assa: i tornanti in discesa verso Lavarone sono splendidi. Poi ecco il Passo di Sommo, Folgaria e scendiamo fino a Calliano ammirando dall'alto le mura imponenti di Castel Beseno, per poi seguire le indicazioni per Rovereto ed Ala.
Scendiamo in direzione sud ben attenti a non perdere la salita per il Passo Fittanze della Sega: è a Sdruzzina, subito a sud di Ala.
Si entra così nel cuore dei Monti Lessini. La salita è meravigliosa, a livello della Grigno-Barricata!
Dalla roccia si passa all'ombra del bosco, per poi sbucare tra le cime a pascolo. Non ero mai stato quassù, ma poi ne ho letto in qualche forum mototuristico ed ho cercato di tracciare un percorso da Sdruzzina a Verona Nord... beh, francamente non credevo di vedere dei posti così belli!
Direzione per Erbazzo, poi per Fosse, Sant'Anna di Alfaedo, Fane, Nagrar, S. P. in Cariano e... ci troviamo praticamente a Verona, in mezzo al traffico dal quale ci eravamo disintossicati in questi tre giorni. In due ore la Multistrada ci accompagnerà a Ravenna. Anche quest'anno abbiamo salutato le Alpi, quelle Alpi con le quali avevamo iniziato la stagione motociclistica godendoci il disgelo in aprile. Tra un po' quassù sarà la stagione dei ghiacci e della neve, delle corte giornate vicino al camino. Ma torneranno anche la primavera e l'estate!
Il rientro attraversando l'Altipiano e salendo tra i Lessini

NOTE: nelle due serate in zona siamo stati ospiti dell'Albergo Stella Alpina di Voltago Agordino, l'unica struttura ricettiva del piccolo paese stretto tra Agordo, la Forcella Aurine ed il Passo Duran. Si tratta di un albergo piccolino e a gestione assolutamente familiare. Se non cercate 'vita' e vetrine (a Voltago c'è solo un alimentari ed una macelleria, oltre al bar-edicola dell'albergo) è un paese che offre grande relax e tranquillità. L'albergo è pulitissimo ed ordinato, i servizi sono nuovi, le stanze risistemate anche se il mobilio è un po' datato. La cucina è casalinga: non offre molte scelte ma è gustosa, semplice e genuina. Per 41 euro a persona per la mezza pensione (garage compreso... ma in un paese così la moto può starsene tranquillamente sotto in strada) direi che il prezzo è giusto: www.hotelstellaalpina.org

Gattostanco, 30 settembre 2009


Scorta formaggio a Malga Fratte Castel Beseno Salendo verso il Passo Fittanze: la vista sulla vallata del Brennero I Lessini dal Passo Fittanze I Lessini dal Passo Fittanze Passo Fittanze

e-mail

Torna indietroTorna SU