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Ultimo w-e alpino 2008
Partiamo da Ravenna alle 8 precise. Il freddo in questi giorni è già pungente, e le levatacce che sono gradevoli d'estate, beh...
un paio d'ore in più a nanna non fanno schifo.Sabato 20 e domenica 21 settembre 2008: prima dell'inverno un saluto alle strade più belle delle nostre Alpi Autostrada a velocità codice (e tutor!), Bologna, Modena, A22 del Brennero. C'è traffico, ma neppure insopportabile. Usciamo a Rovereto, svoltiamo per Volano e ci dirigiamo subito verso i Passo di Sommo (facile: basta seguire le indicazione per gli Altopiani di Folgaria e Lavarone). La strada del Passo di Sommo è molto bella. Troviamo facilmente la deviazione a sinistra per il Valico della Fricca, ed in mezzo ai boschi scendiamo sul Lago di Caldonazzo. Siamo a Pergine Valsugana e teniamo la direzione nord, per il Passo Redebus (un altro per la mia 'collezione'): in cima al passo non vediamo il cartello: forse è nascosto dalle decine di auto di fungaioli... qui in questi boschi di porcini devono essercene parecchi. In un attimo siamo a Sover, poi prendiamo la strada per il Passo San Lugano (che ormai più che un passo è un vero e proprio paese). E' spuntato il sole a stemperare la temperatura quasi invernale: vediamo un chioschetto sulal sinistra e ci concediamo due megapanini con due wurstel stratosferici. Ripartire è più dura, ma almeno abbiamo incamerato energia! I curvoni della statale 48 che scende in direzione Ora sono velocissimi e ben raccordati, ma presto si trova strada che, sulla destra, con un ardito ponte scavalca il fiume in direzione Aldino e poi conduce all'altopiano del Passo Oclini con una splendida vista sulle cime circostanti. Dalla vetta dell'Oclini scendiamo in Val d'Ega, per poi affrontare il veloce e divertente Costalunga che ci porta a Vigo di Fassa. Ricordo la Val di Fassa di quand'ero bambino e ci andavo in vacanza con i miei: trent'anni fa Vigo, pozza, Pera, Campitello & c. erano singoli paesini. Oggi per buona parte della valle non c'è soluzione di continuità nella sfilza di seconde case, alberghi e pensioni... peccato. In compenso le strade e le cime circostanti sono ancora molto belle. Affrontiamo un Passo Sella ancora trafficato di pullman e camper (speravo ci fosse meno traffico il 20 di settembre), poi scendiamo dal Sella, passiamo il Gardena e a Corvara svoltiamo a sinistra per La Villa. Da lì si va al Passo Valparola, ben meno trafficato! Da Valparola al Falzarego ci sono pochissimi chilometri. Dal Falzarego scendiamo fino quasi a Cortina, ma a Pocol troviamo le indicazioni per il Passo Giau, uno dei più belli delle Dolomiti. Sole, poco traffico, strada pulita, curve meravigliose: una vista a 360 gradi sulle Dolomiti... non mi stancherei mai di guidare quassù! Un saluto alla targa che ricorda Marcello Bertolani (che è stata spostata: ora è posta sulla facciata della chiesetta davanti al rifugio), due cappuccini bollenti e siamo pronti per ripartire. C'è ancora da passare il Colle di Santa Lucia, scendere su Arabba ed affrontare il Pordoi dal versante che amo di più: sono tornanti ben raccordati, non troppo secchi ma neppure troppo veloci. Sì, il Pordoi salito da Arabba è una giostra che mi piace un sacco!!! Quando scendiamo a Canazei sono già le 18. Abbiamo percorso, da Ravenna, 600 chilometri. E' ora di una doccia calda e, la sera, di un bello stinco con polenta e funghi, annaffiato da un buon Marzemino. E a nanna presto!
La domenica mattina alle 9 abbiamo già fatto colazione e pagato il conto del B&B. Facciamo benzina e saliamo verso la Marmolada. Il sole non riesce a
scaldare l'aria fresca della mattina, ma quando ci fermiamo sulla diga del Passo Fedaja, la pelle si riscalda subito. Caffè, maglietta
della serie Light Hunter per Claudia, raccolta di 40 cartoline degli anni 30... come lasciare 40 euro al Bar/Souvenir del Fedaja ed essere contenti! Gattostanco, 22 settembre 2008 |
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