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Mandello & Circuito del Lario
Week-end dedicato alla Moto Guzzi ed alla voglia di guidare. Niente male.Tre giorni dedicati al piacere della guida ma unendo la ricerca di spunti di riflessione sull'amore per la Moto Guzzi Dribbliamo le nuvole che si stanno dirigendo a Ravenna e la Norge ci porta, in un paio d'ore di autostrada, fino al casello di Ponte Oglio, dalle parti di Brescia. Il GPS ci aiuterà poi a seguire un percorso costruito seguendo, sull'Atlante, le strade più storte, quelle provinciali che spesso riservano le sorprese più belle a noi motociclisti. Seguiamo quindi per Adrara lasciando quindi la pianura e le colline ci avvolgono verdi ed accoglienti. Le curve sono il "pane" della Norge, che non sarà certamente la regina delle autostrade nè delle potenze alla ruota, ma quando occorre essere maneggevoli tra i tornanti, si prende tutte le rivincite possibili! Seguiamo per Colli San Fermo, Gaverina Terme, poi per Albino e per Selvino, poi attraversiamo Bracca, Zogno, Gerosa e per giungere ad una stradine stretta-stretta che conduce a Vedeseta, dove al Ristorante Albergo Dell'Angelo (gestito da un appassionato motociclista) troviamo un taglierino di affettati e formaggi che non dimenticheremo facilmente (ed anche il conto si rivela una sorpresa positiva... se passate da quelle parti fermatevi, ne vale la pena!).
Asfalto in parte nuovo ma carreggiata in certi punti molto ridotta ci fanno scendere per il Passo Culmine di San Pietro a Moggio e poi a Ballabio.
Dopo esserci sciroppati quei tornanti anche in discesa ci portiamo a Lecco e poi a Mandello. E' strano arrivare a Mandello: quasi tutte le moto che incontri hanno i due cilindroni in bella evidenza: Griso, Breva, California... cara Norge, dovresti sentirti a casa, ora! Alloggiamo all'Hotel Grigna, insieme ad altri Guzzisti svizzeri e tedeschi che sono qui in pellegrinaggio con le loro California "vissute" di tanti chilometri sulle spalle.
Il sabato mattina, dopo essere stati svegiati dal rombo dei motociclanti milanesi che, intutati, si portano in gruppo verso lo
Spluga, Claudia ed io lo dedichiamo alla nostra personalissima rievocazione del Circuito del Lario,
cercandone l'antico percorso, entrando nei centri dei paesi che venivano attraversati dai piloti che rischiavano le ossa
tra i sanpietrini ed i paracarri posti negli angoli delle case.
Per informazioni sulla storia e sul percorso del mitico Circuito del Lario: Chiudiamo la giornata passando il pomeriggio a circumnavigare tutto il lago, scendendo fino a Como per poi percorrere tutta la riva sinistra (con soste a Menaggio, a Dongo, dove giustiziarono il dittatore del ventennio) e rientrare a Mandello sostando anche a Dervio, Bellano, Varenna. Molto bello il lago, ma certo che per "guidare" occorre allontanarsi dalle sue rive e cercare qualche stradina che porta all'interno (magari in mezzo ai casagneti, come un piccolo anello che, salendo da Dervio porta ad Introzzo, Pagnona, Premana, Casargo, Ventrogno e scende a Bellano. Con delle viste splendide sulle Grigne e sul Lago). Dopo la personale rievocazione storica del Circuito del Lario e la circumnavigazione del Lago, una bella tagliata con la rucola all'Hotel Grigna ed un bel gelato in riva al lago ci fanno riposare senza neppure sentire i treni che arrivano alla stazione di mandello. Purtroppo è già domenica ed occorre rientrare.
Da Mandello raggiungiamo Varenna, da dove parte la tortuosissima salita che ci porta fino ad Esino Lario.
Scendiamo i tornantoni della Presolana con foga... la fame comincia a farsi sentire ed il Crocedomini è ancora lontano. Ma è ormai pomeriggio inoltrato. Altri venti chilometri di wilderness scendendo verso Bagolino ed il Lago d'Idro poi cominciamo a cercare le indicazione per Brescia e l'autostrada. Il w-e è finito. La Norge ha raggiunto i 21.500 chilometri e si dimostra ogni volta una moto splendida: divertente tra le curve (anche se non potentissima) ma in grado di farti guidare per un giorno intero ed arrivare a sera avendo ancora voglia di curve e tornanti. E' questo che chiedo io ad una moto. Ci siamo trovati :)
Lamps
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