Premier
di bugie: le
44 bufale migliori
Dal conflitto di interessi alla missione in Iraq. Dalle tasse al
lifting.
Silvio Berlusconi vanta il governo più longevo della Repubblica. E si
pone
al primo posto per il numero di falsi
di Peter Gomez e Marco Travaglio
Indro Montanelli, dopo averlo avuto come editore per vent'anni, lo
definiva
un "mentitore professionale". Maurizio Costanzo addirittura un
"bugiardissimo". Lui invece giura di essere incapace di mentire. E il
suo
rapporto con la verità lo ha descritto nel 1994, subito dopo la
discesa in
campo: "Io dico sempre cose sincere, anche perché non ho memoria e
dimenticherei le bugie. Come ci si può fidare di chi usa la menzogna
come
mezzo della lotta politica? La gente deve fidarsi solo di chi dice la
verità" (2 marzo 1994). Oggi, nella settimana in cui il governo di
Silvio
Berlusconi diventa il più longevo della storia della Repubblica, è
tempo di
bilanci. Davvero il premier è un bugiardo senza speranza? Per
scoprirlo
'L'espresso' ha esaminato i suoi discorsi, le sue interviste, le sue
promesse. Il risultato è disarmante. Negli ultimi quattro anni,
escludendo i
115 minuti di deposizione spontanea al processo Sme-Ariosto (durante
il
quale Berlusconi riuscì a pronunciare ben 85 bugie allo straordinario
ritmo
di una balla ogni 81 secondi), il premier ha mentito quasi cento
volte. Per
ragioni di spazio, ecco qui solo l'elenco delle 44 bufale migliori.
1. Interessi sì, conflitto no - 1 "Il conflitto d'interessi sarà
risolto nei
primi cento giorni del mio governo" (5-5-2001). "Il conflitto
d'interessi è
una leggenda metropolitana" (19-12-2003). A tre anni dalla promessa,
la
legge sul conflitto d'interessi non è stata ancora approvata.
2. Interessi sì, conflitto no - 2 "Il conflitto d'interessi esiste
solo nel
senso che le mie aziende ci hanno rimesso da quando sono entrato in
politica
al servizio del Paese" (21-12-2001). "Il conflitto d'interessi è una
scusa.
Tutti vedono bene che non c'è nessun conflitto d'interessi. Anzi, io
non
posso fare che cose sfavorevoli al mio gruppo. Non c'è stata una sola
decisione assunta da questa maggioranza e da questo governo che abbia
portato cose a mio favore. Da quando sono sceso in politica, il mio
gruppo
ha subìto soltanto danni enormi" (7-5-2003). In realtà, Mediaset e le
altre
aziende del premier hanno guadagnato milioni di euro dai vari condoni
fiscali, dalla legge Tremonti, dalla legge salva-Rete4, dall'accordo
Mediolanum-Poste, dalla pubblicità istituzionale sulle reti del
Biscione,
senza contare i continui rialzi in Borsa del titolo Mediaset a ogni
stormir
di fronda governativa.
3. Dipendenti Mediaset "Ho messo su un'azienda da 50 mila dipendenti"
(conferenza stampa di fine mandato europeo, 13-12-2003). Ma dal
rapporto R&S
2003 di Mediobanca si apprende che alla fine del 2002 i dipendenti
dell'intera galassia Fininvest erano appena 10.095.
4. Solo 3 leggi ad personam Dice a Strasburgo il 2 luglio 2003 che si
è
fatto solo "in tre casi" leggi per lui, mentre invece sono almeno
sette:
rogatorie, falso in bilancio, Cirami, lodo Maccanico, tassa
successioni e
sulle donazioni, Gasparri, decreto salva Rete 4.
5. Ciampi d'accordo su Gasparri Berlusconi, uscendo dal Quirinale,
annuncia
che Ciampi è d'accordo sulla legge Gasparri. Il Quirinale smentisce:
"Non ne
abbiamo mai parlato" (2-8-2003), lui deve rettificare dando la colpa
ai
giornalisti.
6. Lodo senza padri "Sul Lodo non ho dato parere positivo, ma ci sono
insistenze..." (al Tribunale di Milano, 17-6-2003). "Io non c'entro
nulla
con questo Lodo: è stata un'iniziativa autonoma del Parlamento,
sostenuta
dal presidente della Repubblica" (30-6-2003). Immediata la smentita
del
Quirinale, cui segue la precisazione del sottosegretario Paolo
Bonaiuti: "Il
lodo Maccanico è una iniziativa parlamentare. E a questa proposta il
presidente della Repubblica è ovviamente estraneo".
7. I pari del Cavaliere "In una democrazia liberale chi governa per
volontà
sovrana degli elettori è giudicato, quando è in carica e dirige gli
affari
di Stato, solo dai suoi pari... Succede così nel mondo, ma non nel
nostro
Paese" (29-1-2003). Non è vero. Non accade in nessuna parte del mondo
a
partire dagli Usa dove l'ex presidente Bill Clinton, quando era in
carica,
finì sotto inchiesta per il caso Lewinsky.
8. Legge Cirami "Non capisco tutta questa fretta per la legge Cirami
sul
legittimo sospetto" (31-7-2002). "La legge sul legittimo sospetto è
una
priorità per il governo" (30-8-2002). Senza parole.
9. Rai questa sconosciuta "Dalla Rai io me ne sto fuori come ho sempre
fatto" (1-12-2002). Ma il 26 febbraio 2003 Berlusconi riunisce i
leader
della Cdl nella sua casa in via del Plebiscito per decidere il nuovo
Cda
Rai. Pera e Casini non ne sanno nulla e vanno su tutte le furie. Il
presidente della Rai, Lucia Annunziata, poi rivela: "So per certo che
Berlusconi alza il telefono e chiama i consiglieri di amministrazione
per
suggerire nomine ed influenzare i programmi" (2-2-2004).
10. Mediaset questa sconosciuta "Da quando sono in politica, non mi
occupo
più delle mie aziende" (10-5-1996). "Da dieci anni non mi interesso
più di
affari" (15-10-2003). Maurizio Costanzo, in lite con Mediaset,
dichiara:
"Mercoledì ho incontrato Berlusconi. Tutto bene, solo qualche rottura
di
scatole" ('la Repubblica', 18-1-2003).
11. Condono per gli altri "Mediaset non farà alcun ricorso al condono
fiscale" (30-12-2002). Cinque mesi dopo 'L'espresso' scopre che
Mediaset ha
regolarmente fatto ricorso al condono, risparmiando circa 120 milioni
di
euro di imposte. Un anno dopo accade di nuovo.
12. Il Milan è tutto mio "Si parla del Milan di Sacchi, di Zaccheroni
e di
Ancelotti e non si parla mai del Milan di Berlusconi. Eppure sono io
che da
18 anni faccio le formazioni, detto le regole e compero i giocatori"
(16-4-2004). "Il Milan non vince più perché, da quando è in politica,
il suo
presidente non se ne occupa più" (Ansa, 6-2-1998). "Il problema del
Milan è
che io non me ne occupo più di persona" ('Sette', 2-3-2001).
13. Nesta mai "Comprare Alessandro Nesta? Sono cose che non hanno più
nulla
di economico, di morale. Nel calcio abbiamo sbagliato tutti, ora
basta"(23-8-2002). L'indomani il Milan di Berlusconi annuncia
l'acquisto di
Nesta, avvenuto da almeno una settimana.
14. Per il bene di tutti "Nel 1994 sono sceso in campo per salvare
l'Italia
da un futuro illiberale" (Ansa, 27-1-2004). Ma Marcello Dell'Utri, che
inventò Forza Italia da una costola di Publitalia, lo smentisce: "Berlusconi
(...) mi disse: 'Marcello, dobbiamo fare un partito pronto a scendere
in
campo alle prossime elezioni.' C'era l'aggressione delle Procure e la
situazione della Fininvest con 5 mila miliardi di debiti. Franco Tatò,
che
all'epoca era l'amministratore delegato del gruppo, non vedeva vie
d'uscita:
'Cavaliere dobbiamo portare i libri in tribunale'... Oggi posso dire
che
senza la decisione di scendere in campo con un suo partito, Berlusconi
non
avrebbe salvato la pelle e sarebbe finito come Angelo Rizzoli che, con
l'inchiesta della P2, andò in carcere e perse l'azienda" (intervista
ad
Antonio Galdo per il libro 'Saranno potenti?', Sperling & Kupfer,
2003).
15. Unto e bisunto "Io unto del Signore? Non ho mai pronunciato questa
sciocchezza" (9-3-2004). "Quando si assume un ruolo come questo, la
vita
cambia. I cattolici la chiamano la 'Grazia dello status'. È una cosa
che ti
fa diventare una persona diversa senza che tu te ne accorga. Già
stanotte ho
dormito da persona diversa, anche se con lo stesso pigiama"
(30-4-1994). "Io
sono l'unto del Signore, c'è qualcosa di divino nell'essere scelto
dalla
gente. E sarebbe grave che qualcuno che è stato scelto dalla gente,
l'unto
del Signore, possa pensare di tradire il mandato dei cittadini"
(25-11-1994).
16. Piduista col trucco "Essere piduista non è un titolo di demerito"
(Telelombardia 6-3-2000). "Neanch'io vorrei un piduista al governo. Ma
io
non mi considero legato alla P2. Mi hanno dato la tessera, ma io l'ho
rispedita indietro" (8-3-1994). Berlusconi non rispedì la sua tessera
a
Licio Gelli, ma anzi versò regolarmente la quota d'iscrizione.
17. Le off-shore "Non ci sono stati nomi di copertura né ricorso a
società
estere. Tutto si è svolto in Italia alla luce del sole con operazioni
sulle
quali sono state pagate tante tasse..." (16-3-2001). "Le società
estere sono
cose assolutamente legittime che il mio gruppo ha poi abbandonato, ma
che in
un certo momento, affidandosi alla responsabilità di chi gestiva il
sistema
estero, si facevano perché si doveva trovare un modo in Europa per
pagare
tasse più convenienti" (Ansa, 3-5-2001).
18. Cecenia, un paradiso Il 6 novembre 2003, in conferenza stampa con
Putin,
in visita a Roma, Berlusconi risponde al posto del collega russo a una
domanda sulla Cecenia. E spiega: "In Cecenia c'è stata un'attività
terroristica con molti attentati contro cittadini russi" senza che ci
fosse
"una risposta corrispondente della federazione russa". Tutti gli
organismi
europei condannano l'affermazione, ricordando che in Cecenia i russi
hanno
sterminato 200 mila persone su un milione di abitanti, radendo al
suolo
Grozny.
19. Partiam partiam "Non sento alcun bisogno di andare a Nassiriya,
sarebbe
solo una operazione dimostrativa e retorica" (26-3-2004). Il 10 aprile
Berlusconi va in visita a Nassiriya.
20. Scontro di civiltà "Noi dobbiamo essere consapevoli della
superiorità
della nostra civiltà... Dobbiamo evitare di mettere le due civiltà,
quella
islamica e quella nostra sullo stesso piano... La nostra civiltà deve
estendere a chi è rimasto indietro di almeno 1.400 anni nella storia i
benefici e le conquiste che l'Occidente conosce." (26-9-2001). Poi di
fronte
alla richiesta di scuse presentata da una serie di governi arabi dice
al
giornale 'Asharq al-Awsat':"Perché dovrei scusarmi? Per qualche cosa
che non
ho detto? Non ho detto nulla di sbagliato, loro (alcuni giornalisti,
ndr) mi
hanno fatto dire qualche cosa che non ho detto". (2-10-2001)
21. Armi sì, armi no "Credo che ormai in Iraq non ci siano più armi di
distruzione di massa" (16-10-2002). "Non ho mai detto che Saddam non
ha armi
di distruzione di massa. Dico solo che ha avuto il tempo di
distruggerle o
di metterle da qualche altra parte" (17-10-2002).
22. Guerra senza Onu "Se Saddam non cede, l'attacco sarà a gennaio e
sarebbe
inutile una seconda risoluzione come chiede la Francia, sarebbe un
nonsenso"
(14-9-2002). "Siamo per una risoluzione dell'Onu che dia termini
precisi a
Saddam e stabilisca l'intervento militare se Saddam non dovesse
accettare la
risoluzione" (25-9-2002). "Con realismo bisogna dire che non c'è
alternativa
alle due risoluzioni dell'Onu, vista la posizione di Francia, Cina e
Russia"
(16-10-2002).
23. L'ordine regna a Baghdad - 1 "In Iraq c'è l'assoluta volontà di
continuare e c'è anche un certo ottimismo. Nel paese molte cose vanno
bene... Dobbiamo far sapere che le scuole funzionano, che gli ospedali
funzionano, che c'è l'elettricità, che l'amministrazione comincia a
svolgere
il suo compito... Il paese ricomincia a funzionare" (29-10-2003). "La
situazione in Iraq sta migliorando molto" (Cnn Italia, 1-11-2003). "Si
sono
fatti molti passi avanti per la normalizzazione dell'Iraq" (Adnkronos,
5-11-2003). Il 12 novembre vengono uccisi 19 italiani a Nassiriya.
24. L'ordine regna a Baghdad - 2 " Oggi l'Iraq è una nazione che sta
progredendo verso la democrazia, verso la normalità. È un paese dove
le
scuole, gli ospedali, l'amministrazione pubblica e il governo
provvisorio
funzionano" (Ansa, 4-3-2003). Un mese dopo si scatena la battaglia di
Nassiriya e vengono sequestrati decine di occidentali. Un ostaggio
italiano
viene assassinato.
25. Ostaggi "Siamo in fiduciosa attesa di eventi che dovrebbero
verificarsi
nelle prossime ore" (20-4-2003). Due giorni dopo, davanti alla mancata
liberazione, invita i componenti del suo governo a "un maggior
riserbo". Il
3 maggio chiede il silenzio stampa.
26. Verifica di governo "Il chiarimento c'è stato e non serve alcuna
verifica. Quella è roba da vecchia politica" (15-10-2003). La verifica
si
trascina per mesi: la risoluzione è rinviata a dopo le europee.
27. Ok dall'Europa "Ho fatto un'esposizione sommaria della legge
finanziaria
e ho trovato un'ottima accoglienza sia da Prodi sia dal commissario
Pedro
Solbes" (10-10-2001). Prodi cade dalle nuvole: "Non ne abbiamo neanche
parlato". Anche Solbes lo smentisce. Berlusconi fa retromarcia: "Io ho
illustrato l'azione del mio governo, Prodi e Solbes mi hanno ascoltato
in
silenzio. Ma il club della menzogna della sinistra mi attribuisce cose
mai
dette".
28. Riforma della giustizia "Entro tre mesi presenteremo la riforma
della
giustizia al Parlamento" (21-12-2001). Lo ha fatto tre anni dopo.
29. Fiducia, anzi no "Ho assoluta fiducia nella Cassazione, fiducia
che non
è mai mancata. Altra cosa sono certi pm che vogliono un ruolo
particolare e
imbastiscono processi che finiscono nel nulla" (26-1-2003). L'indomani
la
Cassazione gli dà torto e non sposta i suoi processi da Milano. Allora
il
premier perde la fiducia e tuona contro la "magistratura golpista".
30. Persecuzione giudiziaria "Le inchieste sul mio gruppo sono
iniziate
soltanto dopo il mio impegno in politica. Prima non avevo mai subito
nulla
del genere" (17-6-2003). È vero il contrario: prima nascono le
inchieste
sulla Fininvest di Berlusconi, poi Berlusconi scende in campo. La
prima
indagine sul Berlusconi imprenditore (per traffico di droga) fu aperta
a
Milano nel lontano 1983 e poi archiviata. Nel 1989 Berlusconi viene
processato a Venezia per falsa testimonianza sulla loggia P2: la Corte
d'appello ritiene il reato dimostrato, ma estinto per amnistia. Quanto
a
Mani pulite ecco cosa scrive il gip di Brescia Carlo Bianchetti il 15
maggio
2001: "Risulta dall'esame degli atti che, contrariamente a quanto si
desume
dalle prospettazioni del denunciante (Berlusconi, ndr), le iniziative
giudiziarie (.) avevano preceduto e non seguito la decisione di
'scendere in
campo'...".
31. Improrogabili impegni "Un impegno istituzionale improvviso e
improrogabile mi impedisce di essere presente all'interrogatorio" (al
Tribunale di Palermo davanti al quale Berlusconi dovrebbe testimoniare
sulle
origini delle sue fortune e sulla presenza del boss Vittorio Mangano
nella
villa di Arcore, 11-7-2002). Ma all'ora indicata per l'audizione il
premier
passeggia per il Transatlantico raccontando barzellette ai
giornalisti.
32. Sempre assolto "Sono sempre stato assolto in ogni processo"
(19-1-2002).
In realtà, non è stato quasi mai assolto. L'ha fatta franca grazie ad
amnistie, prescrizioni, condoni, depenalizzazioni, leggi di impunità.
33. Telekom bufala "La vicenda Telekom Serbia è tutta una tangente"
('Porta
a Porta', 22-5-2003). La Procura di Torino appurerà che nessuna
tangente è
stata dimostrata nell'affare Telekom Serbia e arresterà i sedicenti
testimoni Marini, Volpe e Romanazzi che ne avevano parlato.
34. Povertà percepita A 'Porta a Porta': "Il ceto medio consuma più di
prima
ed è più ricco di prima... 800 mila italiani sono usciti dalla soglia
di
povertà... c'è stato un arricchimento generale del Paese", che però
"si
percepisce più povero" a causa della disinformazione comunista
(11-2-2004).
Ma tutti i dati di tutti gli istituti di rilevamento economico e
statistico
indicano un impoverimento del Paese. Secondo l'Eurispes alle già note
2.500.000 famiglie povere (circa 8 milioni di persone), va aggiunto un
altro
10 per cento di nuclei a rischio che in valori assoluti vuol dire
altre
2.400.000 famiglie. Basti pensare - rileva l'Eurispes nel rapporto
'Italia
2004' - che, nel biennio 2001-2003, la perdita del potere d'acquisto
delle
retribuzioni è stata pari al 19,7 per cento per gli impiegati, al 16
per gli
operai, al 15,4 per i dirigenti e al 13,3 per i quadri.
35. Fascismo buono "Mussolini non ha mai ucciso nessuno: gli
oppositori li
mandava in vacanza al confino" ('The Spectator', 4-9-2003). In realtà
le
squadracce del duce uccisero Giacomo Matteotti, mentre Pietro Gobetti,
Giovanni Amendola, Antonio Gramsci, don Minzoni morirono in seguito
alle
percosse e ai maltrattamenti.
36. Colpa dell'alcol Berlusconi smorza l'intervista allo 'Spectator':
"Eravamo alla seconda bottiglia di champagne" (17-9-2003). Gli
intervistatori lo smentiscono: "Abbiamo bevuto solo tè freddo"
(19-9-2003.).
37. Meno sbarchi per tutti "Gli sbarchi di clandestini sono diminuiti
del
247 per cento" (21-12-2001). A parte l'iperbolicità della cifra
(superare il
100 per cento significa inviare gli immigrati residenti in Italia
all'estero), gli sbarchi sono aumentati, anche con episodi drammatici,
sulle
coste siciliane. "Durante il 2002", scrive il Viminale nella relazione
sull'attività delle forze dell'ordine, "si è assistito a un aumento
del 23
per cento del flusso di clandestini diretti alle coste della Sicilia
(5.504
persone sbarcate nel 2001, 18.225 nel 2002)".
38. San Giuliano 2 "Ricostruiremo San Giuliano di Puglia (rasa al
suolo dal
terremoto in Molise, ndr) con gli architetti di Milano 2: parchi, case
moderne e verde pubblico entro due anni" (4-11-2002). Non si è visto
nulla
di tutto questo.
39. Lifting forzato "Io il lifting non lo volevo fare. Sono stato
tirato
dentro a farlo. È stata Veronica a spingermi a fare il lifting"
(27-1-2004).
Poi Veronica lo smentisce: "Il lifting è stata un'idea sua".
40. Meno tasse per tutti "Abbattimento della pressione fiscale" (punto
1
Contratto con gli italiani). Un anno e mezzo dopo il premier ammette
che non
esistono i presupposti per mantenere la promessa: "Dobbiamo fare tutti
dei
sacrifici, non possiamo prendere in giro i cittadini" (27-9-2002). Poi
però
comincerà a ripetere che "la pressione fiscale è diminuita". L'11
febbraio,
a 'Porta a Porta', parla di "pressione fiscale globale ridotta del 7.5
per
cento". Ma, come scrive sul 'Sole 24 ore' l'economista Fiorella Padoa
Schioppa citando il Sistan (Sistema statistico nazionale), "nel 2003
la
nostra pressione fiscale, lungi dall'essere diminuita, è sensibilmente
aumentata (al 42.1 per cento dal 41.7 per cento del 2002, mentre stava
al
42.3 nel 2001, al 42.5 nel 2000).
41. Più sicurezza per tutti "Attuazione del 'Piano per la difesa dei
cittadini e la prevenzione dei crimini' (...) con il risultato di una
forte
riduzione del numero di reati rispetto agli attuali 3 milioni (falso,
i
reati nel 2000 erano 2.563.000, ndr)" (punto 2 del Contratto). Il 30
marzo
2004, all''Alieno', Berlusconi assicura che "i reati da strada sono
diminuiti del 40 per cento", mentre le denunce per tutti i reati "sono
calate del 12 per cento rispetto al 2001". Ma la relazione Ordine e
sicurezza pubblica del 2002, presentata al Parlamento il 6 ottobre
2003 dal
ministro dell'Interno, evidenzia che i delitti denunciati sono saliti
del
3.13 per cento, in particolare i furti (+ 0,14), le rapine (+ 5,12) e
i
tentati omicidi (+ 6,94). Aumentato anche il totale dei delitti
commessi: 70
mila in più fra il 2001 e il 2002.
42. Furti in casa Secondo i poster elettorali di Berlusconi sarebbero
diminuiti del 17 per cento. In realtà, i dati dicono che nel 2003,
dopo
cinque anni di calo, sono aumentati dell'1,5 per cento rispetto al
2002.
43. Pensioni più dignitose "Innalzamento delle pensioni minime ad
almeno 1
milione di lire al mese" (punto 3 del Contratto). Il 29 settembre 2003
il
premier proclama che ormai è cosa fatta "l'aumento delle pensioni
sociali a
516 euro al mese". Non dice però che destinatari dell'aumento sono una
piccola quota di pensionati, appena il 24 per cento degli aventi
diritto (1
milione e 700 mila su 9 milioni).
44. Più cemento per tutti Nei manifesti preelettorali Berlusconi
esagera:
"Grandi opere attivate per 93 mila miliardi di lire". A oggi ne sono
state
finanziate per appena 9,8 miliardi di euro. I soli cantieri aperti fra
le
opere previste dalla legge sono quelli per la terza corsia su 18 km
del
raccordo anulare di Roma e per un lotto di 28 km della Salerno-Reggio
Calabria. Il resto è posa di prime pietre e seconde pietre,
inaugurando
opere avviate da precedenti governi (grottesca la quarta inaugurazione
della
variante di valico in Toscana, avviata nel '96 dal ministro Di
Pietro).
Un tomo da 4 kg e cd per tutti
di Primo Di Nicola
Mille e 120 pagine e un cd-rom. Un malloppo da 4 chili e 294 grammi. È
il
rapporto di metà legislatura fortissimamente voluto dal premier Silvio
Berlusconi per magnificare le intraprese del suo governo. A curarlo
sono
stati i funzionari del ministro per l'Attuazione del programma Claudio
Scajola, che hanno messo in pagina i resoconti forniti dai singoli
ministeri
sulle attività svolte negli ultimi tre anni. A stamparlo, invece,
l'Istituto
poligrafico dello Stato. Copertina in cartoncino, tabelle, foto e
grafici a
colori, l'opera riporta per cominciare il famoso 'Contratto' stipulato
con
gli italiani dal Cavaliere alla vigilia delle elezioni del 2001. Segue
il
testo dell'ultima conferenza stampa di fine anno tenuta da Berlusconi.
Quindi, mettendo le mani avanti per le cose non fatte, una
catastrofica
descrizione dello scenario nel quale il governo si è trovato a
operare: il
deficit pubblico più elevato d'Europa ereditato dall'Ulivo, gli
attentati
dell'11 settembre, la sleale concorrenza dell'economia asiatica,
eccetera.
Dell'opera sono state tirate 2 mila copie cartacee e 50 mila cd. A chi
verranno distribuite? Per quanto riguarda il pacchetto volume+cd, il
target
è selezionatissimo: si va dalla presidenza della Repubblica ai
parlamentari,
i partiti, le ambasciate, questure e prefetture. Più larga invece la
platea
dei soli usufruitori del cd: dirigenti di tribunali e di enti
pubblici,
province e regioni; confederazioni commerciali e biblioteche, che
assorbiranno in tutto 30 mila copie. Gli altri cd? Cinquemila sono già
stati
distribuiti alla fine di marzo a Rimini alla manifestazione Euro. P.
A.;
mentre altri 15 mila sono impegnati per appuntamenti come lo Smau di
Milano.
I costi dell'operazione, dalla progettazione grafica alla stampa,
ammontano
a 569 mila euro. (Primo Di Nicola)
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