Poesia

E' facile comprendere perché molta
gente non ama i gatti. I gatti sono
meravigliosi, suggeriscono l'idea
della lussuria, della pulizia, del
piacere voluttuoso

Charles Baudelaire

Baudelaire
Eliot
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Rodari


I poeti subiscono molto il fascino degli animali, in particolare quello dei gatti dai quali traggono spunto e ispirazione. In effetti è molto stretto il legame tra la poesia e i piccoli felini: incantati dalle loro movenze eleganti, dal carattere indipendente, dall'affetto che riescono ad esprimere, grandi poeti di tutti i tempi hanno dedicato versi innamorati al loro animale. Forse anche per via dell'antica credenza che vuole un manoscritto morso da un gatto destinato al successo. Il poeta Aldous Huxley disse ai suoi allievi che gli avevano chiesto il segreto per avere successo in letteratura: "Se volete scrivere, tenete con voi dei gatti". Il nostro Torquato Tasso, grande poeta del '500, scrisse Sonetto per i miei gatti, in cui chiedeva alla sua micia di prestargli gli occhi per poter scrivere anche di notte. Charles Baudelaire, il sulfureo poeta francese autore de I Fiori del male, era un grande amante dei gatti e a questi animali misteriosi e affascinanti ha dedicato molti versi, tutti contenuti nella raccolta Spleen e Ideale.

 

Il gatto

Vieni bel gatto, vieni sul mio cuore amoroso;
trattieni i tuoi artigli
ch'io mi sprofondi dentro i tuoi begli occhi d'agata e metallo.
Quando a bell'agio le mie dita a lungo
ti carezzan la testa e il dorso elastico,
e gode la mia mano ebbra al toccare il tuo corpo elettrico,
vedo in spirito la mia donna:
profondo e freddo come il tuo, il suo sguardo, bestia amabile,
penetra tagliente come fosse una freccia,
e dai piedi alla testa
una sottile aria, rischioso effluvio,
tutt'intorno gira al suo corpo bruno.

Charles Baudelaire

I gatti

I fervidi innamorati e gli austeri dotti amano ugualmente,
nella loro età matura, i gatti possenti e dolci, orgoglio
della casa, come loro freddolosi e sedentari
Amici della scienza e della voluttà, ricercano il silenzio e
l'orrore delle tenebre; l'Erebo li avrebbe presi per funebri
corsieri se mai avesse potuto piegare al servaggio la loro fierezza

Prendono, meditando, i nobili atteggiamenti delle grandi
sfingi allungate in fondo a solitudini, che sembrano
addormirsi in un sogno senza fine:

le loro reni feconde sono piene di magiche scintille e di
frammenti aurei; come sabbia fine scintillano vagamente
le loro pupille mistiche.

Charles Baudelaire

Il gatto

I

Un bel gatto forte, dolce e vezzoso
Passeggia nel mio cervello
Come a casa sua.
Si sente appena quando miagola,
Per quanto il tono è tenero e discreto;
Ma la voce è sempre profonda e ricca,
Sia che brontoli o s'acqueti.
Questo il suo incanto e il suo segreto.
Come penetra e filtra questa voce
Nell'intimo mio più tenebroso!
Mi riempie come un verso numeroso
E mi rallegra come un filtro!
Che quiete per i mali più crudeli!
Racchiude in sé tutte le estasi!
Non le servono parole
Per dire le più lunghe frasi.
L'unico archetto che morde
Sul perfetto strumento del mio cuore
E fa cantare più regalmente
La più vibrante corda
È la tua voce, gatto misterioso,
Gatto serafico, gatto strano!
Tutto in te, come in un angelo,
E' sottile ed armonioso!

II

Che dolce profumo esala da quel pelo
Biondo e bruno!
Com'ero tutto profumato
Una sera che l'accarezzai
Una volta, una soltanto!
E' lui il mio genio tutelare!
Giudica, governa e ispira
Ogni cosa nel suo impero;
E' una fata?
O forse un dio?
Quando i miei occhi, attratti
Come da calamita, dolci si volgono
A quel gatto che amo
E guardo poi in me stesso,
Che meraviglia il fuoco
Di quelle pallide pupille,
Di quei chiari fanali,
Di quei viventi opali
Che fissi mi contemplano!

Charles Baudelaire

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Un vero e proprio monumento a Sua Maestà il Gatto è Old Possum's Book of Practical Cats (Il Libro dei Gatti Tuttofare) del grande poeta americano Thomas Stearns Eliot. I protagonisti di questa deliziosa raccolta di poesie dedicate all'idea del gatto e alle sue elusive incarnazioni vivono nei vicoli dei bassifondi londinesi, si chiamano Gumbie Cat, Growltiger, Rum Tum Tugger, Jellicles, Rumpelteazer, Old Deuteronomy, Mister Mistofele, Bustopher Jones, e così via, ma sul loro nome, come dice l'autore, non si può mai essere sicuri. Così tra un Mungojerrie e un Skimbleshanks vedremo sfilare gatti dai caratteri più disparati: gatti singolari, bizzarri, gatti energici, gatti indaffaratissimi...
E' a questi versi che si ispira il notissimo musical di Webber e Rice "Cats".

 

Il nome dei gatti

Mettere un nome ai gatti è un'impresa difficile,
Non un gioco dei tanti che fate nei giorni di festa;
Potreste dapprima anche pensare che io sia matto da legare
Quando vi dico che un gatto deve avere TRE NOMI DIVERSI.
Prima di tutto, c'è il nome che la famiglia usa ogni giorno,
Come Pietro, Augusto, Alonzo o Giacomo,
Come Vittorio o Gionata, Giorgio o Bill Baley -
Tutti nomi sensati da usare ogni giorno.
Ma se pensate che vi suonino meglio ci sono nomi più fantasiosi,
Alcuni per i signori, altri per le dame:
Come Platone, Admeto, Elettra o Demetrio -
Sempre nomi sensati da usare ogni giorno.
Ma io vi dico che un gatto ha bisogno di un nome che sia particolare,
Caratteristico, insomma, e molto più dignitoso,
Come potrebbe altrimenti tenere la coda diritta,
O mettere in mostra i baffi, o sentirsi orgoglioso?
Nomi di questo tipo posso inventarne mille,
Come Munkustrap, Quaxo o Coricopat,
Come Bombalurina o Jellylorum -
Nomi che non appartengono mai a più di un gatto alla volta.
Ma oltre a questi c'è ancora un nome che manca,
Nome che non potrete mai indovinare;
Nome che nessuna ricerca umana potrà mai scovare -
Ma il GATTO LO SA, anche se mai vorrà confidarlo.
Quando vedete un gatto in profonda meditazione,
La ragione, io vi dico, è sempre la stessa:
La sua mente è perduta in estatica contemplazione
Del pensiero, del pensiero, del pensiero del suo nome:
Del suo ineffabile effabile
Effineffabile
Profondo e inscrutabile unico Nome.

Thomas Stearns Eliot

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Il gatto è stato cantato da molti altri poeti di ogni epoca, da Neruda a Verlaine, da Keats a Rilke, e così via. Perché non si può resistere alla tentazione di dedicare dei versi a queste creature così affascinanti.

 

Ode al gatto

Gli animali furono imperfetti,
lunghi di coda,
plumbei di testa.
Piano piano si misero in ordine,
divennero paesaggio,
acquistarono nèi, grazia, volo.
Il gatto,
soltanto il gatto
apparve completo
e orgoglioso: nacque completamente rifinito,
cammina solo e sa quello che vuole.

L'uomo vuol essere pesce e uccello,
il serpente vorrebbe avere le ali,
il cane è un leone spaesato,
l'ingegnere vuol essere poeta,
la mosca studia per rondine,
il poeta cerca di imitare la mosca,
ma il gatto
vuole essere solo gatto
ed ogni gatto è gatto
dai baffi alla coda,
dal fiuto al topo vivo,
dalla notte fino ai suoi occhi d'oro.

Non c'è unità
come la sua,
non hanno
la luna o il fiore
una tale coesione:
è una sola cosa
come il sole o il topazio,
e l'elastica linea del suo corpo,
salda e sottile, è come
la linea della prua di una nave.
I suoi occhi gialli
hanno lasciato una sola fessura
per gettarvi le monete della notte.

Oh piccolo
imperatore senz'orbe,
conquistatore senza patria,
minima tigre da salotto,
nuziale sultano del cielo
delle tegole erotiche,
il vento dell'amore
all'aria aperta
reclami
quando passi
e posi
quattro piedi delicati
sul suolo,
fiutando,
diffidando
di ogni cosa terrestre,
perché tutto è immondo
per l'immacolato piede del gatto.

Oh fiera indipendente della casa,
arrogante vestigio della notte,
neghittoso, ginnastico
ed estraneo,
profondissimo gatto,
poliziotto segreto
delle stanze,
insegna
di un irreperibile velluto,
probabilmente non c'è enigma
nel tuo contegno,
forse sei mistero,
tutti sanno di te ed appartieni
all'abitante meno misterioso,
forse tutti si credono padroni,
proprietari, parenti
di gatti, compagni, colleghi,
discepoli o amici
del proprio gatto.

Io no.
Io non sono d'accordo.
Io non conosco il gatto.
So tutto, la vita e il suo arcipelago,
il mare e la città incalcolabile,
la botanica,
il gineceo coi suoi peccati,
il per e il meno della matematica,
gl'imbuti vulcanici del mondo,
il guscio irreale del coccodrillo,
la bontà ignorata del pompiere,
l'atavismo azzurro del sacerdote,
ma non riesco a decifrare il gatto.
Sul suo distacco la ragione slitta,
numeri d'oro stanno nei suoi occhi.

Pablo Neruda

 

Un gatto

Come dorme bene un gatto
dorme con zampe e di peso,
dorme con unghie crudeli,
dorme con sangue sanguinario,
dorme con tutti gli anelli
che come circoli incendiati
costruirono la geologia
d'una corda color di sabbia.
Vorrei dormire come un gatto
con tutti i peli del tempo,
con la lingua di pietra focaia,
con il sesso secco del fuoco
e, non parlando con nessuno,
stendermi sopra tutto il mondo,
sopra le tegole e la terra,
intensamente consacrato
a cacciare i topi del sogno.
Ho veduto come vibrava
il gatto nel sonno:
correva la notte in lui come acqua oscura,
e a volte pareva cadere
o magari precipitare
nei desolati ghiacciai,
forse crebbe tanto nel sonno
come un antenato di tigre
e avrebbe saltato nel buio
tetti, nuvole e vulcani.
Dormi, dormi, gatto notturno
con i tuoi riti di vescovo,
e i tuoi baffi di pietra:
ordina tutti i nostri sogni,
guida le tenebre delle nostre
addormentate prodezze
con il tuo cuore sanguinario
e il lungo collo della tua coda.

Pablo Neruda

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Le petit chat

E' un gattino nero, sfrontato, oltre ogni dire,
Lo lascio spesso giocare sul mio tavolo.
A volte vi si siede senza far rumore,
Quasi un vivente fermacarte.
Gli occhi gialli e blu sono due agate.
A volte li socchiude, tirando su col naso,
Si rovescia, si prende il muso tra le zampe,
pare una tigre distesa su di un fianco.

Ma eccolo ora - smessa l'indolenza -
Inarcarsi - somiglia proprio ad un manicotto;
E allora, per incuriosirlo, gli faccio oscillare davanti,
Appeso ad una cordicella, un mio turacciolo.
Fugge al galoppo, tutto spaventato,
Poi ritorna, fissa il turacciolo, tiene un po'
Sospesa in aria - ripiegata - la zampetta,
poi abbatte il turacciolo, l'afferra; lo morde.
Allora, senza ch'egli la veda, tiro la cordicella,
ed il turacciolo si allontana, e il gatto lo segue,
descrivendo dei cerchi con la zampa,
poi salta di lato, ritorna, fugge di nuovo.
Ma appena gli dico "Devo lavorare,
vieni, siediti qua, da bravo!" si siede..
E mentre scribacchio sento
che si lecca col suo lieve struscio molle.

Edmond Rostand

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Il gatto nero

Anche il fantasma evanescente è vero.
Se un giorno riesci a intravederlo suona.
Questo nero sipario copre invece
lo sguardo acuto delle tue pupille,
come cella ovattata che ad un tratto
spezza veloce e insieme dissolvente
il terribile grido di un demente.
Sembra il custode antico di ogni sguardo
che vuol celato in lui:
tutti li stringe a sé
per sonnecchiarvi sopra,
ostile e pigro
del tutto in sé racchiusi, il lungo giorno.
Ma se a un tratto si desta
e volge il muso in pieno
volto, e ti guarda fissamente
ritrovi allora il lampo del tuo sguardo
nelle tonde pupille - misterioso -
chiuso in quell'ambra come morto insetto.

Rainer Maria Rilke

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Donne e gatti

Lei giocava con la sua gatta
E che meraviglia era vedere
La bianca mano e la bianca zampa
Trastullarsi nell'ombra della sera!
Lei nascondeva - la scellerata -
Sotto i guanti di filo nero
Le micidiali unghie d'agata
Taglienti e chiare come un rasoio.
Anche l'altra faceva la smorfiosa
E ritraeva i suoi artigli d'acciaio,
Ma il diavolo non ci perdeva nulla
E nel boudoir, in cui tintinnava, aereo,
Il suo riso, scintillavano quattro punti fosforescenti.

Paul Verlaine

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Il gatto e la luna

Il gatto andava qui e là
E la luna girava come trottola,
E il parente più stretto della luna,
Il gatto strisciante, guardò in su.
Il nero Minnaloushe fissava la luna,
Perché, per quanto vagasse e gemesse,
La luce fredda e limpida nel cielo
Turbava il suo sangue animale.
Minnaloushe corre fra l'erba
Alzando le sue zampe delicate.
Vuoi ballare, Minnaloushe, vuoi ballare?
Quando s'incontrano due parenti stretti
Che c'è di meglio che mettersi a ballare?
Forse la luna imparerà,
Stanca delle mode di corte,
Un nuovo passo di danza.
Minnaloushe striscia fra l'erba
Di luogo in luogo illuminato dalla luna,
La sacra luna sul suo capo
E' entrata in una nuova fase.
Lo sa Minnaluoshe che le sue pupille
Passeranno di mutamento in mutamento,
Che vanno dalla tonda alla lunata,
Dalla lunata alla tonda?
Minnaloushe striscia fra l'erba
Solo, importante e saggio,
E leva alla luna mutevole
I suoi occhi mutevoli.

William Butler Yeats

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Al gatto di donna Reynolds

Gatto, che la tua età matura hai superato,
quanti sorcetti e ratti hai sterminato nei tuoi bei giorni?
E quanti, con guardo fisso di accesi e verdi anelli
pungenti e morbidi, ed unghie che germoglian dal velluto,
celati artigli che ti pregano me di non ferire,
n'hai carpiti, bocconcini d'uccello?
Ora, rinforza il miagolar grazioso, e narra
le tue zuffe con pesci, sorci e teneri pulcini, di cui,
dalle tue fusa, dal guardar basso e leccarti le zampe,
oggi non vedo traccia; e per quanto la serva
a pugna e mazza assai ti percotè, lucida è la pelliccia
come quando, in giovinezza, nella lizza tu entrasti,
sopra un muro di vetri di bottiglia.

John Keats

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Il gatto

Io mi auguro di avere in casa mia:
una donna provvista di prudenza,
un gatto a passeggio fra i libri,
e in tutte le stagioni amici
di cui non posso far senza.

Guillaume Apollinaire

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Gatto che giochi per via

Gatto che giochi per via
come se fosse il tuo letto,
invidio la sorte che è tua,
ché neppur sorte si chiama.
Buon servo di leggi fatali
che reggono i sassi e le genti,
hai istinti generali,
senti solo quel che senti;
sei felice perché sei come sei,
il tuo nulla è tutto tuo.
Io mi vedo e non mi ho,
mi conosco, e non sono io.

Fernando Pessoa

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La gatta

La tua gattina è diventata magra.
Altro male non è il suo che d'amore:
male che alle tue cure la consacra.
Non provi un'accorata tenerezza?
Non la senti vibrare come un cuore
sotto alla tua carezza?
Ai miei occhi è perfetta
come te questa tua selvaggia gatta,
ma come te ragazza
e innamorata, che sempre cercavi,
che senza pace qua e là t'aggiravi,
che tutti dicevano :"È pazza".
È come te ragazza.

Umberto Saba

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Beppo

Il gatto bianco e celibe si guarda
Nella lucida lastra dello specchio
E sapere non può che quel candore
E le pupille d'oro non vedute
Mai nella casa sono la sua immagine.
Chi gli dirà che l'altro che l'osserva
E' solamente un sogno dello specchio?
Penso che questi armoniosi gatti
Quello di vetro e quello a sangue caldo
Sono fantasmi che regala al tempo
Un archetipo eterno...

Jorge Luis Borges

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Superbo Amico

Nobile, benevolo, superbo amico,
Degnati di sedere qui accanto a me
E di volgere occhi gloriosi
Che sorridono ed ardono,
Occhi d'oro, lucente guiderdon d'amore
Sulla pagina d'oro che io leggo.

Algernon Charles Swinburne

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Il giornale dei gatti

I gatti hanno un giornale
con tutte le novità
e sull'ultima pagina
la "Piccola Pubblicità".

"Cercasi casa comoda
con poltrone fuori moda:
non si accettano bambini
perchè tirano la coda".

"Cerco vecchia signora
a scopo compagnia.
Precisare referenze
e conto in macelleria".

"Premiato cacciatore
cerca impiego in granaio."
"Vegetariano, scapolo,
cerca ricco lattaio".

I gatti senza casa
la domenica dopo pranzo
leggono questi avvisi
più belli di un romanzo:

per un'oretta o due
sognano ad occhi aperti,
poi vanno a prepararsi
per i loro concerti.

Gianni Rodari

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