Terrorismo

11 Marzo 2004
La strage di Madrid

La strage di Madrid:

Per non farci strappare il cuore dai terroristi
 

 
di Giorgio Vittadini


In Spagna hanno vinto i socialisti e hanno vinto sulla scia dell’emozione suscitata dall’attentato di Madrid. Hanno vinto perché la gente non voleva essere ingannata: la responsabilità non era dell’Eta ma, ancora una volta, di Al Qaeda.
Hanno vinto perché il 90% degli spagnoli non ha approvato l’intervento militare in Irak. Ora, probabilmente, il governo spagnolo ritirerà le truppe. I motivi contro la guerra sono sempre stati chiari: Saddam non aveva armi chimiche e la distruzione di un paese con le armi non significa necessariamente capacità di ricostruirlo, anzi, il pericolo che l’Irak diventi uno stato islamico fondamentalista è reale. Dall’altra parte, la stupidità e l’ignoranza di certi intellettuali neo-con, l’impreparazione e la rozzezza dei Rumsfeld, non hanno bisogno di commenti. Inoltre l’atteggiamento sprezzante di Aznar verso il Papa che gridava il suo no alla guerra, è inescusabile.
Il pericolo è però quello di dimenticarsi di un aspetto fondamentale della realtà. C’è una guerra in atto, portata da un’ideologia che crede in un dio che vuole la morte, una guerra che coinvolge intellettuali e uomini d’affari ricchissimi. I loro crediti si chiamano Afghanistan dei Talebani, Sudan genocida dei cristiani, Iran del terrore e della violenza di Stato, personaggi della famiglia reale araba finanziatori del terrorismo, sgozzatori sistematici in Algeria. I loro crediti sono mandare a morte innocenti promettendo loro un bene futuro in cambio della distruzione della loro stessa vita. La loro lotta per la giustizia sociale significa affamare milioni di persone quando si avrebbero i mezzi per permettere loro uno sviluppo migliore. Questo è veramente l’oppio dei popoli! Ma ciò che è più grave è il cuore stesso del loro verbo: è la lotta contro ciò che di più prezioso ha l’Occidente, retaggio, per quanto pallido, della civiltà cristiana. Nel comunicato di rivendicazione è stato detto: «Voi amate la vita, noi amiamo la morte».
Chi perde di vista la coscienza di se stesso, del proprio chiedere, del valore della tradizione, della libertà, della bellezza, della giustizia e, per questo, non capisce che c’è una guerra in corso, diventa complice dei terroristi. Non faremo la guerra con le armi, ma useremo la bellezza dei nostri canti, la nostra amicizia, la nostra fede, la carità, le opere per la vita, la tolleranza e l’amore per il diverso. Ma non dimenticheremo di essere in guerra. Chi se lo dimentica ha già perso: i terroristi gli hanno strappato il cuore.

 
 

Terrorismo: «La strage di Madrid: Per non farci strappare il cuore dai terroristi», di Giorgio Vittadini, Tempi, Numero: 12 - 19 Marzo 2004

 

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