Cultura:

La cultura di oggi  è cultura o coltura?

«Ma nessuno crede alla Resurrezione.
La Chiesa dovrebbe tornare alle radici»
 

Massimo Cacciari, intervistato: «Meno dell’1% crederà alla Resurrezione. La Chiesa non è capace di parlare all’uomo moderno. Perché ha creduto di doversi innovare, adattare. Dovrebbe leggere la Bibbia e il Vangelo, annunciare il Verbo senza commento. Ha voluto conquistare il mondo. E invece dovrebbe essere pronta a ritirarsi nel deserto».

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di Lorenzo Salvia
Corriere della Sera, 10 ottobre 2003


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Cultura:«Ma nessuno crede alla Resurrezione. La Chiesa dovrebbe tornare alle radici», di Lorenzo Salvia, Corriere della Sera, 10 ottobre 2003


 
Rassegnina    La cultura di oggi  è cultura o coltura?
  • Francesco Merlo
    Quell’uomo che soffre in pubblico

    la Repubblica, 8 ottobre 2003
    « Nella città della pietrificazione, nella Pompei che è il luogo dell’immobilità come destino finale degli uomini, i pellegrini applaudivano quel corpo vecchio ormai assente. Di sicuro, il Papa lì era solo un pretesto, una proiezione, un operaio che non può rompere il contratto con il principale.
    Anche Dio conquistò i politeisti di allora (e qualche ateo di oggi) solo quando si fece uomo, quando gli uomini lo misero in croce. Il momento di massimo successo di Dio è la sua umanizzazione, che mette in ombra la parte divina».
     
  • Giovanni Longoni
    Una mostra dedicata alla Madonna inaugurata al Parlamento europeo

    Libero, 9 ottobre 2003
    All’interno del Parlamento Europeo, una mostra dà spaccato dell’arte religiosa europea nel XX sec. attraverso le opere di 25 grandi pittori, scultori e fotografi, a sottolineare le radici cristiane dell’Europa. «Le immagini cristiane riappaiono non solo in artisti chiaramente religiosi, ma anche in insospettabili, come de Chirico e Mitoraj e in esponenti del postmoderno».
     
  • Lorenzo Salvia
    «Ma nessuno crede alla Resurrezione. La Chiesa dovrebbe tornare alle radici»

    Corriere della Sera, 10 ottobre 2003
    Massimo Cacciari, intervistato: «Meno dell’1% crederà alla Resurrezione. La Chiesa non è capace di parlare all’uomo moderno. Perché ha creduto di doversi innovare, adattare. Dovrebbe leggere la Bibbia e il Vangelo, annunciare il Verbo senza commento. Ha voluto conquistare il mondo. E invece dovrebbe essere pronta a ritirarsi nel deserto».
     
  • Claudia Di Giorgio
    Il dolore dell’anima? Una vera ferita

    la Repubblica, 11 ottobre 2003.
    Sull’ultimo numero della rivista Science sono pubblicati i risultati dell’esperimento che un gruppo di psicologi dell’università di California ha condotto su alcuni studenti universitari. Messi a giocare a un videogame, a un certo punto il computer ignorava il giocatore, che quindi si trovava estromesso. Conclusione dell’esperimento: «Essere rifiutati fa male, e il dolore della separazione è una ferita concreta, che colpisce l’intero individuo».

 

Commento:

 

Il black out è totale. Per Merlo le migliaia di persone che accorrono dal Papa sarebbero migliaia di stupidi e di «razziatori» delle sue poche energie. Inoltre, la straordinarietà di Gesù sarebbe stata quella di morire, non di risorgere, come se non ne potessimo più delle storie di sepolcri vuoti. Cacciari si inventa che solo l’1% fra gli uomini di fede crede nella Resurrezione e che la vera natura della Chiesa è quella claustrale. Scienziati americani si tronfiano di una vera e propria “scoperta dell’acqua calda”: essere rifiutati fa male. Insieme a Il Giornale, soltanto il quotidiano Libero dà notizia della mostra dedicata alla Madonna all’interno del Parlamento Europeo: evidentemente, ogni volta che subentra il tema religioso, non si è più tenuti neanche a rispondere al dovere di cronaca.

Gran parte della cultura di oggi è solo “coltura”, coltivazione presuntuosa e saccente: di pregiudizi e del ridicolo paradosso per cui si è sicuri di non essere sicuri di niente.
 

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