Il questionario di "Fuori dal muro" e le risposte dei giovani 

del mondo del lavoro

OLTRE QUALCHE GIORNO DI FERIE: 

"COS'E' IL NATALE?"

 

Il questionario in questione è stato diffuso da alcuni membri della redazione di  Fuori dal Muro (quelli che già lavorano o che sono iscritti all’università) presso i propri uffici, le facoltà universitarie, gli ambienti solitamente frequentati.

Un grazie particolare a tutti coloro che ci hanno voluto dedicare del tempo per rispondere  o per diffondere le nostre domande regalandoci così una visione più completa relativa al grande argomento di fondo che è il Natale.

 

LE NOSTRE DOMANDE

  1. Natale: momento di aggregazione o di solitudine?

  2. Cos’è che ai tuoi occhi caratterizza maggiormente il Natale?

  3. Chi sono secondo te gli esclusi del nostro Natale?

  4. “Natale con i tuoi”, perché?

  5. Sei cattolico praticante?

UN' ANALISI DEL QUESTIONARIO

 

Alla prima domanda la maggior parte di coloro che hanno risposto al questionario hanno individuato nel Natale un momento di grande aggregazione: soltanto un paio di persone hanno parlato anche di “possibile solitudine” di alcuni momenti delle feste natalizie, mentre una sola (Paola) ha usato la formula molto esplicita di “aggregazione forzata”.

Alla seconda domanda  si è avuta una più ampia rassegna di risposte: tra tutte spicca il “presepe” come simbolo più alto e toccante del Natale, ma sono stati anche molti coloro che hanno individuato nella “voglia di diventare migliori”  o nelle “serate di allegria con gli amici”  degli aspetti cardine di questo speciale periodo dell’anno.  Poi naturalmente c’è stata una lunga serie di “buoni sentimenti” ispirati dal Natale: gioia, speranza, vita, amore,  ma  anche semplicità, povertà, umiltà. Una sola persona, quasi sottolineando quanto detto in precedenza sul simbolo del “presepe”, ha individuato l’elemento più caratterizzante del Natale nel momento dell’Incarnazione, vero e proprio punto focale della religione dell’uomo.

Alla terza domanda sono saltate fuori delle risposte davvero interessanti che hanno fornito una visione degli “esclusi” piuttosto variegata: qualcuno li riconosce in “quelli che non hanno qualcuno con cui CONDIVIDERE”, altri  semplicemente in “chi non crede”,  in “tutti i DIMENTICATI. Tutti coloro che si sentono DI TROPPO”, o ancora in “quelli che non rientrano per necessità nel circolo del consumo”.  Molti identificano gli esclusi nelle “persone sole,  i poveri (quelli veri) e i depressi”. Non ci si dimentica della solitudine di alcuni anziani, mentre una sola tra coloro che hanno risposto al questionario (Rossana) sostiene addirittura che non esistono esclusi dal Natale.

Alla quarta domanda  quasi tutti hanno risposto che “Natale con i tuoi” voglia soprattutto dire, al di là di ogni aspetto meramente formale, che in questo momento dell’anno si deve approfittare per circondarsi delle persone più care, quelle che si amano di più e con le quali abbiamo i rapporti più stretti. Un momento quindi speciale soprattutto per i nostri affetti più belli ed importanti. Per la maggior parte degli intervistati il Natale è la più importante festa della Famiglia e come tale va vissuta. Non sono mancate persone che nella loro risposta hanno sottolineato un certo fastidio nei confronti degli aspetti più formali dell’aggregazione soprattutto con i parenti .  Stimolante la riflessione, infine, di Anna Maria che suggerisce “Si parte dai -nostri- perché a volte proprio i vicini sono i più lontani” .

Alla quinta domanda il 60 per cento degli intervistati si è dichiarato “Cattolico praticante”; il restante 40 per cento ha dichiarato di non essere praticante. Non sono stati pochi coloro che a questa domanda hanno risposto dando un’immagine di movimento (“Si, in continua ricerca!”)

 

 

 

 

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