Tra la luce e il buio le donne e i bambini raffigurati sono immobili, statue colte davanti all'eterno che non urlano al mondo le sue brutture, ma meditano in un raccolto silenzio e sperano ed esigono rispetto e attenzione per i loro desideri inespressi, per le loro brame inconfessabili, per i loro piaceri celati, per le loro speranze disilluse.

Le figure femminili non turbano, non sono provocanti, vengono colte in alcuni momenti della vita quotidiana, mentre si muovono liberamente nei loro vestiti, senza falsi pudori o atteggiamenti studiati.

Non c'è malizia nelle donne nude della Picciolo, i loro movimenti semplici e sensuali sono lenti e fissati per sempre sulla tela come uno squarcio in un'altra dimensione, dove l'attimo è un infinito temporale, un'eternità senza durata, una luminosa sospensione tra l'essere e l'apparire.



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