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Il tempo quantizzato non esiste

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inizio

giofra giofra@freemail.it
Friday, May 17, 2002 3:55 PM
su it.scienza.matematica nel thread con oggetto:
'ROTFLISSIMISSIMISSIMO!'
ha in sostanza scritto:

Se per ammissione degli stessi fisici, esiste un intervallo di tempo al disotto del quale non si può andare, ovvero il cosiddetto tempo di Planck, pari a 10^-43 secondi, per cui il TEMPO è discreto, di conseguenza il TEMPO stesso è perso per sempre, perchè:

- come in una fila di molecole di acqua, sebbene messe in fila e accostate, ovvero il discreto delle molecole di acqua di un FIUME, c'è un VUOTO di FIUME

- così in una fila di istanti di tempo, sebbene messi in fila e accostati, ovvero il discreto degli istanti del TEMPO, c'è un VUOTO di TEMPO.

Assieme al CONTINUO del tempo sparisce dunque il TEMPO stesso, visto che nel mondo reale il TEMPO, presentando dei VUOTI di TEMPO, finirebbe per scorrere in realtà a tratti, mentre per DEFINIZIONE deve scorrere senza mai interrompersi.

Insomma, nel mondo reale, per ammissione degli stessi fisici, il TEMPO non esiste.

La qual cosa non è affatto un problema, visto che il TEMPO nel mondo reale è semplicemente uno spazio di riferimento regolare, ciclico, familiare e a scatti, e nello specifico, sostanzialmente, quello della Terra intorno al suo asse polare.

Si potrebbe obiettare sulla necessità che il TEMPO, per esistere, debba, per DEFINIZIONE, scorrere senza mai interrompersi.

Obiezione che non ha motivo di essere.

Ammettere infatti che il tempo possa esistere con dei VUOTI di TEMPO, ha il significato che a tratti, il nostro Universo letteralmente si ferma, la qual cosa, anche se fosse vera, non la potremmo mai accertare, visto che noi stessi saremmo coinvolti in questo 'blocco universale generalizzato', con il tempo che continua a scorrere, ma solo in una dimensione che non è la nostra.

Per cui un tempo discreto o non esiste, o esiste e continua a scorrere in una dimensione fuori dalla nostra portata, dimensione fuori dalla nostra portata dove peraltro anche lì il tempo a sua volta in realtà non esiste, e ciò proprio perchè anche lì è discreto, e così via.

Giovanni.


fine


giofra giofra@freemail.it
Friday, May 17, 2002 3:55 PM
su it.scienza.matematica nel thread con oggetto:
'ROTFLISSIMISSIMISSIMO!'
ha in sostanza scritto:

Se per ammissione degli stessi fisici, esiste un intervallo di tempo al disotto del quale non si può andare, ovvero il cosiddetto tempo di Planck, pari a 10^-43 secondi, per cui il TEMPO è discreto, di conseguenza il TEMPO stesso è perso per sempre, perchè:

- come in una fila di molecole di acqua, sebbene messe in fila e accostate, ovvero il discreto delle molecole di acqua di un FIUME, c'è un VUOTO di FIUME

- così in una fila di istanti di tempo, sebbene messi in fila e accostati, ovvero il discreto degli istanti del TEMPO, c'è un VUOTO di TEMPO.

Assieme al CONTINUO del tempo sparisce dunque il TEMPO stesso, visto che nel mondo reale il TEMPO, presentando dei VUOTI di TEMPO, finirebbe per scorrere in realtà a tratti, mentre per DEFINIZIONE deve scorrere senza mai interrompersi.

Insomma, nel mondo reale, per ammissione degli stessi fisici, il TEMPO non esiste.

La qual cosa non è affatto un problema, visto che il TEMPO nel mondo reale è semplicemente uno spazio di riferimento regolare, ciclico, familiare e a scatti, e nello specifico, sostanzialmente, quello della Terra intorno al suo asse polare.

Si potrebbe obiettare sulla necessità che il TEMPO, per esistere, debba, per DEFINIZIONE, scorrere senza mai interrompersi.

Obiezione che non ha motivo di essere.

Ammettere infatti che il tempo possa esistere con dei VUOTI di TEMPO, ha il significato che a tratti, il nostro Universo letteralmente si ferma, la qual cosa, anche se fosse vera, non la potremmo mai accertare, visto che noi stessi saremmo coinvolti in questo 'blocco universale generalizzato', con il tempo che continua a scorrere, ma solo in una dimensione che non è la nostra.

Per cui un tempo discreto o non esiste, o esiste e continua a scorrere in una dimensione fuori dalla nostra portata, dimensione fuori dalla nostra portata dove peraltro anche lì il tempo a sua volta in realtà non esiste, e ciò proprio perchè anche lì è discreto, e così via.

Giovanni.


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